Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949

srnto cosi vivo come per 11oi. irnli,mi del 19-19. E mai è stato chiaro come ora clic esso significa metterci tutti sulla stradll <folla indiscipliria. della resistc11w così <IÌ sistemi. d'idee co• mr agli (lPJ}(Irati di punito e di cl,ie– so, così alla riorgw1i::u:io1rn picmi/i– <:llW del luvoro comi' alla uwmmi/i• c·C1:io11c dcll'a:io11e socic,lc ifl istitnti. gi11ridici.. Bcri dice S«lvPmi11i: 110n v'C pwito di purum:a t1ltro che <111e– s10. forc degli ottomila t·omuni itu• liuni ahrcuante rcpubblid1c indi• J><'ndcnti, che comincino ad accorger– si dei loro bisogni, che vi. provv"da- 11O con i loro mezzi - imponendo che rlii J; lw li metw fuori dalle be,1 g1wrdClt" cass"forti. Poi miche il. rc– ,\IO n:rrti. Ed allora sì. l'industria del 11ord lavorerà dirwovo ifl. modi "ffi– t"Ìc111i, cd anche per il sud, nw SCII· u, l'w1imo del coloni:uuc: da Hguu– li od 11g11uli.Ed allora sì. sorgercm– uo le associa:iorii per e/are :-.cuolr ,, chi ,w11 riesce a farse11e. r,w se11u1 l"ammo della filantropia: do uguali ml uguali. Ed allora si che UIIL'lie riel sud sorgeranno f<, gra11di centrali i– dr~l<'ttriche come base per fo bo11i– firci della rerra anzic/1è per il pro– Jitro di porhi moriopoliz:orori. Ed 11llorn sì. che nel sud fìori1w1110 lr piccole e medie ini:illtive ir1d11stria– li radicate riell'economia I.oca/e, e si uvvirrà ad 11ma11i:zursi eme/il' l'tirti– i;ium,to. r,w senza piani di 11ordici o :.udici sapie11li: in unn librra com– prtiziom• d'uguali tra ugullli. Ecc.: a d,e elencare i. rimedi dei nostri mt1li. chr t11tli vediamo. ma r,on ub– biwno ,·oruggio di mcllerci sulla 11nicc, strndu che li rr11d.erà possibi– li? CJ,i; <111rllu strada bisogna (lt,·rr co- 74 rmzgio di avviare. e di costmirr con llnni di tenace lavoro: 1111a rivolu:io. ne sociale. Senw una rivoh:ioru• soriolc, sen– za la distr11:io11e r,wteriulr di tutti. i poteri in atto r del Potne maggiore dello Stato che da essi s'alimenta, srnza. la u11tolibrrozionr effettiva nel– J'insurrP:.ioria di. Llltti gli. uomini e donne che fomumo le moltitudini la– boriose del nostro popolo, ~ vano pllrlure di. soluzioni. Si casca., come Salvemini che pure S{lppiumo con che grm1d'a11imo p<>ns1 c•d llgisca, nel pensare che« la \ila pratica non può fore u meno dei t·o~npromessi »: i <111ali - egli lo urde bene - son sernprP << non Lrn il henc cd il Jnale.,. ma tra il peggio cd il meno peggio)), Cioè. ci si ritrova infine ad operare per lei sllfVC::<1 ,ki padroni di oggi, per la c<msrn;(l:,ionf' (/('j, loro privi– lP,;i. Questo o,xorre mrttere come pre– mess"· E s11q11eStll prn1H•ssu lo studio del 1c problr11rn del s11,I » ovrà 11lfi11t> la s11t1 sede positivo, " /rov('rà - attra– V''rso mille proposte <' millr i11izia1i– ,,.e locali - le sur millr moltenlici rspcrienze di so/11:ior1r, col « c~riw. di,iume >> ri/t1tto um<mo, ('On gli i11- 1cUrtt11ali rillttr1ccati od un lnvoro 11- 1.ifo. con l'i11/i11ita m1S<'ria materiole e morale avviato ll SJXtrirP dall'llzio– "" del popolo tutto. alfìnr imf>Cl!Jla• to in 1111 1.:olonto'rio .~forzo associato cl," cancellerà i rPsidui dei servae:gi passoti. rfrforà ullu /('rru lo /rcondi• tà perdurn, eliminnà i .parassiti so– cfoli. avvi-ercìwtti Clibe11essere uma– no drlla libf'rtti. D. LEVI

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