Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

Rcnditcne conto, Tu t'accorgerai cosi che "'è in ogni azione wl mo– mento necegsario, anzi indispensabi– le: il momerito del pensiero. Guai ad :t\'er troppa fretta. Il più gran male del nostro tempo è proprio <1ucsta smania di « fare a tutti i co– sti », non ·importa come - ed il conseguente affie"•olirsi dello spirito critico, della capacità di sc:eglicre un orientamento efficace, per cui troppi fanno a rovescio. Cosi è an– che dell'anarchismo. Facile è gon– fiarsi di gas esilarante, rivoluzione rivoluzione, e poi sentirsi leggeri leg• geri, cd i11udersi di volare. In real– tà ci si ritrova preda d'ogni corre11- te di vento che abbia il minimo di– forza per trascinarci. Se invece l'a– narchismo lo pensi, se il fatto d'ella « riuolu;;ione necessario. » lo studi nell'esperienza storica, e la gente che è il tuo prossimo la riccrclii e l'ascol– ti ed insieme a loro esamini i pro– blemi concreti clic \'Ì sono comuni - allora vedrai clic l'anarchismo in Italia ha un compito preminente su tutti: pensare, ed aiutare a pensare. Non certo per l'illusione d'un rin– novamento sociale rcali:1.zato per ad• dizione di rinnovameati individuali. che è idea puerile - ma perchè pensare con animo di rivolu;;_ione è il primo passo del resistere del ihc• ral.1mcnte al Potere in atto, mentre agire come che 5in è il primo 1>asso per la coslituzione di nuo,,j (Poteri. E ti accorgerai che in questo com– pito non ,•'è nessuna « nttest1. soli.fa• ria :o ma anzi una vh•a socialitì1. Nè esso conduce a « predicazioni para– rdigios,e », chè anzi corazza contro ogni predicazione eia un pulpito con– tro ogni bassa religiosità. JI nostro sforzo di caratterizzazione - che è uno sforzo di pensiero prima d'es- 32 sere sforzo d'azione, cd anche nel– razione non è mai azione di massa - che ci porta a contatti e confron• li continui coo gli altri, sen·e solo :t chiarire \'ia via pii1 ]'inconsistenza delle altre posizioni che paiono affi• ni e non lo sono: if soci11li.smoda una parte, il liberalismo dalrahra. E. v'è in questo, che vale ben pili dei ritorni al passato, w1 altro concreto, apporto di liberazione. Esso è il pre-• ludio del risorgere del popolo ita– liano alla critica sua della socielà in cui vi,,e, dello Stato che ve l'i01- 1>rigiona, delle élites di retori <li po- 1 itici di capitalisti di preti che ri– badiscono le sue catene offrendogli tutti spiegazioni bell'e confezionate e direttive d'azione bell'e studiate. E via ,,ia che questo risorgere si rea– lizzerà, e solo in quanto esso si rea– lizzerà, diventerà evidente che l'ope– ra di pensiero che noi ci sforziamo di compiere oggi avendo in ,•ista la azione di domani - noi soli, noi po– ,·eri e pochi, con così scarsa riso– nanza di successi e così piccolo nu– mero di « aderenti» - è la vera la migliore e forse In sola cffetth·a « preparazione rh•oluzionaria ». Questo mi porterebbe a discutere con te anche l'idea ed il fatto della rh•oluzione - eom'cssn \! nelle no– stre volont..1, com'essa "iene condizio– nata dagli insegnamenti dell'espe– rienza storica, che ci mostra le sol– levazioni libertarie dei popoli sem– pre imbrigliate cd al Jine tradite dal– la sapienza dei politici e dalla \'io– lcnza dei militari. li discorso è pe– rò giit assai lungo. l.o riprenderemo: per quanto per molti aspetti sia già. av,·iato tra noi. Tuo CESARE ZACCARIA

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