Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

ed affetto, era ,·eramente stupito dalla ristrettezza delle sue opinioni sui diritti delle donne e sulla famiglia come istituto. È certo che P1·oudhon mostra il lato peggiore della sua natura contadina quando parla delle donne e della disciplina famigliare sotto il padre. Tornando all'indietro, alla no· zione romana della famiglia su un inflessibile patriarcato, egli t:ontraddicc la sostanza stessa della sua filosofia sociale, che da un estremo all'altro è un attacco senza tregua contro i fondamenli filosofici e sociali del dirillo romano e napoleonico. · V'è infine un punto sul <1uale io son pronto a cedere ~ti mr. Schapiro: e non solo di buona voglia ma con grande entusiasmo: t1uando egli rim– provera a Proudhon d'essel'e « nemico dell'Uomo Comune >>. Sì, grazie a dio, egli lo era. Proudl1on odiava l'Uomo Comune, odiava l'Uomo Medio, odiava l'Uomo di Classe, odiava profondamente e senza pietà tutte le specie di finzioni con cui la 11uda 1 diritta, pura renltà umana può essere nascosta, distorta, deformata e quindi oppressa e soppressa. ]Boltrc, Proudhon non era affatto un amante dell'Umanità. Egli era qualcosa di meglio; un uomo, egli stesso tra uomini, un uomo pensante, un uomo libero. Nell'insieme, poichè mr. Schapiro ha deciso di dipingere Proudhon. per mezzo di cita~ioni arbitrarie, egli rl\'rcbbe potuto anche accusarlo d'essere: 1) nemico delle libere nazioni, dal momento che per lui i patrioti italiani e polacchi erano.sentimentalisti confusionari, per i quali la libertà dalla dominazione straniera pilt una qual<:he forma di Governo costituzio– nale avrebbero automaticamente significato libertà reale e l'idilio della nazionalità - mentre egli, Proudhon, pensava che l'operazione aritmetica dfcttiva ,sarebbe stata piulloslo: nazionalismo piit 'uno Stato rinforzato, uguale dispotismo, guerra e lo spezzamento di qualsiasi speranza di uni1à 1:uropea; 2) nazionalista, dal momento che egli (in base alle anzidette con– \'inzioni) criticò con veemenza Tapolconc III e la guerra italiana di « li– berazione»,· come completamente contrastanti con l'interesse nazion.tle francese che asserivano di promuovere, ,•isto che la nazione francese non• pote,•a avere alcun interesse nella formazione cli un nuo,•o Stato militare ,dle sue frontiere; 3) sostenitore della legge e dell'ordine, dal momento che egli ripe• :utamentc ha asserito che <e Go,·erno politico>> significa in fatto soltanto ,marchia sociale, mentre la libera associazione cd il « principio fcderath·o » erano le sole basi di una legge reale e d'un reale ordine nella società; 4) filisteo, <l'al momento che ha atla<!cato alcw1i dei piit famosi scrit– tori. cd artisti del suo tempo, tra cui Victor Hugo, George Sand e Dclacroix, come « immorali e falsi)); 5) futurista, dnl momento che, scrivendo d'arte, egli non solo soste– neva Courbet come un grande pittore, ma anche attaccava il « culto nssolu– t istico dclJa Forma », prcdiccrn che cc gli artisti veritieri saranno persegui-. tali come nemici della Forma e deHa pubblica moralità)) e delineava una· -185

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