Volontà - anno III - n.4-5 - 15 novembre 1948

zaziorii opcrnie infemfot.c o ,10 t1i meccm,ismi dello Su,to. lo stesso moi;i. mento ,m<trc/1ico perde di giorno in giorno delle posizioni ed anche dclfo s11<1, ,,11alità combnuii;a. /I. movimclllo libertario spng11olo. quello dcli' Arge11tim, - per 11011 l'itare clic due esempi. mollo noti. - gi11st.ificm10 In neccssitù dcll'A.I.T., c<i è per ciò che noi siamo st1tpiti. clic il movimc,11.0 liberu,rio iwlim10 neghi. l'esistenza dcli" A.l.'f. Speriamo in'""' messa lt punto su qucllct dicl,iarllzione, e dici"'no sin– c.ernme111.c che vorremmo per l.'"vvcnire co,1si11ngcrc i nostri sforzi con i 1.:ostri. sn un pi,mo i11tcm,1:;io11alc,1.e11c11do co,1to che oggi il problcm<1,rii;o– /11:;io11urio ohrepossn più che mai il q,wdro d'mw soln ,rn:;ionc. Con i riost.rj sinceri Sltfoli wwrco·simloclllis1i~ pu il So!1.os1•~rc1ariato ,ft,f/'A.I.'/'. riell'E11ro1x1Occidc11tc,Jc 11 Segretario. Prov,,i.sori{) B. Pou >) 1 oi non dcsidcl'iamo de1·ivare da <1uesta lcncra mothi di polemita a• Mio.~ache tra amici sarcl.be assai spiacevole. àfa Ira le sue sue molte ine– sattezze e contraddizioni dobbiamo pure rile"urc le maggiori: 1) Noi, c.:omedcleg:1li it:1linni alla Coùfercm:a di Parigi, non aV('\.11110 alcun mandalo di occuparci nè dell'A.J.T. nè di problemi sindacali in gt.'· nere - e la Conferenza stessa non cm com•oc;:1h1per discutere di tali argo• menti. V'è stato, in.conseguenza -a proposito di A.T.T. e di sindacalismo - sol!:,nto uno scambio di opinioni persorrnli. provocato da un delegato in– ~lcsc d1c volc,•a appunto condurre la Conferenza a lrallnrc e decidere di cose per cui non era autorizz:lla. 2) Nessuno s'è mni sognato di <e ncg:ire !"esistenza dell'A.I.T. )): noi abbiamo dello soltanto che essa è ridolla, oggi: ad un Segrctnriato Centrale cd a divc.:rsi So1toscgrc1ai-iati, i quali non t:i risult;mo eletti dn nessuno, nè sappiamo che cosa rnpprcsenlino in concreto. nè a dii riferiscano sulla loro azione - per cui ci pare\'a (e ('j pare) cs:1110 dire che in <111111110 org,mizz1h :;ione sin,laclllc In A.I.T. i! nulfo piÌI che 1111 Ufficio. dellu carw iritcst(IU/ e dei timbri. 3) Con questo noi non abbiamo mininwmcntc posto in di-=1:uss-!Onc il passato dcll'A.J.T., che ci è ben noto. con tutte le sue lolle. Abb.iw110 parlllt.o ,rnicwn.entc del. present.e. In sostanza dunque, per riepilogare· <1ui il nostro pensiero (che, ripe· tiamo, è stato cd è ora espresso t1 puro 1i1olo personale), noi l'itcniarno d1c \ndcrsson e Pou e gli allri farebbero bene a co:sliluirsi in 1, Gruppo d'ln– formazioni >) o qu:1lcosa di an:1logo: e su questo piano il loro l:woro sarebbe più chiai:o e <1uindi piÌI apprezznlo. Afa quando ,·oglìono far c.:rcderc di r:q)· presentare tuttora una organiz,r_1.zione che è di fa110 moria e sepolla, allora è inevitabile che si !rovino :l contraslnrc chi non :una il bluff. Andcrsson ha un gran ,•antaggio. e s,•antaggio: ha vissuto e "i"e in Svezia, una unzione ncutrnle, che è rim:tsta fuori dell:1 :::uerrn e di tutto il 1·0,·cnte cnos d'cspc- 279

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