Volontà - anno III - n.4-5 - 15 novembre 1948

l\farshnll; visto che nessuno tra i grandi uomini del libernlis.mo curopeo 7 da Churchill ad Einaudi, osa fare il minimo appunto di carattere econo– m·co al grande g< unale, ci sia pcrmuso sostenere che con minor dispendio,, ma con mezzi economici diversi, si potrebbero ottenere risuhali realmente positivi e d'importanza Lcn tnaggiorc J~cr la ripresa della produzione nel mondo. Il dono è economicamente malefico <1uanto l'elemosina. Una ,·olta con– sumato, ci si ritro,•a esattamente allo ~tato quo ante. Esso indcholiS<:c la capa– cità d'acquisto in America, prolungando semplicemente l'attuale situazione f'COnomica in Europa. R~nfocola solo minimamente da produzione europea per quella piccola parte che è destinata non all'immediato consumo ma al potcnziam<'nto delle aziende produtti\•c. Nel quadro dcll'«qnomia mon– diali", il progresso è nullo, anzi ucgati,•o, a causa della diminuita capacitlr cl'ac<1uisto del consumatore americano. 'on si passa im1)Uncmentc dalla diligenza alla carriola, nuche se :1gli ordini di un rispcllabilissimo generale. L1Economin, h:, le sue esigenze, tutt'altro che milil:i.ri ; esse sono pro– fondamente umane. Essa esige che Ilo scambio sia ottenuto con modi econo– mici sempre piì1 perfetti e potenti. Non si può passare impunemente dal mt'rcato al clearing, ciò generò il totalitarismo; e non si passerà impune– mente dal cl.curiri& al dono, <Jualche ahra mostruosità politico-g;iuridic:t uscirli presto da questa riesumazione economica che ci riporta agli usi dei sehoggi. (Vedi il potlcusent scoperto dagli stessi etno'logl1i americani). Che fare? Come miriimum necessario, bisogna almeno ritornare dar clcaring al mercato introducendo una ,moneta unica, jl dollaro, per esempio. Solo allora garanno poste le prcmcll!c della ripresa produt1iva net' mondo. Le merci affluiranno naturalmente là dove occorrono e nella mi· eura voluta. Altrett:11110 dicasi dei capitali. Gli americani troveranno eia comperare un'infmitÌl cli cose in Europa e,•itando doni senza eontropt1rti1a: cd allivcranno ef(euivamente in qucslo solo modo la ripresa dc.tic nostre aziende. Ne seguirà una razionalizzazione produttivn-distributi,•a propor– zionale all'ampiezza raggiunta dal mcrcnto; scenderanno i costi, aumenterà la capacità d'acquis10 e con qucst'uhima la richicstn di m::ino d'opera. La crisi non &ar:l risolta, chè il eapit::ilismo è eondann::ito ed il socia– lismo è necessario al progresso dei mondo, ma avremo e~ilato cli ricadere nel capitalismo di Stato . . Per <1uanto concerne l'alt~abilità di un mercato unico e di unn moneta: wuca, polrcmo parlarne. BRUNO U1zz1 N. d. R. Con molta oiitazione <:i decidiamo 111 meuere una t'hi0$1 nOilD a que;.1.11 pre;;a di po– &iiione apparentem<o.1te così net11, d:ic pubbt:cbiamo 60pr1tullo percl1è IJK"ria1no susciti diKussioni ,per le quali •Volontà» -rimarrà aJ~• oome iiell)1l~. Noi vedi1m10 in quetit& e: modo di ragionare» proprio l'erro«! di troppa cT,iare:::a. R., ,e ripensa il ,uo pensiero, 260

RkJQdWJsaXNoZXIy