Volontà - anno II - n.9 - 1 marzo 1948

di l)racia. riu~eì ,1 mcttcda fuori: « Se voi avete i ,o~lri animali inferiori ,.;0111ro cui loltare » disse. ((noi abbiamo le nostre classi inferiori! ». Que!.l,o hou mo,. fece scoppiare dalle risa tutta b ta,•ola; e il Signor Pilkington :rnc·ora si congratulò coi maiali per le razioni !-CMsc, le lunghe ore di lavoro ,. la gcnernlc a~cnza cli ;:.ovrabbondanza che aveva o;:.servato nella Fatloria dcl,!'li Animali. E ora, di<:.~cinfine, chiedeva alla compagnin di alzare la zampa e aSiioi– cul'arsi che il bi<,-chierc fosse pieno. « Signori, )> contlusc il Signor Pil– ki11~1011, (< ~ignori. brindo a voi e alla prospcri1:'t della Falloria degli Ani– m:1li ! >l Seguirono cntusia~tici applausi e battere di piedi. Napoleou era tanto soddisfatto che si alzò dal !-UO posto e fece il giro della tavola per vcnitl' a 101._·carc il suo bicchiere con quello del Signor ,Pilkington prima di ,·uo– larlo. Quando gli •q>pbusi si pfocarono, Napolcon, che r-ra rimasto in piedi. annunciò che aveva <1ualchc parola da dire. Come tulti i discorsi di Napolcon, anche questo fu hre\·c cd esplicito. Anche 1ui, disse, era felice che il periodo dell'incomptcnsionc fosse finito. Per mollo tempo erano corl=e voci - messe in giro, aveva ragione di cre– d,•rc, da qu:dchc nemico maligno - clic le direttive sue e <lei suoi col– lc~hi rivco;:tisscro <1ualcosa di !-ovvcrsho e di rivoluzionario. Ernno s1ad ac1·usali di suscitare la ribc11ione fra gli animali delle vicine fattorie. Niente di più lonlano dalla verità! Il loro solo desiderio, ora come nel pa,s.sato, en di, vivere in pace e in buone e normali relazioni con lulli i vicini. Questa fouoria che :we,,a l'onore di controllarc 1 aggiunse, era una specie di im– presa coo1>crativa. Le azioni che erano in suo pos~csso erano comune proa prictà dei maiali . .Egli non credeva, disse. che alcuno degli antichi sospetti continua• a ,ussistcrc; ma alcuni cambiamenti, rccentcmcntc introdoui nelle cons.. tudini d~lla fattoria, <lo"cvnno aver l'cffcllo di promuovere un'ancor mag• giorc fiducia. Fino ad allor.t gli animali dcl1a fattoria avevano avuto la sciocca abitudine cli chiamarsi l'un l'altro «compagni». Ciò do,•eva aver tci-mine. C'era anche stato lo strano costume, la cui origine cm scono– sciu1:1, cli sfilare '3 domenica mattina davanti al 1cschio di un verro posto su un ceppo nel giardino. Questo pure sarebbe staio abolito, e già il teschio cm Sl~1losepolto. I suoi ,-isitatori a\'C\'ano certo veduto la bandiera verde spiega1,1 in cima all'asl:1 e nvcvano forse no1a10 che lo zoccolo e il corno dipinti in bianco, cli cui prima crn fregiata, erano scomparsi. La bandiera d'ora innanzi sarebbe stata verde soltanto. Egli ave,'a solo una critica, disse, da fare all'eccellente e amichevole djscorso del Signor PilkingLon. In esso il Signor Pilkington si era sempre riferito alla (< Fattoria degli Animali >J. Non potc,•n sapere, naturalmente -:. pcrchè lui, Napolcon, lo annunciava ora per la prima volta - che il nome « Fattoria degli Animali >l era Slato aboljto. Da quel momento la fattoria sarebbe ritornal:i « Fattoria Padronnle >J 1 <1ucllo cioè che. egli credeva, en il ,uo vero nome <Poriginè. 60

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