Volontà - anno II - n.6 - 1 dicembre1947

ncssuuo pre,Lò fede :illorn e che servirà molti decenni più tardi conw vivace moth·ctto propagandi.:;tico nel concerto :uuidcmocratico del nazio• nalfasdsmo (1). Pii1 organica la dottrina mazziniana ui:, ina({errabile nelle sue linr-r. dispcr.:;a in mille passi delle· opere. mai confcs5ala e pur presente nel tono delle parole, nella ispirazione degli scritti, nell'insieme dei comportnmcnti del 'Genovese. La pra"ticia.autoritaria discende qui du y_n sistema e resi'-Lr alle incerte smentite verbali avnnzatc indarno a rinnegare un metodo pr-r· ~eguito con com 1 inzione e con tenacia in ogni cruciale momento Morico. Per questo nel Risorgimento abbiamo da una parte Mazzini e dall'altra ~li anti·mazziniani. Allora non usci w1 verdetto dalla contesa. La s1oria uflidalc pcrcerreva altre ftrade cd anche ad Italia fatta l'ordine del giorno portava questioni terribili come il trasfcrim(:nto della capitale o l'affare Per::auo. Solo quando contro il confusionismo repubblicano di Garibaldi e contro la teologia democraticn di Maz.zini si levò Bakunin, a, 1 emmo fi. nalmente il superamento di quella idea fissa della dittatura: esplici1amcnt(" nella sua "crsione politica, implicitamente nella nascente versione ccono• mica, ancor:i hcn lungi dall'essere scontata. Catt,mco. Fcrrari, IM'.ontanclli, Pisacane rivivono quindi nella crilit•:i anarchica, 1>asso.1a - per opera del Cafiero - all'offemi\•n contro il ccn– trali~mo settario del Marx. Rivh•ono ancora nelle obiezioni preventive alla di1tatJ.m1 del prolerariato e nelle eondanue immediatamente successive ,il ~uo esperimento 1917, per opera di Malatesta e di Merlino, di Fnhhri ,. rii Bertoni e di quanti per settantacinque anni hanno contribuito allo s111a11- tellamen10 del sofi.!-ma autoritario. Rivivono soprattutto oggi che tutti gli uomini sinceri e coscienziosi devono <:onstalarc il fallimento del Risorgi. mento italiano tradito dalla tirannide sabauda ed il fallimen10 della Ri,·o– luzionc ru.:;sa strangolata dalla dittatura bolsce,•ica. Il volgo può continu:in• ad acclamaro i nuovi « vincitori » che si assidono sulle ro,·ine delle signol'i1' cadute. Le minoranze scon'fitte degli eretici dei dissidenti e degli scomwli- 1·ati tornano sempre ad inserirsi nel ciclo dellt; umane ,•icende, mentn· i falliti ne vengono dcfiniti\'amente respinti. Oggi i I( vinti » del Risorgimento nazionale cd i « vinti )) della Rivo• luzione sociale (falso risorgimento il primo quanto falsa rivoluzione la -.f'. conda) si stringono In mano. t:ssi sçntouo di vincere ogni giorno sopendo allcndcre, F.'lpendo resistere, sapendo sopravvivere, ripresentandosi da\'• vero invilii ,,gli appuntamenti dc11a storia. Ed ogniqualvolta sui « vim·i· tori » di un giorno scendono le tenebre della disfatta e dell'oblio di sempre, (I) Sull'idea della diuatur.t in G.:iril,aldi tfr.: C. Tivarooi. C. GM'ibaldi e la do11rim1 della ditt:atura. Riv. Storica del ,Ri~11;imcnto iuli.ano a. 1897. p. 668 e i.u. (Tra!l.1$i di una J.euera di Garibaldi • Marttl L1Uemand del 3 dic. 1869). V,edi ouche 1>er. UJl.l k1tef";adi Garibaldi a11'intemuion11lilil.1 Cereni: M. ~.-11lau. Erriro Malale61:\, {\'e,.•,\'ork, 1922, P·.415. 34

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