Volontà - anno II - n.6 - 1 dicembre1947

lìficare, seeondo gli ideali del Senato repubblicano e poi degli Imperatori. lo Stato rom:mo con l'anima romana. In Grecia, la euhura era fiorita spontaneamente, divcr,-;t nei diver-.i nuclei della ,•ita ellenica, sparsi inLorno all'Egeo « cou1c rane intorno u una pozzanghera )I. Roma non ebbe i poemi omerici, nè leggende meravigliO!:-C– mH wia tradizione sapientemente organizzata, che avc,·a, comr la rcligiom· :: t•ui 1-i conncuc,·a, uno spiccato carattere poli1ico. S'è molto parlato della na1ura essenzialmente Y." pratica )) della civihi& rQmana. lnfoui, tullo nella Citta mostra una stessa impronta u1ilitaria. Però ciò awiene pcrchè tulio in essa pron-cde alle necessità materiali drlla colletth·ità con l'azione rigidamente organizz:1ta dello Stato, e 11011 pen·hè il « genio romano» sia utilitario. Contadini e soldati, in regioni povere e tra popoli bellicosi, gli ahi– t:mli della Città vennero foggiando nel tempo (come Sparta, in Grcci:1- :n·ev.:1 tentato senza riuscirci) un'1frma terribile. In che consiste <1ue"h• arm:1? In uno Stato: senaws pop11lusquc romu,ms (e il« populus » era un esrrcito); in un nome: Roma (pil, lardi Dea Roma); in una tradizione: la !-lessa in Catone il censore e in Augusto, t.!O.!=Ì ar1ifici:1le ai tempi di Ca· Ione come a quelli di Augusto. E il resto? Lo S1ato di Roma a poco a poco si foce padrone del mondo: m:1 tutto il rci;to fu sacrificato. L'indi, 1 iduo cd il suo pensiero, la sua ri• bcllionc, i suoi sogni, tutto dò era pur parte anch'cs.!=Odella civiltà ro• mana. Però <'Siste"a contro la collettivi1à organizzata. le sue leggi, la ..:uu ammini~rnzione, le sue armi, le sue conquiste e gli si face,•a posto cou diffidcn7,a o con rimorso. Alcuni storici spagnoli. come Gonzalo dc Rcparaz, attribuirono ;1 11nc<;tolato giuridico e statale dclln civiltà romana un fondamento razzista r considerarono la storia della Spagna come un urto drammatico tra la mentalità indoeuropc;1 da una parte (romana prima e visigotico•cristian:1 poi) e le car:ttlCristiche .!=pirituali autoctone (semite, cioè cartaginesi e ber• bere) dall'altro. La prima fu, secondo loro, artificialmente unitaria e ccn· tralizzatricc, auloritaria, gerarchica, oppressiva, e la seconda a,,rcbbc crettto tulio riO ch'C 1>0polarc c spontnnco, dai munici1)i e dalle autouomie rt·· ;,?.ionali fino alle manifcsta7.ioni piit pure dell'arte. E non s'accorgono chr talr conir:1,-10 fra l'elemento aulico e il popolare eii--iSlenel seno stesso di Homa, f'd è opposizione, non di due razze (le razze in queso campo no11 e.sis1ono), ma di due modi d'essere dell'anima wnana che tro,,iamo in ogni società c. in potcnz:l in ogni individuo. È l'eterna lotta tra ciò ch'è cristal– lizzato e ciò ch'è incandescente, tra il dogma e il pensiero, tra il codirc rigido e la , iva coscienza morale; tra le autorità e Socrate ad 1\1cnl'. tra sacerdoti e profeti in Israele ... A Roma il primo dei due fattori prevalse, perO esso non basta per definire la civiltà romana; come Filippo U, con la sua costruzione politit.·; 1 cd i 1crmini culturali in cui qm,-st:i si tradusse. non basta per definire I:. .30

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