Volontà - anno II - n.5 - 1 novembre 1947

rizzo. lo <=onoGiorgio ~\ 1 o~.:ar. c:ai,ano di procuralor<'. Vengo "Ubito all"og– ~cllo della mia ,,isit.1. E<·co di che si lrnlla. Ho a.~~i.:1ito. 1"8 gf'nnaio. :alla ,o.,lra lettura della f,( Pclizioue ». Ho ,•i<:.toche ,oi a,•c,•atc mohi amici. molle rf'lazioni in mezzo agli operai. E mi .:emhrn ,•hf' 11011 app:irtcniate ad ali un 11arl~ {o~!:i 1 ~:·! _ - Allora. ~co. Non adr.risco. neppur io tt nessun partito. poichè dir• fido. l\fo, per!!-onalmc111c ~no rh·oluzionario. :: .impa1i1.zo col movimento opc• raio. Ora. fino ad oggi, non ho una 5-ola cono~ccnza fr,1 gli operai. Jn <·om· penso. ho \':l::,le relazioni fra i borghesi liberali di oppo.:izione. Allora. ho– un'idea. So che migliaia d'operai eon le loro doruu· cd i loro bimbi. subi• ~rono già prh·azioni terribili per il fatto dello sciopero. E, d"altrn parte. c·onosco rit-chi borghc"i che non domandano meglio che di IH>rtare soccor<:.o a questi disgraziati. lnsomma. polrci r:1c~:oglierc 1 per gli scioperanti, foudi molto importanti. Si tratta di dis1ribuirli in un modo org:mi;a.ato, giu~lo, utile. ,Perciò, bisogna -1,•crc relazioni con la massi, 01)crai:t. Ho pcn"alo a voi. 'on potreste ioeariclu-vi. d'accordo con i \'05lri migliori 1,uuici operai,. ,li riCC\'Cre e di distriburc rni gli scioper.tnti, e le famiglie delle \'ittimc del 9 gcnn,1io le somme che io procurer0? Accellai di primo acchito. Nel numero dei miei ,miici .:i tro, a,'a un t•pcraio che po1c,a disporre della camionctl:I del ~uo p.idron<' pn and:nT ;1 , isittue gli scioperanti e distribuire i soccorsi. L'indomani sera, riuniti i miei amici, No:.sar era lii. Ci porta,·a giì, :il· ,·une migliaia cli ruh!i. Subito cominciò la no.:1r:1 :1zionc. Per qualche tempo. le nostre giornate furono intcnuncnlc a:!-Sorbitc da questo lavoro. La sera ricevevo dalle mani di Noss:1r. contl'o riec,·u1a, i fondi nct·c,~:1ri e prep::ara,o il programma delle mif' ,isitc. E l'indomani, aiutato dai miei runici, di,1ri* l1uivo il denal'O agli ~iopcr:mli. Così *~o~'-:ar~trin ..c amicizia con gli opnai d1e venil'aUo a vedermi. Intanto, lo .:ciopcro ,olgm·a :illa :.u:1 liue. Tutti i giorni degli opcrni riprcnde\'ano il la,·oro. Nello ,1csso tempo. :-i c-.auriHtno i fondi. Allora appan·c di nuo,·o la gra\'C questione: Cl," fare'! C()mC prMC– ;:11ircl'azio11c? E quale poircbbe Psst>re orn? L1 prospctti,·a di di,,idcrsi per '-1•,uprc. ~cnz:1 tc11tarc di conlinuarc uu'a11i,•i1à comune, ci scmbra,·a penosa e as<:urda. La decisione <·hc avcv,uno 1>rcsa: aderire indi,•idu:dmc111c ad un partili) di nostr:t scclt:1. nou ci "O<ldi.:foce\'a. Ccrca,amo un"altr:.1 co~a. Abituahnc111c, ::\'ossar p:1rtcciparn alle no"tre diS<:ussioni. Ed allora. llfla ser<1.i11c11i, come il solito, c·era110 presso di mc /Hlrt>cclii operai - e clic Nossar ere, df'i 11as1ri - Ira di noi sorse l'idcn di crt'art> 111 orga11ismo opcn,io pt>r11w11rnlt>: """ spccit' di comi1a10 o pi11110,qo di r,m· siglio e/te veglit>rt>bbc sul seguito degli uvvc11irnc,ui . . w::rnircbbt> cli frgam<' Irti l11tti gli opcrt1i. li i,iformcrcbb(• sulla si1,w:io11f' e JX>lrebbc. prt'sPlllllmfosi. /"occasione. ri111,irr i111omo u sC le /or:e opernic rii:ol11::io11uric. 2U

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