Volontà - anno II - n.1 - 1 luglio 1947

Essere rholuzionari è molto piì1 difficile. pcricolo-.:.o e prohlcmatieo. ehc volu e,.. serc eroe 11ictz,chi,1no. È pcricolo"O affronlare la lotta. "en;r.. ,. c-sser profondamente d'accordo CCln sè stessi. Xon ,·i è teoria che sia rivoluzionaria di per ~ •tc ..s.1 e 1che non po,.:a c:.:,cr utilizzata a "copi n·nzional'i. 11 marxismo, da dottrina <1ual'era, si è lr,1sfomrnta in una droga, in un mezzo di 1ranquillizzare la gente, ,ti sca· rit'arc la 1•05cicnza. Forse, si donà dire un giorno: il marxismo è l'oppio del popolo. Quel che è \'Ì\'O nel marxismo è, innanzi tulto 1 la "-ua ,·ritica delle ideologie. Il marxismo può cs5:cr inlerprctato come una fredda tecno• cr11zia 1 ma, nella sua C"Scnza, è una visione tragica-umnna. Il srn·iali"mo .:opra\'\'Ì\•erà al marxismo. La lotta tra utopin e "-Cienza non "Ì è (•onclu~a col Marx. el)Si\ è immortale. Il problema di oggi è: quale sociali"-r.lO vo– ~diamo? And1c il fascismo è una specie di -odali.:mo. E~"O ha avuto w1a funzione utile, in quanto che ha ac:similato e incorporato in sè tutti gli f'lcmenti velenosi nocivi, che erano nel ..: ;oci:1lismo.Proprio con ciò. è da1a la po:--.:.ibilititdi un rinnovamento, di una purificazione del sociali"-mo. Il fa~ci"-mo ha elevato 8.irabba al potere. M.a noi non Yogliamo iiwidiarlo per \'ia di lhrabha, noi Yogliamo lasciari?li Barabba. Noi abbiamo hi~o~no <li una "C\'era autot:ritica della no:-lra propria ideologia. Per dirla rnolto hn-n•11u•ntc. io ~clcri--c·o: 1) allo strume111alia:mo. 2) ~.i fcderaJi..:;mn -inl1•· ~ralf'. 3) nd una ,·01icczione eti{'a del sociali"mo. Il fcdcralisnio è spcs..:;o propugnalo, og-i;-i.come una puniziorn.· p<·r i \i1,1i. .\fa non :-arcbl,c un11punizione, sihbenc la ,i11oria dclb noa:tra ,·au::a. Lat mia etica non è un nuo\·o moralismo, è -.:.ufficienterit·onosccrc il '-Uo ,·f'1·0 ,·ontenuto. Una 5:ocic1à $.i sviluppa se il <:.uoelemento piì1 doloro-.:.o ~ ri1·0· uosciuto e nilutato. (È motivo d'orgoglio per mc, cli a,·er tinto un nuovo nome a quci'to dolore, il nome del cafone. La Storia è opera degli uomini e non dei detcrmini"-mi, io d 1·011- Ies:::o che non sono pessimista. Corre la leggenda delle nia"-se chf' com· b<1ttono solo per scopi materiali immediati, che reslcranno sc:nprr. mc• dìocri e devono esser guidate da mcdiocriti't, Io credo che, i socialisti e i democratici hun perduto la direzione delle mrts:$.c, pen·hè essi ernnn m"• diocri. Se la mediocrità bastas<:.c, i -.:.ocialdcmocralici non aHchltcro mai perduto la loro influenza sugli o~crai tedeschi. Al contrario: le m:a~c. ' poi(·hè "OllO medioai, uon Vogliono c-.:."-cr guid:llc da capi mediocri. E.:iste un pregiudizio per cui, nei p.1e::i nei <1uali tutti gli or~ani del• l"opinione :-ono monopolizzati dallo S1a10. gli uomini non possono più pcn-.:.arc in modo libero cd audace. Ma. in verità. proprio al <'ontrario. i m,11tgiorie i più audaci pensutori della Libcr1i'1 '-ono sorti in pae.:i sd1ia\ i, iu ,·orulizioni di opprc""-ionc. L'anima umana non potd1 C"Scr mai ridona ad una m:icchina. Le idee della Libcrtì1 umana e della dignità umana DMl pc· rir:mno mni.

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