Volontà - anno I - n.11 - 1 maggio 1947

sibililà al<·una di autonorui,1 lon,lc. fìnchè d si illude di l'OStituirla enlro il <1uadro di w 1 o Stato ,·he ne resta l"arbitro. Nessuno ha il coraggio di par– i.tre apertamente di « autonomia l'.onlrollata »: ma comunque alla fine que– !-llaè la vera mèla a cui 1cndoho i poli1id dei Partiti di Go\'crno. È perciò d1~ <.-Sil-i, limitando a priori la loro opera nella ricostituzione dello Stato, si ritrovano ad accf"Hare le inequitù il-ociali presenti ed a perpetuarle, sia pure in forme diverse. Il Potere passerà dalle mani che oggi lo detengono .id altre che oggi vi a,pirano, e nulla piì1. Nè il nostro di!l-Corso è utopistico - solita obbiezione, e la meno intel– li~ente possibile. Qu:111do distinguiamo le autonomie vere dei Comuni e delle Regioni dall'illusio1!c di autonomia che i Partiti di Governo propu– gnuno, abbiamo in mente l'esperienza. non ;;ià le (< teorie )1. L'e~perienza dei primi anni dcli.i rivoluzione russa. Il popolo i·hc :-'è b:1ttuto t·on tutla l'anima ed ha di~trullo il vect·hio mondo da rui era op• presso e s'è avviato a ricoslruirlo in forme di efficace libertà ton il mollo te tutto il potere ai Soviet locali». La Ri,·oluzionc poi tradila dai politici d 1 c hanno irregimentato i combattenti, e ne hanno m·cisa l'iniziatirn con il nuovo il-logan t( tutto il potere ai Soviet )), intendeudo per So,·iet le élites in t·ui lo Stato il-Ìvenin1, ad opera loro, ri(·osliluendo. L'esperienza <lei primi anni dcli.i rivoluzione :-.p.ignola. Gli s1c,;r;,,j ...:onladini che mesi prima avevano votalo per i monarchici, come .,j ~rol– li.Ivano di dosso la t·appa dei limori e dei pregiudizi mantenuta ~ul loro ~pirito dai gendarmi e dai preti e dai 1c set1oritos )) in cui si incarn:.\\'a lo Stato. Le loro chiare volontù non libresd1e, la loro azione: di,-trug~crc e rÌ('OSlruire su un piano ti111nico, in libcrlà. Poi, - a,·viata la rinascita dello Stato ad opera dei 1>oli1ici cli vario t·olorc - quella., 1·appa di nuo,·o rn di loro e l'iniziati,·a pcrclut.a e le volontà. E l'eil-pcrienz:i in alto del nostro Go,•crno allualc, che u,a la rn.H·(·hina dello Staio a fovore cli poche camarille di politi<·i, di.s,.ipando mili.irdi ,u miliardi in spese di cui non si vede alcun ri~uhato - e che si ripetcrl, in qualum1ue Govcrnctlo IO(·ale, di Ucgiouc <1 di Comune, ;rnalogamcnle t..:O'lituito. Le elezioni di Sit·ilia dimo!>l~ano che il popolo del Sud non ha :1lcuna ne1·es~iti1 di tulel.i: intende, subisce ed agisce, proprio come quello del Nord e, come quello ciel Nord, diventcfi, capace di \·ivcrc in libe~là via l'ia d1e vivrà jn liberti\. Dimostrano - per chi ancora aeda nclb uecc,-~itit di ri•·os1i1uire lo Stato - che una tale ricostituzione è pienamente possibile c<I and1e augurabile come male minore, su basi fcdcrnlisti1·li<', éon ampi <lc(·cntramenti. M.i clirnostra anche - per noi e p,;r d1iu1v1uc abbia 11., 4 nimo \=olio J \·ere t:o~truzioni di libertà - che 1:1li Govcrnctti decentrati non !1-onodic dipendenze e riproduzioni del Governo maggiore di Rom:.1, del quale ripetono gli errori essenziali. Il. vero fedcralis.mo non si fonda s11/fid<'t1 cli Gor;('rno. Parte dai nu– de-i sot·i.ali in cui gli uomini e le donne agiscono. Dit-c anzitutto: liberiamo

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