Volontà - anno I - n.6 - 1 dicembre 1946

re rnbare uccidere? I gesuiti, rossi e ll<'ri, adopei-ano il meccanismo della logica per dar parvenza di verità alle llrtificiose costruzioni .di parole con cui s'impadroniscono degli spiriti semplici: faremo noi dunque come Tomaso cl' Aquino, o come Stalin? O 110n contrapporremo al lustro vano rl<'iloro discorsi le, luce elerna delfo verità, con parole di verità? Hitler - e no,i solo Hitler! - nvevp, orga– uizzato itt sisloma hi propaganda, per profitt<tre d'ogni incrinatura. menu,le dPlla gente conume e ficcarvi dentro il suo veleno: ed aveva. scuole (l(f hoc per delermim,re e insegnare il mi• glior modo di. im1xulronirsi della maccl,ina p,)ti.s<mledei molti e voi.• gPrla a giustifìwre in essi e l'ubbi– rlienzu e fo ferocia. Ci battemmo /or· se 11oi. contro <Juegliu.0111i11i adollan.– do gli stessi metodi? Se è il << suc– cesso >) c/1<~ vogliamo, perchè no11 ci inscriviamo in liii Partilo? Noi SCII· tiamo ·che l'uso rh•i melodi cwlOri· tari dei nostri avi;ersari farebbe di– vcnlarc m,clw 11oi uomini. come. loro, poicl,è l'azione co11Utnella vit<t non già le buom• irrte11zioni. E cl,e c'è di. più <( (lulorit"rio )1 dell'uccidere ru– bnrf> mentire eretti <t strumento di lott.r, politica? Uicordo gli m111i lon1.<mi delle <e squculre d'nzion<' )) fasciste. Erano fnlte di gangsters, con quafohe pizzi. co di. fmwtici: assalivano in venti ,m uomo isolato .. con le. spalle coperte dalln polizùt, e lo uccidevano e lo u.– mili(lv<mo o lo martoriavano. Resi• stendo, dife,idendoci come pohwamo · mo resumdo noi. stessi sempre. Se fos– simo dive111<1ti anche noi, nei mcl.odi di lotto, ,w/l'a,,imus intimo del com– b"ttime1110, fascisli, cl,e senso avrcb- be avul.o pii, la uostrtt opposizio11e al fascismo? No, non abbiamo un << codice mo– rnle )>, un. insieme di « precelti )> va– lidi ug1wlme11te per tu.I.ti . Sappiamo che quwido la volontà cl'essere 1wmo si restringe in parole fisse, l'um(ln.ità s'arresl.<t sulle labbra di ciascuno di noi, e de111roagisce la bestiu. Ma ab– biamo per ,wi. orie11tament.i morali ,iet.tissimi, i quali fan sì che per noi siano vane ugualmente le idee cor– rc11ti.di capo e di gregario, di pre· mio e di ctr.sl :igo, tutti i t.rasvcstimen– ti bi,wmi del binomio Potere-Servitù che /,a nvvele,wlo finora le,, vitn uma·– ,w.. Vogliamo che la uost.rcivit,i imli– viduale e di gruppo, cioè l'i-nsiem.e– cl,e cl,i<1millmo Movimento ,uwrchi.– co, mostri l'ur.ione crC(lti,m del/a, li– be,-tà. Conclusio11e. Ci<1scu110 di noi. apporla, un suo i11• flusso reale sullo svolge,.si degli a-v– ve11ime111i1111w11i, non già nel fulgore delle teorie, nello splendore dei s_o– gni. È 11PI modo con cui operiamo, 15ior11aper gior110, e 11011 solo nel club o nel si,ufocalo. mo. cmcl,,~ iu casa ma in scuola mt, in officinft 1!"" in stnula, sempr<~. È cosi cl,e fo ,w– stra azione politiw, no11 lw. nulln. i11 comtme con l<t-sporcci «politica,)) dei professionisti. del couwndo. E,'_ perciò non può giov(lrsi degli stessi me%zi, mai, anche se u,lorn sembri ai wper– /iciali che ,mchc noi (l(/. essi ricon·;a• mo, 11el/'1"'{!,<'"<! delle nPcessiuì di di· /es". Nor, senti, caro Gu.ido, che ,< q1ie– ste )1 so11 i;o/ontù da giovm1i. le vo– lontà. che tu, ritro.verai in le stesso, non già l'apparente saggezza clel mm:- cl,fovellismo? Tuo DAVIIJ LEVI

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