Volontà - anno I - n.6 - 1 dicembre 1946

È pure vero che gli onziani sono sos-petto~i verso i ,giovani, ohe :.0110 reitii a farli 1•assare aura verso il fuoco ddl'e6perienzo; d1e dimenticano tro11po s11esso che la loro et-J>ericnza ha valore éolo 11« essi e che i ~iovani, per forrnar,;i, debbono farsene una propria; ehe vorrebb«o dal giovane già delle garen;de, che ·ancora non può dare, per premunir~i contro delusioni, <.he non vogliono bsciare ai giovani la piena responsabilità tielle loro azioni. Ma da parte dei giovani, anche volendo indulgere alla loro assoluta fiducia in se ~tessi, 1roviamo dei preconcetti contro gli anziani. A priori giudicano <1uest'ul1imi arne6i da musei. genie imbevuta di dogmi, gente che olla ragione soslituiscc il sentimento, i:=,ente inconcludente 1>erchè difficilmente trac dalla su:1 azione un iÒUCcesso immedi:no. I giovani pre1endono di 1>0Ssedere già una visione chi-ara degli avvenimenti e di avere ( 1 ud ~nso Jlfatico che, se fosse aS!;econdalo dagli !l:1v.iani, JlOrterebbc il nostro movi– menio VCt'SO chissà quali altezze. Sentiamo riecheggiare in essi certi motivi ,.Jrutt:ui dal fa;;cismo; la fiducia• as;;olula nella forza. e molto 1>rohabilmen1e pen~ano ,li 1rovare ncll'anar(·hismo quello l'he non hanno 1rova10 nd fasci;mo. Nessuna colpa noi facciamo :1 quc,,ti giovani: essi sono il prodotto d(:l dima in cui ~ono "iss,;1i anche <111andosincer:unente ◄·erl':1110 di liberar~i tlalrùn1>ronta deli'ambicnte rhe li k1 ,formali. PcrC'iò è naturale che giovani ed :anziani mc~si vicini non ~i c:111isC'a110 e ne nasca, molte volte, un antagonismo che li rende nemici . • ~oi i·i preo<·cupiamo di colmare l'abisso rhe e~htc 1n1 gli uni e gli :1ltri ;li C'reare un ,·lima di fìrluria reciproca rhc rentla possibile la comprensione ·e quindi la rollnbo· razione. -f'a110 la 1lia:;no~i elci male è neces~ario tr0\'are il rimedio. Perdò lo scriuo dd Oa– n1:1~hk) da soliloquio deve trasfon11a ..si in un· diologo fecondo. Noi. anziani. uon avr~• mo 1,aur:1 di mo,,trarci <1uello che in reahà siamo, non avremo 1rnura di @entirci 1>arlare ron una cruda -,,.ince,ità pcrehè l'lC abbiamo d("fìl'i(:nze e .life11i, <111:ilcheco~a di ., 1>re· zioso >> ~1:1 pure dentro di noi. E: ci ,1ul!uria1110 l'ho gli uni e gli altri fo1crvcnga110 nrll:i diseus~io11c 1·011s1>iri10se• reno. e si 111an1;,ngano al di soprn di tutti i personalismi. Sono ,p1e~1e le <'ondizioni ne<"cssarie pcn·hè << Volo,u,i )) diventi la sede ,Ji tali Ji~,·us ..io11i. 'fuuo ciò che noi possiamo fare è di con,igliare. Ed ancl,e con– sigliando noi ti diciamo : questo consiglio sarà prij,"!O di ogni t,alore se la tua stessa esperienz" se la tua stessa osservo:.io,re non ti con– ducono a riconoscere che merita d'essere seguito. PIETRO KROPOTKINE "Ln morale anarchica., 15

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