Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

11ali:.:.a11: wi mu11do clw Jw ~marritu il ~c11so della dignilà della /H!rso,w, 1,011 meno di quanto lo at·eS$C smar– rito /"impero ro11w110, a/. colmo dclfo grrmde:.:.<i militare e delle possibilità teruiclw. Più si cammi11C1 stt questa vfo, meno spercm:m avremo di riiro• var lo st,lvc:.:a. Fra i molli segni di q11csl'csauri– me11to, uno dei più critici è In rimrn· eia dt1 parie di cfri perde di mm1te11er fede «i propri principi. Chi. crede sul .serio acl rma conce::;ionc di viw, -.;i rimane fedele, costi <111el che costil e ta1110più arclcntemente quanto più dure sirmo le difficoltà. Quando tW· sceva il Cristianesimo, la. pcrsccu– ;io11c sul<lltVlll'unità dei fedeli e cre<1· _ v<1 f<t, Chiesci una, che s'avviava alla conquisi<, del potere; qmmdo 11ascc– v11 la coc,lizio11e del COJ>italismo, gli :imprenditori, avventurosi. l/Ccelta1·a· 110sen:.n batter ciglio perdite e falli· menti, e ricominciavcmo da capo: Jr, soflercn:tt c,1/a persom, 11011 toglicv" la fede ,,I cristill110, nè In rovina J>f'r• so11ale spesnern nel cc,pitt,list,, In fe– de" 11el capiudismo. Og8i nssisti<lmo nl je11ome,w cu11- lrario: i Cllpitalisti ha1111u accc:lt{lto le bnr,.icr(' 11elmercflto mo11diolc eo• mi• i. popoli democrfltici luwno oc• ccttalo se11::.ci r belfors, le, trionfale ti• t.itm::.ata.del ca11cro totalilario. Per· chè? Perc/1è resistere e ribelltm;i si• g11ificm;<1 rischio e S<ocrificio; ,, 11un c'era pii, ragioue d'oùettarli d{lcc/1è era sv,mitcr. /a fede che li giustificav(I. Il rncchiu gioco non €IJ>J>lls~ioll(1 piri i giocMori. Si può dire in genern/e che 11clfo. crisi presente i J)(lesi pi,ì civili 11011 avevano 11111/(1 che fosse obbustm1:11 reo/e per essere di/es? fino al fondo, percl,è 110n ,-·ere, niente che valesse lr, pe11u d csscn vissuto j111,, m /011• do. Solo i /Mesi che• ,.-ve•11c111u rimesso sulla sce1w il tiecchio drammtr dcli" superiorità di razza e della conqui– st(I del mondo trovavw10 /"e11ergi11 per prendere l'i11i:iatiu1i e distrugge– re. E un /t1tto che non uc, di111e111i– Cl/l0 in eh~ s'i accinge a. ;11igliorare le sorti dell'uma11itit. Qmmdo l'imp<'· ro romr,110 precipilav11 cr<t imllile progct.tarc acquedotti o servizi poste,. li, e ben a ragione s'ado1>crnvc1110 le energie costruttive superstiti a. i1111ol– zar chiese a fondar mo,w$teri. Per– ciò ci occorre scrutllre rigorost1me11tp osni pro1>0sltt cli costruzioni fult1rc se uoglimuo l/S$icurt1rd co,itro idee schenwti:.zate, che ci fc1ccin110 mup· 11e1·e come t,mti outomi. Il primo pflS• so dei u: pianificatori>> lw dt1 esser(• il disegno degl'idellli e dei fini. D<tl ,.isco11tro con <f'WSti, uscirci incofom<' tullo ciò che v'era di buono tre, gli elementi e/elfo uiln ·c1i ieri, ma qucm– to ;,, essa v'erc, di superfici(llc, dccli• dente, mntcric,/istico ,. wno cc,d;à. l,<1 crisi mon(iiale i: durale, orrm,i per 1111'i11tcr_n ge,wrn:io11<> e,I /rn di– mostralo che il mouim,•11(0 socilllc i.• 1msSlllo in prima liuc(l: cui un'era di espcmsione succede un'era di stabili:– za::.ione. Questa tmsforma::;io11e lw /i• 110l'l1progredito ,, ta.stoni /rn gli <•r· rori, perc/1è si s011 1rm1c11ratele cm,– se profo,ulc, e J>ercl,è gli interessi e le idee formati.si dww1tc il periodo li."espa,ìsione ci ha11110 vroil.,i10 ,r;n. lerprctare i. /t1ni che ci sia,1110 sollo ngli occhi. Frn le loue dulorusf• e /e pcrvt•1·• sio11i dell'ora present,•, <1lc1111c son dovute al fol.to che• si voglio110 nppli– cnre metodi adCllti al!'cspansiorie ad 1111 organismo' sccictle eh<> tlei;c op(•· 39

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