Volontà - anno I - n.3 - 1 settembre 1946

o dalla educazione uu:ffi~t.'e. Perciò concepin1 !'educazione come 1u1 proee~~ù u11c~u - ~econ<lo i1 •igni6cato etesso de'i nome - ad esprimere il buono naturalo di dasew1t1 ed a rafforzarlo ,con1ro le lor;,,e ostili clle 1o attaccano in una .;ocielà corrona. Egli ,·e• deva che l'educazine i: I.a baiie' della libertà.: ma che è 1>ur vero finvcrso, cioè d1e l11 libcrti'1 è la lmsc ◄lcll'educazione. L'aver rile,.tla que;;ta relazione reciproca rende gli ,crini di Codwin sulJ'cducizione - ed in JXlrticofore « 7'/ie E1u1uirer » - COiÌ •impor1ru1 ti :rnchc oggi : oggi, anzi, •forse 11iù importanti che mai, mentre ,l'edut'aziont viene .u. sala per insegn_arc agli uooiini I.:,, 6ollomissione in luogo dell:i s1ggezza. « Il vero sco,,o tlell' educa:i<me. come di oglli altro prOCl!$SOmorale, è la ge11erfl:do 11(' del/« felicità >J, ◄lice Godwiu ,1I principio di « The Ellquirer ». Così egli intende 11rì1m.1 di 111110 fa felicità dell'individuo, M..a 11oichè ◄( gU, interessi degli i_,u/ìuidui 11ella societù .so110 irlflipe11deuti e non posso110 ve,.1ir disgiwtti » uou basta educare un uomo perchi· sia fel.i«. ì: J)ure eceS:S..rio (< ~duct1rlo nd rsserq utile, cioè virtuoso». « Pe.r rcnde.rc un uomo virtuoso, dobbiamo renderlo su1:1io. L'uomo vertune11te 1;ir– t1JOS-O /,a u11a çompre.usione vigorosa, 1;ecle I-Ontano. Clii vuol essere molto' vir11,oso cle11P essere molto i.struit-0 )). Ma « lo sagge::11 llOtl è soltanto "" me::o directo verso la virllÌ: è anche direllame11te, wi me:zo per la,/eLkità. L'uomo cl1e .ao.ssi€d'.l una com!,re.u.sio::e• ìlfumiJ1a1a, ed 1111 ardore Qerse.vercmtc lu, molte .$Or1e1.11i di godime:i.to clic L'iguorQ::fe.! non. pl.lÒ raggiu11gcre ». L·educazione ◄lovrebbe 1.'0minciare presto, 1>erchè « ,,um.110 più Ì11ç.ijpcr10 cd imma• wra è la me.me (lel bambino, 101110 viù essa è adattabile», e le cani,,e abitudini dd 1>c11· s-iero si acquistano mollo più ]>resto q'uantÒ dì 501i10 Ei Eupponga. Ma lo sco1>0 della pri• .;.,lO educazione nn è quello di impartire nozioni 1Jarticolari: 1>i11uosto, lo svegliare la mente del fanciullo () imscitarvi il desitlcrio della conoscenza e della conc1uista. <e Cene– ralme,ue parla11do, è meno impor1a,11c c/1e ..m raga::o acq11i.sti ima 0<Lw1'al1ra .s;>c::ied no:i<mi, di. quanto importa c/10 egli, medianM l'istruzione, ac{Juisti l'abi1udine dell'attl• 11 iiù me11tale. -La r>rima fe:ione ,li 1m'e,lttC<J:io11e.gimli:io.~ll è, in b;..eve~ impara a pm1• .sare, a distinguere, « ricÒdllre, a interrogare. ·• •Dopo il risveglio e {'esercizio della mente, la funzione dell'educatore è il fornire conoscen;,.a ed incoraggiare ogni a11i1udine ch'egli J}eTCCJ>i,;ca nel ,suo allievo, 1,erd1è ,:.le at1it11ditri SQIIOgfi strumemi ,!ella utilirit :i, e nel loro svilu1>po sia la si>eranza di, una buona ,oeietà. L'educazione, J>erciò, <leve ccroore cli sviluJ>i>are le naturali tendenze. <lei bambino, accertando t'Oli cura 1>er che cosa è~ meglio ano, e intlirizzare l'istruzione a tal fine. È da evitarsi r uniformità dell'insegnamento, pcrchè a fJues!o me.l,_o<lo,Godwin ci indica, son ,lovute le condizioni. 11rcvalenti. delle scuole, in t.'lli un alunno si mostra brilla111e e tutti gli altri grigi. Una buona educazione invece mellerà in valore anche li' minime eapacilà dj tuui ·i bambini. Nessuna EJ>Ct'iedi tirannia deve usarsi per .:ostrin .gcre un b..'lmbino ad assumel'$l un lavoro 1>ei eu.i non è adallo, e ad ogni bambino $i f;e:e~:e 13 i1~;~:a:~):o~~~::::e.Jsiè ~~~:ne 4 J 1 ~,i=•g:~l!~u!~o~;,~ 1;~: 1tu~~1z; 13 1;::1:;in!i,o~:.es:; cui l'if!segnare diviene jmJ>ersonale e 1100 può consideraro Je c:ira1teris1iche individu:ili. Nelle proposte 1>er la sua scuola, egli ,limitò iufatti jl numero d'ogni classe a dodici. Gt1dwin fa Jç pro11oste più rivolm:ioaario 6Ull'educazione (111ando allaeca le usuali relazioni Ira ba1qbini e maestri, d1e· gli sembrano poco 111eglio ,!ella 1;chiavi1ù 1 , e con· elude che l'istruzione de, 1 e darsi in modi che ca~sino il minimo di in1erfcrcn1.a con la libertà dell'allievo. ·11 bambin~ non ◄lev'esserc obbligalo ad imparare, Egli vi deve essere indotto con 1a t.-sibizione Jj quakhc motivo che gli faccia desiderare la conosrenza. « Il 1,;Crooggelto de.ll 'e,luca:ione giova11ilè » - egli dice in <( The E1.1quirer )) ..:_ è il procu· rare, tra l'età di qinq1~ 'e vcrtti anni, ·rma 111-Cnte ben regolata, attiva. preparala aci im~ J8

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