La Voce - anno III - n. 1 - 5 gennaio 1911

482 Nella stessa guisa si provvedeva alle pessime condizioni degli edifici scolastici esistenti auto– rizzando la Cassa Depositi e Prestiti a concedere mutui per 240 milioni ; mentre una previsione particolare stanziava per un decennio (191 r-21) una somma graduata da 2 a 10 milioni di lire per l' istituzione di nuove scuole elemtntari. (Disegno Danco pag. 112). La cifra totale am• montava a 64 milioni di lire, somma ingentissi– ma se non addirittura s11rlicente a riparart: al grave difetto cli scuole. E poichè sarebbe stato lecito dubitare che i provvedimenti finanziari pro– posti dall'un. Daneo sarebbero andati prima se non forse in maggior numero, nel\' Italia setten– trionale che Jlella meridionale (siamo in Italia e ci conosciamo troppo bene e da lunga pezza da non aver bisogno di motivarci questo dub– bio!), il ministro, che aveva per principale og~ getto la lolla pronta ed efficace contro l'analfa– betismo, consigliava di sostituire al criterio teo– rico della distribuzione dei sussidi per provincie indistintamtnte, quello più pratico e più equo della distribuzione graduata a seconda della po– tenzialità dei bilanci comunali, numero di anal– fabeti, ecc. In conclusione, con questi quattro punti fon– damentali (creazione e.li un nuovo organo am– ministrntivo, aumento degli stipendi e certezza di carriera ai nrnestri, 240 milioni pt:r gli edifici scolastici, e 64 rnilioni per l'istituzione di nuove scuole) la Legge Oaneo tendeva a ri~olvere il problema ullimo della scuola primaria italiana, quello dell'analfabetismo, attraverso il consoli– damento e l'incremento di tutto quanto si è fatto sin qui. Se ho citato largamente il disegno Daneo l'ho fatto appunto perchè mi preme di stabilire, oltre ·tutto, anche un parallelo fra il primo progetto e gli emendamenti Credaro. L'antico presidente dcli' Unione l\lagistrnle lt:1liana aveva accolta la proposta legge con una commozione che poteva sembrnre :rnche compunzione (cfr. l'intervista col Ciomale d'flatia, 13 febbraio 1910) tanta fu la rctice,rza del suo giudizio in proposito. C'erano delle incognite nella legge, e fortuna volle che proprio lui, l'on. Cred.rro, fosse chia- 1nnto n decidere di esse. Non è mio compito il discutere. qui tutti gli emendamenti, ma do– vent1:o studiarli sotto il punto di vista della lotta contro l'analfabetismo, mi limiterò a rilevnre semplicemente quella pnrle modificata che ri• guarda il mio tema. li Credaro portò nello studio del disegno Da– neo là sua più logica e legittima preoccup,1.– zione, quella cioè di garentire agli antichi col– leghi il buon esito delle richieste che già da molto te,npo erano i proclami di guerra ciel– i' Unione Magistrale, col raAOrzare la posizione giuridicn ed economica dei maestri. l\la il Cre– -daro portò anche un'altra preoccupazione, e questa non perfettamente consona all'interesse dell'istruzione p0polare ; una preoccupazione di cui ignoriamo la paternità, nè sapremmo come classificarla: in grnzia della quale i 64 milioni di lire stanziati dal ministro Daneo per I' istitu- 1.ione cli nuove scuole, sono stati soppressi dalle tabelle di previsione. E n sanzione quasi di codesto tradimento della causa dei comuni anal– fabeti, proprio l 1 011. Credaro in persona pro– poneva e faceva approvare alla Camera « in tutt'altre faccende affaccendata » (tant'è vero che nessuno fiatò I) ìl seguente articolo-catenac– cio : « Le scuole nuove e i cambiamenti di classificazione di quelle esistenti, quando pro– ducono aumento di spesa, saranno deliberali con decreto del ministro di pubblica istruzione, d'accordo rot mi'nislro dei tesoro e con nome da stabilirsi per regolamento ». (Disegno presen– tato al Se11ato, pag. 30, art. 8). I-lo sottolineata la frase d'accordo col 111i11islro dei tesoro perchè essa potrebbe contenere · in germe il pericolo d'una ripetizione da parte ilello Stato di quel fenomeno che già è stato deplorato nei Comuni, quello cioè cli tener la scuola elementare come la cenerentola, per la solita ragione dei bilanci impegnati al soddisfa– cimento cli altri bisogni. E chi può toglierci il 9_ubbio :egittimo che la buona volontà dei Con– sigli scolastici ammesso che si trovi in lutti egualmente senza distinzioni frn nord e sud) sarà per naufragare ogni qualvolta le manchi il corredo clell' importanza politica dei collegi for– manti il compartimento e dell'influenza perso– nale dei rispeuivi onorevoli? Nel caso pratico è forse lecito supporre, per ese,npio, che i Con– sigli s~olastici ciel Piemonte saranno pili inOu– enti di quelli della Sicilia? Ecco quindi che il PiP.111onte, tw.a delle regioni più ricche e delle rileno analfabete (17.7 010}, con una populazione s·colastica di 4,p 1 936 individui, distribuiti attual– mente fra 8746 scuoi~, potrà rnggiungere la cifra delle scuole necessarie creando 1097 scuole Ìrnove. · Jnvecc la Sicilia, una'" deHe regioni meno ric– che e pili analfabete (70.9 010) con una popola– zione scolnstica cli 463,853 individui (superiore quindi al Piemonte), distribuiti attualmente fra 5154 scuole, potrà raggiungere la cifra delle scuole necessarie solta'nto quando ne avnl create ancora 5153, cioè il doppio di quelle esistenti. Che se invece del computo sommario elci com– partirnenti1 si rifà il calcolo per provincie 1 e pren– diamo ad esempio la provincia di Alessandria e quella cli Oari, che in fatto di anr.lfabetismo ri– petono il contrapposto del Piemonte colla Sici• lia (Alessandria ha 21.1 010 di analf. 1ne11tre Bari ne ha 70.4 010), allora si osserva che A– lessandria con u11apopolazionescolasticacli 107 1 315 individui, ha 212S scuole, e quindi ne dovril isti– tuire ancora 256; Bari invece, con una popola– zione scol:isticn di 108.888 individui, ha soltan• to 1236 scuole, cioè gliene mancano ancora J 180. Intanto possiamo assicurare il lettore che co– desto rapporto cli differenza si riferisce via via JlOll soltanto per gli altri compartimenti e pro• vincie, ma spesso i11 una stessa provincia fra il circondario del capoluogo e gli altri circondari, quando addirittura in uno stesso circondario non si tratta del comune ciel capoluogo rispetto ai comuni minori. Questo per ribadire il concetto jniziale di una dinèrenza assoluta non già fra )lord e sud, 111afra ricchi t: poveri, fra furbi e minchioni, fra cittadini e contadini, e andate dicendo. Mi s: chiederà: « Dunque ad quid tanti mi– lioni?» Potrei rispondere prèss'::l poco come tulli i nostri democratici creclariani rispondono agli LA VOCE sgomenti borghesi italiani : « Si tratta di com– battere Panalfabetismo, e l' istruzione del popolo è ricchezza nazionale. » l\ti leverei d'impaccio e ve ne stareste con– tenti. Ma chi mi leverebbe dal cuore il peso della bugia detta non a voi solamente, lettori zelanti della buona causa, ma a tutti i nostri 111eridio- 11ati del sud e del nord indistintamente? li pro– getto Credaro, coi superstiti capisaldi del nuovo assetto economico dei maestri e dei 240 milioni per edifici scolastici, non risolve il problenrn, ma lo lascia allo slatu. quo, col semplice cono;.oJida– mento di quel che si è fallo. Ed invero una legge che prende per base le scuole esistenti e distri • buisce i soldi in r::tgione del loro numero attuale (anche amrnesso che aiutare i maestri a sbar– care meno indegnamente il lunario e render de– centi le cose scolastiche p.ossa significare lotta contro l'analfabetismo) a mio modestissimo pa– rere è una legge fatta contro l'analfetismo del Piemonte, della Lombardia, della Liguria ecc., ciò contro l'analfabetismo del nord, quando non è addirittura per l'analfabetismo urbano cli Mi– lano, Torino, Genova 1 e così via. Mi duole di non aver sott 'occhi una tabella c6mpleta dello Stato degli edifici scolastici dellt varie provincie, perché potrei computare come verranno distribuiti i 240 milioni stanziali allo scopo. Posso dire però che, non avendo il nord troppo eia vnntare sul sud in fatto di ambienti, arredamenti scolastici, ecc., questi milioni af– fluiranno in maggior quantità in alta Italia. Mi son fatto questo convincimento in seguito ad in– formnzioni 11011 sospette e molto attendibili, e tutti i lettori possono riattingerle direttamente, leggendo quanto è scritto in proposito alle pa– gine 28-32 ciel Disegno naneo. Intanto con un calcolo generr.le fatto in base alle statistiche scolastiche ufficiali (pregevole a questo scopo è la Re/a::ioue deiia Dire=ioue Ce- 11era/eper t' lslruzioue primaria sulto sla(o dette scuole popolari in Italia, pubblicata di recente in 3 volumi) ho potuto desumere i s~guenti dati molto a proposito per il caso nostro. Volendo cioè conoscere 1 1 importo totale dei soli amueuti di stipendio secondo la classificazione delle scuole; tenuto presente che lt' 1 scuole si distinguono in: a) Scuole urbane obbligatorie classificnte (1\ 2" e 3~ classe] e scuole rurali obbligatorie classifi– cate [1• e 2 4 classe) (aumento cli Lire 200); l>) scuole n1rali uniche (rurnli obbligatorie classifi– cate di 3" classe] (aumento di L. 200, più L. 300 di indennità); r) Scuole obbliJ!atorie non classi– ficate e facoltative di grado inferiore (aumento di L. 300); d) Scuole facoltative cli grado supe• riore (aumento di L. 200); e) Scuole serali (me– dia d'aumento L. 135); ./) Scuole festive (media cl 'aumento L. 35); son1111ato il tvtale di codeste moltiplicazioni col contributo attuale dello Stato e dei Comuni ; dalla spesa totale futura così raggiunta si ricava ,111 rapporto in spesa per a– bitante che varia fra un minimo di I... 4.58 (lo scudo dell'on. Credaro!) e un massimo cli L 7. 13, per le provincie dell'alta Italia aventi una per– centuale cli nnalfabeti non superiore al 60: men– tre per le provincie dell 'ltalia meridionale, aventi cioè una percentuale di analfabeti variante fra il 65 e il 78, il rapporto si limita ad un minimo di L. 2.45 e ad un massimo di L. 3.92 per abi– tante. Naturalmente ho dovuto escludere dal calcolo il Lazio e la Toscana ; quello perr.hè le spese straordinarie stanziate dal comune di Roma in questi ultirni anni fanno ascendere la spesa n L. 13,55 per abitante ; questa perché eccezion falla ciel Comune di Firenze, della provincia di Livorno e cli parte della provincia di Lucca, può considerarsi come una regione del sud, avendo una percentuale di analfabeti superiore alla me– dia del regno e quindi una spesa cli L. 3,36 per abitante, press'a poco come la Puglia. Cosi, anche escludendo il concorso pel Monte pensioni, gli assegni, i sussidi, i contributi per biblioteche, patronati, medaglie cli benemerenza, spese per il personale di direzion':', cl' ispezione, amministrazione, ecc., le quali non possono, com 'è chiaro, variare i risultati finali del con– teggio in modo da annullare le suddelte previ– sioni1 è evidente che, anche ammettendo che la soluzione del problema riguardante il per::-onale scolastico fosse di tale importanza che implicasse il successo o l'insuccesso della lotta contro l'a– nalfabetismo, la distribuzione della moneta nerbo della guerra sarebbe fatta con tale criterio da approvvigionare meglio chi sta meglio e peggio chi sta peggio. E andate a dire che I' ltalia non si mantiene eguale a se stessa ! Per Il " Rifugio " del giudice Majettl : Somma precedente L. 203,05 L. C., Faenza » 1,00 Lavinia e Ugo Guido ~londolfo, 1'1ilano » 15 1 00 Sezione Feci. Nazionale Ins. Scuole i\ledie (re~iduo somma raccolta per i danneggiati terremoto), Reg- gio Emilia 9100 Prof. Giovanni Crocioni e parenti, Reggio Emilia • 9,80 Prof. Ciro A. » 10 1 00 Un figliolo dell' Italia irredenta » 10 1 00 Prof. Domenico l\lercogliano, Napoli » 1 ,oo Prof. Pietro Egidi, Napoli » r ,oo L. 259,S5 Jf L' Allo Adige di Trento pubblica insolenze e accuse di ignoranza contro il nostro collabo· ratort Benito l\tussolini per l'art. sul Trentino pubblicato nel n. 53 1 a. II, della Voce. Ma l'Alto Adig-e però si guarda bene di dare una, dico una sola prova di queste sue :iccuse. Il nostro collaboratore ci manda una noterella che non posso pubblicare per ristrettezza di spazio : nel– I'attesa ho scritto al direttore dell' Allo Ad(,re invitandolo a spiegare e dimostrare, non avendo noi mai rifiutato nè una polemica seria nè una rettifica onesta. ff· pr. GIUSEPPE PREZZOL!NI, ilirettore, ANGIOLO GtOVANNOZZI, gere11le-respo11sabile. ~~~ Firenze - Slab, Tip. Aldino, Via de' Renai, Il • Tel. 8-85. ~~---., COMUNICATO Ad 11110 diffida pubblicata dal Prof. B,•r• gese 11e/gioruale la • Tribuna > di Roma e la « Stampa • di Torino, con cui ci accusa di voler ab11sivame11/e pubblicare la stia opera « Mefistofele ,;011 1111 saggio su la perso11alitll di Goe//,c », rispo11diamo: - 1) La Casa Editrice ltalia11a è proprie• /aria esclusiva di suddelta opera, avendola ac– quistala <011regolare co11lra/fo del 2 Maggio 1910; - 2} cl,e il Prof. Borgcse /,a correi/o e /ice11,1alo di suo p11g110 l'opera intera, dalla prima al/' ultima parola di essa; - 3) cl,e <011quella d,Jfìda il sig. Bor· gese ha miralo a screditare 1111anostra p11b– b/ica,1one dopo aver perapito a11licipi 11011 do– vutigli su di essa, e da 11oi gmtil111e11/t con· cessigli dietro sue vive pr,gl,iere, di che noi chiameremo i11 a/1,-a sede a rendere conio, il sig11or Borgese. LA CASA EDITRICE tTALIAN'A cli ;\, QUATITRINI COMUNICATO Il sig, Q11a//r,i1i /,a pubblicalo 111/cdelmC11te, scindendo/a e 11111lila11dola, 1111a111iarellijica 110/ijicala alla Lupa per 1110110 di 11s<itre. I I sig. ,J11,1/frù11·111iscriveva il 28 dicem• brc, cl,iedwdomi • il deji11ilivo licen;_1a111mlo delle bofie » ; mi scrivern il gior110 31 : < si compiaccia far111i sapere se ha spedilo bo{'f_e del Mefistofele • ti,sisleva il 1 gm11aio: « re• plico <011 la prcsrule per fare -appello alla Sua ,;orlrsia (/) perd,l .-oglia farmi sapere se ha sp<dilo le bone a Fireu;_e "· Ma ml "· 37 delle Cronache Lettera rie, uscilo a Firw;_e il 30 Dicembre 1910 pubblicava, fra I' allro, • cl,e il prof. Borgese ha corre/lo e l,cC11,1alo di s110 p11g110 l'opera i11/era, dalla prima all'ul· lima parola di essa ». Basterebbe qutsla sola risibile co11/raJdi;_io11e a descr,' ve.re /111/0 1111 1101110 e /11/10 1111 sistema, a dare iJ loro giusto valore a 1111/e I, a[fer– matio11i pa,sate, prese11/i e f11!11re del sig11or Qua/lri"i, a co11jer111nre ancora 1111a voi/a la mia d1Jfida aJ pubblico e ai librai. Dopo di cl,e, pongo termine alla polemica, riservandomi di /11/e/are ogni mio dirillo 11ei modi cl,e cre– derò piìt oppor/1111i. G. A. BoRGF.SE Editori GIUS. LA TERZA & FIGLI Bari Sono usciti i primi sei volunri degli SCRITTORI D'ITALIA (Grande collezione che si comporràdi circa 600 volumi) Formato 8.u In carta a mano. Lin'ci 111ari11isti a cura di BENEDETTO CROCE . BANDELLO M. • Le Novelle, voi. I a cura di G. BROGNOLIGO GOZZI C. - Afemorie inutiti, voi. I a cura di G. PREZZOLINI DELLA PORTA G. B. • Le Commedie, voi. I a cura di V. SPAMPANATO. BOCCALINI T .. RagguagN di Pamaso e Pietra del paragone politico, a cura di G. RuA. BANDELLO l\l. - Le 1Vovelle, vnl. If a cura di G10ACHINO 8ROGNOLJGO . 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V. coa no– tizie su Aristotele e le opere sue. 2. GALILEO GALILEI. PENSIERI. Fran1menti filosofici scelti e ordinati da G. Papini. J. 3. ARTUROSc110PENHAUER. LA FILOSOFIA DELLE UNIVERSITÀ.Traduzione dal tedesco con introduzione di G. Papioi e un'appendice di G. Vailati 4. EMILIO Bou-rnçux. LA -NATURAE LO SPIRITO e altri saggi. Traduzione dal francese con introduzione di G. Papini e u,!'appendicc bibliografica. \· PAOLOSARJ't. SCRITTI FILOSOFICI INEDITI (Pwsirri - L'arle di ben pwsarr). Tratti da un manoscritto de.Ila M:1rcian:1 a cura di G. Papini. 6. JoHNATHAN Sw!FT. LIBELLI. Tra.dotti dall'inglese con introduzione e note da G. Prczzolini. 7. FRANCESCO Gu1ccIAI\DINt. RICORDIPOLITICI E CIVILI. Edizione completa a cura di G Papini. 8. ENRICOBERGSONLA FILOSOFIA DELL'INTUIZIONE.lntroduzione alla Metafisica cd estratti d, altre opere a cura di G. P:tpini. 9. SoREN l(IERKEGAARD. IN VINO VERITAS con l'oggiunta del Più i11felice Di11psa/u111/a. Traduzione daJ. l'origiualc d:10cse e introduzione di Knud Ferlov. 10. Uco FosCOLO. IL TOMO DELL'IO seguito dal Didimo Cl,irrico a cura di Ardengo Soffici. IL P. B. SttELLEY.LA DIFESADELLAPOESIA.Traduzione dall'inglese di E. C. con uaa introduzione analitica. 12. N1cc0Lò MACIIIAVE.LLJ. PEN31ERI SUOLI UOf"INI scelti da tutte le sue opere e ordinati da G. Papini. 13. PtETROVE1tn1.DISCORSOSULL'INDOLE DEL PIACERE E Df:L DOLORE. lntroduzionc e bibliografia a cur:r. di G. Papini. 14. W1LLIAM J.,MES. AGGI PRAG,IIATISTI.Con prefazione e bibliografia a cura di G. Papini. 15. FRANCESCO ACRI. LE COSE hllGLIORI. A cura di Luigi Ambrosini. IN VENDITA PRESSO I PRINCIPALI LIBRAI E " LA VOCE ,, Qui infatti, a chiusura delle inie osservazioni, potrei far mie le parole che La Voce metteva a cappello dell'articolo apparso sull'argomento nel peni1lti1110 numero : << i deputati hanno altro da fare che discutere sul serio le leggi ... Si discus– sero solamente i possibili e gli impossibili, i reali e gli artificiali significati reconditi della legge». Vcro 1 vero fino alla nausea. Chi ricorda l 1 aOan– noso discutere dei giornali intorno alla famosa lesione del principio dell'autonomia comunale colla creazione del nuovo Consiglio, sa di guale stordimento fu causa l'allarme partito dalle fila dei clericali.· E questi, sia deuo per non detto 1 furono forse i :,oli che ci capirono qualche c6sa; almeno più degli estremi sinistri. 1 quali per bocca clell'o11., l~-era 1 l'unico deputato mt:ridio– nale che partecipò alla discussione del progetto, allermavanu che la nuova legge era il più po- deroso sfur=o per comballere:l'analfabdismo. Anzi - ========================= il Corrit:re delta. Sera elle della grande campa- I gna fu l'araldo e il paladino, (1 votazione com- piuta. lieto della \'ittoria un po' sua, venne rac- I LA VOCE " 19l_ 1. Abbonamento alla Voce eia oggi al 31 dicembre 191 1 lire 5,00 per l'Italia, 7 150 per l'estero. Si prega cli mandare la fascetta ciel giornale. cogliendo dalle bocche degli e~tremi sini,tri queste memorande sentenze : « è la legge mi· gliore che da alcuni anni sia stata approvata ; conterra delle mende, nrn 1 1 importante è che dà denari e risultati tangibili » 1Turati1; « sono caldissimo fautore di questi provvedimenti ed ho fede che da e~si verrà un gran bene alla Sicilia. I nostri comuni rurali hanno percentuali d'analfabeti dal 60 al 70: sono que::ili poveri nn111icipi che attendono il loro risorgi111ento 1110- rale » (Dc Felice). La rassegna potrebbe conti· nunre, se l'uniforntiléì delle espressioni non gP... nerasse noia. E noia 11011 soltanto, ma ... Lascio a ciascun lettore che si sente buon itali:'lno di completare la frase. Non la dica però, ma se la rinfocoli in cuore come un germe cli vendetta a chi insultò e cl 1 11n:idolorosa vergogna. Gn 1 SEl'PE Do~AT1. Abbonamento cumulativo Voce e 6 Quaderni della Voce [cioè 1, 2: F. PA– s1Nr, L'Università Italiana a Trieste; 3 : FEDERICO HEBREL, Giuditta; -+: ANTON CECOF, Racconti, unica traci. autorizzata, fatta direttamente dal russo, eia A. S0FF1cr e S. JASTREBZOFF; 5: Emuo CEccm, R11- r(jard fùp!i11g; 6: RENATO SERRA, Scritti critici] lire g per l' Italia, I lire l3 per l'estero. N. B. - Per i Quaderni della Voce i nostri abbonali di Trento. Trit:ste, Canton Ticino ecc. de– von pagare come per l'estero. Bibloteca Gino Bianco

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