La Voce - anno II - n. 39 - 8 settembre 1910

392 LA VOCE di trionfare e di elogiare il « capola\'oro di lo– gicn » che è l'ordine di scioglimento del Sil/011. Resterà. la JJcmocra/ù·? Avrfl una nascita in– felice, tra gramaglie e veli neri, e non potrà far. nulla di serio e di libero se non conta di li– berarsi del cattolici•m10, di fare a meno cioè dtll'unica cosa che possa darle una ragione di esistere. Giacchè il programma del Sangnier 11011 è che non sia giusto e vero: una nazione, Francia o Italia non importa, non risorge col mutar re o repubblica : risorge col mula.re costumi e carat– teri. ~I.-\ tentare oggi di far questo con il cattolici– s1110 è sbagliato: bisogna farlo non con quello, come i democratici cristiani han tentato, non contro quello, come tentano molti anticlericali, ma sopra quello, come tentiamo noi e, più po• tente cli noi, tenta cli farlo tutto il mondo mo- derno. g. pr. lf Numerosi opuscoli di propaganda spiegano chP. cos'è il Si/1011: si possoh tro,·are alla Li– brairie du Sìllon, 3-l, Bd. Ra<;pai1, Paris, \'li. Specialmente il volume di ).L\RC SA~G:-.JER: Le plus J[rand Si/1011. L. 1,70. Le relazioni del S:rngnier con l' /lrlio11 Fra11- çaise sono illustr:ue nel volume Le di/emme de Afa,-c Sa11g11icr di C11ARLES ~IAURRAS. (Cfr. A. LuGAN: L' Aclio11 1-ì·ançnise e/ l'idt'e clr,·éliemre, Paris, llloud, L. 3,00). Paolo Maolegaua. - Quando ebbi l'altra setti– mana l'rinnunzio della sua morte, subito mi dissi: - Ecco un eccellente occasione per un direttore di giornale. Accoppia il fiuto ciel commercio al– i' abilil:t artistica, prendi di sopra i corni del centralino, dove riposa, l'imbuto clel telefono, e via scampanella all' amico antropologo che ti faccia un buon articolo commosso con modera• zione, affettuoso con temperan1;a 1 scientifico ma da profani, un po' critico ma senza rischi, un buon articolo insomma, che accontenti la scienza, la letteratura, l'editore, la famiglia e il pubblico: il pubblico sopratutto. - ì\Ja io faccio male gli affari. E invece me ne andai in campagna. Un solenne acquazzone aveva risciacquato dalla pol– vere ogni foglia, l'acqua a\'eva scavato la crosta di terriccio rosso sotto i castagni e messo a nudo i sas!-i, e io camminava incontrando muli ca• richi di carbone e legati in fila come galeotti da una fune attraverso i basti. E pensavo: - Tutte queste lacrime che a furia di cipoll::1 spremono oggi le autorità i giornali e, in breve, quelli che pretendono Ji parlare a nome dei più, non gli sono dovute. Il suo corpo sano e vegeto fino a tarda età in modo meraviglioso l'aveva ricom• pensato dei suoi precetti igienici: mangiare e bere ma non troppo, far bagno ogni mattina e passeggiata ogni giorno, e due o tre volte per settim:rna (ali' incirca come raccomandava Lu– tero) giacer con donna; ed anche, dimenticavo quasi, bere coca boliviana, e non torturar la mente con problemi difficili. Del suo scriver fa. cite, leggero, piano, ricco di cognizioni pratiche e di buon senso, le molte edizioni, le molte tra– duzioni l'avevan pure ricompensalo a sufficenza con molte migliaia di lire. Affetto familiare e durevole virilità (particolare non spregevole per chi a,•eva un cosi manifesto godimento nella sola immaginazione dell'attività sessuale) non gli eran mancate, fruttifere di quelle felicità eh' ei spe· rava. Come scienziato, ha anno onori, cattedre, titoli, fin troppo, dicono alcuni. E allora? Utile la sua parte, non lo nego, ma lacrime no. Ma cordoglio neppure. Onor di pianto. avrà Ettore; avrnn gli eroi d'una nazione, sopra– tutto gli eroi dello spirito, per i quali un popolo deve impegnare diecine d'anni di vita. ~la uo– mini come il ~lante)..":lZzafuron pagati a contanti. Ognuno assolse il debito e!)traendo dal taschino le due, le tre, le cinque lire che costava un suo libro. Era forse 11 denlro una filosofia rinnova– trice? una religiosità che s'imponesse al tuo spirito? una poesia alla e tragica? Ohibò ! C'era il piace,·ole, il leggero, l'utile i\l:rntegazta. Dun• que non lacrime. Egli ebbe il suo. Se muore domani un attore, di quei che sulle scene mer• cnnteggiano ad ore l'anima propria rivestendola cli varie apparenze per il pubblico godimento, che gli farete? Nulla, per mia parte. L'ingresso lo pago sempre, quando ,·ado a teatro e nulla debbo di più. Soltanto ciò che vl\le la ,•ita ha diritto a commuovt:rci ; soltanto ciò che ha in• nalza10, non dico un popolo, q11esto sarebbe troppo, ma almeno qualche anim::1, ha diritto a commuo,·ere le anime. Ogni cosa va pagata con la moneta die le è propria, e Paolo )lantegazza non avanzava nulla, proprio nulla da noi. g. pr. Il Seminarlo di Perugia a\'eva dato, negli ultimi anni, parecchi grattacapi alle autorità ecclesia• ::.tiche romane. Esse, nel loro infinito zelo per la sana dottrina cattolica, si erano dovute preoc– cupare di uno stato d'animo ,•eramente deplore• \'Ole, che s'era infiltrato, malgrado le loro cure paterne, in quel\' istituto. Xon si. P?SS~>n~i~erir~ per filo e per segno tutte le dev1az1om spmtuall che offendevano i consiglieri più intimi ciel Santo Padre; diremo soltanto, a mo' d'esempio, che gli btinti di ribellione erano giunti al punt? eh.e non si riesciva qunsi più a trovart un serrnnan– sta che fosse di~posto a dare informazioni se• grete sulla vita dei compagni e sulle lezioni dei professori, nemmeno allettandolo col prometter– gli l'assistenza dello Spirito Santo in quei con• corsi per le parrocchie più ricche, nei quali, co– me si sa, il prescelto nnn è sempre quello che dovrebbe essere se. giudicato con criteri pura– mente tecnici ed umani. Si era potuto consta• tare, altresi, con raccapriccio, che le scienie sa– cre e profane erano oggetto di un intcressarflento, per dir così, poco pio, e non tanto tendente a trarne quel conforto e quel delicato profumo cli santità.. ignorante che così bene s'addice a u~i ottimo sacerdote, quanto a cavarne una conv1• 1;ione ragionevole e ragionata e non senza il vaglio cli qualche dubbio e critica di odore ra– zionalista e protestante. Gli effetti deh:tcri di questo sistema eran poi pili prettamente visibili in coloro che venh·ano ordinati sacerdoti. Si vedevano giovani troppo differenti dalla tradizione del clero campagnolo, che per ogni fe!;ta fa delle buone spanci.«:.te e bevute, ::!-:e sa usufruire in modo felict: dei p.•r– chi beni concessi dal Go,·erno, vendendo sul mercato uva, grano, vino e prosciutti, che se per qualche lato sdrucciola nelle compagnie degli usurai e magari degli assassini, come s'era ve– duto in un processo locale, celebre a suo tempo, è però cli dottrina saldissima e, sopratutto, in– ternamente indiscussa e indubitata. Questi gio– vani, invece, prendevan sul serio certi pericolosi pensieri, come la rispondenza della vita esttrna a quella internil, spendevano in libri e in ri,·iste, ave\'ano un inter~ssamento vi\'o per il proprio paese, non obbedivnno pili ngli ordini elettorali venuti dall'alto, e, abbenchè cli vita integerrima, si capiva dovevano essere bacati di spirito. 11 cuore pio e devoto dei migliori conservatori della buona tradizione cattolica in Perugia era110 enor– memente afllitti da questo spettacolo, tanto pili vedendo che godeva l'approvazione del ve– scovo ì\lattei Gentili. fn tale contingenza non re• stava che ricorrere a Roma. E I ',1iuto di Roma, non mancò. Al rettore del seminario, monsignor Umberto Frncassini, si snrebbe ,•oluto imputare qualche cosa ; ma, disgraziatamente, la satanica abilità di costui lo poneva in una posizione inattacca– bile. ~lodello di virtù private, mentre altrettanto non era dei suoi a,·versari, egli aveva sc.::mprc fatto il suo dovere, benvoluto da~li allievi, sti– mato dalla cittadinanza, e le sue dourint'!, :rn– cht esaminate dal più spigolistro citi teologi, non facevano grinzt:. :\la a questi criteri, cosi meschini, della giustizia umana, Roma seppe opporre i criteri superiori dc:lla giustizia ispirata, e il Fracassini \'enne allontanato dal Seminario con altri prof<.:~sori. Sembra però che il corag– gioso rimedio non giovasse, onde si dovè prima togliere ogni autorità al vescovo che, con co• stanza inaudita, aveva mantenute le sue simpa– tie. F. pi:!r render più sicura la cosa, in questi giorni è stato sospeso addirittura l'istituto per « causa di restauri •· Come si vede da questa stessa motivazione, che prelude all'abolizione as– soluta in favore di un nuovo seminario R"esui– tico da fondarsi in Assisi, la guerra si combatte in trincee, con mine, e mai in campo aperto. Si sente, negli oscuri e dolciastri comunic.àti, un lavorio precedente di piccole lotte di corridoio, di ;rndirivieni ecclesiastici tra Perugia e Roma, di intrighi e di raccomandazi0ni cardinalizie, un puzzo di sacristia vaticanesca unito al lezzo cli qualche combriccola di pretastri provinciali. Vi– sto da l'alto questo piccolo episodio finale della campagna antimodernista, questo sfacelo d'un bastione, ha un carattere puramente simboEco. Roma va per la sua strada, espellendo natural– mente tutte le forze di coscienza e cli intelli– genza che non possono stare con lei. Roma ha ragione, perchè non µuò vivere come vorreb• bero i modernisti, ma ha una ragione che se– gna l;t morte pro~ressiva. Visto poi da vicino, l'episodio di Perugia è disgustoso ; è la vittoria di pochi ignoranti intricanti meschini contro al– cuni che in una fede, per me erronea, credono con tenacia, e per essa si sacrificano nobilmente. Que:-ti vengono !)confessati. Ronrn ha bisogno cli sacrestani servizievoli. di contHdini che vo– tino, di preti cortigiani, e di ff!cli meccaniche tutel:\l<:: dall'ignoranza e magari dal vizio la• sciato indulgentemente correre. li suo istinto veggente conosce i pericoli delr indagine e della rinessione, e sa bene che si comincia col ragio– nare, si finisce con l'abiurare. g. pr. }f Durante l'estate, sia per il molto lavoro, sia per la lontananza tl'un amico che se ne oc– cupa\'a. ho dovuto trascurare alcune richieste di bibliografi,l. llisogna scusarmi. Entro settembre spero di contentare tutti. g. pr. lf li numero sull:'l questione meridionale non è stato dimenticat0, ma soltanto rimandato. Escirà nell'ottobre. g. p,. Nei prossimi numeri : ARoEi.:co S0FF1c1: Divagazionisull'arte. L' Espo,iz.ione di /I enezia. CARLO VossLER: Il sistemafilosoficodi Be– nedelloCroce. 8EXEDETIO CROCE : Risposta al precede11te articolo. G1uuo A. LE,·1 : Oscar 1:.ìuald. RODOLFO BETTAZZI: La questione del 11eo-111al– tlmsia11is1110 (e replicadi G. PREZZOLti-1). Abbonamento straordinario da oggi al 3J dicembre J9J0 L. 1,30 GIUSEPPEPREZZOLINT, iJirettorc. ANGIOLO GtOVANNOZZJ, gere11/e.nsponsal,i[e. Firenze - Stab. Tip. Aldino, Via de' Renai, 11 • Tel. 8-85. Bibloteca Gino Bianco Editori GIUS. LAT ERZA & FIGLI Bari :])' i177minenfe pubblica;;:iof/e: CROCE B. - Sc,u-r·ri 01 STORIA 1 .. ETTERARIA E POLITICA. - \'ol. I: Sa.f{gi sulla lelleralura ilalia11a . . . . . . . . . . . L. 6,00 del Seiceulo . . . LEIBNIZ G. G. - 1Vuovi sa10.ri s11/L'i11/elld/o 11111n110 - p. KAN~f' E. - Critica della 1·agfo1 1 pura - parte 11 F"ARINELI.I A. • Il romaulicismo in Germania TARI A .. Sii.tori tli Es/e/ira e tli Jfelajisirn. . : ... ROMAGNOLI E. • 11/usica e Poesm 11e!L'a11Llca Grec,n . FIORENTI~◊ F .. Slutlii e Nilralli . 11 1 libri 111-1v SCRITTORI D'ITALIA (Elegante collezione in cMt!l a mano, formato ottavo) 5,00 » 6,00 » 3,00 » 4,00 • 5,00 • 5,00 llAi\DELLO ~I. . Le 1\·ovelle • due ,·oli. - \TITORELl.1 I. · Poesie. - GOZZI C.· Jl~e,11_o_rie i1111/ili . due voli. - DELLA PORTA G. Il. - /,e <"0111111,tlie · voi. 1. - BOCCA LI~ I I· · Rf'gguagli di Parnaso e Pietra dei paragone poiilico. - /,,iriri marinisti - BLA):CI I L. · /.)ella Scien::a 111ililare. ( Oal;nl -v-oJ.ume LJre 15,150 Seguiranno subi10 ~Itri \ 1 olu111i del Cat:.logo Con L. 40. pagamento anticipato, si ha diritto a scegliere dieci volumi degli SCRITTORI D'ITALIA tra quelli che saranno pubblicali. - Domandare le schede di prenotazione. 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LETTERE con prefazione di Voi. I (1496-1542) di pag. 160 G. Papini. L. 1,00 G. Papini. 2. Mrc1-1ELANGELO BuONARROTr. LETTERE con prefazione di Voi. II ( 15.p-1 563) di pag. 160 L. 1,00 novelle scelte, L. 1,00 3. SER GrOVANNtFtORENTINO. IL PECORONE. Quindici con prefazione di G. Papini. Pag. 160 . (Jol/e~ione " l' jfalia 11egli scrittori Sfra11ieri ,, : 1. F.-R. C11ATEAUBRlAND. VIAGGIO IN ITALIA ( 1803-1804) aggiuntevi pagine dai « i\laniri " e dalle « Memorie d'oltretomba ~. Traduzione prefazione e note di Giovanni Rabizzani. Pag. 144 ·L. 1,oo 2. P.-L. CouRmR. LETTERE DALL' ITALIA (1799-1812) aggiun– tavi la polemica per la macchia cl' inchiostro sul Codice Laurenziano con un facsimile della macchia. Traduzione, prefazione e note di Gio– vanni Rabizzani. Pag. 144 L. 1 1 00 IN VENDITA PRESSO I PRINCIPALI LIBRAI E "LA VOCE

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