La Voce - anno II - n. 39 - 8 settembre 1910

l,A \'O('F. Conto eorreute ron hl l'•sla. Tommaso Nuoletti A. 882. Sig. Avv. (Cose11za) S. Giovanni In Fiore (Scade 31-12-910) Esce ogni giovedl in Firenze, via dei Robbia, 42 .;J. Diretta da GIUSEPPE PREZZOLINI .;J. Abbonamento per il Regno, Trento, Trieste, Canton Ticino, L. 5,00. Un numero ceni. rn. Anno II .:,. N.• 39 .:,. 8 Settembre l9JO. SO~L\IARIO: Gli anarchici nell'Argentina, g. pr. - Per il Cong:ru::odel libero Cristlaoeslmo. ANTONIO 8,\SFI, CONFUCIO COTTI, GIUSEPPE C.\FFI - Wllllam Jamcs, G1ov,\:,,:;,,:1 PAPl~l - Il Slllon, ,rr. pr. - Paolo Mantegaua, Jr pr. - 11 Seminarlo di Perugia, g. pr. Gli anarchici neWArgentina. Quaudo bo seutito cbe I' .drgwti11a aveva votato leggi eccez.io11n/i per gli n11arcbiri,mi so110do111n11dato: - per quali n11nrrhici? PerrhJ l'idea 1•111pirira e i•olgnredegli a11ar– chici a. me 1,on~s:arbap1111to . .d11arrbico;, cbi disordi11n 11110 sorietli. E I' Arge11ti11n è 11110 stato in disordim per musa di cbi govemn, 11011 gin per causa degli a11nrrhiri.U110 stato prote::;_io11istn, burocrntiro, pieno di parassi/i e di ladri, rbe è riescito n far rmrere il rosto della vita molto sopra al livello 110111- rnle d' 1111 paese 1111ovo e fresco; 11110 staio Inie è vernmeute 11110 staton11nrchiro, e /'1101110 d'ordi11e ;, /'1101110 rbe n quellostatosi oppo11e. /I credereche l'ordi11ee la ribellio11e sin110 rnpprese11tnti dalla 1110/erialitlt del fatto, e 1111 errore. /l'e 11110 quiete 11eglistati rhe è pi,i disordiunta de/In rirnl11zJ011e, p rrbeè il seg110 rivelatoredi 1111 disordiuespirituale. Per il Congresso del Libero Cristianesimo 0 > Invece q11n11te volte 11110 sa11tn sassata,111111 veuun11da rivolta, 1111 divi110colpo di f11oile souo rivelaz.io11i d'1111n rn/0111!, di ordine! li gwdarmr e il /,oin, dirrvn q11elprofeta rrn– zio11ariocbe 1•1a de Mnislre, sc>110 le pie/re011.' go/ari de/In S(>rieln. Questo e verissimo:purcbè 11011 si i11le11dn rou riJ soltn11to il gwdnrme de/In livrea e il /ioindelleesernzio11i l,,gr,li; t•i souo 11elle societ,iben spesso dei gendarmi e dei boia, nucbe don meno si sospetterebbero, e magari tra i partiti rivol11z.io11nri ! Del r,•slo perrbe rip1•terloagli itnlinni? La 11osJra lrndi::;_io11r del risorgi111mto 11011 re lo dice? Nelle smole "'"' ri ba11110 i11seg11nto riverire cbi, i11 110111r d'1111 ordine spiri/110/,rnperiore •· futuro, si rit>0/tJ,e a 1110110 armata e q1111/– cbe volta n dn11110 d'1111 principe,co11tro 1111 di– sordineal quale allora ,·rn soltoposlo lo sin/o? Q11n11do i pl'/lso,oggi, rbe i nostrigiomnli ,, i nostri 110111i11i pol tici patteggianocm, l' Ar– geuti11n, sento cbe q11estn genie 11011 farli mt!ln di lm,mop,•r l' !tnlin. il risollevnmwlo e In vittoria d'1111 paere 11011 sono mai il frntto di for::;_egoistiche,e il nostro risorgimento ri i11- s1•g11a cbe In Giovine ftnl,n ebbesorelle 1relfr Giovn11iFrn11rie,Polo11ie, Svi::;_z.ere, Ger1111111fr. Snrlt forse rbe io In politica 11011 In rapisco, 11,ncerli episodid, 111n11ca11::;_n d'ideale mi 11r– tn110.L'altro giomo il rorrispo11deute dnl– l' Ar1v11ti11a d,•I 11os1romassimo gio111n/e si nffa1111ai,n dimoslmre cbe I' nrr('s/o di 1111 a11nrrbico rnsso nt1.•w11to lnggiii era gi11sli/i• mio, e 11nrrn11do rbe 11envr.:011ngg11011tnto n11cbe la • gn11::;a » (cbc se fMse sia/a i11vere amicad'11111frp11tnto nrgmti110 o itnlin110 nwebb1• cbia11111/o « sig11or11 •) dùevn m/11,amentc rh,· In polizia sp,·rnvn di « <'Slrnrre la veril1i • da quella do1111n. Ora cbi so che le co,,. di::;_io11i di B11eniJS Ayr,·s 1ft-bbo11 rssrre,su per giii, quelle di 11110 cittli russa iu « pirwlo s/nto d'assedio •; r d1e la poli,ù1 11egro-11111- /attn di 1111 paese 11011 lroppo civile e 110/0 a noi per. i fasti delle r.1zcndas, 11011 ,/,l 50'/!tr· rhfr gnrnuz.ie di 111111111it11; dovrebbeproi•nr,• n11gosria nel rijfl'ir,· q11,•I fatto. l11t'('Ce il rnr– rispoudmte e il giomn/e 1w11 si co111111110t'0110, 110. E r,mti1111n1w, le ,frsrri::;_ùmi dd bd 111011do di ln,s:giii : le quali, ,: Cfl'lo,s,,110meno r,,,11- pro111e//e11li, d lettn110 di piii i le/lori ,• 11011 rnsritn110 il faslidio morali-e il pmsùro ,li ri– vo/In cbefar,1.•011 ,o,grre, prr esempio, le dr– scri,ùmi della Grrcia sotto i Tnrcbi o dei Pi,/ncrbi sotto i Russifatte dai 11ostri pat1iotti del ,isorgimmto. Ma, qudh, già si sa, era110 idealisti; idealisti rnl scrio, pasi110 filosofi, e diso11,-va11 di n1<>re Rosmiui e Gioberti,/'mie possi/,i/ee /'mie rbe rr,•n l'esistmtr. Altri /empi ... g. pr. Nella sua forma storica la religione ci si manifesta inscindibilmente sotto due aspetti: mentre da OTY lato nei ~uoi principit e Ilei suoi fini trascende la viia, ed anzi le si op– pone violentemente in quanto questa si di– sperde in una molteplicità ·di interessi e di a11ivi1à chiuse, dall'altro lato la religione non vive se non in comuniont: e co:l1pene– trazione co11tinua Con il processo sociale: da esso, sia pure per un' at1h•ità irreclucibile e profondamente geniale, emerge, di ~c:so si nutre, in esso agisce come potentissima forza. Ora questa azione, nella sua forma spon• lanea, poichè porta in sè il senso ed il va• lore del trascendente e riflette nella sua rne– diatezza l'assoluto, è azione dominatrice, è organizza1.ione di iutta la vita intorno all'or– g.:1nismoreligioso, i cui fini s'elevano vera– :nenle a fini della società intera che già sulla !erra aspira a realizzare la ci11àdi Dio. ] i.la sLoricamtnte noi troviamo l'attività religiosa anche in altra ben diversa posizione rispe1to alla costi1uzione sociale: non più signoreggiante, ma adattantesi via vrn, vi– vente fuori detlt: relazioni sociali, in quei vuoti, che esse, non pienamente organizzate o non profor1darnen1e concrete, lasciano ap· parire sia nell'interiorità dell'individuo, !-ia nel corpo stesso della società. Questa e la religione vi\'ono di tolleranz3 reciproca e di netta separazione, vivono per così dire, cia– scuna alla supe,ticie della propria natura, ove essa non appare piit come at1ività 1 nrn come stasi pdcifica •e astratta. Questi due 1ipi nellamente distinti dell'at· 1iv11à sociale della religione esprimono la natura contra~tdntc c.Jel Catto1icesimo e Jd Pro1estantesi1110. Il primo sorge sullo sfacelo d'un mondo, s'eleva sulla dispersione del le an1iche energie sociali, concentra tutto il passato in sè e così può irradiare una nuova vita, raccogliendo le attività incerte ed isolate, attraendo irresi– stibilmenle a sè quanto c'è di spirituale, pe– netrando in ogni relazione tra gli uomini, riba11ezzandoli per cosi dire, nella nuova fede. li Protestantesimo nasce invece quando la vita sociale s'è costituita salda e indipendente sulle sue proprie forze, all'epoca della forma– zione dei grandi stati, dello sviluppo delle manifatture e del commercio coloniale; s'ac– contenta di vivere a parte o di portare an– ch'esso il suo contributo alle aspirazioni dei principi e delle nazioni. Il movimento puritano può sembrar fare eccezione al carattere generale che attribuiamo alla Riforma: ma se noi osserviamo vera– mente la sua formazione storica, noi ricono• sciamo che 111 esso pure la religione è invo– cata come mezzo per adattare gli uo111ini a una nuova organizzazione politica imposta dai bisogni sociali. È Giuevra repubblicana e borghese che Calvino deve organizzare co111ro la preponderanza dei grandi S1a1i; è una de– mocrazia di agricollori ed artigiani che Crom· well rende padron:t dell' Inghtllerra. La vio– lenza con cui dol'elle procedere questa « lotta di classe », spiega appunto quella rigidit~ austera, quel!' inumanità mistica che sono le caratteristiche del puritanesimo: avviene nella (1) In Germania, cli solito, andavano i nostri studenti cli filosofia con la bocca aperta e pronta a inghiottir ogni cosa : neo-kantismo. empirismo. positivismo, confu~ionismo, tutto era buono, pur– chè fosseinsegnato da una cattedra tedesca. ~la da qualche anno c'è un note\•ole miglioramento. Gli studenti che \'anno laggiù 11011 ci vanno più ignoranti e spro\·visti di ,·edute e di idee proprie, e sanno discernere i tre o quattro uomini cli in• gegno e di spirito (i Lasson, i Simmcl, gli Euc– ken) dalla scolett,1,che per esser tedesca, non è meno imbecille della scaletta uni\·ersitaria no• st.rana. Fatto sta che gli italiani si fanno onore e pochi giorni fa il \ enerando Lasson ebbe a far di grandi dogi (con stupore dei tedeschi) del modmento e dt:I ris,·eglio filosofico italiano. Al– cuni di questi gio\•ani, amici della l'ou, ne danno eccellente prova, nell'articolo che qui pubblichia1no. BiblotecaGino Bianco ..,toria che quanto più un'aspirazione sociale -1cq,•ista di tensione, di assolutezza, tanto più si suolima e da mezzo si trasforma in fine i tioe di sè i11 sè, nella forma vuota di una volonlà irriflessa che inebria gli spiriti della sua stess:i sterile purezza. Ciò avvenne presso i puritani, come presso glt ideologi politici della fine del secolo de– cimottavo; il g1acob111ismo (che della Ri– forma è poi l'erede dire110) dà forma di passaggio ad una società nuova, divien scopo e termine di sè stesso, vive di fantasmi e noi lo vediamo ancora quando già l'azione sua ha dato luogo ad altre attività e la storia lo ha abbandonato per sempre, sussistere nel· l'ideologia contradditoria e inefficace di molti dottrinari. Invece la molteplice vila del Cattolicesimo non può essere ci1a1a come esempio della trasformazione leuf,1 di una religione adat– fanlesi a condizioni perfenamente estranee. Certo il Ca11olicesimo appare sotto forme di\'ersissime, anima di sè differenti strutture sociali: dal Sacro Impero al Francescanismo, dall' adstocraticismo « monarcomaco > al– l'assolutismo del St!colo decimosellimo che esprime da sè, a contatto della religione, la gr.ande organizzazione dei gesuiti. Ma in ognuna di queste forme il nocciolo profondo, il germe vitale sorse dal Cauolicesimo stesso, e crebbe a vita sua, separatamente, sl, a volte da dimeniicar le proprie origi111e da rendere neces!-ano che la Chiesa la riabbracciasse in una nuova attivit~, reintegrnsse alla fu, ma so– ciale la sua sostanza cattolica interiore e a sè la propria supremazia sulla vit:1. .,.!..e f"'-:-r.~• soctcil1 del Yledioev""' u·itr~l'.:.!ro dal Ca11olicesin10 e perciò poterono svtlup– p.trsi in un viceildevole interiore adattamento con esso. La ::.ocietà capitalistica a111rnle è nata nei paesi staccatisi dalla Chiesa romana, e si è sviluppata in opposizione a tutto il si– stema ca11olico. Oggi la Chies11 <i trova di fronte ad una civiltà già da secoli indipendente da 4ualsiasi religione, se non addinttura ostile allo spirito religioso stesso. Il problema è af• fatto nuovo ed è problema di lotta Ira forze inconciliabili : tra la democrazia e la Chiesa, la società religiosa e la società capitalistica, l'attività scientifica e la vita in Dio bisogna scegliere nettamente, definitivamente. Ora contro questa attitudine possono in– sorgere quelli che ritengono possibile un su– peramento dei contrasti attuali in una forma superiore di vita sociale e spirituale. Questa sintesi futura molti vorrebbero farla scaturire dal Cristianesimo, inteso in senso tanto lar– go, da potere sopravvivere a 1u11e le Chiese Questo Cristianesimo è naturalmente un'astra zione ed in questo suo carauere astr:.ilto sta la grande sua comodità per le persone che amano preparare l'avvenire senza troppo gua– starsi la vita presente. Se si tornasse sempli– cemente ai V:ingeli, si avrebbe un'ideale so– ciale molto preciso - quello che vuole mettere in pratica Leone Tols1oi; ciò peral– tro non sarebbe un superamento delle con– traddizioni generale dalla complessa civiltà odierna, ma una recisa negazione di questa civiltà stessa. No, il vero Cristianesimo, la religione dell'avvenire è ancora da crearsi ; sarà Cristianesimo, perchè noi ci teniamo ai ricordi d'infanzia ed a molli pregiudizi, ri– guardo alla superiorità dell'uomo europeo; ma sarà anche una forma religiosa afl'allo nuova, perchè dovrà assorbire tutti i pro– gressi della scienza, della legislazione, della morale. Se si ammellesse che la nuova religione e la nuova società da essa foggiala, per es– sere veramente un superamento, un salto di là di tulli i relativi valori odierni, pre– suppongono necessariamente l'atto creatore di un genio religioso e un immane catastro· fico movimento di popoli, non si saprebbe bene come incominciare subito l'opera di rinno\'amento. Invece, si suppone la possibi– lità di un'et•olutione religiosa, l'esistenza di elementi religiosi veramente nuovi nella so– cietà comemporanea, e la probabilità infine che una religione possa essere costi111i1a in– telle11ualmen1e dalla raccolta di questi ele· menti quasi come dal lalte si schiuma il fior della panna. Non è da credere che i futuri– sti della relcgione abbiano coscienza della concezione, diremo quasi dogmatico·materia– lista, che lati presupposti adombrano, giacchè, secondo essi, i valori spirituali sarebbero una materia data o una qualità inerente, non un prodotto d'a11ività geniale, e lo spirito nella sua vita più profonda sarebbe un eclettismo di materiali ofl'eni dalla realtà, 11011atti– vità di sintesi, creazione di valori, volontà di un mondo spirituale che dall'interno delle anime trabocca e s'impone sulla realtà. Ma è la posizione che hanno assunto nel con– flitto odierno che li costringe a questa con– cezione. Come pure per fo1za di cose, non potendo trovare quella suprema, nuova ve• rii~ che do, 0 rebbe diventare la coi11cidmlit1 oppositon,111, i rinnovatori del Cristianesimo sono costretti a attenuare le contraddizioni esistenti ed a ,i,•olgere il l]ligliore della loro energia a ingrati tentativi d1 democratizzare la Chiesa, o di cristianizzare la democrazia, di teosofis1icare la scienza o di rendere la religione modernamente scientifìC'a. Non si può nean– che opporre loro il prove1bio del vino nuovo nelle vecchie otri: di nuovo non aggiungono che l'acqua, molta acqua. La crisi alluale rispetto all'allivilà religiosa nel senso della società, deve svilupparsi più nella e pi(, sincera nei paesi caltolici ove da un lato alla Chiesa sfugge la società, traboc– cante per mille inopinate vie nuove, aspirante persino a travolgere io sè l'organismo reli– gioso; ove dall'altro lato l'individuo (nel cui intimo vive la tradizione della vila in uoa fede comune, e la necessità di un'anima più vasta che agisca in lui e per lui, togliendo 11ell'..ittività i rinasC'enti contrasti) si sente or· mai solo, abbanJona10, a rifarsi quasi nel bre– ve corsod'urrn giovinezza, in un mondo ignoto, quella vit:i profonda che solo attraverso se– coli di lotte e compartecipazioni d'anima s'era formata. Gli inviti ;1 tergiversazioni, ad aJattarnenti ci verranno invece dai popoli protestanti : la n:stura stessadel Protestantesimo, di religione ridotta, che colloca Dio a suo posto, come a suo posto gli uomini e stabilisce Ira essi pulite ed economiche relazioni, che insomma nega in sè lo spirito religioso che è la vera integra· zione dell'Empirico nell'Assoluto, questo ca– rattere, già delineato nelle sue origini s1uri– che, fa si che il Protestantesimo tenti e creda <li poter riuscire a una conciliazione; esso è nato di tolleranza e di adattamento; esso non ha forse che svolgersi un po' nel 5UO interno per ritrovar la formola del momento attuale. Tale deve essere almeno il pensiero che anima la società per i « Congressi mon– diali di libero cristianesimo e progresso re– ligioso •, laie lo scopo degli organizzatori del quinto Congresso tenuto a Berlino sui primi d'agosto. Se un'idea è 1an10 piit forle quanto pii, disparate sono le classi di per~one che vi partecipano, il libero Cristianesimo è certo alla vigilia d'una vittoria. Esso accoglie nel suo seno moht pastori tedeschi, inglesi e americ,1ni 1 ancor pilt professori sia della fa. coltà teologica come delle altre; ufficiali, giornalisti, giudici; « studiosi privati •, poeti seri, medici s, iritualisti, deputati, senatori, sindaci di grandi città, rappresen1an1i del com– mercio e dell'industria, e infine numerose signore intellettuali, Il Congresso fu orga– nizzalo con grande cura e grande signorili là: sedute brevi, onimo ristorante nel locale delle assemblee, apposito salotto da 1hè per le si– gnore, passeggiale 1n au1omobtle per Berlino e per i di11101 ni, ribassi ~atrali, servizi di– vini con prediche in pi(, lingue, musica di Reger e di Bach e canti della Ge111ci11dc. Già dalla prima sera ai congressisti che giungevano in automobile sollo una piogge– rella triste come d'autunno, il Landwehrca– sino offriva la dignità composta de' suoi ser– vitori, la sontuosi1à un po' secca e di ma– niera, ma pulita e luminosa delle sue sale. Ed era giusto che una seduia (lunedl 8 ago– s10) fosse interamente dedic,1ta ai ringrazia-

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