La Voce - anno II - n. 37 - 25 agosto 1910

384 LA VOCE parecchia fredcleua. Agli occhi dei 1,iù, tu, io, ed i na1.ionalisti pure, unic:unentt:. perchC par– li;\11\o di problemi gcntrali, passiamo per degli inKcnui. Gli itnli:mi d'oggi ridono volentieri e la s,rn lunga. C'n uomo sincero. 1111 gruppo en– tu-,iasta e volenteroso, non sa durare: ha la frt:ddezzn <l' intorno cd il riso. Sah·emini è 1111 in)(enuo che porta nella politica la moralt!: ti par cosa lecita? ~lurri \ 1 han messo in burletta sui teatri. Ed ( modernisti, che a te 1.101110 co– scien1.ioso C permesso di criticare, ma che per– bacco hanno a\'uto fra le file gente sincera e che :,;offre, son .wpe, ali <la 1111 pezzo. La reli– gione è infatti superatrt in nome del laicismo e della filosofia; ma quando la filosofia per bocca cli Giovanni Gentile ha cercato di dare del laicismo un:1 definizione ampia e profonda, :,~sorbendo in esso tutta la pienezza incancella– bile della vita religiosa, il congresc;o romano dei professori secondari, l' Italia colta, gli ha preferito l'ordine del giorno di un Troiano qua– lunque. Gli italiani superano tutto: la religione con la filosofia e la filosofia non si sa con che .... E chi osa ancora parlare di fede agli Italiani ? Sono come gli Ateniesi chiacchieroni e curiosi a cui S. Paolo annunziava il Dio ignoto: « Di questo ci dirai u11 1 altra volta ; hai altro di nuovo?» )la tuttociò nono~tante, io non credo, tu 11011 credi, i nazionalisti non possono credern, )laz– zini, perbacco, non credeva, che questo scttti– cismo, questa. dissoluzione, che questa paganità di mala lega sia p<:r gli Italiani come una fata– lità immutabile, come una macina al collo che non si levi pitì. E questo che bisogna anzi tutto per:-.uaderc. agli italiani che ridono, è l'anima loro capace cli qualcosaltro che della religione ùcll'arte. uso Credaro, e dell'epicureismo. Que– sta è la coscienza da dare agli italiani anzi tutto se non vogliamo che i nostri sforzi siano in eterno inutili. Perché non è vero che il francescanesimo sia sèmplicemente una rifioritura di pagano e gio– coso senso panico come parrebbe se credi a Bnrzellotti cd a Sabatier ; ed io ti trovo nei Fioretti tanto profondo dolore e tanto aspro a:,ctticis1110 <!_a degradarne i padri ciel deserto t:d i mbtici di Spagna. Percht! 11011 è vero che il cattolicesimo sia unicamente romantsimo. Per– chè se freme nel Rinascimento la calda ,•c,luttà del Tiziano e quella molle del Tasso e del Cor– reggio, ci si divincola pure lo sforzo profonda– mente religioso di ~lichelangelo e l'impeto duro di Savonarola. E la Controriforma è pregna per cl11 la conosce (e chi mai la conosce eia noi?) di soda ed intima, di appassionata e contenuta religiosit:\ ; e tutti gli italiani grandi hanno nel– ! 'anima, sempre, sotto l'aspetto ingannevole e vario, qu.1lcosa di ;1sceticamente serio e dolo– roso. Se hai appena più occhio e più semplicità morale d'uno dei nostri letterati soliti, lo senti in tutto e dappertutto : lo senti palesemente nelle cose che ti dicono od oscuramente nella maniera di dirtele, lo senti spesso, se sai sottilmente ascol– tare, nel ritmo dtd loro stile, nel ritmo ri,·ela• tare i11\'olont:1rio della no~tra anima intinm. Lo -.enti in Danh: e nel Petrarca, nel Tasso e nel Carducci, lo senti in )lachi:welli e nel Guic– ci;trdini, si, anche nel Guicciardini. S'è scritta dell'arcadia, <lella , uotaggine o del riso gio– condo d' Italia pili volte la storia: ma io dico rhe la storia dell;\ pieneua, della serietà nostra non ,'è scritta ancor;:1. Ed io dico che qualcuno <li noi ha il dovere di fare per l'Italia un libro che sia in qu,,lcht! modo per la civiltà 110.,tra quello che per la greca è stato l'Or~l{ine ddla lra.,rtdù, di :'\iet.i:sche. Percht! tant'altre cose bi– ~~nerà fare pcrchè questa nazione s'avvh i, 111:l ur~e ,1111:ituttodi darle coscienza e rerte1.za clelln s11a .,.0Jid;1 e hen piantata nei ~ecoli tr:n-iltura 111or,1lt.·. athnchl.• sullo\ robu-..teaa di e, ... a i;i al• tenti a coc;~rurrc e sulla -..u;1dbposizionc ,i re– goli. Con que"tto, du è S<J/)ralul/t> operc1 di ,1111- pù, e prt>/tJml11 rur", saremo, sì. ,·c.ramente ::mila :-.trad.l di una robusta e duratura educazinne n:uhmale : non mai ci aremo con un eccita– mento alla ~lterra che può tinchè , uoi colorir.;;i a parole, di machi;wellico realismo. ma che in !iìt:' a fatti, è ridicolo e ,ano. Su hcne .. \lfottuosao1ente tuo (;10\'A:'\,1 B<ll,E. Ccl S. llt!rnardo. 10 •11:csio19h•. Contro Roma (H-J1 n 3,. io. ltrro .-l111-e11doh,, Tn che rap1>r~-1e11ti 1 3p~:,so e ,oh:ntieri. 1'oppo:,.i1iont:: co-..ti1uzionalc entro /_a I (1t·t" \ricordo il caso Ferrerol ti tro, i. qui.=st,1 n,lt,l, -..cnzt 1·arnico Papini,chcc<l 1 .-1ccordocon mc. in quanto hl, c:.crh~ndo 411elle p:lrolc con– tro Rom,l 11011 leci t·he -.eguir quanto lui "'tc.~,:,,so ,.:-id -..cri.,-.t.~ in lrilùc1 ~ . l::Ì<l11t' (100; e io e lui nèll~t I ·M,·. '.\l,1 for;;e ;wra1 1>er :e, in c,1m– bio, qu,tlch~uno che: er.t con me per il ca,o Ferreru 1 e: ("O'-,Ì -.1 co111pir,l <1uel nilturalt: fl'no– meno tli l~ircol;v.i,ne d'op1>oo;;il'io11i che i! fr,1 noi, in cp1anto noi ,i.1rnu 1111 j(nl)lfHl ,·i,•o e non -..te- rilia,tto è c.:ristalliuato. L'importante si è che siamo d'Jccorclo ~u certi punti fondamentali; e che Ht ti St!nta più ,·icino a noi che a tanti altri periochci italiani i giacchè se si don!s~e tutte le volte che sor~c un di questi dispareri, darne puhhlico annunzio, La 1-'ore diverrebbe una spe– cie di bucn di lettere poco interessanti. ;\la :,ul punto di Roma mi pare che lu :,ia d'accordo con mt pitì di quanto tu 11011 creda. Tu m'accusi cli retorica, ma confondi l'esagera- 1.1onc con la retorica. La retorica si fa quando, aù animo fn.:ddo si \'UOI parere infi:1111111ati 1 o quando col pensiero poco chiaro o adùirillura confu"o e tenebroso, si ,·noi for credere d'aver delle idee precise. Ora io posso avere esagerato : ma credi che veramente ho per Roma un'avversione eia car– taginese, sincerissima, e gridando contro Roma. ho inclic:no una cosa assai precisa che a te - d'ordinario attento lettore - è sfuggita. lo di– ce,·o cht_' hbog-na. togliere a Roma il potere e rendere l'autono,nia alle provincie: in altre pa– role annunziavo il pro_f!1·amma del due11/ramr11/o it,tliano. • I.a cos .. , t: importante. Ciò che rende Roma specialmente odiosa si t: rhe in essa avviene il tranico tra i \·oti dei deputati e i favori ministe– riap per le elezioni dei deputati. E questa la principale causa della decadenza del sistema parlamentare in Francia {dove l' giunt,t a 1111 grado più profondo del nostro) e in Italia. Finchè sarÌI possibile a S. E. X ... V ... di traslocare Z... cugino o galoppino elettorale di ;\I. .. deputato o candidato ; tinchè l'altra Ec- cellenza A... B... potrà sciogliere il Consiglio Comunale di R... dove le liste elettorali non sono elaborate con quello zelo che è caro a N ... deputato del centro o radicale ; finchè il Sotto– segretario V... avrà il potere di conceder<: o no una rivendita di sali e tabacchi alla vedova P.. . che è cognata della serva del c:1ppellano di D.. . e che dispone di cento voti ; fino ad allora i de– putati ~aranno, in un paese come il nostro fa. cile alle clientele, con poco senso d'autorità, con punto rispetto della propria persona, gli unici intermediari tra il cittadino e il governo. Abolire la possibilità di queste relazioni signi– tica produrre la morte di Roma, toglier di li quei predatori e parassiti che ,·i albergano ; ed ecco la necessità d'una. guerra contro Roma, 11011 retorica, ma precisa : guerra ai poteri mi– nistt!riali. Tu mi dirai trionfante che le camorre si riformeranno subito nei piccoli centri: ma io ti risponderò, 11011 meno trionfante, che quando ciò avvenga sarà più facile il controllo, e in cen– tri dove la popolazione e più abituata a vivere di lavoro e non cli sfruttamento, come a Roma, so che si reagirà con energia e mag-ari con vio– lenza. Credi tu che a ~I ilano a Torino, e per– ~ino a Firenze, sarebbe stato possibile durare a lungo con un parlamento come il presente, quando gli effetti della imbecillità e delle ca– morre fossero stali pill immediati e i maneggi pi1'l , 1 icini all'occhio ciel pubblico? lo credo che le autonomie regionali sarebbero bene accolte in ltali:l, dove un fondo di regio– nalisn10 c'è ancora, soffocato da onde poco sin– cere di retorica unitaria; e che gio,erebbero as!>~lial progresso di tutte le regioni, indistinta– mente. Ma veniamo al punto economico. É ,erto che il protezionismo ha fatto la fo1 tuna del !\cllt:n– trione. )la la storia mi dice anche che, prima dt.:I prote1.ionis1110, nel settentrione dcli' Italia c't!ra una popolazione più s,·eglia istruita ed ala• ere. Ad alcuni .portafogli certo il protezionismo ha fatto bene, ma voler gabellar per dono suo tutto lo sviluppo morale e materiale ciel setten– trione mi pare errore gravissimo : io non credo tanto alln potcn~a delle leggi do){anali. E I' in– dustria delle sete, la più fiorente nel setten– trione, 11011 de\'e nulla al protezionismo. Si sarà spt!SO per il settentrione : ma non ha dato un huon interes~e? I servizi pubblici che vn11 bent.:, la prccbione nel ln,-oro, l'onestà nella parola, tante doti che meno riscontri nel centro e nel meuogiorno d' Italia, non li credo pagati mai abbastan.i:a. Invece quel che s'è speso per Roma, fosse anche poco, s'è speso male dal lato arti• stico noli meno che dal lato economico. Rom,l è la città degli scultori massoni, e l'.·\ltare clell:l Patria lt' dicono, lo sai, l'Altare del Grande Oriente. I.a colpa non è dei romani, lo so; è degli italiani di cattive tendenze che sono atti– rati da l'o7iO e dallo sbafo cli Roma, come gli italiani atth·i e laboriosi sono attirati dal ben rt!muncrato hworo milanese. Si sa che Roma e ;\lila110 hanno due ter1.i di popolazione che 11011 -..0110 nè romani nè milane~i. )la io ho sempre insistit() :--ul concetto dei due poli morali, attivo e pas:-.i\'O d' Italia, e 11011 sul concetto ~eogra– fico. A, rò esagerato. :\la mi sai dire se 11011 trovi altreuali esagèrnzioni in chiunque abbia voluto che qualche idea ~i imprimesse nelle tf'ste deKli ascoltatori suoi ? Era egagerazione ancht: quella del Salve111i11iche diceva « Scuola della mala vita • l' l'niversità di ~apoli. )la l'esagerazione non è la retorica. Avrò formulato male il mio pensiero chiamando Roma « causa • ; ma il for– mulare male 11011 è errare. Roma sarà un effetto delle catth e q11alit:1 italiane ; cioè sarà <;,lato:eh& oggi è anche cau',a. I pe!i;cicominciano a puu:-ir dalla te.,t~ e I' Italia comincia a pun,,re con Roma. Invitando a guardare con diflidenza quc– °'to dono della nostra retorica u>crch~ nes:,11 no dei nostri p.nriotti s 1 immaginava Roma con il reali"mo necessario, citt:i d'alberg::itori e di preti. posl.l in mezzo a. un deserto, senza forza motri• cc, rompendo la solita abitudine italiana del– l'astrarre dalle condit.ioni soriali e geografiche di 1111 p:ie~e). io cre<lo ~empre d'a,•er fatto urrn co-.a buona. Ripensaci e ,·eclrai che fra me e t e 11011 c'è che un,l questione di parole ( c.rnsa.ef– fello) alla quale hai avuto il torto <li dare -..o~ \'erchia i111porta111.a. Tno afT.1110 (; I l 0 Sl~Pt•t-: PM. Rl.1.01.ISI. Ni,·,-;·a 1111tt lt'l!t-ra dt1 (,'. Nord/i sullo slt"SStJ "' itu11u11/t1: 11/ pr,usimt> 1111111,·ro. I:: rusi """ /d– lt1c1 .w/111 .l/,1S.fiOllt'rÙt di '"' e 1·-muuom•: t.' la , i.\/Jt):f/a Ji I· . . lg-110/dli. 1~· p,1:1,•n=a ' AsGIOI .•O G10VANNOZZ1, gerenle-respousal>ile. Flrtote - S11b. Tip. Aldino, VI• de' Renai, 11 . Tel. 8-35. Gru EPPE PREZZOUXT, Dzrct/Qre. Bibloteca Gino Bianco FRANCESCO PERRELLA, Editore NAPOLI Novità: JM:ATILDE SERAO LA CONQUISTA DI ROMA ROJY.1:ANZO Sp.lendlcl.o Vo.lu.:n.-ie in. 16 dl ~'50 pagln.e • L. <le :l'\<l:AX 01-C&ff flLO:l'\<I: IN CAMPAGNA DALLO ZIO DOTTORE Un libro per i genitori Traduzionedel Dott. O. FRANCHETTI, con una prefazionedel Sen. Prof. PIO FOA Il volume permezzodiracconti olfreunaprogressiva e metodica EDUCAZIONE SESSUALE deiragazzi Vo1u.me in. 16 • L. 0 9 60 Editori GIUS. LATERZA & FIGLI Bari 3)' in,minenfe pubb/icazio11e: CROCE B. - SCRITTI 01 STORIA 1 ..ETTERARIA E POLITICA. - Voi. I: Sa.1r.f!i sul/a. /dkralura ila/ia11a del Seicento . . . . . . . . . . . . . L. 6,11 LElBNJZ G. G. - 1\'uovi saggi sull'inlellello umano - p. 11, libri 111-1\" » 5.11 ~ANT E. - Crillca delta ragion pm·a - parte 11 • • • ~ l•ARINELLI A. - Il roma11licismo ili Germania . » .J,■ TARI A. - Saggi di Es/elica e di 1lfela.fisira . • 4.N ROMAGNOLI E. · Jfttsica e Po,sia 11ell'a11lica Creria . • 5,N FIORENTINO F. • Sludii e Ritraiti . • S,N SCRITTORI D'ITALIA (Elcg:mtc collcr.ionc in carta n mano 1 formato ott:ivo) BAN_DELLO ~I. · Le ,\'o,,d/e • due voli. - VITTORELLI I.. roesie. - GOZZI C.• 11femorie 111 11hh · due voli. - DELLA PORTA G. B. - I.e Commedie . voi. ,. - BOCCALINI T .• Ra:f!g11a.f!ll_d_1 Parnaso t' Pil'lra del paragone poliliro. - Lirio" marini.sii - BLA~CII L. • /)dia Scw11:a 1111!,/art.'. 02ni v-o1u.me Lire B,ftO Seguiranno subito altri volumi del Catalogo Con L. 40, pagamento anticipato, al ha diritto a acegllere dieci volumi degli SCRITTORI D'ITALIA tra quelli che saranno pubblicali. - Domandare le schede di prenotazione. Casa Editrice Italiana Firenze Ultime j)ubblica:doni: PINDARO di ETTORE ROMAONOLI SOMMARIO: Pindaro · Polemica Pindarica - I contributi del Wilamorvltz. Lire :2 ]3ibliofeca çrandi flulori: Voi. XXXXVI II. - V11.:TOR I Iu,;o. DIO. Voi. I. Poema inedito. <:eliana}3iografica Universale: Voi. JX. » X. • Xl. CAVOUR. STECCHETTI. SEVERINO FERRAR!. 02nl v-0.lu.1.-:n.e Cen.teal.a'I'.11 80 ~ SI SPEDISCE IL CATALOGO CONTRO SEMPLICE BIGLIETTO DA VISITA W Casa Editrice R. CARABBA - LANCIANO NUOVE PUBBLICAZIONI Col/e,:ione " Scrittori nostri,, : - , . i\lic11ELANGELO BUONARROTI. LETTERE con prefazione di Voi. I (1496-1542) di pag. 160 G. Papini_. 2. i\lrc11ELANr.ELO Buo:--1ARROT1. LETTERE con prefazione di Voi. Il (, 5.p-1 563) di pag. 160 L. 1,00 G. Papini. L. 1,00 3. Srm 1,,ovANNl F10RENTINO. IL PECORONE. Quindici novelle scelte, con prefazione di G. Papini. l:'ag. , 60 . L. 1,00 Col/e,:ione " I' j/alia 1111gli scriflori Slra11ieri : 1. F.-R. _C11ATEAUBRIAND. VIAGGIO IN ITALIA (r803-1804) aggiuntevi pagine dai « ~lartiri » e dalle " i\lemorie d'oltretomba •. Traduzione prefazione e note di Giovanni Rabizzani. Pag. , 44 · L. 1 ,oo 2. P.-L. Cou,uER. LETTERE DALL' ITALIA (q99-1812) aggiun– tavi la polemica per la macchia d'inchiostro sul Codice Laur.enziano con un facsimile della macchia. Traduzione, prefazione e note di Ciio– vanni Rabizzani. Pag. , .l<J- L. , ,oo IN VENDITA PRESSO I PRINCIPALI LIBRAI E LA VOCE,,

RkJQdWJsaXNoZXIy