La Voce - anno II - n. 27 - 16 giugno 1910

342 LA VOCE riuscire di qualche ben che minima utilità alla no– stra dollrina letternrin. [Si, e nnche cli qualche ben che minima utilità in un fuluro concorso. Scnonchè io concedo :1\ prof. Pcllizzari tulli i meriti che afferma di :tvere come professore: ma osservo ch'eg!i sceglie male il momento d'afferm:irli, proprio quando, per compiere hwori che tornano anche a suo utile personale, ha abbanclomno la scuola. Conosco molli professori coJ.tretti a lavorar 1>erconto pro– prio, ma lo fanno durante le vacanze.] A parte dunque, la mia pmfessione d' inse– iri,ante, io faccio nel tempo che mi resta libero, in ,·ece che l'ozioso, lo studioso e- diciamo cosi - il letterato. Scrivo libri, se ne ho voglia, e articoli di giornale, se ne sento l'impulso: libe– ramente, senza inviti, senza pressioni, senza sug• gerimenti altrui. Faccio insonuna a un dipresso - scusi l'immodestia - quello che Ca Lei, senza aver la fortuna, sia pur piccola, che ha Lei, di poter vivere modesrnme111e del suo. E dirò che in questo campo di occupazioni leneraric, Lei s1esso, che mi ha visto all'opera, sa <1uanto studio e quanta diligenza io ponga nel compiere gli im• pegni che assumo... . [~li dispiace sia toccato un punto cosi delicato e personale. Costretto dal pror. Pellizzari dir~ che In mia esperien1.a mi insegna che, pur dech• candosi con moltissima attività agli impegni che assume, essi sono troppi perchè li possa curare tutti come dovrebbe.] ... quanta poca dishrvollum insomma io l>O!-Sieda, se esser disinvolti vuol dire far le cose pres10 e male. [Il 1>r<,f .. Pellizzari ~ quello stesso che ne_l Gio,·: nate d'Jtalla del 9 dicembre 1909 annunziava a1 lettori la scoperta d'una lettera inedita di Goethe • documento di importanz:t ines1imabile •\;i.quale viceversa, era pubblicata nell'c1>istolario del Goe– the ; e lo faceva per di più con dei commenli tnli da far dire a un critico competente che« il Pelli:::ari ha ltwo,·alo di /a'1la.sia •· (La Cultura. 15 febb. 1910). Ora io domando: È questa o no diS'invohura ?) Ouanto ai letterati fioren1ini e al Chiarini e al i1i;'.zzoni, mi permeua di dirle che non m'è nè punto nè poco passato per il capo di difenderli. Essi, secondo il mio modesto parere, non avevan bisogno di difesa, per il semplice fauo che il so• spetto, sia pur lieve, ele\•ato a loro carico, ap• pari va a tulti assolutamente ridicolo; e Lei stesso, ch'è censore severissimo, ha escluso - e ne ho piacere - OJ:"ni e qualsiasi possibilità ch'essi ab– bian brig:no per far !-1 che la Biblioteca Lauren• zinn3 acquistasse 1111a copia d'N11 classico eia loro curnta. Ma se :rnche li avessi difesi (a quel modo fa Lt:i e fan tutti 1>er le persone che stimano), mi permetta di dirLe che il valore della \•erit:'t, per tutte le persone sp.,ssionate, (1} non dovrebbe mutare d'un millesimo, da qualsiasi persona ed in qualsiasi modo essa fosse affermala. E sup• porre anche lo11t:tname111eche Giuseppe Chiarini, il quale mori in onorata povertà (era più povero di Lei), J>Cressersi oppo~to .1lle prepotenze e alle porcherie d'un ministro disonesto; supporre ch'egli o il J\l:lZzoni, i libri ciel quale (ne due– eia aKli editori} si vendono a migliaia di copie, potessero. non dico influire sulla compera da parte di terzi dt:lle loro opere, ma anche solo compiacersene e serbarne riconoscenza come d'un fano straotclinario; è cosa mi permclta - da far ridere anche la testa mozza di ~lednsa ! [I.asciamo anelare il prof. Chiarini, che elci due è \'eramente il capo migliore; nrn quanto ai libri del i\lazzoni si vendono a migli:iia di copie, perchè sono migliaia nell'insegnamento e nelle biblioteche i ti1>iBingi, i q11:tli comprano i libri fatti dai 1:>euigros!-i, :tnche se questi libri non sc-n·ono. Il « si vendono • sembra una scusa caratteristica dei Mazzoni-Pelliuari: il i\lazzoni l'oppone\·.1 :1lle critiche del De Lolli:,;, il Pel• liizari :i.Ile mie; ed è scusa, n dir 1>oco. assai mancnnte di gusto e di tò'ltto in chi è stato ac• cusato di avere messo la foglia di fico n Cnr• dncci in una Aulolugia rt1rducda1ta, perchè po1esse anelare in mano anche dei preti]. Dunque, « nic:ute ca11se cli famiglia•• .1lmeno da pnrte mia, chè le c-au,;;e non esiste\•ano. E Lei, cercando il bruscolo che non c'era, s'è mostrato m \'0Cato a-.sai migliore di me, che - creda anche c1uesto - in fatto d'indipendenza e di libertà di giudizi, così verso i miei pro~– simi come \1erso i lontani, non ho nulla Ja im- 1>nrnre nemmeno - è tutto dire - dn Lei. L"na cosa bensì ho imparata. forse nel fare il professore, come suppone Le.i ; e fon-e nel• l'esercizio della critica ponderata e spas-.ionarn, come penso io. I lo imparato, cioè, ad andar coi piedi di piombo nei miei giudizi, e a non fil Srtuio""to ~. ptr me chi non re<•ii:•r•o noa f•l'MI, per •more: o per odio. i ... oi ~1uJ111:1. Un •mito ruò ecurc IJ"IUIO• nito: 11n O1n,1".i, ruo eq.ere •rr-uion.to e- ia1iu,to. profferirli se non q1rnndo fossi - dirò cosi - sempre scie11lifira111r11tc persuaso della loro giu– stezza. [Qui sono proprio scoppiato dal ridere. 11 prof. Pelliuari che dà per inedite leuere edi• Lissime di Goethe, senza neppur gettnr cli stra· foro un'occhiata ali' Epistolario, viene a darmi lezione di scrupoli e di precisione. Alla larga!] E questo m'ha evi1ato spesso di asserire cose inesatte e di dovermi poi ricredere e far rel– tifiche, come è invece accncluto di dover fa.re qualche volta a Lei, per esempio or ora a pro– posito delle critiche del De Lollis nl .lfanuate dei professori ~lazzoni e P:wolini. l Ecco un esempio scelto male. Feci In rei– tifica in base a informazioni par::iali datemi dH joule -inlrrrssala, le quali iact:\ 1 ano (con quanta lealtà!) che il prof. De Lollis a\·eva riconfer– nrnto e rinforzato tutte le critiche, nessuna e– sclusa, già rivolte al /lla1111ate: come il De Lollis mi scrisse e io constatai leggendo la C11l/11Ya del , febbraio 1go$. In questo caso dunque nc.,n ho, in realtà, dovuto nulla rettificare]. O perchè, signor Pre1.zolini, legger !"accuse, e, nell'atto di aggravarle ripubblicandole e ser– \'endosene come arma d'offesa, non leggere anche le difese, ch'era facile St,pporre ci fossero state? Lei ha l'onesto coraggio di sapersi ri– credere e di saper retlificare quando occorra; ma. proprio Lei che h3 cosi alto concetto della missione della stampa e della sua im1>0rtanza morale, perchè 11011 preferisce qualche volta in• formarsi me~lio avanti cli scrivere? rQuesto, egregio Pellizzari. va detto a lei, che non ave\•:t nessuna urgenza e nessun3 ne– cessita di informare i lettori ciel Cio,·1tale d'I– talia intorno a Goe1he ! E lei non ha nemmeno l'onesto coraggio cli pubblic.1mente ricredersi, perchè non ho mai letto una sua rettifica nel Cior,,a/e d'llatù1 :t que,;;to pro1>0sito !] La fretta e il resto sono scuse buone per i pubblicisti da dozzin.1 ; non Lei può valersene, e 11011Lei può negare i danni e i dispiaceri che, con tutt11 la buona fede possibile, posson rec3re le asserzioni avventate e i giudizi precipitati. Lei dirà che mi son messo a far In predica, ed avr.\ ragione; nrn., insomma, sono un lettore 1rncor io dc La Voce, e il diritto di criticarla, come il dovere di ammirarla in molte cose, lo senlo anche io. Padrone Lei di cestinar la cri• tic.i, se non I.e piace. ~No, no. Non cestinerei le lettere che pro\1as• sero 1111 mio torto. Si fi$;"uri se cestino questa che da riprova delle mie asserzioni!]. E quanto al Biagi, del quale io non ho· mai inteso di far l'av\·ocato difonsore, e quan10 all:i Biblioteca L·rnrenziana, mi permetta di dirle concludendo, che io riaffermo il mio pensiero spassio11alissimo. anzi pensiero di studioso e di frequentatore di biblioteche. che gli acquisti riprovati dl\lla Commissione_ d'Inchiesta fossero invece in gran parte utili e lodevoli [Il prof. Pellizz...ri ha lo stomaco buono. Egli accetta per utili e lodevoli, ,,cquisti cli libri di volgariu:a.li0 ne, di curiosit?\, di scuola 1:>eruna biblioteca specialista dove nessuno mai li ha richiesti. 11 prof. Pellizzari è mnturo per la di– rezione della Biblioteca N:tzionale di Roma]. Si può dissentire in gran parte te godn che gli schinrim.cnti contenuti nel mio articolo ab– binno di mollo ridotto anche il Suo disst·nso), ma - creda .1 me - non val la pena di far questioni bizantine per codeste inezie, mentre tuu:t una amministr:izione cl elio St:ao \ n tragi• ca.menti.: a rotoli, e la Commissiottr d'iurkiesltr accumula gli spropositi annacqunndoli con le i:-azose govcrnati\'e. l )ev.mo J\c1111.1.1-; PEl.1.17.ZARI. Per H Con,·cgnoo Congriessoptr la quc:1lloac ICI• 1u■lc ci sono giunte molte adesioni. Segniamo tra le altre quelle ciel prof. Pio Fo:\ dcl\'Cni• \'ersità di Torino, del pTo(. Rvssi dell'l'11ivcrsità di Gen0\'a. della scrittrice Sibilla Alerarno, del• l'on. ~lorgari. di Gennaro A\'olio direttore di Bnttag1ie d'oggi. :-.:eiprossimi numeri chiariremo alcune idee espresse nel primo invito. GIUSEPPEPREZZ0LINI, Dtrettore. ANCil0I.0 GIOVANNO7K,I, K"Ct'e11le-respo11sabile. Flrcntc - St■b. Tip. Aldino, Vii dc' Renai. Il -Tel. t•!S. Telefono della VOCE 28-30 Editori - GIUS. LAT ERZA & FIGLI - Bari È u1clta la rlltampa dii 2° rolume d~II• C .R I T I C A ( 1. 0 O 4-) che cu J:a parecchi .umi CSJuritissimo e :issai rkerc:110. Questo volume contiene, tra le 2ltre cose, la monogr:1fia del Croce su Gabriele d'Annunzio, e il sJ.p:gio di BibliOf?:nlb dannunzian.a. - Dello stcsi;;oCroce ,ontienc glì studii sui poeti italiani, che fiorirono Lra il t86o e il 18;0; e cioè sul Boito, sul Tarchetti, sullo Z:tnella, sul Prng.:1, sul Bcttcloni, sullo Zendrini, :;ul Chiarini e sul Cost:ioio. Il Gentile vi ha inserito i suoi s:aggisu Terenzio Mami:ini e sii Pietro Gi:rnnone. Uc.. mreg;r-.1.floo 'V'0-1"L1.CE1.e di PP• GIZ'~, li-.. s• a;r;ro..-..ca-., - Lire 10,00 Ultime pubblicazioni: llu.,tE D. Rlcc:rcht sull' ln1ellello umano e sul prlnclpll della morale, tr:idotte d;i G. Preuolini. Voi. in go di p.1g. X\'11-; 18 . . . . . . . L. 6.00 fICIITE G.• \. Dollrlna della sdenta tr:1Jot1:1da :\. Tilgher. \·01. in 8° di pag. XV.28o . . . L. 6,00 }ù?-.G 8. E ÙKH T. L'Italia d·ou:I. Terz:a edizione it:aliaoa con 1":1.ggiuntaJi un cJ.pitolo sull' lt.ilia dOfO il 1900. \"ol. di pag. Xl'l-587. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. ◄.00 GUHART E. L' llalia mistica. Storia del rinascimento religioso nel Mcdioc\·o. Traduzione di A. Pcrotti. \'ol. Ji pag. ~so . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. uo CARL\'LE T. Sartor Resanus. Tr.iduz. e note di F. e G. Chimcnti. 2" edizione. \"oJ. di p:ig. X\'1-JH· L. UO VOS5Ll:.R K. ,. La Dhìna Commedia• s1udia1anella sua genesi e ln1erpre1■1a. \'ol. I. - ?:irte I: Storia dtllo s~·iJ/~1mrntt1 rtlsl~ost1filr,si)Jito. - Val. I - P2rtc Il: Stori.i dello swlgimmto dico-pclilico. Due \·olumi J1 ,ir.:a 6oo pagine, ognuno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. ◄.00 Ro\'CF J. Io Spirito della Filosofi■ ,\1oderoa. Plrte I: Ptns.itori t proliltmi. - P:irte n: Prime li11ud' u" sisttma. 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C11ATE.1UBRIAND. VIAGGIO IN ITALIA ( 1803-1804) aggiuntevi pagine dai < :\laniri » e dalle • ;\lemorie cl' oltretomba •. Traduzione, prefazione e note di Giovanni Rabizzani. 1:'ag. , 44 L. 1,00 2. P.-L. CovRIER. LETTERE DALL' ITALIA (1799-1812) aggiun– tavi la polemica per la macchia cl' inchiostro sul Codice Laurenziano con un facsimile della macchia. Traduzione, prefazione e note di Gio– vanni Rabizzani. Pag. 144 L. 1,00 IN VENDITA PRESSO I PRINCIPALI LIBRAI E " LA VOCE ,,

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