La Voce - anno II - n. 19 - 21 aprile 1910

LA VOCE rirv:,truzione d'un'oper;1, quale uno cli que..,ti aitici può darcela, c.: l'opcr;1 che ne forma og. i,:1.:lto,sembra non di rado intercedere come un -.etto insuperabile ed opaco che cc ne ruba qual– <.·o,, di \·i\"O. E noi sentiamo che se quell'opera non può es..,er pensata nella .,toria se non coH1e il c-ritico mostra, e la sua signitìcaiione non può c,-.err ~..,pressa se non collt.· parole che egli dice, t.'.,sa, non sappiamo come nl- J>erchè, è per ,1-.tr,ut:t da una sua rea\t;\ pii1 pnlpitante e dram- 111.itica, nella quale la sumnu del suo contenuto \'i app:1ri\•:1 più ingente, la sun eflicacia più di– rclla e precisa. \'i :,0n critici, invece, che.: sono critici solo 1>~rcl11..- nel loro momento ..,,orico la strada del– l'arte do,·ette essere M:a\·ata a colpi di piccone. I.P linre della poesia erra\·ano per cammini mol– ttplici, e a voler rintracciare le più limpide e (n.. •5chc ern nece-..!>.,rio scav;irc e sca\'ar pro– fondo. Questi i111prov,•io:;n1 i minntori portaro110 dunqut: nella nuow1 impresa l'audacia ispirata <'he etano destinati ad infontl\!rc nd c:1111O. E !)e l,1 storia, come c!)Si la intes~ro, l' le opere quali ""'i le: rico<,truirono t>bbero, in,·cro, un che di !'>in– i,::nlare e di poco conciliabile con la <:;toriae le int"J)rdazioni più .1cccttate, scp1>e in esse ri,·i– \·ere, non so se a cagione della loro stessa amo– ru~ ll.'\rzi:llità. quanto I.\ trOn\\,llllO in difetto; fo!"he 1:M:rchècome chi sofferse sa intendere più di ogni altro chi soffre, co-.1 ,oh> chi ha penato o ,ta pennndo a lrO\'nr la forma <lei proprio so- 1,t"IIO, ha sagacia incomunicabile per cogliere il ,t•nso più fogge\•ole delle \Olubilit:l dei tentativi, intendere tutta la profondità delle inquietudini, lcJ.:gere con occhio vc~gente nell'ambiguiti de– xli arresti e degli mdugi. Per <1ue,ti critici-poeti un artil)ta di\·entò un per:..onagJ,rio drammatico del <1uale essi \'estirono l'anima, una forza che mostrarono in atto. E nella l)toria della Poesia csi:.i videro una sorta di clrn1111na, i personaggi del quale, se atteggiati meno olimpicamente di tinelle figure che gli altri critici amano mostrare nella calma luce del definitivo, furono indimen– ticabili di \'ivacità ; giacchi: i creatori non si amano nt: si possono adeguatamente immaginare d,,- nel tra\·aglio della creazione, come i pensa– tori si ri\'elano pienamente nella crisi del loro IK'll5iero, e i guerrieri nella urgente audacia del- 1' in\'cnzione strategica o nell' impeto che strappa I., vittoria. li Thovez è appunto critico di questa seconda :-pecic. '\on !>idilunga i11 e'-<'gt-c:i,pen:hè il suo in– tento non è csegetico, si \'itnlmente polemico, , i\·acc:mente drammatico ; sebbene la sua pole– nnca JlOS.sa sembrare c1ualche poco fabulosa : un dmdlo tra ciò che è stato e ciò che avrebbe do\ 1 uto essere : e nel suo dramma sia takolta meccanico e poco articolato il giuoco di quella rit'cn libertà di immediatezza fantastica, che pur J.:,li'>embra, a quando a c1u1111clo, essersi chiara• 1m·nte affermata nell'o1>cra dei tre ultimi nostri J)(:>Cti, contro il de11s t'-t· madli11a di un retorico pt:~ ddla tradizione italiana : secondo lui vinto -.alo una \'Olta : da Giacomo Leopardi. '.\ta è ne– Cf'-;o;ariointendersi. Alcuni critici e~'lminando que– ,to libro, esasperati dall 'a1>parente incongruenza <.li uno schema che risolve tulla la storia della poe– :-.ia italiana in due nomi, h:rnno fatto velo delle 111anipudibonde agli occhi certo piÌI miopi che ca– ,1L Era meglio chiedcr-;i i;e, sotto la singolarità cli (1uella formula, non si cda,se un'idea che rnlesse I.i pcn.1di essere scarnta e poli la. Se non si pen-,a .1 questo. lusogna dire che è- stato spettacolo <1uan- 1n mai spassoso \'t:derli correre alle difese, met• tt-ndo la mano. ahi <1uanh> inesperta i, !':>U quelle ,tcsM· teori-.::liberbte dell'e-.tetica 11a1>0letanagià tla es,i <1uotidian:uncnte. hcncht"" prudentemente, ,comunicat-.::. Si trattava ora di <:;Cagionare la patria le11cr,1tura dalla (liff;unazione forse più turp<:cli cui, clopo il Padre Bellinelli, critico nalo di rlonna l'al>bia mai fatt.1 !-,t:j{nn. E quando bru– da la ca,a, c;i c;a, non -.i hada a imprestar la ...ecchia dal ntmico ' ,1a, chi rittt:tte, scuopre facilmente un senw ... ina::ro ed atti\"O in quei mili dt·ll'eccellente poc– -.ia cui il Tho\·ez si inclui-:;iaa narrare, con un candore autobiografico pieno di ,·ero lirismo. E ... ,ata la poe!<.Ìa 110,tr,1, in generale. e, in particolare, la poesin da C;1rd11C'da l'ascoli, im– mediata ad un temf>Q e Jlr<>fo11d.idi passione rome <11wlladi Saffo. vast.t e 1,.-mderosa <liuma– nità come quella di C ;,,t'the, e alata di fuoco n,me c.1ut:lladi uno Shclle\, e uni\·ersale e pre– ri-s.a rom-.:: quella di Shak'-'"l~art·, '° terribile di impeto ma pur calda di verit.-l come <1uella di un E-.chilo ; o piutto-.trJ non ha e.,presso, fuori che in Dante e in J.eopard1, mondi fantasticheg• Kiati, assai più che viswti, idilli e nostalgie, st~sai più che attuali1,1 fot•rn1de : po<:-.indi arano, piil che scultoria, coml' 1,urc lt- sm· 1radizio11i ,ole,·ano: irretita in uua .ttulJa~c lihr1:,ca o t1•n· dente le mani n::r-.o fant•t-.mi cht: 11011 si la~cia• ,·an mai afferrare, In rcalU, t:hi ,maga l'occhio cl,1\le favole pittore!'.che cli :0.lcs,er l.udo\·ico e u:rc:i verità più direllc e pii, vh1e di <1uel\edei sogni, 11011 trova pili spesso i•· <111estapoesia se 11011 ,olitari -,forzi titanici o riso di arcadiche Filli. I.a -;iu maestosa antichità, In malinconia culos-;ale del suo passato, fanno la ,ua soli:udine e lt• danno un aspetto di ro\"ina. Poche querce con-.acr.1te dal fulmine \·i spargono l'ombra come in un tt:m1>io. ~la i rngan:i ruu:ano e S:lltano intorno e schiamazzano. che il ~asso s'incendia. !)e, :1 q11ando a qnanclo. la prim,1,•er;t allieta la man·ria di ro..;c fian11nr1111i e cli ro..,olacci. I~. Cérto, è assai dolce, in un'cpOC,l di ferti– li!~\ h:11<.-raria.come gli ultimi trem'anni in Ita– li.,, la-.ciar,i condurre dal comune entusia-,mo. al lll(Klo di quei galantuomini di campagna che, sbal– lo11a1i, fon la faccia ro-.,a, ridente, in estasi, ,anno tr:wolti in una luminaria politica o nella baraonda di qualche dimostrazione. :O.la ) ::'l'ingegni virili non s'ablmndonano a c1ue– -;1i !-olH\SSi e néppur sanno conoscere malintesi 1>11cloriche possano \'ict:tr loro di dubitare del pre-.c·nlé e di saggiarlo insistentemente alla pie– trn di par:lgone dell'eterno e della storia. l\C ,tinmno, 1>erciò, che il Tho\'ez abbia fatto del– l'auticarduccianesimo. nè dell'an1idannu1uiane– si1110. nè dell'antipascolismo, per m•er mostrato l'nrt1fìciosi1à di parecchia poesia carducciana, e di ,,uale ingente contrappeso di za,•orra di varia mistura il d'Annunzio ed il Pascoli abbian bi• so.:110 a tener ritta un'opera, spesso grande per forvidn i,cienza ed infiammata tensione di \'O• lontil, più che per spontaneit:\ d'emozione che tulio equilibri nativamente e tulio solle\'i e riem1>ia. /\ dirigef""')i nel suo cammino il Tho\·ez ha cercato !)Ublimi colonne che si potessero scorgere da ogni parte, ed ha scelto, ho detto, principal– mente Dante e Leopardi. E, 1>ur di non per· clerle di \'i!>ta, ha moltiplicato i suoi passi, ha raddoppiato la via, si è intricato in sentieri spes– so impossihili inganne\'oli ciechi. Perciò la sua critica, nata da un bisogno del suo spirito che in una crisi volle riconoscersi ed orien– tarsi nella c;olitudine della sua creazione. se per– suade, n,·\'ince e conquista 1>er ,·irlù d'intimo calore, a \·ohe appare complicata senza neces– ,ità, \'i,:io,a nei procedimenti, contradittoria e poco sicurn nei risultati. Ma in realtà non lo è mni. Pcrchè quelli alti aruori poetici, nei quali si adumhra a Enrico Thover. un grande ideale di arte moderna, son tali che posson tra\'olgere un inklletto nel loro im1>eto, e, for-.e, vuotarlo e j.,tcrilirlo nella loro solenne esaltazione, ma non sa•mo "eramente ciurmarlo, nè posson trarlo per cammini mediocri. E .,e la i1ostra ultima grande poesia resta grande, come egli pur M ed esplicitamente di– chiara, non è men \'ero che es!)a non 1>0ss;1 non c..,-,ere '!h:cusata di quello di cui egli l'ac– cusa, che le preclude maggior grandezza. Essa è ancora una poesia cli arte complicatissima, e di psicologia rudimentale; borghesemente ricca di ciondoli e po,·era di mo\'imenti; medaglistica, ,lecorati\'a, filtrata dalle pagine dei libri; co– i,trmta sopra l'immagine d'una \·itn infinitamente più semplic-.:: ed ignara di c.1ucl che la nostra vii;, !'iia. E i ..,uoi organi \'eramentc intatti ed atth i sono l)proporzionati alla sua mole e fon. ziouano faticosamente sotto la massa morta del- l'ndipc. • li;nudare, allcggerire, fare che il verho ed 11 ritmo ..,it:no immt:diati all'alto stesso che li ge– nera, ,ieno la l)ua \'OCC e non la i,ua eco, la sua luce e non la su:i ombra, la "''a carne e non il suo u:lo, hanclii;ce dunc1ue il Tho, c.t in q11esto libro, d1e 1>;lfrà romantico come tutti i proclami cli idL·,1lit;\non comuni, pnrr,\ strano in ragione della sua i,t-.::s~anovità, ma è certo sincero e prufoudo come pochi nostri lihri O<lierni di critica. \''è nei recenti a1tegi,::-i:1111enti h:ttl'rari molto che, nel processo storicO della noslt.l poei,ia, puV i,;iu,1iticarli a-;sai più eh~ il Thovcz non cn:J, 1 , lo ne son certo. Ma non importa meno. JH.'rllUcsto. a\t:r mostrato che i,e quc,to proec,so, non che «:-.,.'\urir.sin essi, li !otOsticnee dà loro scn,o, l,1 ignuda altitudine u:r-.o l,1 t1u,,le dovr-;1 ,ulgcrlo la legge di una gr:rndcu;1 pili compiuta, Comitato per la pubblicazione degli scritti di Marcello Taddei j Flrc:azt, presso la •Voce:•• 42, via Robbia) Resultato sommario della sottoscrizione a tutto il 1 .• Aprile 1910 Copie prt:ncitatc_: ~- 1.p e<1uirnlenti a L. 564.00 Summe sottuscntte. . • 1 ;o,oo Somme \er,atc . . . , • 93,5° Totale I.. 827,50 I don1111cnti sono ,isibili prl'S-.O la clire✓.iom.: ddl,1 I 'va og-ni mercolcd1_ dalle 11 :alle 16. Du• rnnte l'ntatc si procedcra alla -;1;1mpadel \'?• lumt:" dw potr.1 e~~erc co11,t:;;1uto ;li ,otto,cnt– ton pnrn..i. dcll,l rint: ddl' an111). Bibloteca Gino Bianco Pensieri Indiani. Il kilkila he·:e in silenzio il di, ino liquore del nunJ.:,o, la rana ,'empie d'acqua limacciosa e ci ro111pc~li orecchi col suo « co.i...s, coa,.., •· rt;r fusione si uniscono i metalli, per \';trie can-,c le tiere e gli uccelli, gli uomini ,·olgari per paura e cupidigia; i nobili si uniscono col !)Olo ,·cdcr!)i. .Alla famiglia !,i sacrifichi I' indi\"iduo. al co– mune l;.1famiglia, allo St.'lto il comune; all'in– timo Spirito si i.acrifichi la terra. * ~on oncnclcrc alcuno, fa opere di carità, os- M::r,;t la h.:ggt:eterna, soccorri le crc,1turc anche col sacrifizio della tua vita. __T~tto ha i,tudiato ed inteso, tutto ha compiuto chi, \'Oltate le spalle alla speranza, della dispe– razione ha fatto suo fondamento. $J>enta la brama, dov'è più padrone e l)ef\·o? Acuto ma non tagliente è il pensiero dei buoni, l'operare delicato e insieme clignitoso, non !'>COttantee pur fervido l'animo, semplice ma ehx1uente il discorso. * A cuor ri-.oluto si associano gli dei. * Quei,to è nel mondo il frutto dell'amore, che di due si faccia un'anima sola. Anime diver– M.:, nccoppiamento di cadaveri. * « Son solo •• tu dici, e non pensi all'antico MVÌO che sta nel tuo cuore. * « Son solo senza compagni, debole senza se– guito •: un tal pensiero al re de"li animali non \'Ìcnc nemmeno in sogno. * I..:, fortuna ,·iene al prode che fatica. « J1 de– stino ci favorisca »: I! linguaggio di vili. Sprez– zando il destino, opera virilmente con la tua proivia forza. Cosi, anche soccombendo, sarai senza macchia. * Rosso i,ì le\'.I il sole e rosso tramonta: nella prospera e nell'avversa fortuna il grande non muta aspetto. * Il fiKlio ì: detto dai saggi: • sé- stes~o gene– rato da -.t: stesso •; perciò l'uomo onori sua moglit:, I,, madre di suo figlio come !)Unpropria madre. * I.a i:-emma, non l'argilla, si aflina alla pietra. * Per -;for1.o, non per desideri -.i compiono le oi>cre: non corrono le gazzelle in bocca al leone che dornu..-. Oi,:ni co-..'\ ha un limite che la ,uggellr1, ma illi1\ti1.11,1 ,i c;\•ol,.:ela mente del s:n·iu. È U80l~OI LEONARDO RIVISTA D'IDEE OTTOBRE 1903. Ristampa integrale cli soli 200 esempi. :-:OM'.\11\ BIO: Gus FAI.CO, La Filosofia che muore - t:llil,JANO IL SOVISTA, Un filosofo straordinario (F. De Sa.rio'. • 01,u-1 !<'Al.CO, Risposta a Benedetto Croce. - O 11, S., Oavid EdstrOm. - Schtrmc,yltf', (Nella Sa– grestia Dantesca - La Biblioteca Naziona– le - Il Centenario di Masacc10. - T. Momm– sen .• M. Maeterlinck) - AUtali t Nu,uc1, ltecensioni d1 A.. -\LIOTTA, G. CoLOzz.,, G. P11r.tZ0l.1NI, I). GAROGl.10. P. :\lMiTRI. B. 'l't:• I.OSI. 0 VAII ATI, B. CROCE, F MAS<'J, I. Pt:– TKONt:, A. LP.\1 1 G. l\lJLIIAUD, Il. POINCAR8. Il. Uu1osoN,Il. Et:CKRS,IJ. l )P.LS ~EN, e:. L0»– UAIII.IOJlAl}JCE.• Trucioli. No11 Ri ~wdisct c/,c coi1tl'o Vfl{Jlia di L. 2.– (J>H, 11; ubl,o,wl1 allo Voce L. 1.50), u co11iro ,,sst9~,o di L. 2.40. B11tro fo st1trn1a110 ocrrci l/>tdilo 11 t11Ui coloro che 1 1 ha11110 prc,iotolo. lltal<IIIO iUICOl'll poc/11 t~tmplart 307 Il Re:,•.Padre Ocmelll hn voluto mcllerc il n;i-.o in affari nun -;uoi. ~cli' ultimo numero dl'lla .sua Nh..·ifta di J,i'f,w>jia Sù,-scolil.slira lcJ,:"gi.imo una noia cht• c.-iobblig'.l a ritornare, contro vo– glia, -.ull' aflMc Enric1uez-Circolu di Filosofia <li Firenze. Uopo che il Circolo si fu. come noi riferimmo e per i moth·i che noi t,1)0nemmo, sciolto dalla Società Italiana di Filosofia, il pro• fossor Enrique,: corse a Firenze a mendicare da' vari, t'hc erano insieme soci ciel Circolo c della Socie1i\, lc11crc che ._uonas'iero contrricli– zione alla vota.done del Circolo. Ora. contraria• mente a <1u;mto affcrnrn il Gemt.:lli. cli queste leuere alcune dimo..,trano la concordia dei soci della Sode1:1 con il Circolo l)farrucchi. Fer– rando1. altre c.111ma110 a ironica indiffercnzn per la Societ.\ (\'cnturini), e soltanto c1uelle dei si– gnori C1lderoni, Assagioli, '.\lomigliano, \'acca e Chiapp(>lli confermano fiducia nellr1 societ;\. A proposito ciel \'alorc di queste ultime conviene far noto che, come vari testi possono pro– \'are, il prof. Chiappelli confermando la propria fiducia ncl prof. Enri<1ues e dichiarando di non conoscere i moti, i per i c1uali il Circolo si è sciolto dalla Società. ha contradetto nll'ahrc sue esplicite alTermazioni di pochi giorni prima. Co– munque poi si vogliano giudicare quelle cinque lettere « ~pon1n1H.·e• facciamo notare che il Cir– colo di Filosofia si compone di trenta soci e che, dei presenti alle due sedule, dodici contro sei \'Olarono in favore della proposta Amcndola di separarsi dalla Societa Italiana di Filosolin. ç. p,·. Raccamaodlamo vivamente ai nostri amici la belln iniziativa della Biblioteca Filosofica, il corso, cioè, di lezioni sui mo\•imenti sociali moderni. I. - Le Orpalmdoal Operale: I• ltalla, Dott. A1.- DEKTO C,oOSCISI. 16 Aprile, 19 Aprile. II. - I movlmc:all dc:me,cratlcl I■ Earopa, Pror. Ro– m-:1no ~IICll!iLS. 23 Aprile, la dl'morra:ia i11 Fra11rùr. - 26 Aprile, La dcmorr-a:ia in l,'erma11ia. - 30 Aprile, /.. a demorn11:ia ;,, Italia. - 3 Maggio, La demorra:ia 11e/la teoria e nella pratica. 111. - Maulal, Prof. GAl::TANO SAL\°l::'.\IINI. 6 Mai;– gio, I.a /orm'1:io11edd pe11sieroma::i11in110. - 9 Maggio, Il siskma religioso di Giuseppe ,Va::i11i. - 13 ~!aggio, Il Jl/a::inian,"'.smo potiti~o. - 16 Maggio, Il 11/a::i11i'ani"smo so– rialt'. I\'. - Il SoclallllllG e Il coalc:Hta Ideale: ftlla •lt•• 19 Maggio, Prof. Rooou·o SAvRur, Il~· dalismo di (à,-/o Pisara,u. - 21 Maggio, Oott. FRLICR l'RRJ.tOl'-1 1 Valo,·e di rma ra11- a:io11e r,•h/['iosa del .. Wcùtlismo. - 23 MnJ.:• gio, Pro(. F~t.lCP. MOlllGl,l;\NO, /..a flase e/ira ed il 1•t1lorespirituale del Sodalismo. Tutte le lc,:iu11i,\,·r..nno luogo alle ore 18,rccl.e. L'abbonamento alle serie 1-11 costa L. I; quello alle serie I11·1V costa L. 4. I. 'abbonamento a tutto il corso costa I.. 5. Da Roma ritn,l••o '""'" /,dlerc i• ,.;t,-il• •Il• ,,,,. del 11i•or C ,/'0. >11IM1e•I• ,ul ,,,,,,uro ,/11/• VKe. N"', ,,r rn1ioH1 n1ld,ffl1, la Jol>l>ia,,,, f#l>Mi,ar1, Nuµ,unl>i"/1 J,11, 1rav1· n§,r1P1•11"offl ò il 1irHvr Aljr,Jv Ca,·1111',Dol>lrltulftl Jt•~ nrgùmr,,, t/11n/lr, lell.r,. I fir,,,11/1, 11 ,,.,,,,,,,.,, 1/1• ,_j1nflnHt1 ,• /11Jl1' dn1u11•i11Ji Jnl Car#li, 1 Il ,I,, H#a Jar/1 ,i t1'1i,1, ,/1 """' ,n"'1lv•la,·,nare,,Je o.lf• ••""" J,u/1 ,l,I Co ,,.,l•I• r,,__.,,, 1 I• d#J1Nlelt!lf, dcll'aJlra ,-rie UAMO lilli di"""" ,od u,.J,-,1>111/0 • ,ujrir, •• 1,,,u, /••o,..,,.. ,lell• r,.'I• ,._,,,,,, <h• il ,,o,t,o ,,,,..,,!, i t,,,..,,.,to, •• J111>,t1•• ,.., •u•i rl, Ntl•• U•lilf11•rt. tAi "' •r,,11>11 f'uN110. LA \'oca. Rom•. 16 •pnl, 1910, /1/11,lrisu·,,., •ilf'"'r Di,.-Uo,·t, Ho 10110 nel N. 18 del 1110 ri,~thb,lc glorn•I• Il conuucnto che Il ,i1nor C. (!°0. hro f•Uo •ull'aodu•, pii,, o n1c,no oppor• tuna. del 11uattro ,tudcntl • Parigi per 01ten1a,o l'clemo1l11a •titkt. di 1,1ualth, bi1lieuo dt mille. ll, ero irapotlo del r•• ,e,bc, 111q1111lo f•tto • 1100 .olel'o) eucr prn:110 a tollevare rumon 111lle culonn• dei 1101n•li, •• ,,.cebc -oao nato p.-e c:eduto, • aeeu1arl• 1111•r11pon•, te aon •ltro per •utuo In .,,,. laee I f•tti, Il s,,r,o, C. ,·o., fvrtc aell'att•ceo. ,,.11;. 6c:a1iH1mo 90110 01,01 punlo d1 villa, h• 11• 10110 d'•••r 1•– oer•liu•to 1en .. preoeeupauone alcun•, 1111 .. nflell••• ,ho la 111• ioruou .. ~lp,n 1n genere I' lntora cl•Uo Jlud•n1•u:a ronun1, cd ln i,p.-ce al 1111!mc111b1ìde,l Comitato pro Vi,nci,. QHUO t m.. 1 r.,w; pe,ciò me11,•ruo lo cou1 a potto: I ,1. gno,i •ndatl • l'a1111In po111pa maana e 1oleone • rkl'fUO olne che 1'0••1110 d•lt• 1ra1ituclino anch• quello delle p•P· v•t•, come ,eul'• Il t-i11oorC. d"O.. •on penooe cbe per .r• tuare qa,nto 11 eran proposti 11011 banno 1e•11to di "ol•r• 1a volo111àdell• ••1t1•o••aaa del comiu10, I• qu•I• ••••• dee 1.1 (u,, Nl•u..-, ,1, ,,, ,• .,,,. h't) che i d.-o,rì fo1uro 11..11i •n- Andare • Parigi!. , 111• a cho f.,e ~ 10 11emrue110 Il f1111le pretuto JI munifici benef•ttori o di meui c11it&tl'IOII li pro– td1,lj,:;e,n? Ud •llor• il Pro1IJen10 V"'""'''° Sf1ji1l•MvflJl1, IIH· lupin.ndo la huona fede doa;li •h,i membri del Co111lta10 • dello steuo Direttor• del G111'H1i,d'/!ali" 1111,d il •cr,.mcnto f.1110al Cl•t'"Hal, ti' /lal,u, 1e,u• luci•ro alc1111a rlca'111t.1, • put, per P•ri1i •d 01tee1aro au11iticamecHe l'obelo d,ll'ahr,, ca111J. Queito e 11Mnle !... : 11 Com 11.10 era lorioalo 11• ao•• po· .,, 11.,, ,ai delle quali wn rima,ie a Ro••• le h-llaali cr.111u andate, • l'Hi1I il PrulJe1110 \'111c..,..u Sofia Mo,rl/1, Etl••e 1·-,11t,,f," R1111,,, PHnfu,-11r1. Ma i i;io,aall dcli• 0111tah, p:arbno d' 1111Q.UUI0 f1L1Jente f•condonc •nchc 11nome 11 ,J. 11nor Carlo l)J.t111lo. Mi ri,ul1a che il 1igno1 DI-Iulo O un'"' dicente ,1udcnte, il quale eon J,lita/1-:aa e 111110,iliM • per conditeendcn .. del PruiJente 11u10 1i è a11i,n110 a rappr•• 1en1ar• ali 1111dcntldtll'Ateneo romano• P,ui1l, Come 11• 1oaa11t.1 q11eJt.1 1111t1 6a,1:oee, 10 a\111 10, fo1H l)f"r

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