La Voce - anno II - n. 18 - 14 aprile 1910

302 LA VOCE Alfredo Oriani e la "Lotta politica in Italia." Il. 11 prime, libro [122 pa,rinc], pos~iamo subito llirlo. non è che un immeni;o plagio. in forma di ria,-.111110. Es'-0 rapprt•,enta non una produ– riont.' cldl'inRes:no dell'Oriani, ma soltanto una faticn della !,Ila 1>cn1rn.Come uno che oggi si tlivcnissc a sunteggiare in due o trecenlo car- 1clle },{liundici \'Olumi dclln ~toria clella rivolu- 1ionc fr:rnccse del Taine; co... \ Alfredo Oriani, nella su:t bicocca di C1-,ol,1 \':llsenio. con un po' di cana din.uu :i e coi <1uattro ,olumi del Ferrari, ha dato inizio nll'o1>em che anche ieri un o,uo cornmemonllor<: e celebratore ha defi– nita « il ~mnilo della !,ua immortalità •· (\"cdi Il Suolo elci 4 aprile: « In onore di un s:-randc sconosciuto », commemorazione del 1>rof. :'\npoleone Alberghi); secondo il quale, in que:;1'opera « Alfredo Oriani ha ritro\'ato se ,tè:-.-.o; nella fatica della ,;toria il suo petto re. "l>im liberamente, il suo occhio visionario (?} penetra nel buio dei tempi romani, barbari, medioe,•o, rinascimento, epoca moderna, tutta l'ideale ricostruzione della vita di un popolo, rifermentata nel suo cervello, esce dalla sua pennn precisata nel tangibile contorno della realtà. ·on ph) cogli uomini soltanto si misur:l, mn cogli :l,·,•enimenti; risale le origini, segue le continuità, nelle apparenti coutradizioni coglie le leggi dell:l vita, le rngioni della storia ; la 1>enetra.zione barbarica trn l'idea romana e l' i– deale cristiano, i folliti tentati\"i del regno, i comuni. il papato, l'impero, le signorie, i prin– cipati, le repubbliche, gli stati, git't git't fino agli ultimi an·enimenti, che condussero ali' unità d'Italia, ogni fatto ha il suo indice, ogni epoca In sua parola .... l\"on llcgel troppo alto ed astrntto pote\'a illuminarlo; non Giuseppe F'er– rari, geniale. ma angustamente (cdemlista, J>O· tC\"a guidarlo: indagine e ri\'elazione, do\"e,•a \'enire dall'interno, Alfredo Oriani ca,·ò tutto da se stesso •· Ecco: che il pro(. Na1>0leone Alberghi, buon direttore di scuole elementari a Faenza, abbia J>Ubbhcamente commemorato a Casola l'amico MIO innanzi tempo morto, contro ogni giustizia di,conosciuto, facendo tacere il giu<lizio critico che nelle commemorazioni, si ~a, è sempre qual– C0S:l foor di posto: nulla di mnle. Ma che il prof. Alberghi, il qunlc evidentemente non ha mai letto il Ferrari, lo meua con tanta age\'O• leua di spirito, a fronte di un uomo che non ha altro merito che di averlo letto, riassunto eco– piato , e del raffronto si ser\'a per abbassare, da un lato, la meravigliosa ,·isione ch'egli ebbe di in– teri "ecoli di storia, e ptr qualificare angusta la -.ua !!iinte:-.i ap1>rofondante, poderosa delle rivolu– .1ioni d'Italia; e, d'altra pnrte, per trarre dal raf– fronto una di quelle solite frasi a scoppio e a razzo: che Alfredo Oriani cavò tutto da se stesso: l!CC:O quello che in nessun modo e da nessuno si può ~apportare. Ì"\on ,•orrei riprendere una im– magine troppo retorica: ma se allo spirito di 1\l– fredo Oriani giungesse mai qualche eco delle ,-ane parole di <1ue-.tomondo, non credo che ~i piacerebbe tro1>podttlla sconoscenza e dellr1 igno– ranza che addimostr:rno gli amici suoi della J.:rande 01>era di colui al quale anch'egli, per qualche tempo, è stnto debitore di una pnrvcnza tli glori,1. l.'Oriani, almeno, lo le!>!>C. E tras1>0rtato da quel suo tempcramcnco incredibilmente egoistico e spa, .1ldo e da quel c:;uo ingegno che della cultura ,1,c,a molto prima l'ambizione e l'orgoglio che non l'amore, lo ria..-.um,c e lo copiò con la tran• 11uillapersuasione di fore opera sua, e di contes– ,erc clan ero una sintesi di dieci secoli di ,·ita ita– lian.1. Certo, uomo singolare egli era; e nes,un ,1spro ~mdi.i:io suo -.ulle cose del tempo, nes– ,un,1 cenc:;ura :-.llll degli uomini del presente, nes-.un.\ acerbiu e mordncit;\ di critica che po~-,a tro,·ar-.1 negli altri ..uoi libri, \'aie a renderci t·o-.1 intera e co,l ,·ha la mente di quest • uo– mo, -.lle~noro e db,pctto-.o, incurante e !>lra fottenh:. comr il b., .. so 1,:iudizio ch'egli, den- 1ro d1 ,è, do,·~ fare della culturn italiana, nel punto m cui :-.i ncdnse nel elargirle unn cosl :-.llq>rnd,1 mistiticnzione. Egli avc,·a •ragione quando dicc\'n i contemporanei non averlo mai 1·orupn·,o; e quasi ,·t:nti anni di cultura italiana •ono p.i"sati c:;opm il ",U0 libro senza badar1:li ; ma .:: n>sa dolorosa c.-heun primo giudi7io critico ,ull'opcra sua debb,1 og~i identificarsi con mm b:m.1h: constatazione di pla1,:-io. E quel fare al– lcgT0sv dell'Orfoni in e.erti suoi riguardi col Car– Jucci, o~J:i .1c<1ubta per noi una nuo,·a inter– prclnzii.>ne. L' Oriani do, e, a J>ensare : Po,·tro Carducci, tu che cfo:i d'a,er letto anche tu lo mio mrte!>tro ~ lo mio autore, n chi ,·uoi d,,rla ad inkndere ? lo ho le 1>ro,e che tu non l' hai letto, che tu non I' h.ii capito, e che tu l'opçra mia 1:011'-ai nemmeno che co~a :,ia. Che se per una di c1uelle ,enture, oggi im– pos..,ibili, mn fre<111cn1i nell'antichit..'\, l'opera del Ferr.,ri fosse andata di,trutta. Alfredo Uriani pas– serebhc oggi ali' immortalit.ì cornc uno :-.tupendo storico del 111edio C\'O italiano. Poteva bcnis,imo riassumere il Fcrrari, con– fcs,.nndo, una volta per 1111te, che lo rias~u– meva. Ma l,t sua mancanza di !tinceri1à ugua– gliò la ~ua im:oscienzn. In due o tre punti egli fa 1>ersino il nome del Ferrari, ma come, in altri, fa quello del Sismondi o del Villani o di Ricord.1110 )lnlaSJlina. o del ~l.1chia\'elli. Tanto dOH!,-., bastare ai critici per metterli sull':w– \'bO : • Ecco il !tegreto della guerra su,;seguente. dice egli a un punto (pagina 35). ignornto dai cro– nisti, cercato da qua:-i tutti gli storici, sfuggito al– l'at1m1e del s•:;mondi, collo rnngistralmcnte .._l– i' ingegno divinatore del Fcrrari •· E, pare impos– sibile, anche <111estcparole ritengono del plagio. Scri,·e infatti il Ferrnri (Il. 102): •Onne conçoit pa:-.que M. dc Sismondi, si profond économiste ... . n'ait pas compris la guerre la plus économique ... . dc l'Europe .... ecc. ecc. Sa ptHiln1/io11, sa loyeu– té, ~, sciencc out etc dcc;ues ccc. ccc. • Tut– uwia confesso di ncn intendere se non in parte la differenza che Benedetto Croce ha segnata nel suo saggio (Ltt Cri/ira, nnno \"Il, fase. I, p. 14) fra il fodernlismo del Ferrari e la con– cezione anti-federalist;'l dcli' Oriani. • t.:na sto– ria dcli' Italia moderna, nota giustamente il Croce, non pnò essere se 11011 la storia dcl– i 'unificazione d'Italia .... E così l'intende l' 0- riani, nella Lolla politica i11 1/alia; nella quale, benchè s' ispiri spesso al Ferrnri e di costui faccia grandissimo conto, [,·edremo poi sin d'o,·e possa presumibihneute giungere il \'alore critico di <1uesto giudizio dcli' illustre uomo] egli è ri– solutamente antifoderalista : e la linea generale dello s,·olgimento storico italiano fa consistere nel superare il federalismo municipale del Me· dioe\"o, attra\'erso i grandi stati e la democrazia moderna .... •· Sta bene. Che I' Oriani, il quale compilava il suo libro negli annni 1888-189<>. avesse della storia d'Italia una visione unitaria che non avt!va o non poteva avere il Ferrari che scriveva nel '58: s' inlcnclc. Ma critica• mente, a noi importa solo sapere in che rela– :i:ioni stl:-1110 fra loro, /,.i! riz•ob,::io11i r /llllia di!\ Ferrari e questo primo libro dcli' Oriani, che S\'0lge la medesima materia. Noi ci domandia– mo: Nella interpretazione di dieci secoli di storia italiana, I' Oriani segue o non segue passo passo per passo il Ferrari, Vede o non \'ede anch'egli nell'idea della federazione l' interpre– tazione cli quegli :o.\'Olgimenti, l'unit:\ di quelle mutaiioni, la legge di quella anarchia? Esami– neremo in seguito gli altri libri della Lolla, e come I' Oriani li abbia fatti, e donde li abbia tratti ; ma per ora dobbiamo dire che non c' è uno storico Ferrari e uno storico Oriani ; non c'è che un Ferrari storico e un Oriani plagiario. In <111estoprimo libro che tratta del F,-deralismo mu11irifHrle, non si trowmo sole cinque pagine che non siano di rillssunto. Solo il paragrafo primo L • ùulivid,mliltJ romnua t! r,·islinnn, di quattro 1>agine non è il rinssunto di corrispon– denti pagine di c1uest'upera, benchè io, do,·essi dare il mio i;iudizio, sia J>ortato :1 dire che an– ch'esse debbono e:-.sere 1111 pll'lgio, lor~e da altra opera dello s1e:-so autore, for:-.eda altro autore: a11corn le ri<.erche non hanno a,·u10 l'esito che me ne attendo. :'Ila a p:irtirc dal st:CQndo para– i;rafo, giù git't !!1110 alla fine del libro. :,iamo in 1>icno plagio e in inconte ..tabile ria-.sunto del Ferrari. i~ co!,,.iche tiene dell'incredibile. Pur ,era. Po1rei distendere pt:r decine di colonne la notazione e l'elenco dei capiloli, dei para– gr,tti e dei c.1po-,ersi dt:11' (lri:l.ui che ~nn ognuno pllnicolarn1ente il ristretto di corrispon– de111i parti, libri, e capitoli del Fcrrari, quasi che l' Oriani usa.55e leggere giorno per giorno il suo autore e lo rias<,ume\-.c .t og-ni tante pa– gine, con In cura meticolo-.a di uno -.colaro che fa il ~uo • sunto cli storia •· ~l.1 ne reco qual– che esempio in noln. Il lt'IIOre potr,\ con tulio suo agio confrontare egli ~tesso. E vedrà che non si tratca di un autore che hn pre$o idee e :-.punti da un altro autore, ma piutto .. 10 di un'o• pera che ~ riproduzione e copia di un'altra. Quale t: l'ultìcio <;torico dcli' im1>eroromano: perché la sua potenza decade e come det..-ade ali' 111:,<>rgere del (ederali-.1110; quale sia :-.tata la fo11zionedi Odoacre e di Teodorico; che cosa rapprc:-.enti l'impero di Giustiniano; come l' I– talia <;,·olga per 1111 :ratto contemporaneamente 111 sè ~te"sa l'uni1à del regno e I., liber1à de.Ila (eder.t7ionè; quale fu l'errore dei Goti I! quale quello dd Longobardi . la domina.i:ione franca c: il 1:>a1>.1to j il progresso sociale e la decadenza Bibloteca Gino Bianco politica dcli' lt,tlia; come dcclina-,scro i Caro– lingi e come tramonta-.-.e il regno: l'apparire nella <,to:in dei Comuni e il costituir<;1 dei \'e• sco, i e dei c1>ntia capi delle citt,) ; la Politica dei papi e degli imflcratori al temilo della guerra per le inn:-.titure; I., scisc;ione ciel pa1>ato e dcli' im1>ero: l'ap1,arire dei con!>òli e di Ullll prima forma di parl:lmenta.rismo ciuadino; poi la reazione imperiale e poni ilicia contro i con• l-O!i, e I' in(urinr delle guerre 1111111idp:di;In cal.tt ,1 del Barbarossa; le fij::ure cli GreKorio \'I I e di 1\rrigo I\'; il ,liffonder,;i degli Or<lini dei francescani e dei domenicani; la ~ucrra feroce fra I<: citt:\ e i ca<.;telli, e l'entr.Ha ilei nobili nelle citc;I ; la guerra municipale a,.,odata a quella sodale: l'ane1110 del pode ... 1:\: le origini dei ){U1.:lf1e <leighibdli11i ; lo -.c;1tenar-.i nel loro nome delle antiche di-;cordie; il "orgere dd capitanù del popolo; le prime fi~urc di tira1111i, le calate dei Frnnchi ; il tumullo delle citi:\; Bonifazio \"lii e Arrigo \'Il; il costituirsi delle Signorie; la ligura del signore: il trionfo della nu0\"a formll di ,·it..'l e di dominio ci\·ile ; il sogno e la follia di Cola di Rienzi ; I' im1><>ssi– bilitl1 dell'unità italiana e i vantaggi della forma (ederali\"n: la 1>artecipazione di Dante, del Pe– trarca t: del Boccaccio ognuno al loro 1>eriodo di storia, ~ le loro figure; l'apparire di \'cnc;,ia: l'incapacit:\ dcli' Italia alla creazione di una milizfrt propria, e lo svolgersi delle milizie mer– cenarie; i masnadieri, i condottieri, le sempre nuove crisi delle città che si svolgono dalle ,ecchie forme alle nuo\'e; somi~lianzc e diffe– renze della storia e della costituzione di Venezia dalle altre signorie e repubbliche; il trionfo delle capitali; gli effetti della ri,·oluiionc militare in tutta Italia; i 1>rincipati, la nuo,·a letteratura e cultura che essi proteggono; la eterna impossi– bilità. di un regno, la necessità dcli' Italia di rimaner foder:ale: il grandeggiare di Leone X contro Lutero e della Chiesa contro la Riforma; le \'ane idealità del Machiavelli; la serena poesia dell'Ario-.10 .... :\"essuno mi saprebbe dire qual dei due io abbia riassunto: se il Ferrari o l'O· riani. ln\'Cro, non .. i tratta di due storie, ma di una Moria sola. L' Oriani ha avuto il coraggio di scr\'irsi spes– sissimo dei titoli pre1>osti ai libri del Ferrari per i titoli dei suoi capitoli o elci pnrngrnfi; come risultll anche dnl raffronto che faccio nelln nota, quasi regolarmente l'Oriani riassume in 1111 pa– rap;rafo di poche ris-hc -tm capitolo di parecchie 1>aginc; salta tutta o qua.si tutta In parte narra– ti\'a ed esemplificatrice : spesso più: si ristringe dove l'altro pit't si diffonde. In cento,·enti pa– gine riassumerne circa duemila 110111mò \'Oler dire tr,1scri\'ere sempre e sempre tradurre. Ma prendete, per esem1>io, la pagina sui condottieri (p. 87), di cui il Croce citn una parte per dare a \federe la potenza di giudi.i:io e di sinte:-.i di quella mente: e vedrete che non c'è nulla che non sia preso dal maestro : • Una perfida e sapiente finanza calcol:wa quindi nel segreto dei gabinetti quante barbule e fiorini costaS!>C una città : la \'ittoria non era più che un conto arit– metico, e il ,·ero campo di battaglia un banco ... » [lii, 45-1, • il suftit de conflnitrc le nomine des ca-..ques {barbute) que l'on doit em·o)er pour Ics secomir ou Ics combnllre .... Sans tirer l'épée, sans voir le chn111pde bntaille dnns leur cnbiuet, ils disporaient de la pnix, de la KUerrc. Le cabinet dc chaque seigneur devicnt un tapb \'Crt »]. Il Croce cita anche la bella imagine di Ve– nezia con la <1uale incomincia il ca1>itolo I\". • Ancorata nelle lagune come un'immensa na– ,·e \"enezia sembra nella propria ~toria piuuo-.to assbtere che partt:cipart! a (luella d' Italia • p. 81. )la anche <111ebladerh·ll pur !tempre dal principiò del cap. X (111. 4<>6) del Ferr.1ri : L'apparilio11 d~ ll'11isc: • \"eni ..e, oubliée de la c.hute du rornume. ;\ peiue m~lée ,:a et là aux batailles lumbardes et frioulanc'i, comme une ,·ille ~econdaire et tout à. fait l.-trangère, pres<1ue inconnue au pape et ,l l'empereur, non moins tJU'au~ l)Cuplcs et an~ poetes de l'ltalie, se pròc:nte tout ,t cou1>, ancréc :\ Rial– to, chargéc dc proics, de richc..,st."s, dc ..,ymbo– les, semblnble ,\ 1111 trois-m!i1s <1ui scrait entrl· d:lns le port, pendant la nuit, de rctour d'un long \"0)agc clllns Ics régions r.,huleuscs del'(). rient ». I.o ~tl!,-.o giudizio i,ulle 1clazioni fra la ~toria di \'enezia e <1uella d' hali:1, ritro\'ate in 1111 'altra opc•ra del Ferrari, che io avrò oécasione di citare 1>il)innanzi in questi miei raffronti ; e nella quale e detto: • Venezia 11011 t=ntra nel si– "tema italiano .... dessa è figlia d!!II' impero d'o– riente •· Dinanzi a <1uesti documenti, che <1ualunque lettore potr;\, quando creda, moltiplicare ali' in– finito, mi pare cl1e non e più a-.solutamerHt! il caso di parlare di un Oriani !,IOrico. L.' Oriani storico .:: decapitato e <1u<:ltroncone che ne ri- man<: è <111ellodi un lcllcr:lto acefalo che fo ddle \'ariazioni 5,tili-.ticht" ,11 un C.IJ )()la,·oru in– tangibile di ..,toria. l"n Orir111i._torico vorrebbe dire un Oriani che a\"e-.-;e studiati i fatti, che li a\"eS!.e cono-.ciuti a uno a uno per os~cr\'azionc analitica; C'lu.· coli" for.-:;.1 ricO<,lrutti\"a del pro– prio ingegno fos-.c salito :, farne l.1 sintesi nella luce di 1111,t iclen (;hC' fosse la sua. \'orrebbe dire un Ori:111iche :I\ ec;._e\'eduto la storia co– me un sus!-tcguirsi <li problemi e ave~-.c a\•uto l' ingegno, In cultura e la pa1.icnza cli cuu~ide– derarli a uno a uno e di scioglierli. l\hl nulla di tutto ciò. Par di ,edere uno 'icricciolo che llgita l'ali e rif.\ il ,cr,o all':iquila che passa roteando e mulinando ma<:-.tosa nel cielo. )f Xè le 1>0<:hecose eh<: alla fine del libro 1'0- riani dice di MIO intorno nll'1\riosto e al )la– chia\"elli sono tali che possano ricomporci al– meno in parte In sun integrità di scrittore, e velarci di 1111 \ elo pietoso le sue colpe 4i pla– giario. Leggete nel Ferrari i due stur>endi ~aggi sull' .\riosto e 'òlll )lachiaHlli · e poi :,eguite I' Oriani nella su:i piccola \"ariazione letteraria alla quale in c1uesto caso !'>i è ,·oluto abbando• nare. Vedrete che miseria di giudizio, che ba• nalità di e~pressione, <1uanto di tronfio insieme e di inane. l... 'l 1>a..:foettn sull'Ariosto in quel poco o nulla che può essere d' fspirazioue sua è un accartocciarsi cli frasi intorno a 1111 gi110- chetto di parole che torna e rilortrn, come il ritornello cli una canzonetta: • L'1\riosto so– gna. sorride, ride, deride .... È il poeta che ride di tutto .... sogna sorride ride deride .... e se– guita a sognare sorridere ridere deridere .... • p. 117, 118. L'Oriani non intende nulla di quello che è la divina seriet.'\ dell'Ariosto, dc:I quale afferma che 11011 ha nessuna virll) hemmeno i– deale, nessuna idea. L.1ddo,·e il F'errari, a un punto, mostro di essersi messo col suo giudizio sul cantone di Orlando molto pit't su del ne Sanctis: [lii 241 « Qu'auraient pu y redire Mar– tin Luther ou le bonhomrne Mélanchon? Au– raient-ils espérC con\'ertir l'Arioste ou ses mali– cieux disciples? Leur science sur les sept s.1- crements les rendait-elle bien superieurs à ces sublimes incrCdules qui se jouaient de tous les dogmcs -.. Do\'e, in poche parole è rivendicata sdegnosamente la superiorità del rinnscim,ento italiano sulla riforma protestante. Che dire del Machin,•elli? La concezione d'un )lachiavelli che non imende i suoi tempi, aura– ,·erso i quali passa come il pit't ingenuo di tutti i politici ; di un Machia\'clli che sovrasta alla storia del secolo come l'Ariosto; è una crea– zione del Ferrari. L' Oriani non ne trae che una variazione, esagerando il tono sdegnoso, come di giudice che condanni un accus.,to. E mi pare di essermi auardnto fin tropi><>su questo libro. Tuttavin per cancellarlo per sempre dalla storia della letteratura italiana un po' di pazie,;za, almeno, ci voleva. E passiamo, ._enz'altro, all'es.,me degli altri libri della I.olla. Lt:IGI A11111R0SIN1. NOTA • Da,ò •olo qulche titolo • r1ch1r6 q11alche ••••pio, 1ce- 1liendoU aUrueuo tuUo il l,hro, tlall' u11capo al\'ahro. P••• 10· la J~1h,a1{11,.11 d1//'i.,.;11ro.· !Ch•pit•• I.. L11/idt,,.J,',,,.,, d•HI l'11mri•·11 ,,,.,.,,,H, I, li Qucuo p•r••••fo 6nhc1 con le parole: • co1ì la Spa11na 1i dà ai Ou1!, l'Afr·ca al Vantl•II, I• Gallia ai Franchi. I' fl•IÌ• ad ahre n.. ionl • p••• I'}; lfl corrl1pon• dente up1tolo dtl F•oari ,i f~ ud,•• c'ul ain11que l'Etp••– e<boil aiu. Gotht, l'Ahique aua V•ndalu, I• Gn,I• au P,ae&I, et l'lt•he l d'autrc• naliOf'I• •• p••• ,oj. F,,./eue•r "'' rtç••• P•&· IJ ICb•p•tre Il Uf /•"""'"'" '" 1111•1010, pat 211,Co11 coam•a• 1111 Clpo••no • ,,.,, 15 • l'it1n1to polilicodl R-• noa ba fallito: l'imparQ d1 (i11,.1ì,11•ao e dii uro 1uc:ce11or• O ancora uaa nrauione dc-li• t-arbarie rrtr:i• e una Prote•ioae della •ecchle ltbe11l 11pul,blicane •• ICon,lacla 11 c•po IV. P••· s2: • Rome ne 1'1tt par 110111s:6e d•n• tun at11nl•: I• nou•el rmp•r• da Juuinle11 Il de 10a 111cc:c11e11r ul l'••pir• de I• lol at de la ti•ill•~tloa, la n6,JaUoa de la barUrie r<J•I■, la prot1<11on d'une torle de hbu1f 1cpubhcall•• • J, A ,a1 19: e Se I Goti •••••no com•eno I' enore di acccn•r• 11 p1ind• pio i•perlale. I loac-•bardi lo aVH•oo nddopplato acceuando quello c:anollco •I I. P••• 100: • J..e1 Go1h• aHl1n1 coniai• la (a111e cl 0 1cupt11 le pdnc,pe 1mp6,,la'1, lu Lon.obarJ1 co•· mr.ent I• (iute d'•cccl)lar le pr1ndpe cathrd/que • J P•k· ,o: e Sotto I• domlnnlon• dd Franchi l'hal!a olfr• il 0110110 •pet• tacolo di un !Jf<ll•eno 1och1le d1t11minaio d• 1111• ,\c-c•denu pol11io •· IS1co111le p11rtle Chaµlue I. l.n J,,,.,,,,.,,.,,. t/,i Frn11l1. Pro11h •od aie du ro)·•uiue. 06caJ1nce pollllc1u• du ,oyauw, • I, P•I· 1111. l'•Hlamo •I Capiolo 11, / e;,,..,_,.,' p•g. 'l♦• Il. 261: e Lu communu •I: P•f• 'J'); e \'c-•I • Conto!, •· Il 2s, e I.a 1è,ol111io• dc• l•k111u •• p•• d e l,l,lano, c101c• ....... ard,a della nu1011e, C011d1111a t111t•I• 1toria del t••P" nella prop1ia cronaca• Il 281 , Ua• 11u1• 11ille ao111prhcale en en1ier le druae de •• ràN1l11uoa epl· •copale; c'ett Mil•n •J. P•g )6 fine del pua•r•fo Jeo11 Rom•, RaW"eaa•, l'•l•r•o co111ba1te111i alla 1111a a.11. dttl "•'•• M eW' 0 tH•no la 10111 • riHl1111iuaoo di 1plendore • di u11111l1• coi auo•i comuni•• lii, I~. fine del cap. VI,: e celle dèta• t1adon, déjl bornble da11a la ba11l11hali1, a■rell lté doubl .. •e11t uadalique da111 I• domln11ion ou le., •r•n.d• ceauu, Romc, R••cnae cl Palcr•• cocbo1taien1 en ••llct n1yal• •

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