La Voce - anno II - n. 9 - 10 febbraio 1910

260 LA VOCE premo situato fuori di noi e imperante sulla nostra cm,cienz:1 1 anine di sorreggerci nella lolla contro le dolenti :utratti,·e dell' istin10? In altri termini : può solo un credente con• \'into a,;pirare alla villoria? Questa domanda include un problema assai complesso che contempla tutta la noslra vita morale. L 1 cducazione del sentimento, della vo!onlà e della fanrnsia, ottenuta per via pratica, cioè coll'esempio e coll'azione, e sorretta dalla istruzione delle reali1:\ della ~ila, insieme coll'esercizio tisico del corpo, può rendere il soggetto capace di reggere la lotta e di supe– rarla, dandogli la soddisfazione e l'orgoglio di avere conquislato sè stesso, e quindi di possedere in sè il più poderoso istrumento per la conquista di una posizione sociale. In qualunque modo egli intitoli il suo ideale supremo, esso sarà il prodotto spon• taneo della sua propria coscienza, venuto a poco a poco a maturare col di lui S\'iluppo hsico, iutelletltlale e morale, e potrà e<:.s:cre da lui simbolizzato al d1fuori di st:! stesso. come un fedele e limpido specchio dell'anima sua e come la pili alta delle <:.ucconquiste Emana1.ione delh ,u.1 cosciema, ne di,·erra la forza diret11rn e il :-ostegno nei ca"i dif· ticili. Per esso concepir,\ il valore dei suot rappo11i col proprio simile; cc,n es5o atfron· tedi calmo e sereno il problema dei suc,i rapporti colla nat111a, di esso informerà la coscienza dei suoi discendenti e per esso god,:t la \'Ì!idone del suo perpetuarsi nel mondo. Per1an10 ciò che è per tutti indi– spensabile è l'esercizio normale delle facolt3 della psiche e delle energie dd corpo, cosi che coll'aiuto dei migliori stimoli \'eoutigli dall'esterno ad arricchire l'anima sua, si S\'i– luppi un soggetto fisicamente intellettual– mente e moralmen1e di alto valore. Pio Foà. OTTONE WEININGER Alcune belle parole scritte nella Voce a proposito del Bergson, mi servono assai bene per dt-finiie :1 quale classe di spiriti appartenga il \Veinìnger: « i veramente grandi, i giganti, non sono i moderni impressionisti, ma quelli che os.ino entro l'accademia far l'ute, entro il sistema creare la filosofia, tra le mura domestiche vi\·e:re eroicamente, e lasciando intatte le grandi leggi umane, sorpas– sarle». Il \Veininger ru \'Cramente un grande. Uno di quelli che lo conobbero e l'amarono, il Rappaport parla giustamente della « prodi• giosa serietà » (,mgr.luur, /;rnJII ( 1) dell'o• pera sua maggiore e Sesso e carattere » (2 . Egli è veramente uno degli scrittori più in• te115i: non ha grnie, non riposi contempla– tivi o sentimentali, non sfoggio d, ingegno; niente altro che una passione profonda, una dura disciplina, e uno sforzo incessante per accostarsi alle mete umane pili alte. Scrisse col sangue delle sue vene; a1se del desiderio del divino, e per quello mori. Nato il 3 Aprile 1880 (3), fu preso, ado– lescente, da una fame d1 sapere, che potè saziare colP ingegno pronto e la straordinaria forza di lavoro: si crudi in molti rami dello scibile e, ventennf 1 intcn·encndo a certe pri• vate adunanze di studiosi Ji filosofia, stupiva colla vasti1à e la sicurezza della sua dottrina. Aderl dapprima ali' empi rio - criticismo del– l'Avenarius1 il quale si oppone a tutte le me– tafisiche1 e non ammette altra realtà che il fenomeno. Ma ad un tratto inorridì del nulla in cui gli parve lo sospendesse quella inter– pretazione del mondo, fu colto, per servirmi ,delle parole di uno dei suoi amici, il Lucka 1 da un senso di \Crtig111e 1 ,·edendo ogni sia• bilità sprofondarsi dinanzi al suo sguardo, e dovunque andasse 1as1ando 1 non offrirglisi :il· cunn cosa, ma solo rnpporti di cose Cosl divenne conscio delle ~ue profonde necessi1:\ interiori, e del postulato teoretico corrispondente a quelle j e abbracciò l'idea– I ismo platonico e kantiano : fu ti piu pro• fonJo forse, il più ardente e il più rigoroso kantiano che sia passato sulla terra. Segui in lui, negli ultimi due anni del suo bre,·e pas– saggio, una trasformaiione in1eriore, come ebbe poi a dire suo padre. Nato ebreo, ab– bracciò il cristianesimo, in cui vide la pili alta celebrnione del ulorc morale; si con \'erti prima interiormente, eppoi \·olle anche la consacrazione esteriore del battesimo. E cominciò un esame di coscienza spietato e senza tregua: il HIO passato, in cui era vis– suto senz:l la consapevolezza del fine supremo, gli p:uvc tulio macchi:tto di colpa ; diventò ( 1) ~ella prcfaLione al \"Olume postumo del \\'1-1:,,.1,t,1.-k, l("/v, Ji( lrl:lt'II l)i11~1'. p. :X\'I. {l .. • ed. \\'ien umi. Leipzig:. \\'ìlh. lkaumuller. 190;). (2) c;es.hlrd,I '"'d (1'11radrr. 11.• ed. \\'ien und l.e.ipzig, \\'ilhelm llraumuller. 1909 Ila anuo una traduzione ingh:,c, e<I. 1leinemann, e fr.t b~\"C, ,i ,pera, ,ar;l pronta quella italiana pre-.-.o i fratelli &,cca di l'orino). (J) Kica\'O le notili~ della ~u:,, \ita dalla già citata prdazione dl'l KapJ>.'lport. e dall'utile \"O• lumctto di E:m1. Ll'Cld, 011'1 li 't,lllnger. stw H ·nt und ul,,r ?r, .tt)ll/ichlnl. \\°icn und Leip– zi~. 1905. insofTerente di ogni impuriu\ nella sua nalura; volle com1uistare l'essere, il buono, il santo, il divino: forse la soverchia intensirà, con cui attese a quella battaglia interiore accrebbe in lui il terrore del male, e diede forza alle tentazioni più orribili di 1ormen1argli la fan– t:asia ; si credette nato al delitto, e quando di~però d1 ,int.::ere gl' istinu perversi. si uc– ciSt .. \lori il 4 Ottobre 1go3 1 \'entitreenne 1 lasciando molte pagine granJi, e l'esempio di una \'ila eroica e san1:1. L'opera maggiore del \Veininger, sia per il soggetto che tratta e sia ptr il modo in cui è condo11a la sua prima parie, pane indirizzarsi ai biologi non meno che ai filo– sofi : ed ebbe la mala \'Cnlura di essere di– scussa da scienziati specialisti (,),che ad inlen– derne l'aha portala filosotica non erano pre• parati. Che poi l'ardi1e1.1.a e il sapore amaro dei risultati non dovessero con.;iliarsi il favore nè dell'uno nè dell'altro se!l~o, fu senlito dall':1111or~ .. \la rgli non mancò di avvf"rtire nella prefazione importargli assai più qnt'!llo che il libro contiene intorno ai problemi pili profondi e pili generali, che non le c.on– clusioni particolari rispetto al problema del femminismo; e che in e5so l'anali~i, dai fenomeni più avvii sale fino ad altezze da cui si scopre non solo l'essenza della donna e il suo significato nell'universo, ma anche si vede chiaro il rapporlo di essa col– l'umani1à1 e coi suoi compiti ultimi e piu alli, e dh•enta possibile orientarsi rispetto al pro· blema della cohura. - Per opera dei recen– senli fu abbastanza divulgato l'appreuamento r:idicalmente nt-gati,·o a cui giunge quel li– Oro rispetto alla donna. Nonostante l'aspetto paradossale, esso SO\'rabbonda di osservazioni di fallo luminose. i\la quand'anche tutto il ritratto che esso disegna del tipo femminile fosse sbagliato. St-sso 1 ,arai/tre non cesse– rebbe di essere un gran libro, per J' ideale um:ino che , i risplende m1ntcrro1ta~nte, criterio e misura dei suoi apprezzamenti. * Secondo il \\'. il sesso non si manifesta solo, fo,iologicamente, nello sviluppo degli organi geni1ali 1 ma in ogni tessuto e in ogni ctllula dell'organismo; co~ì pure esso non si manifesta solo nelle 1enJenze erotiche \'Crso gli indi\'idui dell'altro sesso, ma in tutti i fenomeni della \'ita psichica. E non , i sono uomini e donne, ma ciascun individuo umano partecipa in di,·ersa misura del tipo maschile e del tipo femminile. Il carilttcre psicologico fondamentale per cui l'uomo tipico ~i distingue dalla donna tipica è questo: che l'uomo ha un'anima, mentre la donna non l'ha. I capitoli ce-n– trnli, e fra i più alti del libro, sono quelli che trnuano la teoria dell'anima. ~on ha \'alore idealmente se non ciò che esi,tc per sè, ciò che è libero, e perciò è estra1emporale (poichè il tempo è il regno della causalità, secondo la deduzione kan– tiana. Questa legge del ,alare spiega I' im– pressione che rice\'iamo e la s11ma che fac- 1 I ra glì altri. il )IQEBH·-.. Bibloteca Gino Bianco ciamo delle cose di lun..:a durata : poichè es<:.eci rapprec;entano in qualche modo delle e_sistenze non M>gge11eal temro. L'anima, o io intelleuualc e sopra,enc;1bile {pos1ulato dal Kant nella Ragion pratica), è nell'uomo il principio libero ed estratempo– rale: è il principio e il centro di tutti i ,·alari umani. Per tre modi esso si manife– sta nell'uomo: per la con1inuitl1 clell:1 me– molia, per I' irnperati\'O logico e per I' im– perntivo etico. L'uomo d'ingegno serba ricordanza dei singoli momenti della sua \'Ìta, non come di punti discrèti che si ordinino per mezzo di indici numerici j nonostante g:P inlervalli del sonno e nonostan1e 1u11e le lacune della memoria, le singole esperien1.e gli appaiono unile insieme in un modo tulio misterioso: gli e\'enti non si succedono per lui come i battiti d'un rendolo, ma si svolgono in una sola corn..'nte ~enza alcuna disconti– nuitJ. Per mezzo della memoria noi diamo alle no~tre ec;perienze nn'esis1enza senza tem· po : essa è, secondo i I c;uo stesso conce110 1 un superamento del tempo: esca quindi crea il valo1e nella dm empiiica. Il principio che ci rende memori e ri~peltoi;i del passato, è quello stesso che ci d!l il bisogno dell' i111- mor1ali1à: mos1randoci la nostra vi1:t indivi• duale nel suo tutto, come priva di ogni \3· lore finchè non !ia so11ra11a all'impero del 1empo. L:n e~sere a<$olut:amen1e prho di memori.i non potrebbe neanche riconoscere il principio d' ident11à i e mentirebbe senza avere co• !-eienza. Ma ciò che non solamente rende po!sibile la memoria, ma le dà il carattere della continuità: ciò che non solamente rende po,;:s1bile il riconoscirnenlo della 11or– ma logica, ma ce la impone come un do– \ere (il do\•ere della \'crid1cità.) 1 è la ptrso· naliu: os!ia qualche cosa che è Jn noi as• soluiamente indipendente dal 1empo, assolu– tamente immutabile; per cui un a110 p:,ssato è ahrella1110 reale nell'istante nuovo come in quello trascorso, perchè in ess,o il nostro principio per!lonale è rimasto immulato; ciò a cui riferiamo tutte le nost1e e,;:perienze s1acc:11e, e che d.ì pertanto la conunuil?I alla nos1ra esistenza; ciò che rende possibile il senso ,!ella ruponsabilit.ì per tulli i nostri aui pili antichi e più rect>nti 1 il sentimento della colpa e il pentim~n10, osSi:t l'imputa• bilit:1 di cose passate aJ un medesimo eterno, e perciò presen1e in ogni momento. ~on d'altronde l'uomo rica\a la norma logica che dal suo essere pili profondo. E ali' io intclligihile ci fa risalire la legge mo– rale, la quale postula la hber11 del nostro ,olere. e \'eriu, purezza, leah.1 1 rettitudine 4. , erso se stesc;i : questa è la sola etica « pensabile. Non si d:tnno che doHri verso « se stec;si, do,eii dcli' io empirico verso « I' 10 intelligibile. i 4uali si piesenlano nel~ « la fo1 ma di quei due impera1ivi 1 ri!lpeuo ai '" quali ogni psicologismo , iesce fallace: e nella forma dell:t legge logica e della " leg~e morale ... 1.ogica ed etica sono in • fondo una sola cosa : dovere \erso di s~. • Esse celebrano l;,1 loro unione nel supre– " mo ,,1lore della \Crllll 1 ~11:i ttualc !li op• • pone ri!lpello all'una l'errore, rispe110 al- • l'altrn la menzogna: ma la ,eri1a è una. -. Tuua quanta la logic:1 è possibile solo se– e condo le leggi della logica, IUll:l quanta ~ In logica è al tempo SIC'-~ le~ge morale .... e L'uomo è colo nell'unl\erso, in ett'rna, • tn..'mend.& i.ol11udinei (Ntll'etica kantiana] • egli non ha 3Jcu11 fine fuori tli sè, niente « altro per cui egli viva i egli si è levalo -: a \'Olo ben lungi dalla volontà di esser « schiavo, dalla possibili1à di esser schiavo, « dalla necessità di esser schiavo; in fondo e sotto <li lui è scomparsa ogni società ., umana, si è sprofondata ogni elica sociale. • ~la finalmente egli è \'eramente uno e « tutto; e perciò ha anche una le~ge in ~ sè: perciò egli stesso è legge in tutto, e in nessuna parte arbitrio incongruo .... Que– « sto è spa,·entosamente g1ande; che non ha e nessun al110 senso la sua obbedienza al do– e \'ere. ~ulla è sovraordinato a lui, al solo, e al :uuo uno. ~la egli deve c;oddic-;fare l'e· e sigenza inesorabile. inso1Tcren1e di com– e prome~si, ch'egli porta con sè ... l'uomo ~ interamenle solo d1 Kant non ride e non « danza, non ruggc e non giubila; non ha « bisogno d1 far schiamazzo, perchè il \'Uoto 1( mondo tace troppo profondamente. ~on e I' insensa1ezza d'un mondo ca~uale è do– e \'ere per lui, ma il suo do,·ere è per lui « il ~senso dcli' t;niverso. Accettare questa « soliJudine; questo è il dionisiaco kantiano; t questa è mornli1à ». Ho voluto riferire sopra il problema etico qualche passo, che mi pare di una solenne grandezza; non per la novuà del pensiero, m:i. per la profondità e 11 ardore con cui vi ri\·h•e il pcn5iero kantiano. È tempo di tor– nare alla psicolosia delr 1 Jomo e della donn:a. Non avendo anima, la donna ha una \'ita meno coscientcj i suoi contenuti psichici re– siano sempre del lutto indeterminati e inca– paci di essere lrac-;formati in concetli. Non a\'endo concetti, es!'a no11è in grado d• giu– dicare; essa non ha alcuno zelo per la ,·eritJ, alcuna panccipazionc al pensiero; essa mente senza sentirsene colpe\'ole; essa non ha alcun valore per sè, e perciò è vanitosa, ossia de• sider:t di diventare oggetto dell'appreu:amento altrui; come non pensa distintamente le cose, cosi non ha una vila individu:tle distinta dalla i oro; essa vive confusa colle cose, e in fun– zione di esse. La donna non rappresenta al mondo altra tllea che quella del coito: essJ \'uole il coito in generale, nella persona pro– pria o nella persona altrui. Perciò eS5a si fa volentieri mezzana d'amore. Essa vuole il coito. o per sè stesso o per la conser\'aZione della specie; essa \'Uole o l':unante o il figlio, ed è per istinto prostitula o madie. li \Vei– ninger descrÌ\'e con grande acu1czza i due tipi estremi della prostituta e della madre; ed intorno al carattere della madre h:i delle pagine di grande belleua, t.::he non riferi– sco, per non essere troppo lungo. Tutla\ia egli nega ogni \'alore morale all'amore ma– terno; poichè questo amore è cieco, una fun• zione quasi psicologica, una comunicinione ininterrotta fra la madre e ciò che fu un tempo unito a lei per mezzo del cordone ombelicale. I rapporii erotici dcli' uomo colla donna non possono essere morali. Poichè la sola condotta morale \·erso un c,sere umano è quella di rispell11r/o. Nessuno può adoperare sè stesso, il suo io intcllig1bile 1 I' umanita (ossia l'idea dcli' uomo) nella sua persona o nella persona altrui, come men.o per uno scopo. « L'uomo solo, nella creazione, e con lui ogni creatura razionale, è scopo a sè stesso :.. Ora l'uomo o ama o desidera la donna. Nel– )' amore egli \·ede in essa l'ideale di ogni perfezione; ossia, per facilit.trc a sè la lolla per ti bene, il quale esisle in lui, lo ogget– tiva, trasfe1e:1done e proiettandone l'idea so· pra un essere che gli sembri ~datto a rice• veri a. Il desiJe1 io sessuale adopera 1:i. donna come mezzo per ottenere il piacere, e il ti• glio carnale; I' :onore adopera come mezzo per giungere al \ 1 alore, e al figlio spirituale, ossia all'opera d'arte. Ma se la donna è il non es'iere, l'assenta del valore, la ne((azione dcli' uomo, il genio è l'incarnazione dell'idea stessa della virilità. L'uomo geniale è quello che è giunto ali" coscienza del suo io: 1utti gli uomini di genio hanno, senza bisogno di prove quinto alla loro persona, la persuasione ferma e piena di poss-:dcre un'anima. All:i massima inlcnsità della coscienza del proprio io, corrisponde I' uni\'ersalità della memoria: quella conti– nuità del vivere che è creata dalla persona• lità 1 nella quale si inseriscono i singoli eventi, e ne acquistano un valore estralemporale, questa continuità nella quale vengono assunti dagli uomini mediocri solo pochi momenti più importanti della vita, nel genio si estende a tutti gli istanti di essa: tutte le cose per il genio hanno valore i e tanto più un uomo vale 1 quanto più le cose valgono per lui. Ma solo le cose con cui noi abbiamo qualche somiglianza, quelle che abbiamo in noi, si osser\'ano, si comprendono, si ritengono. Dun· que il Genio, il quale è l'appercezione uni• \'Crsale, ha I' intiero mondo in sè; egli è il vi\·entc microcosmo; in lui trovano mutà tutte le cose; egli \'edc la natura e il congegno

RkJQdWJsaXNoZXIy