La Voce - anno I - n. 37 - 26 agosto 1909

152 LA VOCE e lo spirito nazionale? I quali hanno occhi per upere tutto quello che noi facciamo, mentre noi per uno stolido pregìutltzio ce li chiudiamo di fronte n loro ? Mi creda, egregio signor direttore, come lei de• sideroso di salutare sem1>re in Trieste la pili grande cittf\ itali:111n dell'Adriatico, ma convinto anche che per ciò occorrn una tattica dinercnle da quella fo1orn seguita. G1us1i:1•r1:-: PttEZZOLlNI, Lettere dalla Sardegna. I. Tm1pio, •gosto 1909- Dovrei, com'è di pr:unmatica, esordire con una bella imprecuione contro il solito g-ovuno ladro, il quale si ricord.t della Sardegna e solo quando si debbono levare i coscritti o riscuoter le tasse>; e do1,1rei,sempre ani,1,nc-.110 da Olindo Guer• rin i, accusarlo di servirsene come e immondezzaio alla spazLitura della burocr,1zia italiana . ., Ma non mi voglio guastare co' beue intenziomui e con quelli che 1>ossono aiutarci: i quali sono tutti al o col governo, naturalmente! Dirò invece che la precipua causa delle nostre miserrime condizioni è nell'indole nostra: indo– le varia, diflitlente, tenace nel pun1iglio, chiusa a quanto 11011 vieut: <lalll\ lradizione o dall'autorità imposta, irresoluta nelle iniziative e facilissima a farsene beOe e a seppellirla al primo baleno d'in• successo. Ecco un escm1>io eh' io tolgo di peso da uno dei libri più seri intorno ali' isola noslra: /_a Ca/• /11ra del Dr. Silla Lissia: e È'. nella convinzione di tutti i Galluresi che il passaggio del porto d1Teri"anuo\'a 111la prima chlsse oltre alleggerire i comuni da un grave peso finan– ziario, avrebbe l'effetto di stimolare il commercio e l'industria regionale e di favodre lo svilup1>0 demografico e sociale del villaggio di Terranuova. Orbe.ne dietro iniziativa di alcuni e per appoggiare l'azione ~piegata in Parlamento a favore del porto di Terranova dal deput;1to del collegio on. Gia• como Pala, si venne nella decisione di indire un comizio regionale a Tempio di protesta e di sol• lecitazio:1e. !\la qut:I comizio fu la migliore dimo• !ltrazione dell'inerzia gnllurese e del\' assenza del senso politico nella nostra popol:tzione. Qualche comsiglio comunale propose anche le dimissioni in nrnssa di tutti i coniigli comunali della Gallura, qualora il governo si fosse mo:..trato <;0rdoallegiu• sie richieste: nm nessuno rispoie ali' invito, ed anzi il maggior consiglio, quello di Tempio, dicbia• rò 1>erhocca del suo capo, che non era convenien– te procedere ad un atto di co~i a1>erta ribellione che avrebbe tlisg11slt,to il ,rover,,o / 1o. Nota il Lissia che e il gallun:se è conservatore non per convinzione politica ml\ per inerzia psi– chica, 1>erdebolezza volitiva . ., Qui vorrei ng~i1111i;.:·ere qm,lcosa a modificttre il ma del Lis~ia : perché io credo che pochi popoli abbi,rno una llsiche talmente atliva come il gal• lurese, il <1ualt:vigila sempre con lo spirito acuto su ogni l\ll0 del suo corpo. su ogni fenomeno che lo circonda. N't chiara dimostrn.zione la quantit..\ strabocchevole di poesie argutissime che ognuno ila sentito o sa, le frequentissime di.spùlli (canti amebei) delle quali è ghiottissimo il popolo, c il frequente sentenziar su qualunque avvenimento con un verso o una strore di poeta celebrato. La ragione del conser\',1torismo 111 Gallura, e, pili, nel resto dell.t Sardegna, dipende, a mio ve• dere, da quel sentimento d' invinc1bilc nostalgia che trattiene 1>arc<.-chi dal mover un passo anche fuor dell'uscio domestico: dall'idolatria per le me• morie avite e 1>er gli oggetti che ne hanno cir– condato I' e1:\ infoutile: e, ancora, dal!' isolamento in cui fu 1enuto questo po1>0lo per secoli e secoli in !llllla o in modo inavvertito fatto 1>artecipedei gr:rndi e piccoli sconvolgimenti 1>olitici, a nessun grande ideale di !Miria e cli umanità mai chiamato da <1uanti dominatori vi traOìcarono carni e averi. Con quesla cllvergenza di ma ho voluto aggra– vare la n:!spousabili1à di noi S,mli riguardo alla lristez.r.a delle condizioni presenti. Pure un qualche segno d, vitalità civlle, contro il responso nic:eroriano, s' t 1wdato manircstando in varie parti dell'isola: così gli scioperi di Ca– gliari e di Carloforte che, per i sistemi usuali di repressione, terminarono m sanguinosa tragedia: cosl ultimamente, lo straordinario comizio di Ag– gius, che dimostrò (minacciando risoluti la cessa– zione del pag.tnu::nto delle imposte ove non fos– sero stati quam celerrime soddisfatti nei loro giu• sti reclami) come si conoscano bene <111ali rapporti leghino la Sardegna allo S1ato italiano. Qui non si tratta di madre p.ttria ma di protet– torato sfruuatore e succhione, che non ha voluto introdurre un'industria nuova o migliorarne una vecchia: che ha h18data l'agricoltura al titillamen• to dell'adamitico aratro-chiodo; la m:rnifattura del cacio alla dis1,ersione del siero e alla infinita mol– ter,licith di tipi: le induitrie del ~ugh'!ro e de 11,1 Editori - GIUS. LA TERZA & FIGLI - Bari Si è pubblicata l'opera completa in tre volumi di BENEpETTO CROCE FILOSOFIA DELLO SPIRITO VOLUME I. - Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale. Terza edizione riveduta. Volume di pagine :,;x111-583 L. 8.- VoLUME 11. - Logica come scienza del concetto puro. Seconda edi- zione ampliata e rifusa. Volume di pagine xx111-,13, . L. 6.- VoLUME 111.- Filosofia della Pratica. Economica ed Etica. Volume di pagine xx-4 20. . L. 6.- 1 tre volumi,formato 8.', in carta a mano, costano Lire 20 Avviso i1nportante. Chi :tcquistcd detta opcr:t in una volt.t dJ oggi :tip ottobre 1909, se è :tbbonato alla Crilica o :tll.:t Cu//11ra potr3 pagarla L. 17 invece di L 20. Se non è :ibbon:ito alle dette ri"iste, per L. 20, oltre la Filosofi11 dtllo Spirilo, ricever.i in dono l:1 Crilira o l.:t C11llura per tutto il 1910. - L'ordin:azione s,.r;\ accomp;agn:1t:1 d:il rcfati,·o importo con le indicazioni precise per avere diritto :tifa riduzione o al dono e diretta alla Casa Editrice GIUS. LATERZA & FIGLI - Bari. Fabbricanti e Negozianti di Mobili Casa fondata nel 1849 cr======~======u Deposito della Casa THONET di Vienna .$ .$ .$ . ..e e GHIBELLINI di S. Giovanni in Persiceto 51 AMM O 81 LIAHOAPPA RT AM EHTI FIRENZE - Borgo degli Albizi Z9 e Via de'Giraldi - FIRENZE Telefono 10-96 Bibloteca Gino Bianco radica in un primitivo dirozzamento; gli alleva• menti di bestiame e lo sfruttamento delle miniere di calami1m e d1 piombo argentirero, nelle mani di str.mieri. Qualcosa è stato fatto, si : un par di scalette di viticolturn, un qualche caseificio, qualche catte– dra ambulante <liagricoltura (una delle quali, men• tre scrivo domanda ancora di f.tr esperie,u.a c;ullo scorza mento di sugheri!): cioè una s1illa d'acqua a un sitibondo lebhroso. Ma la colpa è se111pre de' Sardi. Se la maledetta difi1den.::a 11011 lise1>arasse l'uno clall' altro e 11011 Il s1>ingesse a considerar con OC• chio d'invidia e cli m;,l:mgurio i passi innanzi di ogni compaesano, :wrebbero 1>011110 coali:uMsi. e facendo tu lii quanto da solo ha fatto Aggius, do– mandare che il servizio pastaie marittimo col Con– tinente rosse reso più dt!cente sollo ogni rapporto: che un altro treno piit rapido si aggiungesse a quell'unico lumaco11cche in dodici ore dopo trenta e più rcrmate, si biascica i trecento clulometri fra Golfo Aranci e Cagliari: che le strS4de carrozza– bili rossero maggiori e migliori delle attuali (ha mai confrontato S. E. l'on. Hertoliui, il quale dice sufficienti le str.1de cl' ora, la carta della Sardegna romani\ ne I' llineraire del La i\larmora con la carta della Sardegna italiana, per quel che rigu:tr• da la viabilità?); e do1mmdar d1 ridurre in una sana le due malesce Univc:rsith; e r.tr che le scòle fossero scòle e 11011 ricoveri improvvisati per r.irvi intrisure o intontire o invt:lenire la giove111l1che ha se1111>re vissuto all'aria aperta; e vegliare sulla spudornta usura del 200010 che stroua molte in• retici rami~l1e; e sbarbarire le menti accostandole al' idea di patria, cli societh, dì umanità etc. etc. E che fanno gli eletti <bila miseria? Sbraitano nelle farmacie de' loro 1>acsotti (quan– do pur non sono i grossissimi proprietari del Collegio senUI obbligo di visitarlo) e ammutoli– scono a Montecitorio: sofo conoscono i colloqui privati ne' vari dicasteri e non pt:r 11ltro che per sollecitar croci e commende per gli allocconi che li tengon su. E i paesucci e le cittadine dcli' isola .si trovano nelle stesse condiziom de' Comuni 11d dugento e nel trecento: e quel che S;1s"~ri pr11pone, Cagliari avver-.a e comhatte: e tra villaggio e villaggio, fr:t comune e 401.,borgo, fra rione e rione è lotta cl' egemo11ia, 1>1111zecchiarue111i e dc11igrazioni a ogni piè sospinto, rivalith picci11e che stremano le forr.e più vive e rniti:uio le più utili iniziative. M,, un popolo che ha tanta energia inleriore e la cl,s 1,erde vanamente e dannogmente in futilità, merita du11q11e, perchè re1>ugn.111te a stupidi o monchi o dolosi mezzi d' 111civ1hrne11to, I' abban• dono in cui si Crova? GruSEPPE PRE7.ZOLINr, Direttore. ANGIOLO GI0VANN0ZZI, ,rt1h1/e-respon.rahile. Firenze - S1ab. Tip. Aldlno, via Folco Portlnarl. J. AVVISI ECONOMICI 111i11imo lire 1,00 per ,1tJ /Jcln1/r, og11i parola in più a11/. 5; per 15 l11ur:ùmi lùr 12. og11i /)a• ,-olll i11più u11I. 60. ~ 6. Mn6NELLI ,. .. ",, ... ••1,.11 .. 1c, .. 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L. 3,50 BA'I.'ELLI A. - OCCl-l!ALlNI A. - CHELLA S. -· 1,,. lt1111io11ttivili\. 1 Voi. iu 8 di pagg. x11-<l.38. . . . . . . . . . . . . . . . . L. s,- M.AN' I.'EOAZZA P. - llibbiu delh, spornuza. 1 Voi. in IG di pagg. 100 . . L. u,– FOR::iTER. F. \V. - LICristianosimo e lotta di clusso. I Voi. in 1Gdi pagg. 3V5 L. -l,– PARLArrO-A LEtiSl Jt - La Gouosi della legislazione sociulo. Con prefnzione di Ac1111.1~v. L<.ln1A. 1 \"ol. in 16 di pR.gg.208 . . . . . . . . . . . . L. :!,50 MlLAXI L. A. - Italici et! Etruschi o ltondicouto dolio, Seziono di .-1..rcheologia o Paleo_utologiu del. Ll !:ongresso dcll11 Socie ti, ltalinn" per il progresso tl .. 011~ Sc~onzo c11r1~ni1. - L. A. MILANt (Presùlmte) o .l!.,n, PEI.L\TI (Seg,·etm·io). Coll lnd1ce dello srngolo Comunicazioni e discllssioni o xxiv tavole illustrative. 1 \'ol.in4 .... . . . . . . . . . . [,. G,-