La Voce - anno I - n. 33 - 29 luglio 1909

LA VOCE )35 didature dello sciovinismo i1aliano e co11tro quelle dello sciovinismo sl:wo. Composto, com'è, di lavoratori italiani e di lll– voratori sloveni, frateriuunente riuniti :tnche nelle organiuazioni economiche, il p·ntito socialista hit ,,,esentato nel corpo popolare di ciuà una lista completa cli caucliditti socialisti: quattordici dei <1uali,di nuionali1à italiana, due di nazionalità slovena ; e nt!I corpo po1>olarc del e territorio > (distrcui clettornli esterni) contro i quattro can– didati mu:io11111isti slo'llmi ha preseutato una lista di quattro ~ialisti; dei quali, tre cli n,1ziom:tli1à slovena ed uno (Valentino Pittoni, leader del par– tito e dcputMo del llrimo collegio di Trieste) di nuionalit:\ Ualirwn. •ta i v11rii corbi, che esercitano il nobile ufficio di deformRre e di oscurare agli occhi del buon pubblico d'Italia le vicende e i problemi politico. nazioMli cli queste terre, hanno trovato più co– modo di rRJ>presentare Ìl1 tull'ahra guisa l'Rlleg– pmenlo dei socialisti, ed hanno detto per la cit• tA: e i soch1lis1i Portano due slavi! • e non hanno aeppure accemrnto alle candidature socialiste, o~ poate, nel territorio allo sciovinismo sloveno, ivi lominante. e L'alleanu slavo.socialista • è s1ata questa; .. e &li slavi, come 1>ar1i10 di stirpe, hanno votato ter• ribilmentc compatii, in città e in territorio co11/ro i aocialisti italiani e !iloveni e contro i nazionalisti i11lianl, una loro propria list:-i completa: e sono riusciti vittoriosi, a primo scrutinio, nel territorio; t IOIIO riusciti ad entrare in balloth1ggio, in tre dei 1el distrelli di ciltd. In uno di questi tre di• •reni, gli shtvi nazio1111llsti, con quanro can<lidati, banno ottenuto centoquRranta voti di più dei <iuat• lrO nazionalisti italiani, e ottocentocinquanta di fW#O dei qu1111rosocialisti, fra i quali il Pittoni, che era candidato Anche in città. In un altro di– stretto, M>no entrati in ballottaggio coi loro tre candidati, riportando un'ottantina di voti più dei tocialiari, e circa trecento di ,11mo dei nazionalisti iblliani. Nel terzo di!Urello, un nazionalista slavo ~ entrato in ballottaggio contro due nazionalisti italiani e contro un socialista, b:,ttendo il secondo candidato socialista (di nazionali1à slovena), fu quHt' ultimo distrello, il socialista italiano entrato 11 ballottaggio ottenne 504 voti; il nazionalista alavo ne ebbe sedici di più,· i due nazionalisti ita– liani ne rnccolsero 651 e~- Il minimo di voti, iu cillà (e anche c1uesto è un documento .... dell'alleanza slavo-:Jocialista !) toccò al due socialisti sloveni; i quali - anche 1>erla de(t.done cli alcuni socialisti ed ex socialisti, se– guaci del Pagninl, de ,,o,, a11evat10 avuto i'ones/lt di co"'6«llere n vùo aperto 911el/e due candidu– htre, unirormandosi con ciò all'attegl{iamento in– dtcuroso del Pagnini - furono sorpassati dagli stessi ,ta:ionalisli slavi! * Pei ballottaggi i socialisti vollero mantenere la rt;ida intransig.:nu che aveva iuformato la loro llftr., battaglia, e lo dichiararono la sera stessa •Il• J;rù11a 1•0/a:io11e. La loro parola d'ordine ru questa. e N~ a clestr11, nè a sini,;tra ! Si volt sol• .,,,o pei candidati soci11listi, dove c1uesti sono ri– Nlti in lotta; si dia scheda binnçn, dove la lotta • (ra nuionitfoai ili4li1111i e nazionalisti sl~,,i ! • I nazionalil'ltl italiAni, invece, deliberarono di aPPoggiare i quAttro socialisti che erano rimasti in ballottaggio con gli sl11vi.Appogiìo inutile per– ~ in quel distretto i socialisti avevano già ottc.. nuto, da soli, un minimo di 1779 voti, contro un musimo di 949, ottenuto dagli slavi. Da parte loro, i nazionalisti slavi, sen7.achiedere. ttnu ottenere compensi, anzi sapendo di non pa.. terne sper;ue, deliberarono di votare pei socialisti, 4ove questi erano in bl\llollaggio coi nazionAlisti baliani. L'esito (u quale si prevetlev", in quanto ai na• aionalisti slavi. Non ,,e riusci ,uppm• ,mo. Fu alquanto diverso dal prevedibile, in quanto ai so-– cialisti, che riuscirono con dieci dei loro (su do– dici rinu,sti in 101111) perchè ottennero a~che un proprio aumento di voli. Acgiu11ga11i, A miglior chiarimento dell'intransi• ltMR mantenuta dai socialisti anche verso i na• zionalisti italiani, che <111estiultimi hanno costi• tuito finora (favoriti da un diritto elt:ttorale /011- dalo s11/ ceuso) un'oligarchia chiusa ad ogni largo •lito di modernità e di democrazia, e, per di piil. impeciata di aHarismo, come i socialisti hanno dì mostrato in c1uesta medesima lotta elettorale. Ma i cor/Ji non si s1>•wcnt.anoclell'aRarismo, o non ne hanno notizia, e non sanno i cor/J1 - o incono di 11011 sapere? - ché alire volte i socia• lini dellt terre adriatiche (nelle quali vediamo tut– tora clericali .tlove11i alleati a liberali ifulia.11i /) hanno impedito coi loro voti, nei ballottaggi. l'e.• lezione di candidati slavi contro candidati itafo111i. A Pola, per esempio, nelle elezioni J>oliliche del 190?, il dott. Riui, (ora commendatore austriaco!) ~ lt.lto salvato dalla SCOllfittacontro il nazionalista slavo doti. LaginjR, dai voti dei .1odahsl,. E questi voti non avrebbe avuti se i socialisti f~ro be– nevoli :li nazionalismo slavo. Vnlentino Pittoni - eh" oggi in ltali.t si ,•uol rar passare per un sla– vitzalore- ha influito, per il primo, potentemente,, in quell'ocetsione, a pro della candidatura /i/Jera/e it11liAna. A NGJOLO LAN'Z;\. Triute, 16 lutllo, 1909 lo non sento nessun bisogno di ficcanui in que– sta l>Oleruica. // co, bo prendendo le mosse dai miei articoli, acct11nòso110 i1111)ressione cieli' ultime elezioni comunali, a cause e rimedi dello slavismo invadente. Avrebbe fallo m,glio ad aspellare che il fervore dell'ultima ballaglm si rosse calmato, =tnche in lui: allora trallando la questione da un punto di vis1agenerale, completarnen1e, non avreb• be forse aRermnto come fatto ciò che tutto al più può essere su1>posi,:ioneastratta, individuale, o di 1>artito, o d'occasione: che i socialisti triestini si .sieno alleati con il governo e rii slavi. L.am: .'lrisp,ose con falli e cifre. E sta bene. Nel CR50 particolare io sono d'nccordo con lui. Anzi io credo che prima o poi l,:'li italiani dovranno ap- 1>0ggiare in città cnndidati socialisti slavi per non avere: nel consiglio•clieti, rnppresen1anti cittadini degli slavi na,:ionalisti. Anche gli itali1111i ciel par– tito cosidetto liberale, se apriranno gli occhi. E credo pure che fr.t non molto tutla I' Jtalia tor• neri\ a schiamazzare contro i socialisti triestiui perchè I loro consiglieri certo voternnno a favore di alcune proposte della minoranza slava•n14ziona– lisla. E faranno bene, perchè a molte domande slave giustissime, specialmente di coltura, il par– lito liberal.e sin ora rispose con sogghigni. 1\111 L11nzadeve vedere che la sua r"plica ormai ha tanto Jl'lrlicol11rizzato l:1questione che - con l'accenno per(euamente i11111ile n Pagnini - stiamo per pas.<1are a cose d' iudividui E se si continua cosi, con contro repliche di P11gninie controcon• trorepliche di L"nza o chi per lui, uriviamo al pettegolezto. lo dico che la Voce non ~ un quo– tidiano da potersi permettere certi lussi degene• rati. Se polemicn vi dove,•a essere, bisogmwa di• scuterc i mezzi di di(esa contro gli slavi, non il com1>0rtamento d'un J>artito in un caso partico• hue. Per questo io m'attengo all'ordine prefissomi e trallerò di altri 1>roblemi e co~e e falli triestini, prinrn di parlare dello slavismo e del contegno dei vnri partiti di fronte ad esso. Allora vedremo anche le colpe gravissime dei 111ociafoai cliTrieste. Ora no: io 11011 so iruprov,•isare articoli cli attua- lilà, 5CIPIO 51.ATAPHR. Italiani ali'Estero. V. - CAPPIELLO. I.a pou1a l orti una l)lltlana, canta,·11 un cencinquant' 1111ni fn Gaspero Gozzi, e cosi si potrebbe dire ai nostri giorni della pittur11. E una puttana che clo1>oaver trescato con papi e monarchi, do1>0aver sedotto nobili e amatori di ogni manient e aver fatto l'occhiolino al borghese ricco, si frega ora al bot1ega10 e xli s1 offre per far da zimbello al clienle che 1>assa. E come ogni baldracca che scende in 1>ia1.%.i con gaie e fronzoli e un n0me di guerm, cosi anche la pittura prosti– tuita gira per il mondo con tiute sgargianti, cipria e rossetto e nuovi nomi. Quelli che la uumtengono la chi,unano arte ap– plicata. Applicala ~ fare scandali su 1>erle canto– nate, ne' ridotti pubblici, ne' cafl~, ne' teatri, ne' treni e persino nelle solitudini campestri e bo· schert'cce, lungo le strade (errate, do,·c la vacca alza cl11ll'crba il nmico soq>reso per guardare i va– goni rotolanti in foga precipitosa tra il fumo e lo strepito - ed ha accau!o il cartello istoriato che van1a al viaggiator cittadino l'eccellenza del suo latte, della sua carne e della carne più lenera del suo caro, giovane e s;thellante redo. Arte brutale che hR per unico scopo cli attirar 1'1'ttenzione <'011 lo c;.c:hinmni...r.o e le ri~ dei CO· lori: di sopraflare con la s(.1cciataggine e lo stri– dio de' toni, con quahmque bulicame di folla, di fra– sconaia, di b;rndière fruscianti al vento o tli pub+ blici a\!Visigareggiauti fra loro. Nat,1 e cresciuta nelle metropoli imnmni fo dn primo soltanto igno– bile e oscena; poi. per parere n11corpiù singolare, stramba e si111bolic11;oggi n-.pira risolutamente alla bellena: va a caccia di 11110 stile! Vent'anni ra sbrnitaw, :111oni111i1 tenendo bordone nlla pro– messa (;tvolosa del ciarlatano; un po' pili tardi si co111orceva, fra 1>aoni,1uril>oli, s,•ol:lzzi e fiori mai visti. nelle mani di Mucha, di Gras...el, di 1-lohcnstein e di ~la1aloni; ora sforfalleggia, sgam· bella, an·micra e 1mlpita ,h \ 1 ita dai fondi gialli, neri, rossi, celesti. di Steinlen, di Cheret, di Tou– louse-Lautrec, di Sem o di Ci11>piello. * Leonetlo Cappiello è ebreo, ma è ua10 a Li– vorno: e questo e ma > vuol dire che se in qua- Bibloteca Gino Bianco lità di semita egli avrebbe potuto sfoggiare uno di questi talenti eclettici ed imi1ati,•i propri a ,1uasi lutti quelli della sua rau.11,l',H'er passato molli anni della sua gioventù m una città faccen– diera e posith•a, lon1ano dalle cricche rimugi– nanti per sem1>re nuo,•e correnti e influenze arti– ,;tiche, gli ha forse giovato non poco a fargli serbare intatta l'originalità che r., tutta la sua for7.a. E un libriccino cl1' ei mostra a chi vuole. stampato alla buona, 1>er i ballerini cli un colil– /011 livornest, dei quali contiene e peq>e111a i profili ridicoli e le 1110 • ..se vanesie, pro,•a egregia. mente che l'originalità d'oggi non è che il resul- 1ato naturale e logico cli un:1 forma d'es1>ressio11e trovata dall'artista quando questi era ancorA, si può dire, uu ragazzo. Che se le c11ricaturedei cabohns e delle ca/Johnes d, grido, eseguite e pubblicate molti anni dopo a Parigi, s'imposero al pubblico e agli am:uori di cose d':me per ben altri pregi che non quelh di c1ueiprimi tentativi, ,,ur tutta– via e le linee delicate come quelle dei giappo– nesi, e la viva sobrietà quasi t'gizi,111a,e i colori ridenti fra ltali1111i e persii111idi qut=lle stami>e erau come accennati nel piccolo libro dell't1dolcscente in tutta la loro spontane;:1, nativa ingenui1à. Il tempo non aveva che maturala e ,invigorita la bellezza. Ma quest11 degli a//Jums, delle c,1ricature tea• trali ancorchè nuove e isti):atrici di infiniti talenti subalterni, delle serie di ritratti d'uomini illustri per 1111 verso o per m1 nitro, eseguite per il Rire, per il So,u i, e, 1>er 11 Figaro (mi pare) e per molte altre pubblicazioni allegre o mondane, non fu per C11ppiellose 11011 un'epoca di pre1>arazio. ne; un intermezzo fra l'oscurit:\ del provinciH• leuo piovuto, chi sa perchè, a Puigi, scoperlo per caso da un direttore di giornale un po' meno bestia degli altri, e la reput11Zioneeuropea dell'ec• lente e aftiscista > d'oggi. E difatti i posteri (se tuttavia i posteri avmn temp,o e voglia d1 occu-– parsi di simili bazzecole) dovr1111no l\mmirare cc> mc noi la grande vers.·11ilitàe novità del nostro paei;auo, il quale ad un arte come si è dello falsa e iucerta prima di lui, ha saputo con(erire potenza espressiva, singolarità e intert·sse che trascendono <li molto l'umile cd nuche ambiguo ufficio di ri• chiamo e di tent11-go11zi, al quale ~ insomma de– stinata naturnlmenle. Perch~ i 1>agliacci,le bai!~ rine, le cortigiane scollacciate, i Fals1aff panciuti, i satiri, i cirisbei e i bambini, centellinanti liquori, sgranocchinnti pasticci11i, ass11por1111ti beatamente vini prelibati, ebbri di essenze squisite, di profo– rui '. grMSi ~ Horidi gra,ie a una farina lattea o a un tapioca di nuova invenzione; tutte queste fi. gure familiari 111 diseg1111tore, ritte, sedute,sdrAiate, nelle tenebre o nella luce fiamm1111te dei fondi dove spicca verde, rosso, giallo, bianco un uomt' clime1• canzia o di merca111e 1 oltre ad auirar prepotente– mente lo quardo del passt"ggiatore ozioso o del distratto faccendiere, hanno in ~ una tale viva• cità comica e una tale (c:$tevolezza di lince e di Ioni. che balzando d'un tratto, come farfalle va– riegate dall'oscurità d'una grotta alla luce della primaver11. vanno II l)'llpitare e a vivere fra le so– lenni figure create clnl g·,mio e le accompagnano infantilmente, ilari e leggiadre per le vie del lempo infinito. Chi duuque fra i più severi amanti della bel• lezza, fra i pif1 nrngis1rali e sacerdotali critici dei giorni nostri non s'è (ermato davitnti ad uno di questi gai c11rtelloui: davanti per esempio a quel• l'immensa assemblea di attori, di attrici, di can• 1.onetliste e di cllrwso,mie,·.1 mont11111rtresi, ritratti tutti dal vero (Réjane, Sarah, Genièr, cle tifa:.:, i--eraudy, Polaire, ecc,) col loro pacchetto fra le mani, reduci tutti dalla bottega ciel pizzicagnolo Ferrari di cui si van1avano i pr~otti e i buoni 1>Rtti?Chi non ha sorriso a qualche antica imma– gine liber1ina 1 guardando la bella signora in pan• tofole, ridente, sdraiata sulla seggiola mode, 11 sJy– le, con la immensa capigliatura rossa ondulante, pesa, fra le mani del parrucchiere estasiato del miracoloso effetto della sua chinina? ln una mostra che Cappiello fece <1uat1roanni ra, di un grnn numero delle sue opere, nl St1/on des J-/,11110,•ij/rs di Parigi, tutte le <111ali1à cli di• -.egno, di stile e cli siuceri1:\ della sua arte s' im– p0SCro :tnche ai pili malevoli e indiRerenti. e forse rimonta a quel 1empo anche il favore ch'e– gli ha finalmente 1rov1110 nelln sua ~lt>'i<;a patria. Se 11011 che qu~to (11\·orepotrebbe. anche com• promettere la serittà dellR sua fam11.Che si am– miri la sua one'it:\ nel lrattare :1morosamente gh esseri e le cose del suo 1mr1icolar mondo, la spi• glia1ez.za del tocco, l' ingtgno5ilà della composi– zione, la 1rov11ta e la ~rrc11a riuscit:t dei suoi effetti come disegnatore cli cartelloni e illustratore di libri leggeri, ,•a bene; ma che non si faccia come certa rivista grave che tentò. non è mollo, gabellarlo ptr un ottimo pi11ore di ritratti e che so io. Si sn che nnche Cnppiello seguendo la fre– gola di un 1;-or11ln, di 1111 \Villette, cli un Abel Fai,•re, di uno Steinlen ha tentato carpire i favori di una musa pili serem, che 11011 la sua Talia : ma come t1111i suoi predecessori hit fatto fiasco. Cono– sco i suoi nt1a11i di signori, signore e signorine. ma di questi come di cer11 suoi vecchi quadri sto– rici, serl.. .. ah no - cli <1ues1inon parlerò io! HaslR ~wer dello ch'egli ha con la sua ainch– deua genuina riabilitato un'arte n•ndula. AttOliSGI) Sot-Tl!.:I, I.a 1rammatk1, chi I A ~l<>11e \fon1i Critica di mc,ticr.: o critica dt ,·itn? Ortogra– fia, grammatic,1, ,inta,,i, idiotismi, (r.111cesi,111i, barbari~mi - oppure il mondo nl'I quale 11110 ~criuore si muon:, le llt!r,onc alle (jUali dà \'ita. lt: azioni cht ci fa pcne1rnrc ? Il di1111an:i o il dim,11::i, le 111w e il farro, o 1>iuttosto l'csnm(' :.tringenle e In r;1ppre~e111:u:ionc eflicacc cleì seni i• men1i e dei ,.tlori di un'aninrn di <,crittore <1uale <,ipalesa nell'o1><:rn o mag-ari di tra le fossure o addirittura ,otto lt• ro, inc dell'opera? È ben chiaro che noi - <.;al\'ele c<:cczioni che 1111 largo ,enso di libertà 1.cnnettc ai nostri col– laborntorì - siamo per la critica di , ita, di a– nima, organicn, comple,:,ha, i,,piritualc; che in– ,•ecc di girare in1orno a 11110 scrittore 1>re1e11cle andare al fondo del suo o;1)irito; e 11011 rerman– closi alle regole IÌs.<,.·ue ai cataloghi dt•gli errori secondo i gramnmtici, ne palesa le in•m0icienze le dcholezze le ,acuità cli crca1.io11e. Quel pes.'lr lettere, parole e al 111.i~simofrasi, ci par tem1>0 ,precato. Si 1mò c:,~er -.enza orto– grafin, senzn grammaticn e .;enim sinrn-.-.i, ed :wer nel buzzo qualche cosa che rnl pii) di lutti gli '-<:ritti in regola con h.-, ... ici e con i eiettami scolastici. Si può ado1>rar il fior fiore della no• stra favella, stare incatenati alle mure gramma• cicali, far correre il periodo entro i sacrosanti argini della sinta,:,i media : e 1>urdir<.• ,acchi di corbellerie o <1ucl che è peggio. non dir nulla addirit111rn. Il che dimostrerei in <111attro e <1uat– tr'o110; per il primo pu1110: con gli cscm1>idei nostri più ,·h i scrittori ; per il ,t.-condo : con quelli dei più arcadici accademici e sudanti sca– rabocchiatori di tulli i tempi e di 11mc le lette– rature. ~In che in<ti,;tcre, I.a cosa a tutti è e,·i– dente. E pur , ige il pregiucli,tio ancor oggi di creder distrutto uno scritto che sia • ,gramma• tic:,to •; e aud,ttc alla malora, oziosa e orgo• glio:.a gente che è cosi lie1a di far "edere d'a– \'er fatto le cinqut.' c!assi elementari ! Cosi ho serino, ,grnmnrnticando, e ,e \'OÌ 11011 badntc al 111i1J pensiero ma alla mia grammatica, ~a1>eteche cosn forò? F:irò come quel tale che sapendosi in\'itato .1 pranzo 1>cr i :.uoi abiti e non per ,;è, mandò nl padron di casa un vestito completo, una cnmicia ìnsalclnta, un paio di scarpe lustre ccl un magnifico cilindro : e andò A man~"lare in compagnia cli certi bi.ezarri amici che prcfori,·an le idee alle uniformi. Cosi farò io, e se \'Oletc grammatica, \'i manderò a casa una g-rammatica: C' 1>0isarem 1>ari e do\1rete a– scolt.1rmi. Giacchè tutte le ,·ohe che il pensiero vi acqui,ta in chiarenn. 1 'espre,c;ione in fervore, la scrittura in rapidi1ft, noi ci caveremo tnnto cli C"appello alla grammatica e al reo;to, e p.,sseremo oltre fi,;chiando allegramente 11n'arie1tndi nostro gusto. L'or1ografin? e chi non ,·orrebbe c-.~er boc– ciato da un maeslro delle elcmenlari 1>11r di c;cri– Hre come Cellini ? - I.a sintao;~i? E chi non vorrebbe sentirsi malmenare da un professore di ginna~io se avesse il franco periodar di Ma– chia\fclli? - I provinciali,mi? Ma se sono la for• tuna di tulle le lingue, e -.empre che vi s'nttinge pcr benino si dft colore al cfo,corso? Perciò non ,•i mtravigliall' :-e io t'd alcuni È uscito di ARDENGO SOFFICI: 11CasoMedardoRosso Un volume di fOO pagine con 20 illustrazioni L. 2,50. Chiederlo ai librai e all'edi– tore Succ. B. S«ber, Firenze, Via Torna buoni, 20. 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