La Voce - anno I - n. 18 - 15 aprile 1909

72 LA VOCE qmpre piccola non per questo non merita consi– derazione nel 01111po,d1ci:11no cosi ali' ingr0S50, della cultur.t i1aliana.Sonolc piccole manifestazioni letterarie quelle che preparano :' avvenire delle grandi. Le abitudini mc11tali di una nu.ionc di più che trtnla milioni di abitanti, non si trasformano tanto 1>erI'01>trRgeniale e sovrana di un Carducci o magari di un Pascoli o di un O' Annunzio, qtmnto per I' influ~so quotidi:rno cli alcune decine di migliaia di pagine modeste impersonali e m::t– gari nuche Artis1ic.imcnlt meschine, quali onrono i giornali e le rlvis1c. In M>stan1.a, la Ldfm•a non ha por1r1to 11cl111 lcttcrnturn italiana nulla di nuovo; nè ha ride,1ato un moto, nè 1111 tentato un pro• gresso, nè ha h1111aglia10,nè ha fatto rumore. Ep. pure per il fallo che è nata e che è vissuta e vive prospera e felice, più d'un eOetto deve avere opc• rato su qualcuno. Nata SOiio la tutela del GiacOS."1- e alleatasi ptr quanto le fu possibile negli ultimi tempi il De Amicis; e col De Amicis il Pascoli : la l.e/1111 a ha saputi> mollo più abilmente giovarsi della celebrità altrui, che non meri~rsene essa stUS,l una propri11. fth. ,.famo fr1111chi:dove erano ormai 1>iùin l111li11 i nuovi scrillori celebri <l;:1 ri• velare al mondo? IA1 l.tll,o a ~ naht in un periodo di dec11di111e11to almeno d1 rista1110 nelle lettere halhme. Tutti oggi sanno M:rivere - o almeno cosl si imol diN per 11011 voler sembrare pedanti - ma il fl1tto t die non si 1rovri ph) uno scrjttore. l~a l.dlln II llOleva forse creMli? Siamo verso di lei benevoli ntllA c11l~a Hpernnza che essa abbia 1iovato a far M•nlire d'un grnnde scrittore la lon• t111111111:A e I' 11ssenu .... E co'll dall11pubhlicaiionc quotidiana del gior– nnle, I' Albertini 1>11ssav1t 11lla settimanale, poi alla mensile: t non pi.go rnddo1>pi11w1 quest'ul– tima e me11ev11su anche Il Ro111a11:o ,nensile (al qu111le ~ dovulH l'mtroduuone in lt.tlia di Sherloch tfolme~); e pe11u.v11,con desiderio che di giorno in &;iorno ,li avviava verso la reahà, al Corriere dti Piuoli. Uomo davvero mirabile. Superiore, indub• biamenle a llllli i 11uoi conrr111elli e colle1t,hi, Mtlvo, perthrncc, i11,.t1111cAblle, con molte quali!:\ 1>ratiche rivolle nll'at1u111ione di una sola idea: porre sul suolo itnllano un 1>0<lero..10 impinnto giornalistico, nll'inl(lese. Oireltore unico e nn1l- 1anime di ogni siugol11!lllltpubblicuione e di tutte insieme, dinanzi 11(IUel Involino quasi sgombro di cnrte, e 1'Ul qunle gl1111go110 a volta II volta i 1ele1t,rammi e gli articoli, che egli legge, segnK, rilocc1t e de!llll1111, e~li è un pit'colo Napoleone di quo11di:111e b.·u1aglie, un G~ribtldi audace dell.1 l,i– rateria giorn11lis1ica, un uomo d'affari formidabile i cui neni sensori si prolung,mo mostru~mtnte sui fili lelegrafici del mondo, nei O'Vi suboctanici. la cui audacia ~ solo 1>•u i al O'lcolo e alla pru• denza, Egli ha im1>ia11ta10 una così solida azienda, che non teme pii, di affid.ule qualunque somma di lavoro, ceno che più gliene affida e più gliene ren<ler!I. C'ertino giorni ne' quali La l.el/11rn rendeva il 40 per ce1110.Allorn fo seutito questo uomo lameut:usi: Lt1 le/1111" va male. - Come va mrtle, se rende 1anto? - Appunto, troppo mi reo· de. Nell'nOrtrc c'è un m,1rgìne troppo largo che potrebbe spingere tro1>1>i altri a farnu concorrenza. E allorn fu deciso che nella Ulhu a si spende• rebbc di pili, Aggiungete che l' Albertini non è il dirdtore negro, che faccia lui il giornale, ma il m11estro che lo fa fare agli altri, eccitanJo gli ingegni, obbligando le \'Olontà, piegando, chia• mando, forzando, 1tlle11ando. Tutti sono 1>resi negl'ingrani.ggi della sua orgirniuazione mecca• niet e potente. "funi, 1rnche 1 più liberi in appa· renza, dì~ndono da lui; egh è :..emprt', su rntti. Ordina, dispone, giudica e manda; e anche i suoi, quando a suo Km<lìzio non faccia110 bene, Il ce– s1iua. COI\Ì,egli e i suoi sono a citpo del movi– mento tconomico giorualunico; egli e i suoi pili fidi al:&ano1t11111mlmt11te In tnbella dei preui. Ln colhtborntione al Co,ne, e è la fortuna eco• nomirn d, 1111 ~lornallst,,, è I' i11di1>endenw, ~ la liberth. Lil>t:rth, s'intende, entro certi limiti, in certi st111n1>i puticolt1ti di forma e con sola certa Spt:· ci11lc111ninu11ìo11e di s1,iri1ì.Se noi pensiamo I\ tre o quattro dc' nostri giorn111isti migliori e maggiori, che wno fuori dtl Co,, ;er~, abbi.itmo Il\ cert~ua assolu1a che essi al Co,,,'tte oou entreranno mai. Percl1~? Ma 11ppunto perdi~ eMi sono migliori e mag– giori, ci~ venunenlc su1>eriori, ptrsomdi e liberi. La cloria vern th:I giornali5mo 11aliano ~ e sarà sem1>re I' a,Hcolo. Ma I• liberlà che il Cor,,'e,e lascia ali' a,licolU!i, ~ grande solo se la si para• gonR alla hberià che t la!CiRtRnei giorm1li ingl~,. Per I' l111ili1t ~a~ ristretta. Gli 1u1icolisti del Cor• ritte hanno sentilo piil d'una volla, e qualcuno di loro hA segrernmenle coufosato, stridere le forbici direllorinli su J>er giù nella regione delle proprie puclen<lt>.L'Albertini non~ come Frassa1i che si gode un mondo q111111do vede i suoi collabo– ratori avvicinarsi nlln Wampa con le i111tlberature fenon1e111didi chi hn inghiottito un 11frodis.i11co. . Editori - GIUS. LATERZA & FIGLI - Bari LA RADIOATTIVITÀ di A. BATTELLI - A. OCCHIALINI - S. CHELLA della R. Unlvenlti dl Plaa OPFRA PRElllATA DAL R. lSTITlITO L0ll8A.RDO DI S(;tEXlE E LEITERE CONTIB.NB I I LI d1,~iuionc •lc•1riu - Il. Le ~•n.,:c raJioat11Y• - lii IU,•l•toti d, raJ1uion1 e 1«111u <kll• radioa1- lll'ilà - I\' J, iruq,uncntn delle -1•n1c i,Jioauin "."""\', Nttura e rroruc1I d.1 r■ui • {' '/ - VI. I ma1cri..li amYi clw ac<omr-1n.a"° l'u1a11t0, Il 1■d10 • il 1otio • E-na&10111 • Dcpoa110 radioelllYO VII. La cl11•1u delle to<ol•"u r.d,oeu ..·c _ VIII. F.,oluz1on1 dcli■ ID.lltfla - l'i:. I corr-,coli e l'origi,.. della •.oca - X S1nnh1u lkll"1101110 - ",;I Fcnomo1 6•1c1 . ec o.do I• ttotl• ,l,uun d•II• m■1trl• - Xli Conch1tionc Un volume in..S di Pag. 450, riccamente lllnstrA.to LIRE OTTÒ ANTONIO LABRIOLA G. SOREL -- CONSIDERAZIONI SOCRATE SULLAVIOLENZA Baova E4lstoae a oura 4l B. OBOOB Tradotte da ANTONIO SARNO con una introduzione di BENEDETTO CROCE Un voi umo in-8 di pag. 288 - Lire U,- Un volume in•8 di pag. 307 - Lire 3,50 B. CROCE KANT E. - Il CIID 6sntll1 I laDlson11ti CRITICA DELLA R GION PRATICA n1ll1 Vita Ualmalta,11 Italiana Tr•dott• da l'RANCl!SCO CAPRA Un ,•olume di Jlllg. 7~ - Lire O,GO Un volume in-8 di 1>agS;JO - Lire 4,GO FRATEùùl PAPINI Fabbricanti e Negozianti di Mobili Casa fondata nel 1849 Deposito della Casa THONET di Vienna -"' -"' -"' °"'°"' e GHIBELLINI di S. Giovanni in Persiceto s I AMM o BIL IA no A p PI 8T AM E n TI FIRE1 ZE - Borgo degli Albizi 29e Via èe'Giraldi - FIRENZE Telefono 10-96 Bibloteca Gino Bianco Allora il Fras.ç1,ti mellt: un r.11>,,ello all'ar11colo, di risen·a, do,•e dice che non ar,prO\'.t l'articolo che s1amp~; ma avendo egli provato un gran gu!>IO a leggerlo, crr<le che il medesimo guno prenderà il leuore t: sollo 11 c.1ppuccio lo !itamp,.-. Un ani– colo di Berg:eret, pens., 1-·u,i;.iti, val bene le mie idee. Ma l'Alber11111 pen...,, che ne.."'Sunarticolo vale la sua llrRIUr.l; nessuna guerra v11lcla p.\Cc bonaria e proficua che godono i membri della sua famiglia, compost,t di babbo, dì nmmnrn e cli molli figliuoli. Cosi dai suoi lombi felici è giuuto il Corriere in r~chi anni ad e-.prirnere una famiglia che 1><>-– trebbe anche consid,:-ntrsi come pro1ot1po della buona fa.111igli11 hor.:he-.e 1tali.u11.,, Mentre gli altri quotidiani tenj{ono sud 1>roprio bihrncio in grazia a certa cura di maltu,iant rilparrni, il Co,, ,'e, e è il padre felice e ll.1tiiarcale, la vinlil,\ placida e feconditnte del R•orn111ismo italiano. C,·ucile ti mullij:,/icamUli In questo pre«tto egli è cristiano e cattolico, t"i,li va, do1>0la ~munic.1, a braccetto d1 don Reruo J>t'r la&:harc i panni addosso a don Romoio Non e:' i: duhb10 t:gli ~ uel \'ero, pe1c11è egli è coi più; e 11~mo credito prospem perchè quella parte dell,1 t,orgho1n 1uos1>era,tsianio lon– tani assai dalla rivoluiioue sociale) che egli pro,·• vede d1 1>c11sie11, d1 :..tnt1111euti,dì ronuun:i e di novcllt'. Non vedete cl1t:, dopo nver pensato a1 grandi, ruba il nie-.tit're uncht ngli editori scolA• stici, e me.tte ou 1I lò,, ,e, e tld Pircoh' I Ne toglie la m1tteria, il di:-ieg11u,i colod, cli qua e di là, cl,, ri\!iste in~lt:si e a111cricnne. Ch-: impona, È il Con ,'ere dei p;uoh' llalttwi. \'oi nun \'ctlevate prima d'ora, per le vie, i fanciulli llel po1>0lo pa!:o• sare lt'ggcudo, o ass1ti raranttrnte. Ncll'orc che la ciii:\ casalinga s, rh•c1s., d,ti suoi dormitori per entro le cclluzze polvero!>e degli ufliz.i e sotto le volte strepitanti dt'lle f.thbnche, gli ope111i,g:h im• piegati, le lavoratrici, i p,Ofes-.ori passano freno, losi ognuno c.ol foglio in mani>, e a quando a quando lo ri\·olgono e sp1eg-;1no col gdlO largo dell'incollatori di rnanifbli. Ma oggi \·ede1e anche i fanciulli. Ieri ernno i figliuoli dei ricdu che apri• \•ano il C,o, nali110 dd/a JJ011u11ic,1, una delle più belle cose che si -.iano f,ttte in Jt;tli1t llf'r i rarui; oggi il Co,, io~ dri Piuoh l')f:r la tenue monet..l eh dieci centesimi, ~ anche per i figli del popolo, per tutti, Che vuole dunque I' Albertini? l~ssere l'educa• 1ore di mm nuova j:cnerniione, drt\11, culln alla 1omba? Nemmeuo ller sotno. E~li ,,uole soltnnlo mono1>0liuare le letture domestiche di Qlmlche centinaia di migliaia di italiani. con un metodo piutlosto che con un' ide:.t. Quc:-ta è la sua ,,ia. E non crediate si11 ancora molto 1>iù inruwz.i de.Ila metà tli quest;i \ 1 i11.Accanlo alla /)om~Ni'rn, alla Ldlu,a, al Co,,u,ed,ipiaoli gli manca ancora. per esem1>io, un giornale di mode:. Vi pare cos.i di poca importanza un giorn11lc di mode~ S1a1e ~rti, un 1:io,110 o l'altro ,edremo I' Albertini pr0\ 1 \•tdere di busti e di sottosottane le cocottcs di prowincla, le blgolle e le nutrit.,tc. Ju qubla rivistma sar~ 11:uur,"llmente una poe-.ia di Achille Leto, e u111t noH•lla d1 c1utl I Rie •cri11ore franC'ese e anche u11a o pii1 ticctte di cuhnaria. Pe,chè que– sto~ 11 clichè della nvistma clell(t mod1t a due soldi. E perchè in ogni aninm cli s.1rti11riche passn la sua vii.i sedutn curv11, cuceudo e ricucendo è 1111 fiore di 1>oesia, ~ un alito cli ll\'\!e11t11rache bisogna rii.pettare e cohivart. E 11011 h:1stu. lo crello iu verit,\ che Il Co,, ,'e, e finir:\ col mellere Ml anche un g·ran<lc St'lt1nrnn11le ))tr l'tlilt'rcilo. O i figliuoli che leggo110 11 Co,, ,'e, e tiri pr'uoh, quando hanno \'ent'anni non vanno II farti iwlcla11? Cl· PPKKKI.LO. ASGIOLO C10\'ANNOZZI, gc,rnlc•,.CS/Hlll$a/Jile. Flreaze - St1b. Tip. Aldlao, dlrtllo da L. Frt•ce1ehl1I. 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I precursori asia• ticl della hbertà d1 coscienza e di culto. - I I. Gli iniziatori ignorati dcllR libertà di coscienza e di, culto nlla.fìn,e del Pnganesin~o e .Prima del Mille. - 111. Ln persecuzione degli ebrei nel Medio Evo e l azione emancipatrice dt un gran santo. - IV. Un santo della filosofia recur• S?~e.delln libertà religiosa. 11 fondatore della libera città di Dio. - V. I nuovi roble~li iu· nd1c1 e morali della libertà r~ligiosa. li pentimento dei persecutori. - V I. La libfrtà religi~sa lli~ r:~ 1 ~nzlone dei lnvorato~1. - V~I. D10 nell~ storia. - VI 11. Scienza e fede nella 1ibertà. _ g l'n \'Olumc 111-16 di 450 pagme: CJ.~q't.:to I-tre. UGO OJ'ETTI I CAPRICCI 'DEL CO~TE Or.C'TA V.IO Serie Seconda l'n ,·olumc in-16 di 390 p.'tgine: Quat:t:ro ttro .. O' imminente pubblicazione : FEDRA, tragedia di Gabriele cl' AN UNZIO Si ricevono fin d · ora le prenotazioni.

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