Vita fraterna - anno IV - n. 7-8 - 15-30 aprile 1920

\ 144 . VITA FRATi:RNA coltivassero in parte a -rape, a trifoglio, a patate, a vecce, a carote o simili!; quanto non si accrescerebbe immensamente la quantità dei mangimi per i bestiami e conseguentemente quella dei · besti·ami medesimi ! E questo C()[].Sidera.bili-ssimovantaggio potrebbe ottenersi senza scapito o pregiudizio· del,le susseguenti raccolte frume!lltacee, perchè le anzidette piante non isfruttan,o la terra, e ancor più che gli stessi maggesi la lasciano libera e netta dalle mal'erbe, a cagione delle tante sar.chiature e zappature che essa riceve durante i:I corso della loro, vegetazi,one. E' ormai dimostratq dall'esperienza che il grano fa meglio dopo trifoglio, vecce o s,omigliante pianta, che dopo i più belli e compiti µiaggesi, cosi .perchè le froa1de di qu-elle cascaJndo ·sul terreno e infra,cì<lenùosi vi accrescono il terriccio, come ancora perchè lo difendono dall'attiva sferza del sole, che volatizza e disperde le parti.celle fertilizzanti contenute nel di lui seno. Di più quando in Sicilia, giusto in quei campi che -0ra si lasciano a pascoiJ.o, si facessero prati o di erba medi.ca, o di lupi- ' 111ella,o di trifoglio, o di altro, secondo, la natura del suolo e le a1tre circostanze, gli agricoltori accrescerebbero, la copia dei foraggi e degli animali. Tra le innumerevhli erbe che la terra spontaneame11te produce, alcune ve ne ha che sono buone per il pa- . ·scolo dei bestiami ed altre che sono positivamente cattive e nocevoli; e all'opposto· le erbe pratensi che a bello studio si trascelgono e si seminano sono tutte oppo1rtune e convenienti al di sopra d~v:isato fine. Per iii che un, tomol,o per esempio di ·prato artiJf.icia:le dev.e dare i,I d,op,p,ioe anche il .triiplo di foraggio, che un· prato naturale, il quale in mezzo alle buone prnduce tante piante o in tutto o in parte inutili per il sostentamento od ingrasso dei bestiami. Un'erba qualunqU:e .coltivata da mano industre cresce più alta,, ramifica di più e si veste di più numerose e più larghe frondi, che non fa quando vi~e abbandonata ·;t se stessa, e alle forze natural,i. L'erbe pratensi sonio· pii; nutritive e più sostanzievoli delle· naturali, perchè sono più sugose, più aromatiche e più zuccherose. Il prato artificiale somministra a.J bèstiame ottimi ed abbondanti mangimi in tutte le stagioni dell'anno. I bovi· e gli altri animali sono appariscenti e grassi dà noi nei mesi di aprile, di maggio e di giugno1; ma poi dimagrano· nell'estate e diventano sparuti al cader dell'autunno e per tutto l'inv.erno, a .cagione che i·n così fatti tempi l'erba spontanea dei campi o vien meno, o manca, o ,è insipida, o poco nutrichevole. Al contrario, ove il colBibl.iotecaGino Bianco

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