Vita fraterna - anno IV - n. 3-4 - 15-29 febbraio 1920

Anno IV, N. 3-4 - 15-29 Febbraio 1920 Conto corr. colla Posta VITA FRATERNA RIVISTA QUJNDICINALE Di STUDIO E DI AZIONt SOMMARIO Carnevale _.:. I problemi dell'agricoltura siciliana nel pensiero di Paolo Balsamo - In memoria deì Ten. Fulcieri Paulucè:i di Calboli - Vittoria delle armi - Sconfitta delle anime - Per il "Rinnovamento Nazionale,, - Più! - Per la coltura della nuova classe dirigente - Per un Fascio di Educazione Nazionale - Conversazione - " Fiorenza Nightingale ,, (pagine staccabili). ABBONAMENTI Ordinari Italia L. ro. - Estero L. 20. - Sostenitori ,, ,, 25. - ,, ,, 3o. - Gli abbonamenti sono solamente annd. Numero separato L o. 5o - Arretrato L. I. - Questo numero (doppio) costa L. I Esce il 15 e il 30 d'ogni mese. DIREZIONE e AMMINISTRAZIO -E Via Spiga, N. 25, Milano - Telefono: 8r-r6 Biblioteca·Oino Bia·nco

[on~ili~nl d .t~~onam~nrn __ a t A fHAifRH4 per 1 1 anno ·1920. •~.bbonamcnto semplice » sostenitore L .. 10.- L. 25.- Estero L. 20.- Estero L. 30'.- Gli abbonamenti ono solamente annui. X X X Abbonamento cumulativo con la rivista mcnsi-le « ENERGIE NUOVE>> (Torino, via XX Settembre, éo) - L. 20 (ossia: l'abbonamento normaie di Energie Nuove - L. 15 - è ridotto a L. !2 per gli abbonati di Vita Fraterna; - e l'abbonamento normale di Vita Fraterna - L. 10 - è ridoao a· L. 8 per gli abbonati di Energie Nuove.) Gi:i abbonamenti ai possonp versare ug-i.rnlmente all\mo o all'~ltrq giornalç, X X X PER GL'INSEGNANTI: Abbonamento cumulativo con la BIBLIOTECA CIRCOLANTE DEI MAESTRI ITALIANI (Milano, via Ugo Foscolo, 5) co.n diritto, oltre che ad avere via via in lettura i 14.000 volumi che ìa compongono, a ricevere in dono la GUIDA BIBLIOGRAFICA, voi. di pag. 300 L. 14.- (Il J;>rezzo normale di abbonamento alla Biblioteca è di L. 7.50; il prezzo della Guida Bibliografica è di L. 4). X X X Abbonamento cumulativo con la rivista quindicinale « LA NOSTRA SCt.iOLA >) (Firenze, Vallecchi, via Ricasoli, 8). L. 14.50 (L'abbonamento normale de La nostra scuola è di L. ~--). PER GL'INSEGNA1''TI: Abbonamento cumulativo con « LA NOSTRA SCUOLA i> e la BIBLIOTECA CIRCOLANTE DEI MAEs=Rr ITALIANI con diritto alla GUIDA BIBLIOGRAFICA in dono X X X L. 20.- Mandar~ con sollecitudine le quote con indicazione precisa, a « Vita Fraterna», via Spiga, 25, Milano. I Bioliot~ca Gino Bianc_o . ~ I I

Mila11-0 Anno IV. 15-29 Febbraio 1920 ·- N. 3-4 VITA. FRATER A RIVISTA QUINDICINAL_E 01 STUDIO E DI AZIONE Abben. annuo ordinario L. 10 =O= Abbon. annuo sostenitore L. :alle5 Carnevale Si ba,lla. Mentre grandi ,e gravi problemi incompono all'umanità, e richiamano l' ardente attenzione del_le mino-anze elette - la folla volgare, nei salloni' sfarzosi_ degli a•lbe~i < bor.ghesi >, come nelle vegli•e rosse dei circoli -proletad, - baUa. - Il pa sato è dimenticato; dell'avvenire non si dan pensiéro; al presente non chiedono - questi uomi111Ìe queste donne - dhe l' ubriacatu,ra della vertigine be~tiale, in .cui le clas i così dette alte fa bas e - pur serbando la loro separazione osti'le·- i copiano, gareggiano ·e si confondono, nella degradazione di ~oni · caTattere umano. Si baHa. Il <lena·ro cor-re e si penpera : non manca per queste cqse, nè in. «alto» niè in ~ basso »: la mina-e-eia di e propriazioni rivoluzionarie . da un lato~ e daH'al'tra .il miraggio di rivoluzionari:e ccnqui te, eccitano e pronano i .gaudenti: ,godiamo, fin-chè si può; godiamo, domani godremo ancor più. :Ma questo popolo gaudente non farà, no, la rivoluzione che . mi!Ilacci.a a .parole: :non saprebbe darle l' eroico sac-rificio di _angue in cui si erigono e si redianono_ fin dei loro e-ccessi le Riv luzion~ della storia; nè quesra borghesia triviale, alla rivoluzione che scoppiasse e le minacciasse il ca tigo che i è meri ato, saprel:>- be opporre una reazione vjgorosa. - o. Acciecato, briaco, questo volgo diverso e avverso corre tumultuosamente al1a propria rovina morale e materiale, alla propria liquitd;zione. Si balla, iontanto. In mezzo a questo carneval~ dilagante intorno a noi, noi che siamo giovani, noi nelle cui vene esulta fervida la fo za e la gioia della vita fresca e sanà, noi _pàssiamo alteri di ignorarlo, -di neppure -sentirne ,gl'inviti. Biblio_teca Gino Biarìco

VITA FRATERNA Usciamo da quattro anni di prova in ,cui ci siamo offe,rti accettando la morte. - la morte che ha preso tanti dei nostri migliori, e non h.a p,reso noi. Torniamo alla vita cui avevamo rinunciato, come rinascendo: più vivi di ,prima, dunque, ·e più umani. No - non è di nostro gusto t1 bestiale godimento che in forme raffinate o gross'olane seduce e travolge il volgo intorno a noi - che denuda impudicament•e i c-0rpi aJccostandoli - e seppel.Ji..- sce sconci:ameinte le ani.me dividendole - -che insulta ali.a miseria e la p•reipara maggiore e peggiore. La gi10i,ache noi vogliamo, queilla che cogliamo pur oggi tra le asperità del ca1mmino, qu,ella che coltiviamo più ricca -e più · p·ura per domani - è ben 1aJ.tra! Vogliamo una gioia che non sia dimenticanza e bestemmia della « méliestà d·eile .sofferenze umane». - Cerchiamo una gioia che non sia nè meriti di -esser,e fonte di rimorsi alla ,nostra coscienza: no.n 1a vogli.am10 a pr•ezzo di la-e-rime altru~ che, anche se nascoste e ignorate, griderebbero alto contro di noi·! - Coltiviamo una gioia che non, sia nuova disarmonia nel1a vita: ohè si ri olverebbe in <ttis,tezza. La gioia di cui è fonte inesauribile •la natura con le sue men:wigli.e selTilpre nuove; - la gioia che l'arte ci dona per l'intelletto in mille manifestazioni di .bellezza; - la gioia ddlo sipirito che ,cerca i-1 \vero, e -lo _trova, e lo fa suo; - la gioia dell'animo che vuole il bene, -e lo co.nqui ta, e lo attua; - la ,gioia del cuore che ama ,e ,si, d:ona; ~ la gioia umana del -c-on01scersie del volers,i bene; - sono pirecluse ai sensi llihriacati e a!J'animo acciecato delle folle gaudenti, - come è loro preclusa la sana risata del buon umore limpido e fresico o deùl'arguz_ia geni1al,e,,- -come, sono loro preclusi i profondi gaudi1i deHe più nobili ,pa!ss-ioni. Tutto questo vario, invalutabile e inesauribile tesoro della vita noi chiediamo-: e vogl·iamo ·seirba·re per esso desta e Jiimpida et aperta la sensibilità de1'l'animo nostro. adar . . ERRATA CORRIGE. Nell'ultima puntata di • Con Gitanjali • (fascicolo di gennaio), segnaliamo qualche errore di stampa. 1 .Pag. II · rigo 33: si' legga: • e insieme fiera e trao-ica nella sua rinunzia a ogni blandizia •· b Pag. rn · rigo 36: per • esprime " leggi • esprimevano ,,. Pag. Hl • r)go 39: per " ben~dicevano • leggi • ben dicevano •· Pag. r5 · ngo :2r: per " assorgente ,, leggi • assorbente •· Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERl~A I problemi dell'agricoltura siciliana nel pensiero di Paolo Balsamo Richia111.ia1nol'attenzione dei. lettori sn questi articolti, di Be- • niamino Pabwmbo sui problemi def.fagricoltura siciliana. Tal,i problemi sono q1ii considerati attraverso la visione cke ne a eva 1m ìllu.stre agricoltore siciliano, Pa.olo Balsamo, circa 1m secolo fa. Ma lo stato attuale delt' agricolt1tra siciliana è ancora. press' a poco 11,(!ll condi:::ioni di ar.lora,,e qu1111diqueste pagine so1w tuttora profo11àa1nente att1wl,i,ed istrilttive. 'f,, oi osserv-iamo con mi certo Sl'nso di conforto come di questi teni.pi vi sia. un risveglio d'interessamento da parte dell/opini<>n j>ubbliaa italiana per 1: problemi agricoli e per il problema 111eriàionale in pa1"ticakrire.Ma è necessario insistere nel fa.r co1ivergere l'attenzione ~erso q11,estiproble111,iclze hanno l!t11a. :m.portan:ra capt'tale per lo s-11ilm.ppodel nostro Paese e che ca-in olgono la considerazione di altre vi.talli, i11vport01itissi1nee 110-uancor risolte q11e- .stio-ni sulle rfuali troppe volte si parla con eccessi~a leggerez:::a ed incompeten.:::a,:protezionismo e libero scmnbio, distrib11:::io11edella terra ai contadini, e1nigra:::i011e,ecc. P1tbblichi01no peitanto queste note del Palumho, ritenendo che possano ccn1-trib1,1,ireanch'esse ad una maggior conpscen:::adi q11esti problem·i, suffragate come s0110 daU.a compete11za personale di eh· scrive e dall'opinione di un siciliano che av~11avisto cltiaro f.m da .1m secolo fa, Paolo Balsamo. Così parlò Vittorio Emanuale Orlando ai miei terminesi durante la campagna eJettorale: « Ormai sarebbe opportuno di curare la ristampa delle opere del y,ostro concittadino Paolo Bal 2.- mlo, ed ,inviarne un esemplare, in elegante copertina, al Governo d'Italia, perchè p05sa imparare da'll'in igne agr-0nomo ed eoonomista. il modo di risolvere i più ·mportanti problemi della vita nazionale. > In ve_rità il uggerimento orlandiano sa di fascino elettorale, e presenta deJ.Ie d~fficoltà; olo l"invro d~l'e emplare al Governo sarèbbe inutile : il Governo - anche presieduto da Orlando - non ~nte il bisogno <li attinger visioni dal di fuori del proprio pènsiero, sotto il maglio dell'opportunità politica; relegherebBiblioteca Gino Bianco

44 VITA FRATERN.11 :)e ~ volumi del Ba,:samo negli archivi, e perderemmo le spese della ristan1pa, dell'elegante •copertina e ciena P,oSlta. • Cr-edo più _opportuno far conoscere ai miei terminesi, ai siciliani, a coloPo che s'interessano dei pmblemi agrari - oggi di moda. - il penS1iero di Paolo Balsamo; tanto più che in quei tempi in cui questo volenteroso agronomo studiò i problemi dell'agriooltura siòliana, il popolo guazzava nell'anaHabetismo, av•eva mente e cttore induriti nello sceitticismo, nella miseria, nell'abbrutimento; e quindi 1101{ potè sentire e se~ire il pensi•ero, l'amma,estramento di lui. Oggi c'è più aria, p,iiù luce, più vita, più conscienza. Io p,rendo da.Ila biblioteca, deserta e fredda del mio paese, il çoncittadino abate Pa.oilo Balsamo, e lo conduco per i campi, per 1e viHe, per le città, per ,i montL •ov' 1 egli, p,assando, pa,rlò 0011 entusiasmo e con fede; perchè voglia riparlare de la vita-agra.ria, voglia scuotere e sèhiude-re le coscienze, s·ospingere gli agricoltnri verso la · fil.osofia ,de la natura; ormai - voglio sperarlo - nessu1110,dei co111tadini .gli ripeterà que!ae pa,role ch'•erano offesa e vergogna: « So rivirenza si issi a diri a missa ca in fazz1.i comii m' insignan. n1,epatri! .. ,». Da quel tempo ad o,ggi son trascorsi più di cento anni; sono passa.ti gli uomini, gli animali, le piante, i, ·regni, i governi, ma . i prnblemii dell'agriooltura. siciliana son ,r,ima.sti insoluti per ironia del tempo: i,l latifondo ,è ancora vivo, •forse combatte l'ultima ba.ttàglia, ma è l'antico nemico del progresso economico del.Ja Sicilia, del rifiori-mento della co1'tura e dell',induS1tria.; il protezionismo, potentemente a.bbarbiicato nella. politica nazionale, è il centro motore di, tL;He le fonme <li affarismo. di parassitismo, di camorra statale, soffoca l'ag,ricol,tura, e l'uccide. La visione scientifica del Balsa:no p•resenta ancora note di freschezza, di .a1ttualità. Paolo Balsamo nacque .in Termini Imerese, il 4 marzo del 1764, da agriiooltori, i quali, data la di lui vivezza. intellettiva, l'avviarono agli studi nel Seminairio Arcivescovile <li Palermo, ove fu ordi·nato prete. Mo so eia gran desi,detjo di sapere. frequentò i cors,b di matematica, di astronomia e di economia po'.,itica, e la sua anima sentì la Yocazi,one dei campi, per i qua.li era nato; ma del campi non intuì ,solo il fascino poetico, ·non vagò per raccattar · c_oJl_·ori,sensaz,ioni, impressioni da trasfond,ere in rappresentazioni linche, ma, eia contadino, sentì il bisogno cli cercare l'interesse, l'utile, il val,ore ,economico-sociale. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 5 ominato dott-ore in agraria dalla R. Accademia di Palermo, ricevette !"incarico dii andare a tudia:re nel T apoletano, in T scana, in Lombardia, nel Veneto nelle Fiandre, ,iri Francia e in Inghilterra, i metodi di coltura; ed ebbe acca ione di avvicinare lo Zucchini <li Fìirenze, il Brou onet di Parigi, e di rino-ere cordiale amicizia con Arthur Y-oung d-i Londra. L'Inghilrterra gli diede le più belle e più vive ·mpre ioni. Egli. era partito da la ·cilia con l'anima attri tata per le condizioni JIIÌ- .serevoli in cui giacevano i .contadini e l'agricoltura siciliana, ed ivi l'animo suo si apriva a grandiosità ,ideale. Ecoo come de crive questo suo momento psicolog~co: e: Per i contadini di que te <lue nazioni notabi 1le è Ja differenza, sorprend~n e il contrasto. Vetono i -00ntadinii siciliani di abbracio, il più vii panno che mai i fabbrichi al mondo; gli ingle ~ di panno della più' ,bassa qualiil:à che si fabbrichi nel loro pae e, ma e1llpre decente. Mangiano gli inglesi nella maggior parte delle provincie carne e polenta mmi o-iorno; ed i siciliani mangi·ano il giorno un po' di .cacio e la sera nna minestra <li cavoli o di bietole condite con del ale e dell'olio. In Sicilia i <:ontadini non abitano d"ordinano che in una sola anza, che lor erve da camera da dormire, di cucina, di pollaio, ecc.; in Ino-hilterra e i abitano empre in due o tre tanze pulitamente mobigliate e tenute .con e trema lindura e rurale eleo-anza. In omma, rtutto annunzia nei contadini inoslesi ao-iatezza e comodità; tutbo .al contrario manifesta nei contadini siciliani povertà e m~seria. Che dirò dei borgh i e dei fìttua-ri. Quanta differenza vi passa fra quelli dell"una e quelli dell'a:ltra nazione. ono i fìttua · inglesi a cagione di una superiore comodità ben educati co ti, ed istruiti; ignnranti i sici.ian~ e. pesso analfabeti. Vivono quelli nell'abbondanza e negli agi; que ti .contrastano empre coll'indigenza e col bi 00-110. I primi fanno degli avanzi con iderevolci, e non <li rado •diventano più ricchi <lei proprietari te si; gli al ri guada- . gnano poco, e pesso sono oppressi e sovraccarichi di debiti.> (1). _Oltre a ciò, aveva ammirato in Inghilterra colture razionali, macchine, libertà, çjustizia intelletti aperti, co cienze digrnitose; così l'Inghilterra divenrta per il Bai amo il tipo ideale che biso- .gna conoscere, seguire, imitare. E dal 1791 - anno in cui fece ritorno in patria e riprese -il corso di lezioni di agraria, di economia e di commercio - fino al 1816 - anno in .cui morì in Palermo - .iJ suo pensiero e la ua azione, sia nella scuola ia in (r) PAOLO ~ALSAMO. - Memorie inedite di pubblica economia ed :agricoltura voi. 2. Appendice: • Sullo stato dell'agricoltura_ in Sicilia_. Palermo, 18+5. BibliotecaGino Bianco

• VITA FRATEJtNA Parlamento, ove sedette pari <lei regno, sia p_er campi, furono sacrati all'inces~.ante apostolato per migliorare la vita agricola siciliana; alla dignitosa bart:taglia -contro le false opinio·ni, contro il feudalismo, il latifondo, la ,legislazione restriittiva, coattiva, ingiusta:; .alla volizione· democratica e cristiana. PER LA LIBERTÀ. Il feudalismo e il mercantilismo ·nel.la organizzaziione sociale e nella scienza dominavano ancora la Siòlia e negavano la libertà. « Gli agricoltori siciliani, appena strappart:o alla terra il prodotto, si vedevano ass.a,liti da un'orda di arpie, -che· sbucando da un villaggio vicino, autiorizzate <lal,la legge, ne toglievano loro a forza la terza parte, da pa,ganglisi sempre dopo lungo aspettare, spesso dopo un dispendioso piato, I.a metà meno di quanto avrtbbero potuto altronde ri,trarne; che l'infelirce colono. C'he portava a;] mercato i !frutti 'Cf~ un suolo aibbev,era:to ·dal suo •sudore, non era in diritto di venderli come, a chi 'ed a quel prezzo voieva, ma un vampi·r.o togato poteva · 1ega-lmente · levarg.Ii .a forza a roba sqa, imporgli! un· prezzo capriccioso, farlo -arrestare d.a una coorte di mas11adieri, multarlo, àepauperarlo, assa rsina·r!o, senz"q aJtra legge che i-1suo arbitrio, senz'altra forma C'he un suo cenno; che il prioprietar,io di un ·bosco non era in di•riltto <li pota,rl,o e coltivar.lo oome giudicava, vii erano -delle v.aste estensioni di terre in cui uno era padrm1e de:! ·suoJo, un altro degli alberi, un terzo aveva il diritto di far pascolare il •suo bestiame nel suolo ,del primo, ed un q'llarto quello di devastar,e gli alberi per far :Jegna. » ,(1). La terza pwrte consisteva nel <lrovere ogni agricoltore cedere un terzo della sua annu:a·le •raccolta del frumento J)er servire alla consumazione de1fa comunità a cui il .podere da lui coltivato ap- !_)arteneva, e •ciò per ·evitar-e - secondo il govemo - che ìe popolazioni potessero mancare della quantità di viveri ne-cessaria. • alla loro sussistenza. I,! prezzo si· stabiliva secorndo l'arbitrio dei - c:1pi della mun~cipalità. ed avv·eniva,no le più dolorose vessazioni e frodi .. A11cor oggi asrs·istiamo a qua1che OO'Sa di, analogo: nel governo ·1a.mania dei monopoli, della creazione degli uffici di requisizione, di oommirssari,ato dei consumi, <li sottosegr_etariati <l'egli approvvigionamenti; nel co,mmerci,o il trionfo degli affamatori, degli .specul.a1tori, dei pescicani; nella mentalità popolare dei diri,- (r) N,ccoLò PALMERI. - Necrologia di Paolo Balsamo, Biblioteca Italiana, anno rBrB, n. 29 . BibliotecaGino Bianco

VITA FRATER."A 47 genti le organizzazioni operaie - ocialisti, sindacali ti, repubblicani, cattolici, - la nece ità d-i chiedere calmieri, requi izioni, regolamentazioni, sostituzione della burocrazia a ~i intermediari privati, per _ecuzione contro i piccoli commercianti, il equestro dei prodotti .agrkoli pre o i contadini e i proprietari fondiaTi, e tutto questo i;:J olocausto alla.... socializzazione; apportato della politica della guerra e· del dopo-guerra. Gli studi della scienza economico- ociale i eran ferma 1 ad oziare swlle teorie mercantilistiche, e gli uomini di governo, ritenuta il ne;bo <lella ricchezza, offocando intanto il commerc:o ccn la pretesa di e panderé ed inten ificare l'esportazione, col porre ostacoli all'importazione con forti dazi protettori, e tra curando intanto le indu trie agrarie. Il Balsamo 1fu il primo in icilia a rar conoscere ed apprezzare la ublimità e. !"importanza delle idee dei fi. i atici e di Adamo mith; ad uscire da:lla meta.fisica agraria, dalla precettis ica e ca istica in cui la cienza agraria imbarrnboliva, per affrontare i problemi della -realtà nella mples irt:à dei dati fi "ci politici, socia i, etnogrnfici, giuridici. · <e Fu co a ina: pertata e che colpì gli udi ori, al 'aprir i della· nuova catt"edra (mentre ognuno aspet ava en ire dal nuovo profeç~ore - il BaLamo - come si cO:tiva la vigna in To_cana, co· me si emina in Francia e si ara in 110-hìlterra) en i•re anm.mziar i che il primo mez:w di migliorare ra~icoltura di 11ll paese è quel o di fare in modo che il. coltivatore ia icuro de posses o del suo fondo e der e ue co-e libero nelle sue peculazionì e nel- • l'e ercizio della sua indu tria, libero neffuso e nello merc10 e1 suoi · prodotti. :> (I) Il Ba.I amo è un entu_ia ta o tenitore del liber-o cambio, ma que ta sua convinzione non è il' frutt-o di su ge rione inglese, perch<è eo-li vide beni imo che il liberi mo inglese era la oonse!!1lenza dei progre i di detta nazione, del suo ,·iluppo nel commercio estero, nel non temere la contorrenza; nè di -peculazione eo ·ca. astratta, pre cindente daHe condizioni di natura economica; bensì è la oDscien-te ri ui'.itante dello studio delle conélizioni realistiche, comples e dell'isola. Egli vede con chiarezza gli in onv-enienti <1eleteri del protezionismo; constata 'che questo impedì e Ja -circolaziO'ne dei prodotti, che < ace-orda il più odio o monopolio delle merci protette ai manifattori nazionali con po itivo aggravio di (r) N. PALMER!- - Op. cit . . BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA ·tutte le classi dei cittadini che le ·consumano. Ogni giustizia vuolee che quando un cittadino può comprare un genere più a buon mer-- cato dai:l'estero, che dal nazionale, non .debba negarglisi la libertàà di poterlo comprare dal ·primo· e non dal secondo•; ed è falsa e per- - nici-osa po-litica queHa che per far guadagnare poco ai cittadim 1 nèlla prod)-1zio11e fa poi perdere ai medesimi il ·d pio nella con-· sumazione. Ouando una manifattura qualunque non può sta-bilirsi e sos.tene-;si, che per mezz-o ,di odiosi privil,egi e monopoli, ciò basta per- condanna.da e come i.nutile e come perniciosa allo stabo. Poi- ·chè quando una manifattura nazionale non può sostenere la concorrenza colle estere, al-lora è naturale la conseguenza che i ca- _pitali nazionali in essa impiegati fruttano-'· pocoi e però che gi,ova destinarl.i ad un altro qualunque sia più uti1e e più lucroso ramo d'ìndustria. » (1) . Data ,la prevalenza -dell'a,gricoHura in Sicilia, secor,do il pensiero del Balsamo, si ~a bisogno di vendere all'estero le derrate agrarie esuberanti per mezzo del libero scambi,o, che avvanitaggerebbe la produzi-one e quindi l'economia sociale. Non. si ha. il diritto di, esigere un sac.ri,ficio - -ed il sacriificio non è solamente regionale, ma nazionale - in vista di un vantaggio futuro, che potrebbe dare il pnotezi.onismo, vantaggio semp.Jicemente politico ed essenzialmente antieconornico. · « Rispetto ai premi e agli onori'_ scrive i,l Balsamo - se i'11tendesi semplici medaglie e ono-rificen;,e, aillorà non avranno certo viiitù di far sosten.ere uri'indttstria che dlà perdita e non guadagno; se poi per prem'.i si debba inten.dere soccorsi · in denaro, in que-sto caso il non poter.si ltn'induslria sostenere senza soccorsi pe· cuniari ,è segno certo' ch'·essa i regge per: mezzi fittizi dannos\ perch,è quel denaro lo stato non lo· trarre.bbe altrimenti che facendo1,o oontribuire dai cittadini più laboriosi, quanto a dire dai più poveri ·e bisognosi. · Non è vero che l'impontazione· delle manifatture strnniere e l"esportazi.one delle materie crude siano cagione della mancanza e imp,erf~zìone de:Jl.enostrte manifatture. Sé gli stranieri portano le lctro manifattur-è, è s,oJ.operchè noi ·ne manchiamo;- che se poi mi si di.rà -che vietate in Siet!i-a le mani fatture· estere a·llora la necessità e l'amore di un sicur·o, guadagno ospingerebbe i nostri capi~ (1) Corso di agricoltura economico-politico teorico pratico, opera inedita di Paolo Balsamo ·con note e supplementi di georgofili siciliani pubblicata da Carlo Somma, Palermo, 1855. · BibliotecaGirioBianco

7:7A FIL\TERNA 49 ta1isti e manifattori a introdurle e migliorarle, rispondo a c10 che in que to caso il rimedio sarebbe di gran lunga più nocevole del disordine che s'intende d:i riparare e di correggere. Poichè questo sarebbe la cagione di un monopolio rovinoso per i con umatori, che sarebbero costretti, -per mancanza di concorrenza, a comprare a pre~zi esorbitanti e a.tissimi. II consumatore merita tutta la considerazione della pubblica autorità, come il prodUJttore, ed è inQ"jus,ta ma;! intesa politica togliere due al con umatore per far guadagnare uno all'artiere o fabbricante. , on conviene proteggere o favo-rire le manifatture domestiche per mezzo di gravi dazi su11a importazione delle medèsime manifatture, perchè tutti i,ffat i pesi ricadono sul consumatore, e per 'Ilutla. giovano alle fabbriche nazionali, le quali non hanno bisogno di privilegi e faVJO·ri traord'inari opra quelle delle altre nazioni, perchè ne hanno aqbastanza naituralmente, come il risparmio delle spese di tra porto, <lelle a sicurazioni, delle consuete domande di uscita e di entrata, la mancanza del ri chio sempre inerente alla importazione di prodòt:ti di paesi lontani, la maggior faci~ità ndle incette e cento altri: di modo che se sostener non po&- sono la concorrenza d'elle straniere, è a tenere per fermo che ciò succeda per qualche vi-zio radicale che non può in conto veruno rimuovere e superare che con indurre inali maggiori nello stato. 'La libera concorrenza n011 è di .alcuno danno, ma è :invece utilissima, perchè è cagion·e di abbondanza e di buon mercato deUe merci che noi non fabibrichiamo, e per quelle imili alie nostr-e è sprone aH'attivitt:à non sO'lo. ma anche a far meglio; quando la merce circola oon a oluta libertà, senza barbare ed ~o e privaitive si mette equabilmente in pieno rapido movimento tutta. la mas a circolante, si equilibrano i bi ogni di tutti ed i mezzi da od-disfarli, e ere ce il numero dei venditori con re-ale vantaggio e profiltto del povero consumatJOre. Siffatto principio di odio o e ributtante suìpsismo, che regna, è cagione dei più rei e perniciosi monopoli, e se ne abu ano con effetto i grandi e i potenti a danno dell'agricoltura.> (1) E pagine pur vive palpitanti d'attualità son quePe che parlano della politica annonaria e di approvvigiO'rlamen i.; embra siano state crittte contro l'attuale politica dei ·dittatori dei con umi, quali ·lottano contro il caroYiveri parnlizzando le iniz"-ative pri- (r) PAOLO BALSAMO.- Memorie 'inedite di pubblica economia ed agricoltura, volumi due. - Vedi cap. • ulla influenza delle !egri nell'a.rncoltura •· Mem9rie scritte nel r80I, Palermo, 1845. ~ " Biblioteca Gino Bianco

5o VITA FRATEIWA I vate e qu·indi aumentando sempre pi·ù le difficoltà ed il rialzo dei prezzo, cootr.o i calmieri, j, decreti, le grida, :e ordinanze, i monopoli, i consorzi, che soffocano fa. concorrenza ed accrescono i profitti dei pescicani. · « I nostri padri, che cotanta briga si diedero per la sicura e faci!.e -sussistenza del popolo, hanno col 1fart:todimostrato che i1 troppo studio e amo,re dell'ordine è soventi volte funesta cagione di disordine. Infatti non vi è regime in Europa. dove come nel regno nostro si prendono· sin da tempi' <l'.ntichissimi tante delic_ate precauzioni, e tanti sottili provvedimeniti si facciano perchè ciascuna pop,olazione del medesimo resti ogni anno, og.ni giorno la,rgamente provvedu,ta dei necessari viv,eri, e a p.r,ezzi oonv-enienti e discretissimi: ma ,a;ltempo stesso, stato non vi è forse in Eurnpa doore ·l'agricoltura sia così h-nguida ed imperfetta. dove sia. ·tainto f.requen,te il flagello della fame, e <love i·l.pubblico, cons·iderate le particolari circostanze, oonsumi il grano e l,e altre vettovaglie a prezzi poco naturali -e qualche volta, strabocchevoli, come in questa famosa e tanto celebrata patria di Cerere. La comunic.azi·one dei rispettivi· prodotti d'industria dev'essere assolutamente libera in ogni tempo ed i·n tutte le circostanze, perchè tut,ti s,oddisf:accino ai loro bisogni nella miglior possibi1e - , maniera. Quando i viveri circolano con ass-oluta libertà e senza queste barriere ed od~ose privative, si mette equabilmente in pieno e rapido movimento tutta. ·1a massa circolante, si equi\oibrano i bisogni di tutti ed i mezzi di soddi·sfarli, e cresce -il numero <lei vendirt:ori con real.e va.J11ta-ggi,oe profitto del povero consumatore. Più si regola !"annona, peggio si fa, e• i:! miglior partito è quello <li abbandonare pienamente la cosa a sè medesima. » (I) · Nè trascura il probl,ema dei· pr-ezzi, ossia. « cLiapporre il giusto e convemevole prezzo, perchè non rest•i oppresoo il popolo dalla semplice im:lliscreta. cupidigia dei venditori. », ma osserva che ,questo non si può determina.re, perchè dipende da un complesso .di circostanze di cui• non si può a:vere fa complei1:a·ed assoluta conoscenza; e con Arturo- Young definisce il « prezzo giusto d' ogni cosa que1lo che è, quello cioè che vien determinato da,1-libero corso de'! commerc'Ìo. ». · • · Libertà d'indusi'.ri,.t, di commerci.o, di lavoro, di politica: ecco la visione 9ociale ed economica del Balsamo. (r) P. BALSAMO - Op. cit. BibJiotecaGino Bianco

1V1TA FRATEllNA SI « La legge toglierebbe ogni stimolo, ogni anima, ogni vita, .ogni industria, i coltivatori sarebbero tanti Iloti di parta, itanti servi de':.Ja gleba dell'antica Italia, tante macchine, tan, · automi, _pessimi agricoltori. > (Conlimta). Beniamino Palunibo. In 11_1emoria del T en. Fulcieri Paulucci di Ca.Iboli martire eroe del combattimento e della resistenza. morto per l'Italia il 28 febbraio 1919. -parole S1w a giovani st1•de11ti,d.ella fine del 1918: ..... ricorderò per .Ja i)ace, agli studenti d'Italia, la lf)arolia di un loro ,compagno morto diciannovenne in guerra. Cesare Mombello nel suo testamento - una delie pagine più forti e serene che ci siano venute dai combattenti - dice .ai ,compa.g;ni <li studib: « Godete, cantate, gioite .sempre. Dite li -denti d'Italia che seguitino a farsi onore.> La parola di quel Morto sia. oggi 1a volont~ di ogni studente. e ognuno sentirà di .pdter rispondere: e P.resente >, a cquest'appel•lo che viene di là daqJa tomba; se ogmuno cer-cherà, ne'lla grande opera che oggi a tutti incombe, di continua .r.e a farsi -0nore >, e ognuno infine si sforzerà d'ÌJessere <legno del ma.,,oniiico tributo di san,gue che gli studenti di i~ri offrirono alla Patria, tu•ti potrJll!l1non.,on solo, ma doveranno, a fronte alta, .gioire e cantare. Poichè i Morti ,sono morti ipe,r la vita intesa nel suo senso più puro e iprofondo; e per noi, Latini non vi può essere fremito ed ardore -di vita senza gioia. Ne1 dolore e nel acrificio l'umanità sale, e sale cantando. Nell'a,scesa gli eroici <:a.duti ci sono vicini, e per essi e con es.si - isotto il nostro ,bel .Cielo dhe indarno la nube germanica, tentò di dscuirare - continueremo a combattere -chiun- -que « voglia uccidere •la 1uce >. Come ieri nélle uente battaglie, così domani nelle lotte piacifiche i gioviani saranno sempre all'avanguardia. E in quella gioia, che è f,ede e speranza, vinceranno. Studenti d'Italia, godete, cantate, gioite sempr-e e seguitate a. farvi onore r Aveva scritto, dall'Ospedale, nel maggio 1918, dopo aver ricordato il sacrificio di alc111iimorti in guerra: ..... Penso e non mi so ,caipacitare percliè debbano essere sempre gli stessi queLli che offrono e che soffrono; perchè debbono essere i migliori, i ,più puri, a pagare per gli altri. Ma qualche Biblioteca Gìno Bianco

52 VITA FRATERNA casa nel profondo mi risponde e mi conforta: Solo chi più ha, può dare anco1ra dopo aver già diato: so'ltanto chi ne è degno può dare di là dalJla morte testimonianza del1la vi>t:a.-. E mennre sta per finir-e il periodo !Pasquale, mi pa·re -dhe questo s-ia aruche il grande inse~namento dhe vi,ene dal Golgota. Oggi, come ieri, -come domam. (da una lettera di sua Sorella, depo.) ..... Sì, e.gli, ha s·entito .Ja morte •che ,si avviciruaiva: ·l'ha atte,sa. co-Na serenità med-esima tolla ,quale av•e<vaaccettato J.e conseguenze della sua feri,ta. Ed al ,prete che gli portava l'Els,t_remaUnzione, disse: «Non domando al Signore niente· per me: chiedo soltanto - che i miei dolori serva,no agli altri, che non hanno sofferto.» - E salutandolo, a·ggiunse: «Io -non La vedrò più, perchè so che sto per morire, ma sono· contento perchè credo di essere stato utile al Paese. Viva l'Italia.» Le ul,time -parole che diss.e podhii minuti rnase in perfetta cosèi,enza fino a:ll'ultnno) muoio, clie gioia!• prima della fine ( rifurono : Mammina,. Vittoria dellearmi - Sconfittadelleanime. Da una rivista francese: Les Jours ~ouveaux. (Ricevi,mn,o questo articolb, da una gentilissima abbon,ata no-. stra di P,a1rigi,con qiieste parole che ci è -caro rip•ortare: « Queste riflessioni di un Francese sulle debolezze mora1 li del suo paese possono, a pa.rer mio, aiutare la 7uc.e a farsi nelle coscienze degli liOmùii di twtti i paesi, e incoraggiarli 1allosforzo verso la Bellezza». - Ringraziamo l'aiwica gçn-tite, e pnbblichilamo l'artic•olo come e i è stato mandato, Lasciando irntcitti anche gli accenn,i esclitsiva- • niente fraaKçsi, - perchè anche qu-esti, ci prore, mostraaio wna ~i-· miglianza di s~ato d'animo col no.s<tro,che p1tò essere 1'.sitiluttivo,e (]Jiu;tarela compi'ensione e la simpa,tia tra La pMte più profonda e più vena dell'anima dei due popoli.) " Da tutti ormai e dappentutto si sente dire die l'orga.nizzare la pace è una co.sa quasi tanto ardua quanto l'organizzare la guerra. Talun~ anz-i, affermano che ,è una cosa più ardua ancora. Ma ci fermi.amo, per 1o p1 iù, a que,,ta dichiarazi,one oppure, da buoni BibliotecaGino Bianco

VITA FRATEllNA 53 centralizzati ~ govemati, ettiamo tutta la colpa, tutte e colpe addosso al governo. Dimentichiamo che e de li uomini, l' e sere governante non toglie che sia uomo) pos~ono, a tutto rigore, organizzare la nostra -e istenza materiale, non hanno la possibilità di p'lasmare le no tre anime, di foa!!iare i no tri spiriti, d'organizzare la nostra vita interiore. Ora non dipende for e un po' dal valore delle nostr.e anime il valore della pace, come da es e dipendeva ieri l'esito della ruerra? e arebbe for e tart:a.pos ibile la vittoria oltanto con l'organizzazione militare - pro,9-otto di governo - e -l'anima di ogni soldato come di ogni borghe e non avesse gagliardamente aill!tato a vincere 'la sorte dei campi di battaglia? Eppure sembra che, sfinite dagli sforzi tremendi che chiese loro il lungo martirio del loro pae e, le anime francesi i iano, per dir così, di seccate, qua i il ole della vittoria aves e e aurite quelle magnifiche orgenti d'eròismo e di acrificio che, per cinque anni, caturi,rono da ogni lembo di tçrra france.se e da ogni trincea. Tutti i accorgono che .Ja pace ha aperto un'.era di sfrenato godimento; - ma vi· è ,più e -peggio - .assi .iamo ad uno convolgimento del no tro mondo morale, dei nostri più saldi concetrti, vediamo lo pirito schiacciato dalla materia - all'indomani d'una 1fra le più grandi vittorie della- tÒria, a · tiamo ad un'immen a sconfitta delle anime. E e possono i .governi ovviare - nella mi ura dei loro mezzi troppo vecchi per un mondo nuovo - ai di ordini nati daali conv,olgimeniti economici, politici e socia:li riman no e devono riII10.ner impotenti di fronte a quell'immenso convolgimev.to morale, il quale pes e volte è all'origine di tutrti gli altri e che 111 ogni modo di es i aggrav.a gli effetti. La nostra anima è come un tempio di cLtii furono rovinati tutti gli' .a1tari noii vaghiamo senza guida· in mezzo alle roV'Ì'lle e se per caso riusciamo a ricomporre una di quelle immagini che -una volta adorammo, rimaniamo empre un po' meravigliati e esiti.amo ad ~nclinarci davanti a lei. Le idee più ind~scutibili, più irremovibili che professavamo _P.rima del1a guerra, II!J()U aibbiamo più il coraggio di .esprimerle. _ on parlo delle idee di -patria, nata ben prima d'oggi e su cui i vorrebbe fare ricadere tutta. 1a respon abilità della -guerra! _ fa le idee più umane- d'amore, di probità, di genero ità, di dovere, di fedeltà d' nore, di rioonoscenza, rum sono più ammes e senza discus ione. Sono vecchi- provati amici, eppure '11,()n Ji accogliamo sotto il noro ttetto se non ,con diffidenza e con un'aria impacciata. E' l'avvento del dubbio univer a e. Biblioteca Gino Bianco

VITA J".aATIIUA Ci, hanno spiegaito che tutto ciò è la conseguenza logica di ogni· guerra,. che il desiderio di godere più· sifre11ato succede, senza . transizione, all'abnegazione ·più profonda; che il regno del pirronismo succede senz'urto al trionfo della fede sotto tutte le forme. E' vero, ma all,o .stesso modo che fa guer.ra da cui usciamo e la vittoria che la seguì non hanno alcun para,gone nel -corso dei secoli, così il mondo the fu ieri generato da Bellona, non dovrebbe somigliare ·se non l,ontanm111entea quelli ,che uscirono c;laJla·cata91:rofe de1 1815 e dal disastr.o del 1871. Eppure si somigliano come... f.rateHi. Sentite questo: < Allora sedette sopra un mondo r.ov·i11atouna gioventù pensierosa .... Fu c-orne un negare tutte le cose del' ci-eJÒe della terra, uno s:tato che si può chiamare « disinganno » o se s.i vuole « disperaz,i.one»; ,quasi l'umanità i:1{letargo fos·se stata una monta per rolo.r·o·che l'e tastavano il polso ... AHora si formar-ano due campi: da un lato, g1i spiriti esa1tati·, dolenti•, tutte le anime sen.sibili che hanno sete d'infìni,to, piegarono la t-esta ,piangendo ... D'aùtra parte, gli uomi,ni•della carn.e rimasero in piedi inflessibili in mezzo ai godimenti •positivi; non ebbero altro pensirero che di conta:r·e il pr<r prio denaro. Non fu se non '1111 singhiozzo e una risata, l'uno che veniva dall'anima e. l'altra che veniva dal corpo .... Diceva il corpo,: L'uomo è qui per g;iovarsi dei prop,ri -sensi; possi,ede più o meno pezzi di un metano gia.\l.o o bianco con cui si· guadagna più o meno stima. - Mangia-re, bere e dormine, ecco la vita. - In quanto ai :legami che esiistono fra g'li uomin.i,1'amiaizia è il prestare de-: naro; la .,p.arentela gi-o,va a:i·lasciti; l'amrore è 'un esercizio del corpo. Il solo g,odimernto intellettuale è la vanità». Ma chi• parl,a, i,n codesto modo? Forse un contemporaneo, e queste linee datano forse d'ieri 1? No: parla Alfred de Musset; e « la Confessione di un fìg:io del secolo» avrà fra breve cento anni ! Questa « giove,ntù pensierosa che siede sul mondo rovinato» è fa gioventù di1 d-opo +J. 1815; ma noi riconosciamo il ritratto, abbiamo incontrato qu-esti uomini. La ,gioventù del- 1815 'che aveva veclurto la Francia « cadere rifo1i-ta e addormentarsi d'un sonno· tanto proforido che i vecchi re dr lei, credendola morta, l'avevano avvolta .in un lenzuolo bianco», quei giovani che « du:rante quindici anni avevano sognato le •nevi cli Mosca ed il sole delle Piramidi » e che eran di una Francia ferirta ·a morte « condannaita al riposo ed .alla noia», quei g,i-ovani -avevano ,quakhe ragione di sentirs1 nell'anima « una miseria insopportabile» di negar tutto e di avere « -la bestemmia sulle labbra ». Ma che di-speri in faccia al mondo nuovo che essa BibliotecaGino Bianco

VITA FRATER. ,\ 55 pla mò col proprio sangue la gioven•ù del 1919, ch'e .!!asi senta scoraggiata mentre la Francia sorge ulle rovine dei troni nemici come l'angelo de:Ila giustizia, mutilata ma 'più -che mai !!rande e bella, che gli uomini del 19i9 somiglino alla .generazione paJr da ed inquieta ~ del secolo scorso, ecco ciò che i capi ce poco, eppure ecco ciò che è. Certo, come nel 1815, come nel I I, u ciamo da una guerra, e le guerre, quailunque ia l'esito loro, getta.ino neo-li piriti emi di dubbio universa:le che si svo gono e maturano nella luce della pace. Ogni guerra crea, S'U certi pun i del globo, zone in cui la re- ~o1a è di negare ogni jdea morale. Al, <li quà d'una certa linea, i aoncetti moradi hailltlo tutta la propria forza : anzi cono cono trionfi tali che i periodi di, pace non n capaci di generarne dei simili. Ma al di· ,là di· questa ·e sa linea, la negazione di queste medesirrne idee viene non olo opportata, ma comandata: la cari à, la pietà, la ricono cenza, fa ·lealtà. -l'amore: veri à da que ta parte della 1-inea, errore, anzi sac-rilegio a1 di là. Quale prnpa az:one più efficace all'idea deJ.Ja relatività di ogni morale, al dubbio univer aie? Ma la guerra non è ·1a so'a colpevole. Essa ebbe collaborai-Ori potenti; altri sono imbeci1Ii incon apevoli; altr1 0110 rei responabili. Ci sono coloro che avviliscono gli emblemi. C; · ono altri, - e quesito è più grave - coloro che avviliscono i tesori dell'anima nostra. Cè il mercantilismo de patrio tismo, i mercantilismo della fede, il mercantili mo de1l'amore, -il mercantili mo umanitario. E in faccia a questa vero-ognosa promiscuiità del acrn e del pr-0-- fano, il nostro spirito rimane come ospeso: è disorientato: più non ardisce affermare ed è lì lì per negare tutto. Allora e o si sente spinto verso colorç che negano tutte le idee stabili e, tutte le tradizioni, verso coloro che tutto canzonano nel pa sato senza ~dilficar nuJ!a per ]'.avvenire, verso coloro che non sono se non i?piri,ti stanchi, incapaci d'uno forzo per di cernere, in quell'immenso oceano coperto di avanzi, quali iano i 11:eori che non i dev•ono Jascia·re affondare. Essi aspirano al naufragio totale per trovarsi davanti al mare unito si.no alL'oriz.zonte, ul quale vorre · belo lanciare chi S'a che arca di alvamento da loro intravveduta ne)I-a fantasia <lehole e inferma ... Cosi scend-iamo -senza freno nè riparo 1a vertiginosa pendice del ecolo della pace. C'è forse da meravigliaT i che l'orrore de l"aibisso ci, metta a'ano-oscia in cuore e ci faccia trovare la pace meno bella di quella che sagnammo? Tu.trt:e le debolezze, tu e le abdicazioni, le i nascondono otto bei nomi. Uomini i quali non ·Biblioteca Gir-io l3ianco

56 VITA FRATERNA hanno nè abbastanza forza nè abbastanza i,ntelligenza da creare nella loro piccola cerchia un po' di vera felicità, sono .preoccupatissimi dell'avvenire dell'umanità. Ma è possibi,le l'umanità senza b~l'le e fort,i anime francesi·, e che cosa sarà mai questa 'umanità se le anime francesi 'le fanno un p•i destano va•ciHante e corrot:o? Sta cornpiendos,i. la smobiliitazione dei cnrpi. E appena tempo di mobilitare le .animé e di condurle alla vittoria sul1la imbecillità" 13:m' afa fede, 'la viglia,ccheria, le ree illusioni. Da questo +;omlbattimento di'Pe,nde no.n soltanto l'avvenire e la pace, del.a Francia, ma l'avvenire e la •pa·ce deffumanità. C. Santelli (Tradotto da D. Misrachi). ag,·ège df l'itniversité. Per il" Rinnovamento Nazionale,, Il Congresso che per iniziativa de1la Lega democratica- pel ·rinnovamento della pio'litica nazi-ona,lè •è stato ind,etto per la fine del prossimo ma.rzo a Roma, e d.el ,quale abbiamo riportat,o• nello scorso numero l1 'appello, non può che essere accoltÒ da noi con tutta la nos,tra miglilor fiducia. Esso vuo.J riunire a convegno non solo gli aippartenenti alh Lega del Rinnovamento, ma tutti coloro dhe in questo momento sentono il ·bisogno di un' azione politica che si esplichi a11'i11.fuori dei 'partiti già costituiti e c.he possa d'altra parte rnccogli'ere in un fascio le numerose fOlfze buon•e non coordinate, ed attirare anche quelle masse non ancora solid.MTiente inquadrate dagli altri partiti. Non sono da nascondersi le difficoltà ch·e si ipresentano ad una tale realizzazione. Molti, anche buoni, non vedendo l1apossibilità di determinare un movimento nuovo che trascini sopra nuove vie le masse italiane, hanno aibbandonato la fotta e sono entrati in quei par•titi che oggi comprendono i nuclei più forti e numerosi del popolo .nostro. Altri pur essendo ancora fuori ,di movimenti 'politici costituiiti, temono che tutti quest,i tentativi, quest·i, sforzi di ·coordinar;•e forz·e non inquadrate non approdino ad altro risultato che costituire dei partiti di èli.tes che non sar,ebbero quindi partiti, ma gruppi di minoranze a cui non sarebbe •conlcesso che una ri•stret,ta organizzazione di 'Preparazi,one politica e culturale. Il risultato delle recenti elezioni ha nettamente chiariito la posizione dei diversi raggruppamenti politici italiani. Di questi aku,. BibliotecaGino Bianco .

VP.f}. FRATERNA ni i on vi ti, veni.r meno queHa ·larga base popoiare che for e ii iiludevano di possedere anoora, a,ltri se la no vista allargare per furza dii eventi e ,grazie ad un favoro di organizzazione non mai ab'bandonatl:o. Ora sarà opportuno -e aminare a fondo le po sibilità che ancora restano di esercitare una a2Jione di una certa importanza fra le masse e la possibilità di comporre un nucleo che pe.r la sua forma, pe-r l'indiPizzo nuov.o, pe un contenuto sociale e spirituale che in a::.tri gruppi manchi, Piesca a co tituire un centro di a trazione posfoiiva per l'e masse che -àspfrano a toglier. i dal di agio morale che ,le l!:ormenta 1)'ÌÙ del disagio materiale che si vien superando. I.I problema sta qui. on ,bisogna ricadere nei pr-ogranimi, consueti, nelle /formule tereotipate che in es i abbondano, nella promes a dr volere riforme che ritrov-iamo ormai nea-'i -chemi di ogni partito. Se noi e aminiamo i diversi proo-rammi. "Che ciascun partito italiano s'è trovato in dovere di formulare o prima o dopo del· e elezioni, rirt:roviamo molti punti comuni in ciascuno di essi. Il periodo del conservatorismo retrogrado (c'è anche un conervatori mo sano) è ormai passato o almeno i cerca di naconderlo nel modo più as oluto. -Oggi i o-rida da tut e Ie parti la propr· a volontà di riforme, si cerca di compiere una revisione della teoria e del:la ,prabi.ca. di ciascun, partito affinchè e e r!spon'- dano ai tempi nuovi dai quali molte di e ~ i sono lasciate pravvanzare. Ma non bastano i progra1IÌIRÌ per r~da v:;,ta aò un partito. Occorre che ci sja una o-erarchia di oipEna . occorre che ci siano dei gregar.i inquadrati che si pos ano e opratutto che si vogliano inquadrnre. Altrimenti tutti questi programmi rimarranno come dei procl'ami lancia i da uno tato _fao-a-i-oread rm esercito che non e iste. Ebbene: .di fronte allo scetticismo di :molbi sul a po ibilità di riuscire in un'opera d1e si rivolga anche al!e ma se, noj non rip,ondiamo contrapponendo una no tra icura certezza. QueUo cetticismo ha anche una. ua g,iustificazione. _ oi diciamo sol.tanto che se s,j vuole ;:-iu cire nello scopo che ci i propone è nece ario di-fferenziare i1 proprio indirizzo· e la. ipropria attività da quelli finora seguiti da.i partiti che tengono rl campo nella lotta politica na21iona1e. Bisogna che la nuova or 0 anizzazione che si vuo formare abbia un contenuto ~pirituale che r:-0n ri contrianro e i tere nelle a!- t:-e organizzazioni, bi ogna che as urna una po izione di battaglia tale che pos a eguire una trada ancora da alftri non battuta. Biblioteca Gino Bianco

58 VITA FRAÌERNA Pertanto azione i.mmediata sul,le masse, no. Quest--a potrà esercitarsi solò dopo un dibattito delle idee che ·chiarisca la via da segùirst e· solo dopo una coordinazione delle forze ohe dovranno agi re. Tutta questa az,ì.one vasta e comp'1essa è già <tata iniziata ad opera di .quei gru,ppi sparsi per ·:'Ita:lia, èhe oggi· pre6samente tenc~ono a riunire le !,oro ener,gi,e. M·a. questa azione ha bisogn,o cli Jfassare <l,a t111 periodo di preparazione, che fu sopra tutto <li far- .mazione individuale, ad un .periodo di coordi:nazione delle idee, ùelle forze., deqe attività. Questo passa:ggi,o noi1 po~.siamc, sperare che si inizi ool prcssimo Congresso di Roma. Ma in. esso arppunto bisogn~rà anche cominciare a stabilire ,l'ind:r,izzo pratico di, azione !)l'l\l vasta di tutte queste forze. Ora,' se ci si fermerà all'a affermazioi1e di p,rogrammi che non si discos,tino ancora dai programrt111i già noti, se non si affermerà che a fondamento del.Ia · nuova vita politica italiia.na deve esser messa la coscienza e~ica, se d'a·:tra par:e 11011 .si, prenderà coraggiosamente a considerare che parallela:mente al rinnovamento del,le coscienze, che .gli altri partiti non s;tnno ottenere. deve e.ssere svolta una radicale riforma d.e.l!'o·rganisino staita.c in senso s.:nda·cale, se non si· saprà scindere quella che è azione econom·ca da que:fa ,che è azione poli!tica. se non si saprà r;p,rend,ere in tutta la nostra vita nazionale - spirituale, politica, economica _:_ i·! fi,lo della mig\i,or~ trndizione italiana a cui dobbiamo riallacciarci, s,pezzando il filo che ci leo-a ad una tradizione oscura for.inata da ·una secolare serviitù, se ncn si saprà de'Cisamente affermar.e ques.to e su questa via 'l)raticamente camminare - anche questo nuovo s,forzo che ci si propone rimarrà sterile. Alle masse potremo avvi'cinarci solo se ad esse andremo con senso di amore, non per un nostro interesse. ,ma per ·:·i11teresse loro. Non portando frnsi o idee di riforme ·che lasciano indifferente chi ogg-i gll!arda con turbato animo a:d un mondo che i1 !. suo sacrificio sembra non aver. per nulla cambiato; ma portando l"interessa'mento di chi vuole agire per i,1popolo onestamente e sinceramente e, attraverso il popolo, per il bene e il cammino di tutto il Paesi'! e non soltant,o d·i u a ,organi,zzazione o di una classe. E ,pertanto ci augttriamo che· dal prossimo Congresso anohe sn questo importantissimo quesito, ·sul modo di agire in mezzo al popo!•o, che non pu.ò esser lasciato troppo a lungo in mano a dei p.a,-titi che ne deturpano ·la mentalità in ,tanta parte vergine e saria, esca un. crit~rio. prati·co e realistico e onesto. Si deve voler,e anche questo e d si deve arrivare: senza nascondere.i nessuna àifficoltà, ma avendo dinanzi la testimonianza BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 59 <li quanto si potè fare coi ooldati in guerr.a. Se vogliamo ottenere bisogna anche essere disposti ..i sacrificar tutti quakosa di noi tessi. E questo sacrificio sarà una nobilitazione: attraverso a. questa la mèt.a potrà esser portata p-iù vicina a noj_ ~ sopratutto bisogna avere e diffondere la volontà di credere. ~- Il Congresso della Lega di R<imiovamento 1w~ionale è stabilito definitiva-men.te· pe1: giorni 28, 29, 30 11w,rzo, coi temi: r. Lo Stato e i problemi della politica interna. (La crisi dello Shto italiano). - Lo Stato e i problemi dell'educa2lione. - La riforma ùell'amministrazione. ~ Politica finanziaria e tributaria. - Trattati di commercio e politica doganale. - Agricoltura e problema della terra. - Lo Stato come gestore <lei pubblioi servizi. - Riconoscimento dei sindacati e loro "funzioni nella produzione. - Legislazione sociale. - I 11roblemi delle terre liberate e redente. - Problemi coloniali. 3. Problemi di politica estera. - Politica coloniale e emigrazione. 3. Organizza;:ione e azione politica. Le adesioni vanno rJWndate al Comitato promotore del Congresso, via III Novembre 154, Ro11ia. Più! Lasciatemi sognare un momento che cosa sarebbe l'Italia fra dieci anni, se ognuno rli coloro che l'amano, ognuno di éoloro che sento.no il dramma ,presente delle sue difficoltà di ogni specie, ognuno di questi giu- -rasse una disciplina '.in (JÌ1ì della sua vita ordinaria, per esempio uno stu• -idio, un suo piccolo studio, se meglio non può. Lasciatemi sognare che mille e mille lampade s'accendono d'improvviso un'ora diafana di rnattimo, nella sta-nza non solo dei giovani, ma di -coloro che banno grà perimentata la vita e, per questo proprio, banno nr,n perduto, ma rinvigorito, le capacità d'i analisi e di sintesi, di t-emu:ità e di ra,pimento ! Gli uomini hanno fermato troppo presto nella vita il c:?rtnnino dell'in- ~gno. Hanno creduto che esso fosse unicanxnte la porzione che ttov'.iam) a nostra sensibile portata dentro di noi. negli anni giovanili di scuola, ed banno chiuso alla matura e fattiva energia -della vinilità la disciplina dello stL1dio. Ogni ess'ere rassegnato alila mediocrità ignora che può salire ancora, <:be il pensiero ripiegando in se stesso t:rova nuove ge=e di fecondità, che il genio è an<:he una « creazione del1a volontà> (Smiles). L'in- :telletto diviene. Ve lo grido: l'intelletto di· ieire. BibliotecaGino Bianco

. 6o VITA FRI\TERNA Rientriamo nel tempio: non fosse pure •che un· ritornarvi rado e furtivo, quando si.a. un filo ,continuato e logico, il più umile, d'una qualsiasi elaborazione dli mente, tra nozioni nuove o perfezionam.ento di antiche o liberi sviluppi di. pensier-o, è aumento <li coltura, cioè condizione eminente di forza imerna e -di e,spansione, è produzione. E' l'eccellenza, della ,prod,uzio,ne. L'Italia chiede questa ·eccellenza. 4 ottobre 919. L. PUBBLICAZIONI RICEVUTE ETTORE COZZA I,I:. Poemetti notturni (I gioielli dell'Eroica) .. - Milano 1920. L. 2.50. Prof. Dott. T. DELLA :VEDOVA: La Società ed il campo /0111,- . damentale del suo rinnovmnento nd rapporto igienico-sociale. - Milano, Officiine ,grafiche Saita e Bertola, ·corso Romana n3. ERNESTO OODIGNOLA: Per la dignità e libertà della Scuola (Collezione Scuola e Vita). - La Voce, Roma, Trinità ·dei· Mont~ 18. - L. 2. Gir O FERRETTI: Il Nwmero e i fancùtlli (capitolo d'una didattica dell'in,ventività). - Coll,ezione Srnola e Vita. - La Voce, Trinità dei Motni 18, Roma. - L. 2. Che cos'è la· Y. M. C. A. - Roma, Piazza Barberini, 52. L'opera della Ymca presso l'esercito italiano. - Roma, Y. M. C. A., Via Fra:ncescvo Crispi., 4. MARIA BER.SANI: La Bib,lioteca dei fanciulli. Note e èatalogo .ragionato (edito da1la !Federazione Itatiana delle Biblioteche Popolari). - Milano, via Pace 10. ALIGHIBRiO CIATTINI : I problemi dell'ora: Scuola e Ciiltura - (Brbliotechina dell'Assillo, Bergamo). - L. r. ALiiGHIERO CIA TTINI: I precursori: Mazzini. (Bibliote- . china dell'Assillo, Bergamo,). - L. 0,75. M. SALVONI: La nuova scuola elententa:re (edit. Gruppo d'Azione per le scuole del popolo). - L. r. · L'offerta migliore per la sottoscrizione pro VITA FRATERNA è una cartella ·del VI Prestito Nazionaie. Biblioteca Gino Bianco

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