Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

VITA FRATERNA 155 VERSO LA META DI LUCY RE BARTLETT (5) CAPITOLO V. La sera dello stesso giorno in cui erano state al Lyceum, Maimie e Margaret erano invitate in casa di un'altra amica di quest'ultima, la Marchesa Vitali, e nell'entrare nella sua sala di· ricevimento in Via Nazionale, poco dopo le nove, le dtte sorelle vi trovarono già riunite una ventina di persone. Maimie era molto sensibile all'ambiente e non appena varcò la soglia di quella sala ebbe l'impressione di trovarsi come in casa sua. Era una bella stanza spaziosa ed alta come tutte le sale italiane di una certa classe. Le pareti, taµpezzate di damasco e di arazzi, figura– vano ai due lati una loggia con scene d'aria aperta che davano un senso di estensione piuttosto elle di limitazione, mentre le ampie porte, che si aprivano sugli altri lati e ]asciavano intravvedere una fuga di altre sale, concorrevano ad aumentare il medesimo effetto. Ma la bellezza e l'ampiezza che colpivano l'occhio non formavano la sola attrattiva di quell'ambiente. Maimie, come tutte le persone d'intensa vita interiore, non era solo _sensibile alla bellezza esterna, ma forse ancora maggiormente alle forze psichiche che la circondavano, ed en– trando quella sera in quella sala sentì immediatamente l'alta atmosfera morale che vi regnava. Nella rapida intuizione ch'essa ebbe di tutto ciò mentre attraver– sava la stanza al seguito di sua sorella, sentì di corrispondere alle influenze benefiche che la circondavano ed era già completamente rinfrancata quando mise la sua mano in quella della Marchesa. Questa la trattenne un istante. « Sono contenta di vederla, cara signorina», disse gentilmente ed in perfetto inglese. « Sua sorella mi ha parlato tanto di lei ». Maimie mormorò un'adeguata risposta mentre osservava con vivo interesse la sua interlocutrice. Sapeva da Margaret che la .l\1archesa, ora sulla cinquantina, era vedova ed aveva avuto una vita non priva di dolori. Sotto una corona folta di capelli imbiancati anzi tempo, spiccava la pallidezza d'un bel BibliotecaGino Bianco

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