Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

VITA FRATERNA 149 · « E' un avvocato! » • « Oh lo so. Ed è per questo appunto che lo tratto così. Se è avvocato vada in trincea a far r ufficiale! » Passò qualche minuto. Il piantone ritornò livido con un bic- , ' chiere d'acqua. Posandolo sul comodino converse nell'occhio super- stite del caporale uno sguardo torbido di sdegno. Leone Io sostenne impavido. E poichè non fece motto l'altro scandì un " grazie » vi– brante di velenoso sarcasmo. (La ji11e al prossimo 1wmero) A~TONIO GREPPI. ___ "T ____ _ ... IL SUPERFLUO Che cosa è da intende1~si colla parola « superfluo »? (1). Letta questa domanda, ho esclan1ato con una certa gaiezza valorosa : « Il superfluo è tutto quello che 10 non ho! » Poi ho sospirato. E poi ho pensato che tra quella esclamazione e quel so– spiro che non cercava espri1nersi con parola alcuna stava tutta la mia vita. Di solito chi parla del superfluo sente il bisogno di di– stinguere;. ma quasi sen1pre si fanno distinzioni fonnali, con le qu~li non si può giungere al cuore del problema. Per esempio, si dice che è facile segnare il superlluo n1ateriale, 111a il superfluo n1orale difficilmente si può delimitare; si dice che ogni età, ogni condizione ha il suo diver. o super– fluo. l\lla distinzioni sin1ili non vanno abbastanza a fondo (poichè il superfluo prende forma diversa non solo per cia– scun individuo, ma per eia cun attimo di ciascuna vita) e non definiscono il superfluo; onde se ne ricavano nonne o rigide o confuse. Considerian10 invee~ il superfluo nella sua essenza, a parte ogni 1nomentanea fonna c·he possa riYe– stirlo. Che intendiamo per superfluo ? La parola viene adope– rata con significati diversi; nel suo significato generale, « superfluo » si contrappone a « necessario >; n1a ciò che non {I) Domanda rivolta alle socie della Lucciola per un rererend um, BibliotecaGino Bianco

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