Via Consolare - anno I - n. 7-8 - giugno-luglio 1940

m•algamata a qualche abilità, ad effetto, a creare un attore. Non bastaNon ,basta la prestanza fisica, ano la bellezza, un faccino grazioso, due gambe da Venere, un col'l)O più o meno formoso a creare una attrice. Occorrono cultura, na,turalezza innata, mimica sobria ed incis,va, intelligenza, chiuso foovore e personalità; questo dovrebbe capire il pubblico intelligente, di buon gusto. E' invece incredibile come il gigionismo abbia deleterii successi e si sia inculcato in ogni specie di pubo blico. E' incredibile come certe signorine novecento - e non son poChe, appartenenti le più a classi e!& vate - spasimando per ogni mossa banale ed insignificante <11 un comune e banale attore. Attore che fida ecce661vamente sull' aiuto del parruc-- chi~, o sul colpo di pettine ad momento opportuno. Nmi esageriamo asserendo ciò. Esemplare magnifico ci veniva dato sino a poco tempo fa dall'americano l'aylor, l' adoratissimo, l'amatissimo, 11 divinissimo e bellissimo Tay,lor, elle le signorine sognaivano e sognano nel b>1io delle sale c1nematogra- .fiche e per 11 quale hanno fatto una insana e morbo!!a maJattia. Alltri esemplan potremmo citare: non lo facciamo per non essere bersagli delle ire di certi ce!)Velli microscopici, per non farci lanciare il crucifige. Fa malinconia consideraa-e tutto questo. Spiace che il comune attore, ben calzato, ben vestito, sia l' esemp1are cui tante signorine soopiran .... Fa male constatare che tanto pm un film è nobile, concepito con ambizioni artistiche, tanto meno incontrerà le simpatie ed i favori, perchè si tende avidamente ali' apparenza e non alla S06tanza. A queste amare constatazioni, qualcuno di quegili illusi che credono ed amano il cineina come arte, ci domanda: « Ma allora, stando così le cose, non c'è nulla da fare ? Le opere pure di suprema bellezza verranno definJitivamente affogate da quelle piene di ìnsul.saggini e banaUtà ? A questa domanda, a tutta prima imbarazzante, rjspondiamo che tutto 22 FondazioneRuffilli- Forlì ciò dipende, in massima parte, dad pubbltco. E' colpa sua se l' eleillCOdelle opere significative va facendosi sempre più povero e sparuto, e se la zavorra aumenta; se film come « L'Uomo di Aran », «Angelo Azzurro», «Varietà», « Incendio nella miniera. », « Nostro pane quotidiano », « Ailleluia », « Sinfonia nuziale»; le ottime pellicole insomma, non appaiono più troppo di frequente. E' in massima parte sua colpa, perché il ,pubblico è il depositario del successo di un film, e di conseguenza il tono di produzione tiene dietro al suo gusto: il produttore, da buon industriale, non corre dietro al bello dell'arte, ma al vizio dei propri clienti, eh' è l'utile del commercio. E se hl pubblico continuerà ad accogliere, . come amaramente abbiamo constatato, con zittii e addirittura con fischi, ad esempio, un, « Uomo di Aran ». (indimenticabile poema pieno di sempUcità persuasiva. e potente, che ha H solo torto di non aver tresche amorose), come andrà a finire è ovvio. Ma bisogna ricorrere a.i ripari, ftnchè e' è tempo. Siccome la causa del disorientamento del pubblico dipende dalla incomprensione che molti - i _,Più - hanno riguardo a.i valori tipici della nuova arte, é p,oprio qui che la stampa deve intervenire per sforzarsi di creare il terreno adatto, il clima che occorre, e.ssendo il proprio compito a.v•via.reverso il senso del buono e del bello. Perché questo avvenga é necessario che la stampa sia seria e che il pubblico sia tanto lntelllgente C1a non rm11:tare i buoni consigli che da questa gli vengono dati. Occorre stima.ria., crederla. E non come oggi noru darle ascolto, ritenendosi ognuno competente in materia. E' necessaria una considerazione eleva.ta, un'obiettività nor.. comune, una competenza da parte d1 quanti · pretendono engersl giudici di qua.1sillsl Jl·lm, anzi parte di film. F.d invece fa accappona.re la pelle il sentire come tu~ti trmciano giudizi e si erigono giudici, senza aver neppure le più ·elementari cognizioni di cosa voglia dire, signà.flx:are, esp,imere: cine- ·ma.. Vorremmo dimostrare la realtà di quanto asseriamo. Lasciamo a ciascun colpevole fare l' esame di coscienza, bene approfondito e s.curo, onde sl persuada. a correggersi. Onde impari a conoscere una buona volta, che cinema - giova ripeterlo - é una. cosa seria e come tale va trattata; m:m semplice dtvertimento ed industria., ma anche il più grande mezzo tecnico-artistico attraverso il QUaJe si possa essere poeti. Non solo elemento per esprimere sentimenti, stati d' animo, visione del mondo, ma a~1che mezzo per po~tare questi ad " un piano superiore, per rileva.me H significato e l'evidenza umana e sociale. Allora, - soltanto rullora. - il cinema più libero, più leggero, potrà mirare ad obbiettivi più alti, a vette più gloriose, a posti più eleva.ti. GUIDO ARISTARCO Notizieda casa Ogni giOrno alle 17,15 io ascolto la più beUa 1:adiotra.smìSsione del programma, quella dedicata alle Forze Annate. Ed - una per unza - valuto atte,itaun.ente le notizie da casa. Ieri erano con me ad ascoltare alcune mamme. In Silenzio assomt.o. Quando ebbi occasione di voltarmi, vidi che le mamme avevano gli occhi /UCCÌC(lgttie le gote bag,zate di la,. gri1ne. E' u,za cosa che tiempe il cuore di dolcezza pensare che giorno per giorno i soldati possono ascoltare ciò di cui non dubitano mai; le na.scite dei k>ro figlioli e I.e benedizioni delle madri li fanno ancar di Più erOi in potenza, ed in atto alla prima occasione. Sui cam,p; cU battaglia porteranno la voee magica venuta da .Zontanissinw e si sentiranno componenti cU u,za grande sana fami/llia che guarda cul' avvenire. La lettura deUe notizie da casa dà infatti l' impr~ del focolare domestico, un solo comune focolare domestico. Li vedo, sentinelle della Patria, anime in ascolto, visj. attentìSsinii; e magari il camerata a cui è indirizzata u,za notizia vola audacemen.te sulle basi nemiche o donun:i il Mare Nostro, o combatte o muore. Ma gli altri lo avvtseramio: a qw.,.- tunque costo. ' Il raccolto è stato lnu>no, soldati della Italia fascista, tutti di qua vi mandiMno baci ed a.bòracci: VOi siete certi - assolutamente certi - che nella viro: vale. la pena di osare grandi cose. TURI VASILE VIA CONSOLARE

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