Via Consolare - anno I - n. 4 - marzo 1940

.Ali,' uide,gM, di, &~ jJ 7laldi,f,6 ff,(Uf, ~. J' princìpi della Rivoluzione hanno creato una nuova etica umana in cui vengono potenziati tutti i valori spirituali. In base a questi nuovi principi l' individuo rappresenta un · elemento sociale che acquista valore solamente in quanto si inserisce nell'ambito d'azione e di pensiero del Partito. Ciò significa che la personalità non viene annientata o diminuita ma che viene adeguatamente esaltata nel raggio luminoso di un sistema politico moralmente incensurabile. Una antitesi ideologica sembre- . rebbe opporsi al rilievo della personalità inserita in un complesso organico e non considerata a se come valore individuale. Perchè appunto si crede che nel collettivismo si affoghino tutti i valori individuali. Ma quando di questa concezione fi· losofica e spirituale noi facciamo non una cosa gretta ma un vasto bacino di richiamo di energie spirituali, quando noi alla collettività diamo tanti volti ben distinti ma armonizzati fra di loro, quando alle aspirazioni concediamo l' « a solo » ma anche il tono pieno della espressione sincronizzata, allora non si potrà dire che il Regime totalitario uccide la personalità : si riconoscerà invece che la eleva su un nuovo piano di maggiore responsabilità e che la inserisce 4 FondazioneRuffilli- Forlì in un più vasto sistema di avvaloramento. Non si può oggi concepire un buon italiano e un buon fascista assente dalle grandi manifestazioni che esprimono il grado di tensione spirituale di tutto un popolo. Il Partito si è ormai identificato col Regime, il Regime con lo Stato, lo Stato con la Nazione. Quindi la fede politica è legata strettamente alla fede patriottica con un nesso c!J,eè fatto di circolazione piena di volontà e di sentimenti. Quando in musica si vuole ottenere il tono pieno si sincronizzano tutti gli elementi ; quando in politica si vuole raggiungere una piena adesione spirituale si convogliano tutte le volontà in un'unica direzione. È questo l'obbiettivo che si prefigge la Rivoluzione continua ; creare negli Italiani una sola volontà, una sola aspirazione, senza per questo minare le basi delle affermazioni individuali perchè se in Regime fascista una importanza fondamentale ha la disciplina, pieno risalto trova il principio sovrano della gerarchia, intesa non come subordinazione meccanica di gradi ma come scala di valori. A questa dottrina dobbiamo uniformare l' abito mental~ degli Italiani e bisogna evitare che siano intaccati i principi basilari della morale rivoluzionaria, che sottintende un apporto di-· sinteressato, schietto, scevro di finalità non sempre incensurabili. Per il Partito bisogna dare con nobile disinteresse, senza misurare l'ampiezza dell'offerta e non servirsi di esso per costituirsi dei privilegi, delle immunità e dei vantaggi. Colui che ha l'onore di rappresentare il Partito nelle sue innervature periferiche come nei suoi gangli centrali è un soldato fedele che svolge il proprio compito in assoluta dedizione,. in virtù di un intimo convincimento e non in funzione di ambizioni personali o di vergognose speculazioni politiche e materiali L' integrità è il distintivo. dell' Italiano di Mussolini ; è uno stato psicologico che non ammette deroghe o riserve mentali. Al Partito si dà senza nulla 't!hiedere, le proprie energie, la propria intelligenza, la propria vita se è necessario. Il dovere si ritiene un privilegio e non un onere ; la conquista un coronamento della fede e non un motivo di ambizione. Il Partito non serve ma deve essere servito ; ecco la massima cui deve ispirarsi ogni Italiano. Quello di servire con intelligenza e con fede è l' unico privilegio del fascista integrale, come noi lo vogliamo. VIA CONSOLARE

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