La Voce di Molfetta - anno II - n. 19 - 13 maggio 1951

I • D I CJlon mollare SETTIMANALE DI V I T ·A CITTADINA 13 Maggio 19.51 - Anno II. n. 19" Redazione e Amministr. Molfetta - Via Marconi N. Q - Tel. 12-52 .. Abb. (c/c. postale 13/5671 Annuale L. 1000, semestrale L. 5.50, per l'Estero dollari 3 - Una copia L. 25 - Sped. in Abbonamènto postale (Gruppo II) FORMA E SOSTANZA Si tratta di un episodio, ma il fatto ha un valore generale e di principio. Nell'ultima tornata del . Consiglio comunale, il Cons. Neri eccepiva sulla legalità formale di una deliberazione pre_sadalla Giun– ta- con atto arbitrario e unilaterale, su- una questione (l'aggio sulla vendita del pesce fresco), di · cui . era già stato inv,stito a 4ecidere 1 il Consiglio. 11 Sindaco allega va I _l'urgenza del provvedimento e si · richiama va ad una disposizione prefettizia che autorizza la Giun a a deliberare d'urgenza motu pro- I prio, II Cons. Neri faceva osser– vare che una simile pro.edura, in virtù d1 quella stessa disposizione, · è lecita solo quando l'oggetto sia nuovo e successivo all'ultima riu– nione del Consiglio; siccome inve– ce tra la pubblicazione deIIa circ•. prefettizia e la deliberazione delia Giunta c'erano state altre due se– dute del Consiglio, e tre da quando il Consiglio era stato investito deIIa questione, la Giunta ave~ a com– messo un vero e proprio abuso di potere. U Sindaco messo con le spalle al muro tergiversa va, balbet– ta va delle giustificazioni, cercava scappattoie, e siccome non ne tro– va va, con un inaudito sopruso toglieva la parola al Neri e passa– va all'ordine del giorno. Ci si do– veva attendere una levata di scudi di tutto il Consiglio contro questo gesto inqualificabile e in vece nes– suno si mosse. Il Cons. Neri prese le sue carte e-i uscì:. N essono si , mosse. Possiamo capire l'atteggiamento dei consiglieri della maggioranza, che per un malinteso, ma nem– meno chiaro, senso di solidarietà verso il Sindaco e la Giunta, e con evidente disagio, restarono inerti; e tutta via, si noti, almeno uno di essi - il Cons. G. Gadaleta - abbozzò un tentativo di fermare il Neri mentre questi abbandona va l'aula; ma che nemmeno uno dei · consiglieri della minoranza abbia sentito ·il bisogno di protestare per un abuso di potere, che è un'offesa alla dignità e alla libertà di tutto il Consiglio Comunale, questo è inconcepibile. Veramente ci fu _un momento che la Cons.. Germano, rivolgendosi al Sindaco comincia va ad osservare ·che quel moqo di procedere non si poteva dire cor– retto, ma il Sindaco rimbecca va 1 aspramente, compiendo una vera e propria sopraffazione psicoloiica in un certo senso anche più grave di quella procedurale. Più nessuno protestò e la cosa cadde. Perchè la minoranza non reag; ? Se la questione fosse- stata sollevata, po– niamo, · dal Cons. Al tornare ~ pio desiderio - la minoranza di sinistra sarebbe rimasta ugualmente passi– va? Certo che no. E' proprio il caso di dire che la 1ninora.nza fece come colui che per far dispetto alla moilie si votò a perpetua castità. r a ~ castità ~-politica della minoranza in questo caso,. se ha un sensc, può voI~r dir~ eh~ trat– ta:idosi di un consig-Iizre app.1rte– nente al M.S.I., essa non si de– gna va di contaminare la propria purt.zza democratica col prendere le parti di un avversario del1a democrazia. Ora, si può essere più ottusi di così? La prova di insen– sibilità offerta da ( 1 a minoranza consiliare è deplo1evole, specie di fronte a un pubblico, particolar– mente numeroso ed attento, come in quell'occasione. Con tutta la buona volontà non si riesce a tro– vt:1,reuna giustificazione decente, I e meno che mai è çlausibile la , spiegazione precedente~ente for– mulata, perchè, se queIIa presa. di posizione e quel richiamo al me– todo democratico, veniva no da un pulpito assai poco accreditato in fatto di democrazia, era q.uesto un motivo di più per mettere le cose in chiaro e farsi delle ragioni da vendere per sottoline-ire al Sin– daco e aIIa Giunta che è cosa da vet gognarsi dover ricevere lezioni di democrazia da chi non è, nè ritiene di essere un entusiasta so– stenitore del sistema democratico. Ecco un'altra occasione splendida– mente perduta d a 11 a minoranza socialcomunista per innestare in una questione di ~arattere ammi– nistrativo e procedurale un terna di essenziale valore politico e mo– rale, senza andare a cercarlo nella stratosfera cominformistica con un machiavellismo da scolaretti tanto grottesco quanto povero di fantasia. Probabilmente I' amico Altomare ci dirà prima o poi: povera faccia di chi si è occupato del· e caso > · Neri, comé disse altra volta, povera faccia di chi si è occupato del « caso Monda >). E non capisce che al di là delle persone ci sono i fatti, c'è un sistema di abusi che non riguarda più Tizio o Caio, ma tutti quanti e perciò· anche 1a sua faccia e la barba dei suoi compagni. Non vogliamo salire in cattedra, ,,. ma ci domandiamo : che vale di– scutere di spese o di bilanci, q~ando poi non si è sensibili a questioni di principio, dove è in gioco la ragione stessa di quell~ discussioni vale a d 1 re il rispetto per sè, per gli altri e per tutti deIIa regola democratica? -w ~ -....-....,,. __,,,...,_,.~~~~ ~~ _,,....,.~ \ La ffiiseria òel Sua ------·--- ~ • meno dura ed. aspra nelle forme esteriori, di quanto lascino immaginare i reportages fotogra– fici sui sassi di Matera, sui villaggi • della Sila o sui pastori del Gar– gano Sono immagini queste esaspe– rate, appariscenti ma, comunque, limitate. La miseria del Mezzogiorno invece, almeno nel suo fondo u– mano, ~ diffusa, tenace, anonima. Il pauperismo ha un suo colore neutro," che nt>llemanifestazioni e– streme ha punte spaventose. Il reddito medio del Mezzo– giorno d' Italia (230 unità inter– na:z.ionali) è inferiore al reddito medio della Bulgaria (259 unità), della Romania ( 24 3 unità), della Jpgo~lavia (330 unità), della Gre– cia (397 unità). E considerato 100 il reddito meaio italiano, risultano 6 7 il red– dito medio del Mezzogiorno e I 25 il reddito medio del Nord. I più poveri dunque degli Ita– liani poveri ed i più avviliti degli europei avviliti. Una recente inchiesta nel Sud ci ha procurato dati comparativi esatti da meditare. Nel Mezzogiorno si consumano quattro chili di carne all'anno per persona, nel resto d' lta~ia se ne consumano undici chili ; nel Mez– zogiorno si consucuano due chili di cotone, nel r~sto d'Italia tre; nel Mezzogiorno un chilo di lana, nel resto d'Italia due. L'abitante ipotetico medio del Mezzo:-iorno consuma due chili di sapone, quello del Nord e del Centro sei ; settantacinque di ta– bacco contro cento ; nove chilo– watt di energia illuminante con– tro venticinque ; due metri cubi di gas contro quattro e mezzo':' E la media cela ancora gli in– dici peggiori, i più bassi, quelli delle zone più depresse; la Ca– labria, ad esempio, e la Lucania. Ci sono pastori in Calabria, che per mesi e mesi si nutrono di pane e fave. Salgono in montagna il 1O giu– gno, scendono alla marina il 1• ot– tobre, Guadagnano 1 QOO lire al mese, 20 tomoli di grano ali' anno, qualche pò di, fave e d'olio. Un apprendista, che in g~nere è un ragazzo fra i 12 ed i 16 anni, riceve 3000 lire ali' anno, quat– tro quintali di grano e un quarto di fave ; e un chilo di grano e d'olio al mese. Un guardiano, che è già un sa– lariato iri çondiziane di privilegio, riceve oltre la casa una tomolata di terra coltivata a- patate, 2000 lire al mese e 65 chili di grano. La Puglia é fra le regioni meno depresse del Sud~ Un coQtadino, nei centri costieri, riceve 650 lire giornaliere e lavora 150 giorni all'anno ; un pot~tore ne riceve 700 e lavora 200 giorni ali' anno. In nessun caso beneficiano di provvidenze nei mesi in cui manca il lavoro. Nel 1944 in 2. l'J0 Comuni del Mezzogiorno presi in esame ed abitati da quattordici milioni di persone, il 3 8 % della popo– lazione non disponeva di energia elettric}l per illuminazione, il 96 % mancava di gas, il 60 % mancava di fognatura, il 20 % di acqua potabile. E ben poco è stato -fatto. E chi osasse penetrare· nella desolazione delle cifre, scoprireb- .., be ancora che i telefoni nel Sud sono quasi inesistenti ; vi sono sei autoveicoli in circolazione per ogni mille abitanti contro venti nel re- )L.

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