La Voce di Molfetta - anno II - n. 8 - 25 febbraio 1951

E . - . - -- ,. ·- -- ~ ) DI J T I T T D IN A --- --- --- ------------------------------------- 2_5 F~bbrt1io 19Sl - P....nno !i, n. 6, Red:1z. e J..\Ti:-Tl. Ms:fe;t.': - Vis Gtòquin!o, .?_:,- Teì 12·52., Abb. (e/e. po.state 13/5671 Annuòl~ L. 10:J:J, semestr·c!e L. 55C. per l' E:::erc joi'.-:.:~i 3 - Unò copie L. 25 - Spe·.J. in Abb. postale !Gruppo ID I cc MORTI,, DELPALAZZO COMUNALE · Un CEntro cittadino << Chi tace é sciocco ; perci6 ili animali più stupidi sono i pesci » . Queste parole ; d i sono del celebre poeta tedesco G. f_. Le.,sig, Yis!u:o nel Settecento; il quale però · Cultura se ave:::sepotuto conoscere certi esemplari muti dell 1 launa politico nostrana si sarebbe : ricreduto sui pesci. Questo giornale è al suo terzo mese di vitn ; da dod;ci numeri non fa che si- . stematicurnente dichi•arare d'essere aperto aiL1 colbSorJzione di tutti i cittadini senza : alcuna distinzione di colore ; da dodici numeri ha pubblicato tutto ciò che è giunto '. in redazione, purchè non fossero balorde baggianate, senza fare discriminazioni di : sorta. Sfidiamo chiunque :3_ dimostrare il contrario. Ma questo giornale ha fatto anche di più : ha raccolto in dodici numeri una serie di testimonianze documentale intorno all'attività dell'Amministrazione Comunale ; che a noi sembrano di eccezionale importanza e gravità, che noi comunque non po- i tevamo non pubblicare per corrette1za e f er debito di onesta e di verità. · Molte persone sono state chiarratc in cau~a, molte rcsponsabilita coinvolte e ! in prima linea quella J:erscnale èc.:I Primo Cittadino; ebbene.· credete che quale.uno si sia fatto vivo ? A un certo punto la cosa più grottesca e inaudita, più grave ; ! delle stesse &ccuse diventa questo ottu~o silenzio, che é un'offesa non a questo no- I stro foglicttuccic 1 , ma alla { accia della gente che paga e sta a guardare. Ora, chi viene a dirci che questo giornale è di parte mente sapendo di men- I tire. Nulla, assolutamente nulla, vieta a coloro che sono stati direttamente o 1ndiret- · tamente chiamati a rendere ragione del loro operato, di rispondere di fatto su que- ; ste ste$se colonne da cui sono stati citati ; nulla impedisce loro di mettere in chiaro : le ·co:;c e di ri3tabilire 1a vc:rità quando questa non sia stata rispettata, di smentire i ~ bugirlrdi pubblicamente. se di bugi;-rdi si tratta. In questo modo, si sappia, e non : altrimenti noi intendiamo essere indiçendenti, per<:hè ci ~embra qu1sto il solo modo onesto di esserlo. Perciò, fino a qu:1ndo coloro che sono stati pubblicamente tirati in causa, r primo il Sindaco, taceranno. essi avranno dimostrato di avere dopr,iamente torto, in : quanto tacciono pur potendo parlare e tacciono su cose che· dovrebbero farli non ; parlare, ma gridare ed altissima voce. Costoro, ~e credono che il silenzio giovi '. Joro piu di qualsiasi discorso, si ricredano, perchè finchè questa VOCE avra fiato 1 chiederà conto ad essi prima che del loro operato del loro stesso equivoco tacere. , l silenziosi, è vero, non portano testimonianze contro se stessi, ma il loro stesso ' silenzio può accusarli. Questo djcc.or ~o. :o diciarr:o ancora una volta, 1iguarda non persone particolari, ma tutti coloro < ho hanno pubbliche respon:abilità, i qué\li ebbero dagli elettori un mandato da assr !vere nel migliore dei modi. si~~che si I ratti di amministrare diret– tamente, sia che si tratti di assolvere la funzione del controllo e della critica, che é di capitale importanza. La parola dunque é a Voi. SigPori del Comune, :e siete ancora viYi. Il si- _ lenzio è dei morti. Noi saremo lieti per amore di Vfrità di aver avuto torto. Dite ' quello che avete fatto e che non avete fatto e r,erchè. E sia giudice il popolo. Voi, giovani cercate di non essere ignoranti. E' questo il primo requisito per non corrcmpersi : chè spesso la corruzione nasce dagli spropositi commessi per ignoranza. La tragedia dell'Italia Meridionale è che i meridionali stessi non sanno di dove cominciare, e domandano provvedimenti controprodu- • • t.. • • • • cent1 per ignoranza e pot s impuntano su quei pnm1 erron per amor proprio, e dopo essere stati somari diventano mascalzoni. G. SALVEMINI Su questo argomento avrei preferito leggere, non scrivere; lo avrei preferito per il rispetto e l'affetto che sento per i nostri cultori di lettere, di c;cienze e di belle arti. Ma si tratti di un problema del quale {mi si perdoni se sbaglio) si è qualche volta parlato vagamente con voce . ' . . . p1u o meno concitata senza mai impo- starlo in termini pratici, in modo da poterne almeno tentarne la risoluzione; cd allora è bene che un molfettese qua– lunque metta mano alrinizio di questa impostazione che può essere, speriamolo completata da altri più competenti di lui. Ciò concretato si potrà procedere alla sua soluzione, per la quale occorreranno le forze riunite della cittadinanza. dell 'am– ministrazione comunale e delle autorità statali competenti. Si spendono milioni per le case del popolo. ed è benissimo, se ne spendono per lo sport, cd è bene, se ne ~pendono per le feste patronali che diver– tono il popolo e non so fino a qual punto sia bene, ma per la cultura del popolo si è avari perfino di parole. Eppure questo nostro popolo molfettese, malgrado la sua superficie materialona e bottegaia, ha in– telligenza, sensibilità artistica e tendenza alla speculazione scientifica. Questa, che potrebbe sembrare tJn'af– fermazionegratuita, può essere dimostrata non solo e non tanto dalla lunga serie di nomi di illustri cultori dellP. arti, delle scienze e delle lettere sbocciati dal nostro popolo, quanto da innumerevoli ed a torto– trascurati piccoli episodi. Come non notare, per esempio, che da quando i nostri giardini pubblici stanno assumendo una forma decorosa vengono rispettati, che durante le feste patronali il poµolo viene attirato come da una cala– mita dalle orchestre quando in esse venga bene eseguita della buona musica ; il pellegrinavgio che alcuni m<-si fa è stato . . compmto per ammirare, con o senza mCl- tivo di critica, due statue esposte da un nostro celebre artista ; che i buoni oratori vengono ascoltati ed apprezzati ; che in– torno a manifestazioni artistiche e scienti-

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