La Voce di Molfetta - anno I - n. 1 - 3 dicembre 1950

2 PROBLEMI DELMERCATO ORTOFRUTTICOLO Il commissionario è il piazzista del prodotto; egli cerca, con acuta destrez– za, di non far deprezzare la merce, adat– tando la ·qualità e la quantità alla natu– rale legge commerciale della domanda e dell'offerta, mediante asta pubblica con libera licitazione. Avvenuta la vendita ai dettaglianti. iì commissionario prepara lo scarico del Drodotto e le bollette di acquisto ai com– pratori. Allestisce le fatture di paga– i;,ento ai produttori che possono riscuo– tere l'importo. della merce consegnata, anche se il commissionario non ha an– cora incassato il suo valore, poichè il dettagliante compra a credito e non a contanti. Anche questo richiede personale adatto. Il Comune per tutto questo complesso di o·)e~·2.zioni, ha autorizzato il commis– sionàrio a trattenersi il 6 % sull'importo della mei;ce venduta al peso netto. Il ('.'mm :;sio:iario gode solo del 5 %, per– , - ~ clt?ve. R spq volt?. sempre sull'im– i:o"to della merce venduta al peso net– to, versa;·e nelle casse comunali l' 1 o/r. A conclusione di questo primo tempo, la frutta ha subito il 6 % di aumento sul costo intrinseco di produzione. Secondo tempo: dal dettagliante al consumatore. Il dettagliante, dopo aver acquistato la merce a credito (pagherà quando a– •,rà venduto H prodotto), provvede 21 LA ,VOCE DI MOLFETTA trasporto dal mercato allo spaccio. An– zitempo, per ogni genere di vendita, de– ve ritirare la targheta col prezzo da esporre al pubblico, al prezzo di L. 5 ognuna (costo molto superiore al va– lore di un cartoncino stampato). Per il ritiro della predetta targhetta e per fissare il prezzo della minuta ven– dita, vi è un ufficio comunale dove i det– taglianti sottopongono le bollette <h compera, sulle quali è segnato il prezzo di acquisto. Sulla base di questi dati si calcola il « distacco ,,, cioè l'aggio di cui deve usufruire il fruttivendolo. Il distacco in parol;:i è regolato dalle sèguenti norme. concordate tra il Co– mune ed il Sindacato dei venditori di frutta: Se il costo della frutta non supera le L. 100 al Kg., il distacco è del 25 %; se· invecè supera le L. 100 al Kg., il di– stacco è del 20 %. E' facile intuire che la frutta di mi– nor costo, quella cioè di più largo con– sumo, è maggiorata in misura superio– re rispetto a quella di tipo lussuoso. Naturalmente il venditore paga al Co– mune il suolo pubblico occupato e al F.e<!istro l'I.G.E. Conclusione: Il costo intrinseco di cia– scu.n prodotto ortoflorofrutticolo è ge– nerosamente sovraccaricato legalmente t'~l 31 <'1,- o del 26 %. Una domanda: Si può, se non elimi– narla del tutto, diminuire la percentuale gravante su alimenti di necessità po– polare? Il Sindaco Zagami e M. Altomare rispondono alla nostra domanda : Ouali sono i problemi cittadini più urgenti? Zagami « I più impellenti problemi cittadini sono: la definitiva sistemazione del quartiere delle Case Popolari con i suoi impianti idrici, della fognatura, della illuminazione; il completamento del Mercato Ortofrutticolo, dato in appalto, il 20 u. s., alla Cooperativa Edilizia, dopo la rescissione del capitolato di appalto .con la Cooperativa « Ricostruzione », e la sistemazione delle vie di accesso e dei diversi servizi; la costruzione dell'Edifi– cio Scolastico per le Scuole Elementari, già iniziata e di cui il Ministero dei.· LL.PP . ha assicurato· il finanziamento per il 1. lotto funzionante, per l'importo di 45 milioni; la costruzione della diga di protezione del nostro porto, i cui la– vori cominceranno col 1. dicembre pros– simo; la sopraelevazione del Liceo Gin– nasio, il completamento del Mercato It– tico all'ingrosso, lavori approvati dal Consiglio Comunale e che dovranno es– sere sollecitamente iniziati non appena si avranno i relativi mutui. Molfetta ha bisogno urgente di un grande albergo, perchè non può tollerare che i viaggia– tori siano costretti a pernottare a Bari, e si provvederà nel 1951, avendo l'Am– ministrazione già delle chiare vedute a riguardo. Inoltre c'è bisogno di costruire la cir– convallazione per decongestionare le vie interne dell'abitato dal traffico automo– bilistico. Si provvederà al lavoro con il finanziamento che si chiederà all'Ente Autonomo Azienda Stradale. Inoltre è necessario procedere alla bitumazione delle strade dell'abitato. La pavimenta– zione con lastre calcaree ha dato cat– tiva prova a Via Roma. I 4/7 delle vie di Molfetta hanno bisogno d'essere pa– vimentate. Il problema sarà affrontato con estrema decisione col nuovo bilan– cio. I mezzi finanziari saranno trovati. E' necessario costruire il carcere manda– mentale che può definirsi il « più infame d'Italia ,, e, per il quale non mancherò di agitare la coscienza della pubblica opinione; il mattatoio, il più antigienico di tutta la Regione pugliese. Inoltre bisogna procurare una degn2. sede alla Scuola Media, sistemarC' r\eco rosamente la Biblioteca Civica, comple– tare la fognatura nella città vecchia; risolvere la crisi degli alloggi, che mi– naccia di tui;bare l'ordine pubblico, con costruzioni economiche alla portata dei 2.000 cittadini che ancora abitano nei sottani, e dei 7.000 abitanti intanati nel Quartiere della Terra, ormai decadente 'e pericolante. Per risolvere alcuni problemi cittadini è necessaria la collaborazione attiva ed intelligente degli abitanti, invece di im– boscare i capitali, dovrebbero immetterli nel ciclo produttivo ed aiutare la ripre– sa edilizia e dell'industria dei Cantieri Navali». Il Sindaco VINCENZO ZAGA..MT 3 0ièembre1950 .,llltomare Una cittadina come la nostra di 60.000 abitanti con tutte le sue arti, le sue in– dustrie, il suo numeroso artigianato, i suoi uomini illustri a quest'ora non avrebbe dovuto avere bisogno di nessu– na opera pubbiica indispensabile al pari di un capoluogo, se pure in proporzioni più ridotte. Ed invece eccoci qui ad ave– re bisogno di tutto. Due edifici scolastici per le Elementari, poichè, quello di San Domenico, anche se disponibile, non ri– sponde alle esigenze di una scuola, ed io mi meraviglio come intere genera– zioni si siano mandate in quelle aule addirittura inadatte. Un Is tituto per Ma– gistrali e Ragioneria; è.ue A:ili in.1a.nti1'. ampi e moderni, capa ci d i poter racco– gliere tutti i bimbi e non una parte sol - tanto e forse i meno bisognosi in modo da poter assorbire una gran parte di in · segnanti e non soltanto poche e amorm: · suore. E poi case, case e poi case ancor, sino a quando non si· sarà raggiunto l'obiettivo di abbattere Molfetta vecchia. E costruirle non col criterio delle case popolari che incontrano l'ostilità dei cit– tadini (quelle costruite direttamente dal Comune sono già un'altra cosa), ma col criterio di abbattere tutto ciò che si è fatto vecchio entro la cinta dell'abitato per proceder.e alla nuova costruziorre sia ·pure senza sfarzo, ma nemmeno sen– za eccessiva economia che pregiudica moltissimo l'estetica e la. staticità della abitazione. Io, insomma, sono del parere che un,, costruzione deve essere eseguita bene r· non, come si suol dire, arrangiata, poi– chè qui, nel meridione, a furia di ar rangiare, ci siamo arrangiati tutti quan-– ti, ricchi e poveri, ma più i poveri che i ricchi. I vantaggi che si possono rica– vare seguendo questi criteri, secondo i' mio modesto parere, sono enormi e n01~ nascondo la mia meraviglia quando os– f-ervo che negli organi responsabili non si segue un criterio che dovrebbe essere, invece, comunissimo. Occorre ancora una sede comunale, un macello, una carcere (come si fa a non mettere questa fra le più urgenti?) un edificio postale e telegrafico in modo da po tervi allogare anche il telefono (che vi p2.re quella cabina telefonica alla por– tat a di tutte le ... orecchie?); un albergo diurno che abbia più sviluppato il ba– "'no pubblico, ed anche un albergo not– turno, poichè quelli esistenti condotti da privati cittadini, sono il prodotto di sten– ti e di sacrifici non sempre ricompen– sati. Di qui la decadenza· di dh,ersi rami di ·alberghi. Anche per questi come si può fare a dire che non .sono urgenti? E poi ci sono ancora le strade interne ed esterne riferendomi con quest'ultime alle strade comunali di campagna. I tre quarti delle strade del paese sono ancora inghiaiate e non mi pare che ciò rap– presenti un indice di civiltà quando si pensi che una numerosa schiera di la– voratori va raminga per il mondo sel– ciando strade e costruendo palazzi ora in Abissinia ed ora nel Venezuela. Che dire, poi, del Lungomare Marcan– tonio Colonna? Vi sembra igienico che 12(}.000 abitanti (comprendendo Terlizzi e Ruvo) vadano a bagnarsi fra canaloni e riB.uti d'ogni genere in quel tratto di

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