UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945

vidw.. è un sano nwle nell'uomo, allorchè stimola a ,7uietare un proprio problema interiore. Anche il tc111popresente ci pesa per la coscienza infelice: le l11ngheg11crrc, le sangni11osediscordie, l'insicu– i·ezza dell'oggi ci ha.mio tolto la pace. Parrebbe si dovesse torna,'e a cercarla anche noi fra. i monaci, nella solitudine, e talvolta sc111bradi sentire il co- 1nando per avvia.rei sn q11ellestrade che a,ffermano n11'altravita fnori ed oltre di q11esta.M~a ci manca la spera11:::a e la, nostra coscienza. infelice è più infelice per la sfid11ciadi quel gesto, Noi sappimno troppe cose, per saperne 1u10sola. A111ia1110 la so– litudine, 111a sentia1110 che essa è la nostra. angoscia e nr soffrimno co111e P<'r11110 co11tra.diz1:one. Ed essa è in effetti per 11oi1111a ro11tradizione, poichè 11ega w1. · 11wndo soriale ove sùw10 rompenetrati, ove l'alito è legato a noi e noi ali'altro La vita della soàetà · interessa troppo la nostra ·esisten:::aperchè uoi possia/11,0privarceue; 1110così co111eappare, essa ci è estra11ea.1\lo(vqrre111moa111arla, ma sem– pre ogni sforzo è deluso, da. 1111 111,odo che a./ibia-111,0 di po1•cela,co111e oggetto. Da qui /a. nostalgia della solitudine, poichè rssa 11011 p11òrisolversi in 11oiche ron l'amore. Noi sappia1110rhe 11011 basta vivere in co11wne per essere sociali; la: comunità 11w11astica. -non è sociale anche se ivi si opera costretti fra. brevi mnra. Q11el che i-/11,porta è comunicare, porsi a contatto col tu, non come oggetto, bensì. co111e soggetto di ·vita. Ha torto Aristati/e allorchè dice che !'1wmo è politico; la socialità è soltanto 11-11a c tegoria, dello spirito, il cui afferma.rsi è legato alla 11ecessitàdella richiesta. Certo è più vero dire che /'1101110 sta ora

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