UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945

sti della coscienza, ma presto si chiudono in desolati dogma– tismi, o idealisti o spiritualisti. In tutti i casi, per noi, pieni <li istanze nuo\"Ìssime, nate da una diversa esperienza di tempi diversi, in tutti i casi, questi lllo<li si muovono or111ai. come perduti in una nebbia che li tien lontani eia ogni ,·i,·a coscienza. E mentre la nostra ricerca propone per ora, indicazioni solo particolari e ancora frammenta– rie, essa si svolge in un mondo attonito, e come allucinato, in cui molte tradizioni son rotte. 111olte « sacre verità» dimenticate e dissolte. In siffatte condizioni, in uno stato siffatto di Slllarrimento. cli perplessità. cli dubbio. le pos– sibilità cli de,·iazionc dell'intelligenza, e anche cli una ri– rnmcia dell'intelligenza a se stessa. sono. con 1111 gioco assai ricco cli forze irrazionali e non domate, che tendono a!la dispersione e all'oblio, al sc11sHs absro11dit11s. souo foltissime. sono in ogr\i luogo. Ed è anche naturale che. o,·c lo si solleciti ancora. l'esercizio intellettuale rischi continuamente di essere incerto e senza coerenza e sostc– µ:ni. e appaia ormai come una luce remota. affiochita, e da ,·,·ero stanchissima . .\la. arrivati a questo punto. sùl,iito accade che la no– stra 111editazione reagisca richiatl)andosi sùbito ad un'an– tica figura. dico. all'antica immagine cli Socrate. all'im– magine ideale di un uomo, che, nei modi di una fanta– sia filosofica piena di intensi emblemi in figure, ap– punto ci si offre come quella che dà l'esemplare concli– ,.ione dell'uomo di lettere, dell'uomo consapevole in un tempo oscurato e confuso cli trasfor111azioni radicali. cli crisi nelle istituzioni. nelle idee, nei siste111idella cultura. Certo Socrate. 11011 già il Socrate « furbo » della tra– dizione. ma il Socrate che è nostro e che ancora viviamo. si presenta a noi, og-gi. co111ecolui che in un periodo cli gravissima crisi e di tensione proprio risolutiva - cito testualmente la parole cli Antonio Banfi - « accentuando all'infinito la problematicità del discorso. e cliffonclendola ,·ia via 11clle coscienze per i11<lirizzarla ad una più alta unità della vita morale. cli n11a vita che si esercita nella coscienza aperta del problema 111omfe ». contribuisce a riscattare l'uomo dall'angoscia e clalla miseria cli nna sitnazionc dep-racl~ta e priva cli ragione. i, qui che risoluta111e11tecleve applicarsi ancor oggi il

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