UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

Qy,ando i tempi ci discoprono a noi stessi in modo cosi violento, se uno, sia pure in segreto, s'accusa invece di accu, sare, si mette sovra una strada di con, versione: poichè convertirsi non signifi,ca imboccare la strada pe,Jetta, ma lasciare quella che ci perde, per una di salvezza. Il nostro è quindi un tempo di conver– sione, non limùata però a pochi eletti come dopo l'altra guerra, ma una vera e propria emigrazione verso qualche cosa che nessuno sa di preciso cosa sia e dove stia e come lo si raggiunga. Ma se siamo in tanti a cercarlo e con tanto ardore, ci deve essere. Non si può pensare che non esista ciò che tutti cercano. Qy,esta è la fede, che se non muove le montagne, muovei gli uomini. Si muovono gli stessi rimasti sulle strade di ieri. Nes, suno è conservatore come ien: nessuno socialista, nessun comunista, nessun cri– stiano come ieri. Nessuno è uomo come ieri. C'è qualche cosa di cambiato ovunque, e si sente dire da tutti: - impossibile che sia come ieri. Abbiamo preso in mano, « una mano /orata », questo mondo, e il giudizio, per ragioni che non sappiamo esporre discor, sivamente, eccolo: - questa civiltà, con

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