UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945

su un 'altra strada, e più essa si insospettisce e si ritrae, chiudendosi in un rigido atteg, giamento di autodifesa che la spinge a isolarsi man mano dalla vita per un suo empireo, da scapitarne tutti. Tanto più questo moto di ripulsa e di rifi,uto avviene allorquando càpita di dover leggere che tale concentramento degli sforzi galan– tuomini avrà un < carattere essenzialmente agitatorio>, quasi che l'incontro della cul– tura con la vita, com'è nei votl~ possa avve,, nire con lo stesso metodo dei coktails negli argentati bussolotti delle mescite cittadine. Con ciò non si teme affatto che un simile incontro avvenga; nè si dica che si voglia difendere, adesso, presunti prù vilegi o comode pigrizie. Da parte nostra non s'è aspettato questi giorni per par, larne e chiedere agli artisti di reintegrarsi con la vita, di assumere un preciso im,,, pegno sociale, conducendo nelle loro opere tutte le ragioni umane del loro esistere qu,; in mezzo agli uomini. Chi ci ha letto, lo sa. Ma si desidera soltanto che possa verifi,carsi effettivamente un incontro e non uno squasso, un urto, sì che nella confusione derivatane ciascuno perda il suo carattere e si con/onda e si smarrisca, senza più tracce. La cultura è, al con,

RkJQdWJsaXNoZXIy