UOMO - Anno III - n. 1 - febbraio 1945

56 SAGGIO SULLA GRAZIA In un attacco al concetto cristiano di Grazia, Michele! scrive: « Il merito, si dice, consiste nel– « l'essere amati, nell'essere gli eletti di Dio, prede– « stinati alla salvezza. E il demerito? l'essere dan– « nati ? consiste nell'essere odiati da Dio, condan– « nati in anticipo, creati per la dannazione». Questo era più di quanto potesse accettare anche un de– mocratico ferocemente convinto. « Chi può credere, « al giorno d'oggi, che Dio salvi in base al fa– « voritismo, che la salvezza sia un privilegio dato a capriccio e arbitrariamente? Ad onta di qua– « lunque affermazione diversa oggi .il mondo crede, « e crede con fede incrollabile, nella giustizia, in « una giustizia uguale, senza privilegi ». Charles Péguy, in un suo scritto giovanile, ha sviluppato lo stesso tema. Poichè « come noi siamo solidali coi « dannati della terra ... così... siamo solidali coi dan– << nati in eterno. Noi non ammettiamo che vi siano << esseri umani trattati in modo disumano, che vi « siano cittadini trattati in modo << non-e.ivico» o « uomini gettati fuori dalle porte di una qualunque « città. Questo è il profondo movimento che ci ani– « ma, il grande movimento di universalità che ani– « ma l'etica kantiana e che ci anima nelle nostre « rivendicazioni. Non ammettiamo che vi possa « essere una sola eccezione, che a qualcuno possa

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