UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

IL CRITICISMO DI ROSMINI (a Giuseppe Bozzetti, con devozione III. - Il principio della morale Il problema del bene e del male è, come aveva già osservato Kant, un problema di spiriti adulti. Gli esseri semplici e primitivi, infatti, confondono le giustizia col destino, che è, poi, la realtà pura e semplice, come confondono la bontà con la bel– lezza. Ne fanno prova tanto i popoli molto giovani quanto gli uomini singoli, pure molto giovani, cioè i bambini, che subiscono soltanto l'autorità, ed apprezzano come buono quello che è semplicemente bello e forte. La guerra stessa, che cos'è, se non una tragica ma ingenua fede che il vincitore, cioè il più forte, sia il migliore? Quando, poi, siano usciti dalla barbarie o dalla prima giovinezza, gli uomini confondono la moralità con la scienza: agli uomini ed ai popoli ancora giovani, ma già progrediti, sembra, infatti, che l'esercizio dell'in– telligenza, come ciò che è più nobile e più raro della pura vita fisica, costituisca per se stesso il bene o la virtù. Così che il problema della mora– lità non sta tanto nel ricercare che cosa sia il bene, quanto nello stabilire se il bene sia riducibile alla sola esistenza reale o alle pure verità intuite dal– l'intelletto. Se queste semplici osservazioni si possono ac• cettare, ne risulta che la celebre distinzione che Il

RkJQdWJsaXNoZXIy