UOMO - Anno II - n. 3 - giugno 1944

68 esteriore ad un canone o ad 1ma regola accettati n.on Per il loro sig11ificato impeg11ativo, ma per "" qual– sivoglia valore estrinseco, di c1ti tanti ese1n,pi ab– biamo già avuto, per non dir d'allro, in arte. L'i11differe11tismo, - non quello filosofico alla Clteula, che quasi direi sperimentale, ma quello apatico ed inattivo, di Citi ci possiamo rendere conto ad ogni ora del giorno - è più pericoloso perchè gli spiriti vi sembrano naturalmente inclini, specie dopo le più recenti vice11de. Ed è tanto pi,ì peri– coloso quando è accompagnato da wi. abbandono alle norme in cui si esprime ogni in.diri=zo ideale, così che non si può più nemmeno capire fino a che fnmto l'adesione sia sincera. Non c'è nulla di 111,e,io commendevole - ed io direi addiritt1tra di più im... morale - del dommatismo del fariseo. La ribel– lione htterana contiene questo violento insegna– mento. Se, proprio Per una coeren::a morale, n.011, si può accettare il prele11=ioso « pecca fori iter sed crede fortius », non se ne deve dimenticare l'ener– gico richiamo alla nostra terrenità. Il d1taUsmo Ira materia e spirito che qui con.– timta - e che l'orientale risolve senza mai divi,– dere l'1tomo, che è tale coi suoi difetti ed i suoi scopi, proprio in quanto la sua personalità si rico- 11oscenella complete::=a dei suoi attributi - questo dualismo, dico, poicltè vogliamo accettarlo come categoria logica, dobbiamo in qualche modo supe- 1·are nella considera=ione umana. Dobbiam farlo colmando il burrone che noi stessi abbiamo sca– vato, riavvicinandone i cigli. La conqnista del so– prannal11rale dopo la rivela~ione crist-iana è proce-

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