UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944

d'acqua, è /;ià stato detto, più che di san, gue. F,, l'ultima sponda cl,e gli si permise di d,Jendere. È vero. Solo per i tristi e gli ig11avi quell'esilio riusd a trasformarsi ,·11 un Olimpo spregiatore; per gli altri pochi non fu e rimase che l'ulcima difesa a u11a solitudine animosa, popolata di sogni e di gridi dell'anima. Ma diremo allora clw non si te11deva affatto a voler portare l'artista i11 piazza a rizzare cattedrali per una fede che 11011 sente, ma solo a risospingerlo per il mondo, per le strade battute dalla gente, perclzè rinnovasse per sè e per tutti un destino di creatura, non un'avventura di solitari ciclopi. Il rifugio pervicacemente mantenuto si fece carcere e il distillar purezze si ridusse a un'esercitazione di alcl,imia e il diritto si trasformò in abuso. L'ha detto ancl,e Cecchi: jù un abuso della parola, ma par, rebbe più giusto dire che fu un abuso del!' intelligenza, se abbiamo inteso bene la sua confessione (fino a qual punto perso, nale '!): « Cotesto scatenarsi della parola, « in modi che appena trovano uno scialbo

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