UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944

mio padre devo essere un bastardo nato eia quella cosa che generalmente si chiama un illecito amorc 1 scnonchè a * l'amore vi è concesso a patto che nessuno lo sappia e che tutti ne parlino. Per molto tempo ho amato pensarmi bastardo, il mondo è dei bastardi. In * fui allevato con la convinzione che tutto ciò che mi insegnavano fosse vero e che tutti fossero convinti di quelle verità. Conservai sempre più o meno la prima convinzione, tardi ma ancora in tempo persi la seconda. Da quando mi ricordo il pensiero dominante della mia vita fu sempre quel– lo di avere un'età di poco superiore alla mia; poi mi accorsi che si tratta va in fondo di un com– J>romesso per rendere tollerabile quella atroce cosa che è l'educazione fino all'età in cui il fatto di essere oramai bene educati permette più o meno una certa libertà di azione. Così passai la mia infanzia a fantasticare di que– sta o di quella vita, ma posso garantire di non aver mai desiderato sul serio di fare il pirata o il cow– boy. Molte cose davvero io progettavo nelle pallide e grigie mattine d'inverno, quando marinavo la sta– tale scuola di *. Il preside mi ammoniva e non mi prometteva nulla di buono nella vita, io alle volte mi commovevo, mi esaltavo qualche volta promettevo ma soltanto le novità riuscivano a scuo– tenni e quelle situazioni di tragedia scolastica che si presentavano a .scadenza fissa insieme alla pa– gella trimestrale mi lasciavano specialmente negli ultimi tempi nella più perfetta indifferenza. Poi un bel giorno sulla mia famiglia si rovesciarono tutte le disgrazi!! possibili-immaginabili; la nume- 45

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