UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944

64 illesa dalla morsura che così profonda traccia incide nella universale coscienza, è però il se– gno della crisi che sommerge quei canoni este– tici cui indulsero, con1e a ritrovati dogmatici, troppi ingegni e troppi cuori. Ma sarà dimenticata, alla prova cli questa se– vera stagione, l'arte che dimentica l'uomo: onde l'attesa per una cc presenza» cli voce che rischias– se cli scendere senza prevenzioni nel vivo della nostra angoscia, era in noi stessi emozionata. Stava infatti nelle aspirazioni la lettura segreta cli una pagina che, rotta l'indifferenza in cui la poesia s'adagiava, venisse a recare l'accento cli una sua sincera partecipazione al dolore <lei mondo. Ed abbiamo letto "Finisterre ». lvfontale è artista così poco incline a giochi cli poetiche, così naturalmente ricco cli canto che pure a costo cli concedere appiglio agli osser– ,·anti il culto del "li11guaggio », (e quanti in– terpreti, dinanzi a quest'ara, dicono poesia pura la poesia senza problemi, senza peccato e quin– di priva di validità morale) non ha mai esitato a considerare la sua poesia come una fervida dichiarazione di se stesso, stimando così neces– sario osare il discorso nel centro della sua es– senza d'uomo, da affidare ad una consapevo– lezza artistica il compito di tradurre in docu– mentazione lirica la sua arrischiata e non indif-

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