UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

chezza. Finchè l'avventura ci chiama, finchè c'è spazio da conquistare, conquistiamo ; ma ora temo che siamo vicini ali' altra sponda e bisogna guardare di nuovo indietro per rac– cogliere i frutti del!' esperienza trascorsa. La cultura e la vita si dividono oramai in decine di rami e gli uomini degli uni si trovano separati dagli uomini degli altri, senza che ve ne sia alcuno migliore di tutti. Pensiamo noi al motivo giornaliero che ci spinge in una direzione invece che in un' altra ? pen– siamo noi mai al genio universale di un Leibniz che abbracciava in una sola visione tutto ciò che gli uomini del suo tempo vede– vano ? e a quell' uomo non poteva sembrare che tutto il genere umano deponesse ai suoi piedi la conquista dell'universo? lo vorrei come dice Bergson scevrare nella storia degli uomini ciò che fu creato dal!' intelligenza da ciò che fu creato dall'intuizione, vorrei di– stinguere in termini pascaliani ciò che appar– tiene à l'esprit de géométrie da ciò che appartiene à l' esprit de finesse, e poi lasciato per la strada il troppo ingombrante carico dell'intelligenza e dell'esprit de géo– métrie (e non si creda che voglia lasciare indietro la geometria) alleggerito di quel gran 53

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