UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

44 una questione di gusto o di preferenza. Abituarsi a pensare una continuità, una omogeneità di formazione che unisca i cosi– detti antichi ai cosidetti moderni, divisi netti in due schiere da Cristo e dai barbari, va oltre la fantasia dei mondani e dei libertini e tra i belli spiriti del secolo illuminato la questione doveva avere ancora il suo corso. Ce ne dà un'idea il divino Casanova, quando solitario a Dux, nelle sue fantasiose escursioni tra i Megamicri abitanti aborigeni del Protocosmo ci pone, con profonda serietà, il quesito grave della superiorità degli antichi sui moderni o viceversa come alcuni sosten– gono. Ma ecco che a Recanati, da un'altra so– litudine, non sarebbe il caso di dire da un' altro solitario, ali' inizio del secolo seguente nasce un Saggio sopra gli errori popolari degli anti– chi, e vi si dice nell'Idea dell'Opera: « Una volta si venerava superstiziosamente tutto ciò che veniva dagli antichi; ora si disprezza da molti senza distinzione tutto ciò che loro appartiene. Dei due pregiudizi l'uno non è minore dell'altro ». E qui si esce dalla que– stione come da tante altre non dando ragione a questo o a quel partito in cui si vennero a dividere i contendenti, ma traendo dalla

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