UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

ECCE HOMO Non c'è davvero culto più curioso di quello degli antichi ; degli antichi si traducono e si intrerpretano i trattati e le anatomie senza che venga in mente di operare sul cadavere, degli antichi si mandano a mente i sistemi e le astronomie senza quasi guardare il cielo, e Aristotele tien testo ovunque di qualunque cosa si tratti. Un appello al buon senso si impone, ma ciò che noi sentiamo oggi più che altro come una necessità, fu al momento quasi una scoperta, che dava il segno si può dire al nostro modo moderno di pensare. « Il buon senso è la cosa al mondo meglio ripartita; ciascuno infatti pensa di esserne ben provvisto, ed anche coloro che sono i più difficili ad accontentarsi in ogni altra cosa, in questa non sogliono desiderarne di più - e il nostro filosofo aggiunge - nè è veri– simile che tutti si ingannino». Così comincia il Discorso sul Metodo, ma nel gran mondo degli uomini, dove con ritardo si segue l'evo– luzione del pensiero, la questione degli antichi e dei moderni ; epurata dal suo medioevale dogmatismo, continua a tenere il campo, e i belli spiriti si s~ntono in dovere di farne quasi 41

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