UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

42 naturali conseguenze del male fatto da lui stesso, secondo l'antica legge, che è legge di giustizia, ma anche, secondo la nuova legge, che perfeziona l'antica, ed è legge di amore, accetta le conseguenze del male che non ha fatto lui; e ciò, partecipando intimamente e vivamente dell'umanità di Cristo, mediante i Sacramenti della Chiesa. Concludendo: sotto quest'ultimo e supre– mo aspetto, I'indifferenza è possibile in quanto che ogni fatto che sia causa di turbamento e di inquietudine, e cioè ogni dolore, deve essere accettato per giustizia, quando se ne sia data la causa, e, qualora non se ne sia data la causa, può essere accettato per amore. PIETRO CHEULA

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