Unità proletaria - anno III - n. 19-20 - 4 novembre 1974

4 Novembre 1974 UNITA' PROLETARIA s Perunapoliticadidirezionceulturaldeimassa . La richiesta di teoria che d v:enc da_!movimcmo e dal part:Jl.o s.i. m•da KXtO DUa>C':1W• i spettì, che ha..'100 proprie ~ c_if;od,, anche se sono 00rTCI•• u: come nchic.s-..adi dabo~ ne originale e organi.zzazioM ddla .teoria e della cultura; ptt,,, P&razx>ne dei qtad,i di partjto e di mo,imento; la,'01'0 di mass.a nel campo della controcuhu• ra: organizzazione degli intc8c1:- tuali proktanu.ati. Sarebbe be-ne che te ~•niz• 21.l.ioni e i eom~i che hanno esperienze: di lavoro in quc,-. sti campi specifici sensibilirussero il Partito intervenendo nel-- la discusnone eco proposte direttive e es;,erienu di laYoro. In QUCS(O articolo, per non ~are ~neralizzazioni diffic!hncmc utilinabili. ycr,gono nassuntt una x-rie di pos,u.ioni e decisK>ni uteitc dal dibattito che ba preceduto l'inmo deH' atth·itl del Gtvppo di lavoro cu1tur:dc della federazione di ~~ Qujris~r-ett~ 0 ~if~ settori di intervento. Nelle riunioni che abbiamo r,-. DOTI fatto CUiti i compa,:ni erano conoon1i net sottolinea.re che Ilmposu.zione di un J.a,,oro di orpnit::u.tione e riabonrlone di teoria e di eultun, di forma· z.ione politica dei militanti e delle masse popolari ~ dcter,. niname per qualifica.re n pro,, tt--=!.u!J:.~ ~ ~': !CT'llteg;co e le ambizioni. Eppure quakhc v~ta si IIMlC in dc:u.ni anaoli del Partito circolue un 901tik fastidio per ~ :.•• per la cultura, per Si tratta di una p06:itionc l]usta se deouocia la sepanziooc tra elaborazione e orp.nizuljonc, tra chi pc06& e dii lavon, che però dfrcntcrebbe sbagliata e anche perieolosa te pretendesse di liquidare il le.,-oro tcOrico, di analisi, di battaglia e formazione politico<ukurak come un IU5"0 wperfluo. Quale partito Si u-atterebbe di un• p05lz:io. ne pericolosa, pcd,é la polcJruca e l'ironia comro il lavoro di direzione e orpnizzazione culturale condotte to«O lt bandiere dcll'anti-idt'Olotia, 10DO a,- :: ~~zi~ :rr: lito ehe dobbiamo rifiutare ~ che diciamo di C53CtCi lallciata alle spalle. Queste posizioni oetano, 00D motivationi ai,:,areoumentc giuste, i fmtasmJ: a) O di un tipo di Pa:nito che considc:n ee Stes90 mM"p nale, •ppendicolan!., nello IICh» nmento Poli'!'»• che ,1 ri<9glia un p,«:0lo p<220 di raltl S\I cui Ja'Y'()!"arc 1.eiando 11d altri la rcsponsabilic:.lmegpori1.ariadel roovimeoto. Questo tipo di partito (i compagni pos-- 5000 pcman: a) PSIUP ptt t.na visualizzwonc) non ba bi.,.nc> di una r.eoria, di un progetto geoeraic e a tuoga ,ineta; si delega a un lavoro di affianco, a portttc materiali alla costrU- ~~f F~ ~~~ anzi reprimere. con furbizie e frustrare in eontinuarlooe le spinte che nascesxro al proprio in1emo e che potrebbero ro~ re gli argini subalterni in cui intende vivere. Questo t on ti• po di panho che oon de-o·e f• re laYOrodi dircDooe cu\nlrale cdidaboruionc teorica, non deve porsi e risolvere il pro, blcma dolia fonnuion< de; p,opn quadri e deHa prepararlo- ~ =i ;.:n ~1: strumenti di la,uo, di lotta, di ocientamento. b) Oppure di un tipo di Partito cbe rispetto al primo t più autOnOmO e combatth'O, ,i richiama direttamente ti movimento. si defini.K:eanche il parcito deR'autonomia opcraja, ma che. nonostante qu~ car.ttemtic!le cbe io <taCQOO dai pel' riti nt<i da sciaion:i e lo ~ no direttamente a1 movimento del '68-'69. non per questo l it partito di queste lotte e di queS!O movimento, ~ oon ,i pone il problema di uscire da.I sindacale, dal )ouismo e dall' op,craismo e qui.odi è e:ocora un P1rtito subahemo e perdente che lucia, magari J.CnU \ oler,. k>. ad altri runificaziooe dd movimento e delle k>1te11 progeuo politico generale. (Per una viwaliaazjooc i compagni potrebbero pensare di un lato a un Putito da sinistra sindacale e dtll'a!tro a un partito laburista di sinistra). Aocht questo tipo cli partito empirista. delle cose (che chiama lotte), in fondo pnti<:on(. non ha bisogno dell'organizzazione dd b,·oro teorico o di orientamento culturale perché non si pone il probk:m• del poc:~. del pn> getto geMuie. e quindi forma i propri quad..; solo COfD( quadri tecnici di probkma.tichc sio-- daeali e movimentiste e non come quadri politici comples- !hi. Qualeteoria Noi dobbiaimo oeru.mco:e rifiuare la eoncerionc catcchiruca che della teoria hanno a\-,,.. to e hanno i mo-,imcnti \'COcl:rio-oomunilti (ua i qu.,:li colloco gli attuali «m-1•) che disttnde cb una coneei:ionc chieustsrica dei pan.ito e $U"Umcnt1le delk: muse. anche se dd loro modo di lavontt dobbiamo n1el'1Cffum iDdiu..tiont pos1ti\·1, quella di cons,derarc il la,·oro ,ulla teoria len.lptt c:ome lavoro di rnasa. con amcoiU>Oni • proie:zioai a tiYCUo di ma- ... ~ dobbiamo rifiutare un meccaJtieìuoo di elaboru.ione t di trumiuiooe (ma non è questo il pericolo principale che corriamo, credo. anche se è presente nel mo,imento e quindi non ne siamo del tutto vaccinali), dobbiamo .opranutt? guardare-i da p05i.z.:oni di uscn1eiuno o agnosticismo sulla ideologia; appunto perché dob- ~iamo rifiutare progetti di pa.rtno o muginali o empirici e.be M>DO in antitesi et'Jn il nostro progetto e ~r il comunismo•• clu rich~ revisioM etilica della pas.saJa npnien:.a del nu:wirr.en:o op,uGio, analisi delle t:U.U)l'e rt'tJlul, ma ancM di• se,no stra:eiico compl~,·o cklla trwui:i.one e dd. potere. L'as.Knteismo o 1'aa;nt»ticiuno sulla teoria e quindi 5uJ pqetto iC'ntraJe, dal 1e1tore specifico del 1u"Oro teorico e culrurale si ripercuote imJDedia.. lamcntc wlla stn.Juura Oli•nil.• utiva del Partito, su come lan,n. e per che eos.a la\-Ora. sul, la mentalità, l'etica, il costWM politico nesso de.i militanti. Da questi aspetti, a tono rite.nuti ~•li nella vita di un pa.r111O, dal tipo di milita.ntt, dal JUO comportamento e dalla sua menlalitl, l possibile rualire aUa qua.liti politica della sua ideok>s:iae de.Ila sua formaz.ie> ... Questa tunp parentesi per dire che se il noctro Partito noo dovesse affront&R; la oraaoi.auione, anc.he a Liye!Jodi tnUN. e noo solamente aJ suo inlCmO, del lavoro teorico ed analitico e rinunciuse ad una sua elaborazione oripla1e ed al confrooto coo le altre pocizie> ni sul tcrTCDOdd dibattito ideak, denuncerebbe c.lamorou,. meaue un calo di ambizioni, da.rtbbc ad intendere che non \"\IOie andare oltre ad un tipo di partito o cii sinùtni soci• liltl o di sinittra sindacale, cbc h.a.noo fallito clamoro5• mente in f)USato e che comuoque aono stnunenti per noi imufficicnti. Devo subito anche aggiungere che la prima riunione n•· z.ionlk tenuta a Roma il 30 settembre ,cono, le riunioni ipecifiehc e.ht iono in cono in aJcune federazioni, il lavoro che stiamo rniando a Milano, mosttaDO che il Partito l eoscieo1e di determinati pericoli e che vuole mantt.ncre fede odla organiz:ta.tione concrtta di qK1to settore alle ambizioni del NO progetto politico. - Unimpegno inmediato Da queste riunioni e dai dibattiti che le banao pm:cdute e seguite sono U1Citeanche indicuioni di 1aYoro sia per quanto riguarda i principali o prioritari indirizzi su cui muoverci e gli strumenti che dobbiamo mentre in piedi o utilizurc meglio. Nel momento in cui noi diciamo di c:oUocarci d oe:1 ft.. Ione di sviluppo storico del movimento operaio, ma in mc>- do critico, in modo da aVYiare una inversione di tendenza rispetto alla tradizione ma:~ tuia. ci si propone un la,·oro di revisione critica del puuro, di riflcuionc sulle sua1c,gie, e quindi un lavoro di ricostruzione: di una oom-a individualità storica, teorica, politica come momento di spiegnìone della 00$tra ptt:Knu rcaJe, della nOltn c~ita, della nostra ncccuitl, ma anche come momento di ga.n.nz:iadella tenuta e della qualità politica del movimento. Dobbiamo ino!trc essere 11trcz:uti per Jcggerc nella loro continua evoluzione e modiftcazjooc i fenomeni ecoMmici, sociali, istituzionali con cui si rivela lo sviluppo e 11 crisi del cap;talismo e dell"tmpc:rialismo; per togl.icn al marxilmo ogni can1tere mitok>gico ed idt.alinico. per renderlo uno stn1mento di interpretazione scientifica della realt.i e quindi aDOOrarcla nostra risposta 1tra1egie1. apparcntemc.nte ulc> pica rispetto al e rcalismo • riformista, a dei dati re11i per quanto in divtnirc. a ttndenz.e che operano gil concretamente. Quindi. senn le mitologie delJ'opcraitrno di alcuni anni f• ma anche senu i ciechi sconmcnti dei rifhwi e delle conflueou, dobbiamo pcrsegu~ re CQD spietato riSotc. ma anche con slancio e ten•cia. i1 rivelarsi della soeietl alternativa. il disehiudeni dell'infanzia del comunismo, dobbiamo cogliere i1 nuovo Stato nascente nelle forme embrionali {m.ai•ri contraddittorie e provvisorie) e.on cui si rh-ela come l'inoesean;i di un proceuo te~- dtnzia!e di fuoruscita dal siuema. Quando il capitalismo entra in crisi con la ndiea.l.ità che ,ediam?, incrina anche tutto un mtem.a di .,.a.lori, di comportamenti. di abitudini e di b1sogn.ianificios.&meo1eindotti, di sensi comuni con cui manipola.,., Je maue e le tene, a mueri.a.lmente e spiritualmente legale aUa sua egemonia. E' un feno:neno qualitath • mente dinno. anche 5e ba elc:- mtoli di contatto, dal tndizic> nak. KX>n\'Olg:irneotodi , alori che porta lo n iluppo t la ereBID11v1.vvc.1_~11 1vu1c.11 1v\J 1ei1a del c.apitalismo, perché ora esso oon è più m grado di programmare. pilotare e go,·unare i comportamenti spirituali e ~a1eriali di massa. Si apre quindi un ,-uo:o o meglio una fue di transit.ione, di incertezu, di aruierl, di ten$loni che può a, ere rinolti anche: in,·e> lutivi e nella quale noi dobbiamo inserirci con un Ja,·oro di orieotameoto di ma.su. Dobbiamo quindi dare al nostro la- , oro eultunle una dimensione e UD contenuto a quc:11il.i,o!li per offrire Slnlmcnti, indica.zie> ni per la ricostruz.iODe di un ststema di ,alori e comportamenti allernativi, non c-eno con un'opera di pedagogismo illuministico, ma cogliendo le indicaz..ionipolitiche etiche ide.ali ed eeooomiche degli embrioni di con1ropoterc che akun.i strati della cllSIC operaia e della popoluiooe mcnooo io piedi, creando quindi auomo td es,i un nuovo senso comune, un sistema di alleanz.c che li l'T:Dda ere.dibili e vincenti. Il ruolo del! 'intellettuale ti Partito non pub poi sotto,•alutare la crisi in cui sono gli inteUeuuali nella loro fi. gura sociale. nei loro ruoli. nei loro rifc-rimenti politici e ideali. N'Ql'Ic'è bisogno di illustrare. qui. e a,t0 mcoo oon pochi OCDJi., • ailuaziooe marcriatc in c::ui 90t'K) ~. studenti, eocnici, oporatori cditurali e ,o. Cllllli.impiepl:i ccc.. che ne tip;e. g4 in pane le inquictooini, le inocnez:zie, ,. ooofl.ictualit.l,la IO> dcm:a a reocpil"C: renne e (."(&- ...-.un dollo lotta o;,e,-oio. anche ncgl aspct6 più a\Wl'Z8ll.quando eddl'l"ima'a • non mldarc ~ uc mettendo ,ul tappcro ~ ccnuti e forme cl rifiut0 e ooollittualiù 5ncn """""°""· ~b quì spec:i:ficacamcn<c \'0po fare rmrimen.~ ah a-iai idellilc e poiaoa che lr"a\'lglia gli irwcltcmali, di idoneatà, di ruc> lo, di fl1m0Cli, d1 rifctimcoao: \-oglio f.- llOC3tt lo ~ che ...-peggàt nelle loro Aie di i.-. alla povertà di """'°'" do( rifonnismo. quel riformismo che ad 72 meoeva di • ,-cr chiuso un 'epoca e di &\'C'r lrOYMO la cM\'IC per p.,nare I' - do pow;one neg>tiw: a posizx,ni oollaborath-e. oooquis1andolo, come dicc,,1, alle • poriziooi delle democra- 'Zie ,, e quindi rrasformaodok> in tiocnicodelle rifanne e del ~ ~ro pill serio delk isticuzioni. Mt quesco pcogett0 di n:cuporo l entr3CO in cris:i od giro di due amù di r.-om.. dx-e,-o, uta miseria kleate e politica del proscllO rifocmis:a quando de\'c uscite dai pohoetoni e dai fumi deHc richiesle di e S\"01t'e dcmoctatiche •· ~la t entrato in crisi. e bisogna l"«\-arlo con un cert0 Of-gogbo. a:,c:hc per lr:.nc::iden:za delle D05tr3 pn> pos:a aocirif0m1ista, di ris..."TUtnnz:iooc della: smtra. di nuo- \"I opposizione, di fronce al processo unitario che abbiamo apc:no che chiama aoc:be lic • ,,mguan;tieio:cllcttualòad..-e oo ,cnso e un poio di rifcri. monto potiàc,o • loro di,agi e aMe loro ribettia:::ri.• ooificani COll È •\Wlgi.mrdic openjc e sooillli, non come ceti medi da afJre.re ma come a;,m.. pooc:noe del movimcoto di masPerò ques."O momcnt0 per noi p0lìlltn'O che ,'Cdc tanti inrc:1kuual ar:cnci • quanto Cacciamo e dx::iamo, potrebbe anehe chiude:nl con OUO\'C de:usiooi e nuo,; riOu5Si- come ci mcl• tc,-a m gua:dia il compa.gno La Pcooa mesi fa ~ .su e Uniti Proletaria • - .il! D0D des,. simo uoa nspom aDe dom3nd< oon oolo de,li ioldle<tUaii tr3dizionn. rm anche dei nu<> ,; tmeUcttuali. degli iDte»ctti..- ~~~:uu= ~ = ti, ma orpnizz3:ziooc e suumcnci di bvor,:,. Ques:o coml)lesso di ~ che l comune a( Partito oeUe sua g4obalicà, mwetà ,o)uz:zoni dh'Crsifica:e ndlc SJtua::Z:iopnear.lcric:hc • sp<c-ifiche ~ lic par.:-ioobrità deU:., l'Om e del momenro politico. Pero se non S:li pub prescindere da.la ,,.!ua:DOOC delle esigenze e delle forze locali, non ,i de\'C nemmeno saerifka.~ e a!k diJf.. c:dtà e a:Ua spontaneid1 dei compagn, dall"akn. a ln,osno di oemraiz:z:a.zjonc, OCD()gC"'nCttt z:,o('Je e \-C.:fica. a meno che. ma non )o ~- .s; rng.!i.a aooer:a:-c un Partito qualit.au. \-amcn:e dl\'erso da zona a zo. na < eh< quioch ho g;à lmptià- «> il momm:o de?J-a paralisi e de!n con:raddizxne. E i momemo deNe ~ là ~ ~ - da11a \-olontà pohrica dcUa o.rrnone di cond'.ffl"C l\'8n(Ì Questo ri:t~ di ~,-oro come uno dei pnn..--;.. pCJJi9:!!pCfti deHa ~ atti,itl (oomc do;umern:, la recente nunionc d: Romal. come an. chr da}!a l'T'ricobzionc che nuSCÌTC'!no a dargli. Wl modo da far froote ~a ai p!"Ob!emidi •naJrn. t eh ~ reorica. che • quelE dc-J)a prcpa,:uone dei quadri eh< dd!a fo:-manonc poli:x:a di massa. Unlavoro checoinvolge tutto il partito Qu,nd, ~ polòriche • di teoria tulie qUQ gtà ia,ora il ?artico. olicaziooi e iOmoli che de,-ono ,'tare <blb ~ :uooe che ,'Cdc eomp~vamcn;e '-= csigeru:e dà col>e:;. l>\'O, ÒC'\'000 mtteooiarsi e ar• no:::lzni COll te c:::r,,aclflà e wnz.atr\'C aurooomc de6c IICldi k). cab e da. sm.goti scrrori di ~ ~ e mtcr.'COtO, in modo da ,upe"'1"e sia il pe<1agog;. smo e b 8CCU'fflmu.ioncbu.-ocnt:lca cl>< t~• • la dboocr.'inu.1:l delle inimti,-c o addirittura l'essentcisnx> cbc pub in un certo :s,eoso~r• si ncDc situalX>n.ipiù graciW ma che può anche maochcrar>t di idedoem polòrico. Sop,,,truno - etio,,-. l axnp...,o Magri ala riuuiooe f'ODlXl3 - • non camufkre la propria pigrizia oan la de~ della opoo<ancidi •. I compagni oli.a riunwnt romana hanno portato a:,pro1tutto l't'.Jigffl.:Q dduz prtpara;.~ ~ politica dei quadri t quin,. di di una attfoità pennannue di scuola quadri da avviart Mllt .sin,c>!e sedi ma con l'aiuto di stntmatri, di sin.te:,i, di verifica «ntraim.mu da IXUU del Partito. o...... domanda di fonna. ?:ione oa,oc da.I Pan:ito Stesso dioc\·a. il oompagno Foa, OC:,. me e,:,gec:ua di m::::soere in I.al ~ modo. Po,- ""'"" n,p:,oc i """""' di pn,p,,nmo. ne poii,;ca dei ~ non può es9Cft: 8WTOp:O de regionamen. ti~t\'alfU:3Q~ mc e i quadri ,i ~ rd mo-.imeoro e nc:d tnoro del pw. rito. 11mp:,naote l panec::iparc. ~ l'"anpegno• .. ec:c.. pen:ht i"":notipoalld}~-1' id«>logia.mp;r-;a;~ (val< • <Ime al fondo moder3ta) e uno sporwaoeieimo mc> v-.mcntsioo (YI rcakà ~ ..... ). Dobbiamo saper cambiare I quadri dc,'000 c:sscrc il ri!ipec,clnameoro capillare del Partito e qucsro il riOes90 sinoetioo di uno tinoo potiac9 cho t -- ~ lot•. crea molecolarmcnlC nel mownenro. Non per ripropoJTc ~ oa oonoeziooe dcil-plll"tito che def:nìamo ,-c,c::c:hio,comu:nitta, sc111riae chieu.s:tica. ma perchl! credo CM una C()tl.tt:ion.t dftla danocra=ia di.rt'fta e dtl ronuopo:ere ullt difficol:a e ambiguitd in cui è im-ischiato il mo~·imtnto. l'O Ol-'O'lll t pul> Spt· ran di ~re ~e s:e aiuta il mo..-immto a prtndert c»- scttn::a t dtlle ditficolttl e do suoi fini e quindi se è assunta e es;,rnso da un tipo di quadro cht ha questa visione complnsinz tattica t strategico. cM sa atart movimento td l'gfflU)tW, du sa n:s:en un co:ali::.atort che rr.rttt in piedi ipo,ni, idtt gennali, wUt quoli lt apcien~ dtl movcmm:o si misurino. re,u rh-olt:3 alJ'indieuo o nel• lit uuaz:orn. Se La nostra u.nilicazionc noo vubfe cssett una sempUOCsomma di esper.mu. me liben.zionc di forze nuo,-c, c~mc dic.e,a il comp3gno \ morio Foa a.I congr-c~ del ~1arufesto, cè DOCeSS31"io per !Ut• ti noi di saper cambiatt •· ~on tioocp,odo 0ttt0 ii nostro P-b' suo. ma non guardando ~ a1 pas.sr.o, quzodi \'Cnfi~do il 00'5tro p;bSatO. il nosuo patrimonio con l'appono deHc altre COOlJX)OèOti e od movimento. In ques-10modo oon sa.remo credi pas.91\·i e statici, ma il modo in cui sen:mo nd movuneotO ci ~uteri: IDChc a un recupero ~ neo de! nostro patnroooio, a incfoidll.all quei ~ti di elaborWoru di esperienze che sono nella continuità deUo niluppo ddla linea di cla.s.,ee che qui~ eh hanno pe.raUebsmi e coine~ dcrur tra. k>ro e ci rendono complessi,'8JDCDl'C oompoocotc st0noc>-poliricadella Jona fra le due lmce. Su questo puoto la nunione romana ha da«> una ,cric di indicazioni e ipotesi di 1noro che tengono conto dei ID1gtiori ruu.lmi delle 150 ore e che sono oonJcrmarc anche dall'oricntamc-n1O dei compagni di ~til• no: dalla SOMrtuzioocdcJ me«> do della trasmissione a quello crcat!\'O della formulazione di ipotcti. delle inchicso1, della produzione oolktri,-. di m~~ riak e di un ks9ico di partito attnvcno )e di!pC(l:,c, il ,,> lanrino, il cane&. lo slogan, }a mostra ecc. 1 compagni ponevano l'esigenza che te iniziati\'e autonome e deoentratc fossero però sostenute e coordinate dal gruppo centrale di la,-oro che CX'\-crecepire cspcrientt ma le deYe anche gcneraliua.rc, non solo. ma. deve anche fornire strumenti e materiali e sopnil· 1uno vcrifica.'"C romc procede la maturaz:iooc c:oUettl\·ae omogu,ea dei quadri. Quindi scuda quadri come aspetto del lavoro di crescita e s..-rumcntazicme del Partito e ,mfica capill~ dell3 sua qualid: politica. Però non possiamo limitarci al lnoro di fonnuione quadri, anche se su di esso si misura in larga pan.;! la volontà pOlitic.i del Partito di nere dei dirigenti di base con le i«xc omogcnoc e cbisre nella tattica e nella prospe{tiVL Non pm:siamo limitarci al problema della {orma:rione dei quodri perché ri=mo troppo chiwi. al oostro interno Ìll un laYOrO di perfczionamenglia su un duplice terT'C'JlO. quel• lo della io::u ao:.i;:apitahcica e an:istiruzion!.lc e qucUo della lotta dJltiriformSta. La D06U3 Slratt'fia de\'t ~ sostanzi• ta e pro:~tra da un humus teo rico omogeot0 ad es.:.a e coereo:t. Dobbiamo anche tenere ptt5COte cbc nella lotta pe> 1irk.a k idee non organi.zute non ,-algono niente. non SODO cmmeoo Jdcc, scedooo a optnioni. Dobbwmo quindi pon:i ancl,e ti p:obleau di aurczzMt qucs1,:, fraite eco ~trumcn:i <> per3tivi adeguati che non siano presuntuosi risyetto alle for• zc artuah de-I Partilo ma che ne nspen:ir.o però la c:oo..tjs'tenu e )e ambizioni: dall'uso più razionate di pa,gine o rubriche det giomak e de-I mensile. aUa ristruuutazione delle collane dc e il manifesto • e eL ni,- tà Proletaria •· a un coordinamento tra il Paro10 e ca.se ediirici e rivis1:eche si muoYon<> nella sua arca e ne condividono l'oricntamentO. a111mpcgno collc:ul\o dd Partito (es. coo,-cg.ni. seminari cc:c.) su 1cmi di anali.si e noerca che ~ lotta e le ~nze del Partilo portano in primo piano. Le organizzazioni periferiche più forti e p;ù ricche di capacità de,'000 e.ffromare ìl pn> btrms di occupare spazio politico anchc a I h·ello delle idee. sia affrontando q~lle analisi di tt3ltà locali che sen-ono al loro Ja..-oroe che sono detenni• nanri a lh'tllo nazionale, sia organiz:z.ando le simpatie inrdlcnuali che gr..wi<anoattorno a noi. sia dando uno sbocco a). temari,-o alla crisi di ,-alori che su un piano di massa su subendo il sistema. 11 primo arricolo che Gramsci scrissc SU I'e Unità • accingendc.:ma prendere in mano la guida dà PCI. per citare un esempio signific.ati\1>, affrontò un tema appercrucmcntc kx:.ak. Pose cioé. e con grande preciSXIIDC e coc grande frenchnz:a agli operai di Milano il pn> blema... di Milano•: del perché mentre il capitalismo non l dce3pi1abi1cche a Milano DOO era sotta una grande organiz:zazi,)ne.. ri\-oluziooaria pur in presenza di olrrc un decimo degli operai di fabbrica di tu.tta Italia. • 11 problcm3 dì Mibno non l quindi una quesrione kx:ak: esso à un probkma nazionaic e in un cerro scruo internUiooak •· Una llUtlVa cultura lO, anche se il quadro va ime- La crisi dei valori che be.o- '° indubbiamencc in funrionc di DO dominato il comportameoWl.l politica di massa. Jn que- 10 di massa io quc,ti anni e sto modo noo eviteremmo i pc- che lt''C\1m0 quindi anche con- • ricoli che deouocia.,.a il c:om- dizionato srr:rri di lavoratori, lo pegno ~hniati. anzi ricadremmo sgomem:o e lo scooceno che in ,-o.xhie riou.ocie e quindi in questo pona non solo nei oevecch1 errori, in quanto il ne> ti popolari ma anche in quelli suo quadro pur formato s:u piccoJi bo~; d'akra pane p0$1Zioni antiriform.iste non Sl la lona che ,tanno facendo altro\"erebbc poi copcrro dal Par. cuni settori opcnri e popolari tito net 1u·oro di massa. rimar- per- costruire un n°°'·o morcbbc disarmato e intimidito e do di bYOf&I"C' di ,;vere di conquindi alla ~ di chi ef(et- surnare. un:., nUQ\·a cu.lrura (la rivamentc fa lavoro di mu.~ cultura di S. Sasi1io e deU'auin rutta la rose delle sue arti- toriduzione) fondata su nnbriopiti di massa che dc,'C assol• ,-en:. Bisosna partire anche dai residui {magari rozzi e ambigui) di insubordinazìooc che oovano a b'\'ello di massa, ma soprortutto dalla ricbiesca di noo\"a. cui:ura e daJb embrionale creazione di cu1tura al1ern.ati,,1 cbe producono le Ione soc13.li.aggregando coordicando e proiettando questi frammenti in un Jnoro di ri,'Oluz:ionc roJ.. tur3)c e-be aiuri k: mas:sc a darsi un noo,'O senso comune, un nuo\ o sis:ema di ,·alori e c:omponameoti con contenuti di eluse. Introduco qui uno spumo su cui la riunione di Roma non si è soffermata. ma che solleva a mio aV\iso un problema di decisi\'• impottanu per un partito che voglia k0tini respon.s.abilc deU'oric:ntamento e della condurionc complcssin delle masse e non ,og!ia 1imitarsi 5010 a fare i1don1torc di sangue, a stimolare lotte. a sollenrc idee e ipo1esi. Questo tipo di partito che ri pone il problema del poierc deve alJora poni anche il problema noo solo di alimentare km.e-ma anche di cond-.ute e di proteggerle e difenderle con una cintura di sicw-cz:z.a e con terrapieni di adesioni. e coinvolgimenti ideali e materiali, con un sistema di allca:nu alimenta- "' non do diplomwe - torie ma dalla incidenza dei cxmtenuti e delle fonne Reue della lotta. A mio avviso questo problema per la sua imporurws., dimensioni e complessità richiederebbe un settore di la,•oro spedf KO per quanto eortt.latO ag!i allri 5CIIOri e del la,-oro cu.Jcurale e del 1noro organizutivo. Ma non mi azurdt:rci a dire una parola definitiva perchf il partito non si è pronunciato ncJ.. la sua globaJit.l e ba finora daro sca.rse indicaz.iooi e per lo più. settoriali o in periferia (penso al 1avoro della oommissiooc cinema. alla e Settimana di loua e conttoculrun • dei compagni cii Grosseto, ecc.). Mi limito quindi a porre il problema e a !O(tc> lincame la w-geru:a specie oe:lle grandi città do\·e oon solo la classe operaia, i ceti popolari, ma 1a popolazione in Fneralc, espropriata d.i cultura, di aute> nomi.a, cii parrecipuiooe, tende a rompere questo gheno di i,olazionismo, di po,·enà spirituale e di fonosa pa:sività per occupare spazi sociali, territoriali, culturali, a prendere ooseienz.a del meocanismo sociale e a met• terc in piedi processi cii accu). turUiooo di massa ooo elabor> ti dalla classe dirigente; nelle grandi città dO'l--e c'à anche il pericolo cl>< questa spinta pos;. ri\.t \,eop deviatll ver90 UD panecipuionismo suba.ltml<> (ad esempio sono sempre più frequenti a Milano eui in cui la popolazione si sostituisce allo Stato o al Comune per tinteggiare una scuola o sis1emare una strada) o addiritrun ,·erso un ribellismo qualunquistico cii matrice fascista. Alcune indicazioni coluioni, di chi fa egemonia ni di società egualitaria. su va- Qualunque sia l'articolazione anche a ti"'Cllo del ll\OC"O tee> lori d'tL.<10 contro i nlori del cbe daremo al nostro lnoro e rico e culrurale. profnt0. tutta quesL1 realtà ci le soluz.ioni organizzati\'e che Dobbiamo quindi affrontare dc\~ spingere a non conoepire meneremo io piedi (sarebbe oplo sc:ootro a li\-cUo della batta. mai il lavoro culturale come portun0 che i compqni intcr• glia idea)c e teorica e della settore specifico per il grande ,·enissero in questo dibattito La domanda t posta in mo- sua organiu.azione come uno intellettuale o al massimo per portando coo1ributi orientativi e do pan:icolarc dal noscro quadro dei fronti delle lotta di dassie. la ,cuoia quadri, ci dc,'C spi~ proposte specifiche) dovremmo a) •non considerare mai que-- uo 5CIWIC St.aeealO dagli altri settori di ta,-oro e di coscru:zic> ne del partito, ma concepirlo cc> me un a.spetto dello aviluppo delJa sua organizzazione e della sua azione di massa; b) tende.re sempre a costruire un \'olto individuale aJ partito. ncn intendere mai l'analisi la teoria I• storia la comunicuk). ne di massa cce. in senso ~pocialistico, falsamente scientifico, ma finaliz:zarc ogni ,enorc alla omogeoeizux:ionc e crescita de.i quadri, all'&rric:chimento originale e crea.th-o della linea, oon per 5Ctwismo e patriottismo o deformazione burocratica ma con la. c:oscienu che questO d~ ,·e cssen il partitO della conversione del mo,imento operaio a una politica di classe. della ris1nmuraziooe unitaria delle sinistre, dal quale dipenderà se il movimen10 generalizzerà • poneri fino in fondo quei contenuti comunistici, di nu°'·o St• to. di nuova società cii cui l gravido: c) intendere quindi questO lavoro sempre in funziooc dc:Jl'• zionc di massa, mai come oasi di perfezionamento intem0 e tanto meno come cintura di prestigio. ma strumento per coi.o, ,·olgere sempre più lughi strati di intclleuu.ali e delle ~ e quindi per fa.re organizzazi<>- ne, per fare egemonia. per fare unità i cui coo1cnuti non siano rappresentati dalla imbatsam. zionc e trumissiooe di un ne> stro pioc:olo patrimonio. di nc>- strc e valigie teoriche • (come direbbe il compagno Foo), m& bensl dal coruributo che daremo &Ilosviluppo e crescita del processo che abbiamo aperto. Ci ammonin il compagno Foa a non avere Di: la sicumera di e f~ la gente•• ma: oemmcoo dobbiamo chiuderci per reaz.iooc in un e empireo di specialisti •. Oue.to a,-vertimeoto mi dl modo di introdUJTCun ultimo tema, quello del ruoto e dri compiti dell'intellettuale nella fase auuale: che noo sono ocrwnente più quelli, lonlani ma ooo del tutto dimenticati, dello xdanovismo, ~ di fare da c:us.a di risonanza e cintura di pre- ~~ de~p:..=..,~ gruppi 1968 che rl,catuvaoo à un.a aatooomia ma prctendev• no di innelcare le masc con il loro giacobinismo, ma oon k>OO già più. ocmmcno quelli che A,- sor Rolla • altri ci vengono tee> rizzando SU e Rinascita •· Ouato tipo di intellettuale ebo aaume trU'eSUIDenti molto aggiornati, aeri e costruttivi, sia cbe la prtleoda a teenic:o dello sviluppo e delle riforme o e.ba ri,·eodichi un angolo franco per la propria specializzazione, in effetti l nato moribondo nel momento io cui la classe ~ raia dl ad intcoderc che noo vuole conqgere ma bens\ mutare lo stato di co,e presenti e quindi non chiede pià teenie.a. ma più. politica, non di essere accuJturata ma di ac:culturare. ciol di coinvolgere e unificare aJlrt strati del proletariato nel suo progetto e quindi di met1erc in piedi una rivoluzione culturale che 1• aiuti a disl~ care in prospettiva e a portare a sintesi politica e teorica contenuti e fini che incomincia a speri.men~. di fabbrica, di ICUC>h:. di mo- Dobbiamo acc:ecu.rc lo scon- ~ a ,-edere fe dimensioni di però moo\'trt:i omogeneamente vimemo. C1"C'51Ciut0 w cspcricnu tro, arm dobbiamo dare. batt.:1- mas,a cui d,e,-e aprirsi e i com- su alcune CO$tanti: STEFANO MERLI :npi~• diane~ i:; 1 _________________________________________ _ "' croda. però - - ail .. mtcr.'aJCO sindacale O net so:::ialc. Questo ll05U'O quadro tende ora a S'.Jper-arc spootaoearncoce il mo,'imentismo e 1 ·o~ l"3i:smo che k> lascwoo n.dnerabùe Ml que:s:ioqj dj organizza:z,()OC:. e di prospc::ttiva. Ha capito anche la lezione delte oonflucnzie. L~awito che ci t. OC:\"I il ~ ~limati a ri- - ,uj pcrclx lo sinistta non rifonnista ha fonnato in ~ anni ~ di quadri che pori hmoo disertato confluendo. è raccor..o dirci qua.si is.•·ilwh-amc:o:ie .;lal nostro quadro che on guarda oan diffidenza te posi:zionj che non banno un forte legame con la nos:.ra ,,;. SJOne gencft.'c. Ha a:zpito ci« c:M devt su~rare sia il moi;. mnitismo c:N i/ gruppis,r.o, come purt w:i cn10 tipo suba!ter• no t codina di politica uni:~ ria l'n:SO il sindacoro t il PCI. '-'cl momento in cui ~ chia. ma10 a ponare avanti w. linea polkica che ~ in ooon-. s:o con quella della mawon,nza del n'IO'oi:mento op,en:o e noo sempre coincide con qucl!a dclb m.io,.. siniStra. ha tC"SpOl'lYbtlid ~onome motto pesanti, per eu1 acuro seme il bi,ogno di chia:rttza politica pcT CTC:a.tc ,..i:. specifica situazioo< do locta 1 momenti tattici che renda. no rea!:.srica e rompctitn-a la nos:ra prop,05(8. Ciò non 1ignif..::a che dobbiamo ripc:cre peuari n:>OdeUi di scuo!e quadri, s.ano es.se de) ve-xhio riformismo o del ,·ccchio e nuo, o stalinismo. che a,c,a.no o hanno il compito d, 1rasme1~re un po' di eonosceoz-.a agli operai o quclJo di impani.re la lint.a su tutto. l..a~1z::z.az.ionc dcJlc O<> stre compone~ti ideeli, pohti• che e gtOC'rali non può ane-- n, re né confromandoci su c• i«:hismi ~ impo!lCndo il pri- ,·,1cg::.amen:o di un patri® mo, non pub av\'cn:.re con la DALLA QUARTA PAGINA neptivo alle m..isu.tt reazionarie di MaUa,ti. La loro sconfina è pouibile a partire da una propos1a compla.siva di trasformazic> oc della scuola che conscnra aJ movimen10 di musa di banerc le misure reazionarie costrvC"fldo le lappe di un terreno più anouto di JCOnlro per la difesa odla ~ dclJe csig:enu popolari. Le mt5"Urcgo\·emath'C' (decreti delegati e provvedimenti u~n11) tendono a pcr5egUirc un obict· rivo di fondo: 005truire nella ,euola un asse di poiett ttllionario e dare ad esso un sostegno di mm.sa, chi1mando a rac· colta, iniomo ai funzionari deUo UIIO (presidi, proV\cdi1ori. ecc.) docenti e insegnanti tca.z.ionari. genitori reazionari, studenti qualunquisrì e dichiaratamcme fasci• sii. La sconfin• di que5to di.segno richiede l'organizzazione di una \a!ita Joua di mass.a intor• no ad una prospe:niu alternati\'a di gestione popo!att e demo- I CTati.:a della scuola. che presuppone I• COSlrvz.ionce il consoli• damen10 nella scuola di un fron1e demoer111icoe proires5ista guid110 dJille forze di classe più coscien1i. gli studenti, i Ja,ON11ori che u1iliuano le 150 ore. g.li inscgnan1i. i d~n1i e i geni1ori democn1ici. Cli obieuh, politici sui quali tale prospc-11:a, 5! realizza sono qUC"!IJdel dirino aJlo s1ud.io cf_feui,·o (dal prob!;:ma detla ed1hZJa scolau:.:a a quello de1 trasporti alla gratui:d dei li. bri ecc:.). della scieniffici1à dcli' inseJJ1amcn10 e delr1pprcndi• mc.Dio.(che implica la me»& in C'nSI di tutto l'U..'-CUO 1radi.zìono1le della didaatul. d~l~l democraz.i1 rv,:,lo ;~rin.in...:i1b1ledelle ~mblec e del loro po:e-rc dee·· sionale anc+te riguardo a'la ~s-- bi)::à di e:~re deiq:at: ~U tm progra,-n,m~ poliùco e oo:1 mandato 5emprc re,oeabilc). E' su questa base che è possibile andare a un rapporto organico senza precedenti fra movimen10 di massa degli studenti, fondamenta). mente unitario e solidamente p~ knle a li..-cllo nazionale, e mo,·imcnto operaio, con lq-a.mi s1rctti 1-ra scuole e consìgli di fabbrica e di zona, costruendo un rron1e ampio di lo11a. sui problemi deUa lrtiformaziooe della scuota. dctt1ro e fuori di essa. Ed è su queSta base che J"espericnu ucssa de~ ISO ore può assoh·erc un ruolo csscn.z.iale. Si dc, e partire da ~ per e-ostruire, unitariameme tra la..-<>:-a:ori, studenti ed insegn3nti. una nuo,·a organiu.azione dcll\tpprendimento e dcli' insegnarnemo. food,t1i !SU conoK'tnz.e sci~niihehe utili alla compremlonc della re3ltà e alla sua trasJormazione secondo gli interessi popolari. lo qucs1a prospc1tl\~a sarà possibile uscire dall'ambito ris1re110 delle singole esperienze t"he. 1nchc se posi1hc. non sono in generale in grado di inraccare ali• ndice la stnmura 1ndi1.ionale d~lla scuoi•. Occorre abbandonare l'atteg,iamento dì passin contempla.rione di fronte allingrcsso dei )Horatori nella scuola e Ja\·orarc seria.mente con loro per far prc,·alerc in essa il punto di visia della clas5C operaia. Costruire una venenu o.uionaJe che su questi temi e sulla loro specifica anKX>1azionechiami alla mobilitazione continuata e organizz.ata (il contrario cioè di •pot3d:ichc azioni esemplari) gli 1tudenti insieme ai 1a,1>ratori agli i~gnami, ai genitori s~fica fsre di ogni scuola, di ogni faco!:tà univenitaria un ct.RU-0 di iniziativ3 popolatt e demoeratict. capace di neutralizza.re la te> Jtanu e la fortn3 di ogni misura reazionaria. Ciò è possibile se a- ,·anz.a e si afferma anche ua gli nudenti (e in generale net mondo della scuola) una direrionc p01itic.a effettivamente oomplc:ssin1, cap:tee di far sl che ogni scelta o indirizzo di lona siano de- ~ermina:i in sirena ttlaz-ione •gti mte-ress1 del movimento popolare. di cui gli studenti sono pane integrante. U: idee gjuste \'COP no dalla pratJCa: se ques:a è settoriale, limitata per lo più solo ~'-t~,u ~;._-;~;- \' #!!!-,· :? t,,lt \ ~ •••• .. aU'csperien.u di 4otta e alle eo& traddinoni di un certo sociale dctc:rminat0, \e indicazioni che oe provC"f180DOaartn00 anch'esse ristrette e paniali, incapec:i in definitiva a dare uno sbocco cii lun:go periodo. Da questo punto di vista la nostra scelta \uolc roolribuire anche a W sì che a compia quel passo in avanti e à oltrep.a:ssi queJ limite di,. .scttorialitl il cui mancato supe.ramcoto !la pona10 alla crisi ina.rrcstabm kl Movimento Srudcntc:sco e ai- :•cs.aurimemo della sua funz.iooe uorica, che pure è stata dcci.sin ;,er tutta una fase. Io quena pr06petti.,.a l da ri- "enere che il movimento di masu degli srudcnti possa contribui- .e nlidamcnte a fare della scuo- ;a un punto di fon.a foodamcn- •aJe J>CT il movimento popolarç e ~ su . questa base che pub ess.cre "•loru::tato appitno ed esteso ciò mc di positi\•o è contenuto nel oauimonio accumulato nella noma esperienza di lotta. li dibatti10 svoho ci ha por,, ta_to a rani.sarc nel proccuo ~ ,t.1tucnte del PdUP per il ComuntSmO la tendenza positin in at• to che compJc:uivamcnte si mao, ve nella medesima direrionc: YC'r- \0 cui conducono I nostri orientamenti e c:bc mira alla COSIJ'Urionc. df una foru ri\·oluzionaria la ~J influenza pub rivelarsi dcci- '!.,.~ ne.I procc:sso di unità delle nrustrc. Di quc:st.a fon.a politica ln1endiamo pcrcib divenire pan~ lotegrantc. La nostra scelta \'1CM • poni obicuinme.ate. crediamo, eomc un momento pos.itiYo ne.I Pf"OCCSSO di ricerca deU'unità fra rune le fone sincera.mente rive> luzionaric. la cui tc.alittazionc è ncccssaria e pub ri,·elarsi di ro~ damentale importanza nello JCOnlro di e-lasse alnntc-mo del oc> nro PkSC-.

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